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Diablo III: Eternal Collection, la recensione per Nintendo Switch

Il terzo capitolo della serie targata Blizzard approda su Switch in una versione praticamente definitiva. Ecco la nostra recensione di Diablo III: Eternal Collection

RECENSIONE di Christian Colli   —   30/10/2018
Diablo III: Eternal Collection
Diablo III: Eternal Collection
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Su Diablo III si sono spesi ormai fiumi di parole. Abbiamo seguito lo sviluppo per anni, poi il tormentato esperimento della casa d'aste all'uscita, quindi la grande ripresa dell'espansione Reaper of Souls e il susseguirsi degli aggiornamenti che lo hanno reso quello che è oggi. Pur non essendo riuscito a bissare il successo di critica e pubblico dello straordinario Diablo II, il terzo episodio del franchise Blizzard ha comunque impegnato i fan prima su PC e poi su console per centinaia di ore. Abbiamo versato sangue, sudore e lacrime - non necessariamente le nostre - nei Varchi, abbiamo cercato gli oggetti migliori e poi le versioni ancora migliori di quegli stessi esemplari, abbiamo completato i percorsi stagionali, ci siamo annoiati, lo abbiamo mollato per qualche tempo, poi ci siamo tornati, perché Diablo III è così: è divertente, soprattutto insieme agli amici, ed esprime al meglio di sé il significato di "passatempo" applicato ai videogiochi. E i possessori di console Nintendo nel frattempo ci guardavano e aspettavano il loro momento, che è arrivato oggi con una versione Switch che include tutto ma proprio tutto e anche qualcosa di più. E che sfrutta le capacità della console per offrire l'esperienza multigiocatore definitiva... nonché la possibilità di sterminare i mostri pure fuori di casa. Che è praticamente la cosa migliore che poteva succedere a Diablo.

Che cos'è Diablo III?

Può sembrare la domanda più scontata del mondo, soprattutto a sei anni di distanza dall'uscita su PC, ma il mondo di Blizzard è sempre stato molto distante dalle piattaforme Nintendo e non potete immaginare quanti possessori di Switch brancolino nel buio quando lo sentono nominare. Ebbene, Diablo III è un gioco d'azione e avventura con visuale isometrica che ci catapulta nel mondo di Sanctuarium, una landa medievaleggiante tormentata da mostri e demoni della peggior specie, tra i quali spiccano appunto Diablo e i suo fratelli. In questo episodio indossiamo i panni del Nefilim, un prescelto che dovrà sgominare le forze del male prima che il conflitto tra Paradiso e Inferno stermini anche l'umanità.

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La campagna non è particolarmente ispirata, narrativamente parlando, ma racconta una storia interessante, divisa in cinque atti e punteggiata da vari colpi di scena. Il vero obiettivo, tuttavia, è far crescere il nostro personaggio - scelto tra sette classi diverse - e combinare decine di abilità e varianti delle stesse con le migliaia di oggetti che si trovano casualmente nelle mappe. La maggior parte di questi esalta alcune abilità e combinazioni, dunque Diablo III diventa una continua ricerca della configurazione migliore, di una perfezione praticamente irraggiungibile ma che comunque sembra sempre alla portata del giocatore grazie alla generosa distribuzione dei bottini e ai vari modi per ottenerli.

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Tutti i contenuti della versione Switch

Diablo III è un titolo incredibilmente longevo, se appartenete a quella categoria di giocatori che si definiscono comunemente "lootwhore". Se anche quando dovesse stancarvi la ricerca di nuovi oggetti su un certo personaggio, avrete a disposizione le altre classi da crescere ed equipaggiare - magari con gli strumenti già trovati, visto che esiste una banca condivisa - e che si giocano in maniera completamente diversa. La versione Switch di Diablo III comprende anche il Necromante, la classe pubblicata sotto forma di DLC a pagamento soltanto l'anno scorso, qui gratuito e disponibile fin dall'inizio. Ovviamente ripetere allo sfinimento la campagna sarebbe a dir poco indigesto, nonostante i numerosi livelli di difficoltà - ben diciassette - e la possibilità di imbattersi in obiettivi secondari casuali durante l'esplorazione delle mappe, ragion per cui Blizzard ha implementato con l'espansione Reaper of Souls - anch'essa inclusa nella versione Switch fin dall'inizio - la cosiddetta modalità Avventura che, a ogni partita, genera una serie di missioni per atto da completare per ricevere esperienza, denaro e bottini extra.

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Il giocatore può infatti crescere i personaggi fino a livello 70, ma a quel punto continuerà a guadagnare punti esperienza e ad aumentare i cosiddetti livelli di eccellenza, che conferiscono dei bonus da assegnare liberamente a diversi parametri per migliorare ulteriormente i personaggi. In modalità Avventura è dunque possibile impegnarsi in svariate attività secondarie che includono i Varchi, mappe generate casualmente in cui massacrare centinaia di mostri più un miniboss finale, e i Varchi maggiori, varianti a tempo dei Varchi summenzionati. I record stabiliti nei Varchi maggiori sono caricati automaticamente in una leaderboard che consente di analizzare la progressione degli altri giocatori e garantisce un livello di sfida aggiuntivo agli utenti più competitivi. In questo senso, Diablo III offre altre due varianti all'esperienza in generale, che si giochi in modalità Storia o Avventura. La modalità Hardcore, infatti, si seleziona alla creazione del personaggio e, molto semplicemente, impone la cosiddetta morte permanente: se il giocatore viene sconfitto, dovrà ricominciare da capo.

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La modalità Stagionale, invece, è un po' più complicata. Nelle versioni precedenti del gioco, Blizzard ha implementato ogni nuovo aggiornamento - e quindi bilanciamenti, nuovi oggetti e altri obiettivi - sotto forma di "stagioni" a tempo limitato. I giocatori che ricominciavano l'avventura in modalità Stagionale, creando eroi nuovi di zecca, avevano accesso a nuovi bottini, sfide e ricompense. Conclusa la stagione, gli eroi stagionali perdono l'esclusività e tutti gli oggetti e i punti di eccellenza guadagnati si riversano nello spazio condiviso da tutti gli altri eroi: le stagioni aggiungono dunque un ulteriore livello di complessità, stravolgendo alcune configurazioni grazie all'implementazione di nuovi equipaggiamenti e sinergie, e garantendo una serie di obiettivi a tempo, attraverso il cosiddetto Percorso stagionale, da completare per guadagnare nuove cornici, mascotte e altri bonus da sfoggiare quando si gioca da soli o in compagnia.

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Dunque la versione Switch di Diablo III è una summa di ogni contenuto, aggiornamento e miglioramento implementati in questi sei anni, ma Blizzard ha pensato anche a qualche piccolo bonus che rende questa tarda conversione per la console Nintendo un po' più esclusiva. I giocatori della versione Switch dispongono quindi di alcuni contenuti cosmetici a tema che nessun'altra versione può vantare: la mascotte Cucco, la cornice della Triforza per il ritratto, un paio di ali ispirate a Majora's Mask e un completo che trasforma il nostro eroe in Ganondorf. Nessuno di questi extra influisce sul gioco a livello pratico, attenzione. Sono solo piccoli omaggi a The Legend of Zelda che consentono di personalizzare un po' di più l'aspetto del giocatore sul versante social. Diverso invece il discorso amiibo: Diablo III è infatti compatibile con le statuine prodotte da Nintendo, basta selezionare l'apposita opzione e registrare l'amiibo per ottenere una ricompensa istantanea nel gioco. L'entità di questa "ricompensa" è variabile: l'amiibo che abbiamo testato (la prima versione di Link di Super Smash Bros.) fa comparire un nemico raro sul posto, ma non sembra avere alcuna influenza sul bottino che è risultato assolutamente standard. Tuttavia girano voci insistenti sulla possibilità che in futuro escano degli amiibo a tema Diablo III con capacità particolari: probabilmente ne sapremo di più durante l'imminente BlizzCon.

Diablo 3 Switch

La conversione

La prima cosa che bisogna tenere a mente è che Diablo III nasce essenzialmente come un titolo punta e clicca su PC, il che ha reso particolarmente difficile la trasposizione per console. Blizzard ha infatti dovuto ripensare e ridisegnare i controlli per i joypad e quindi l'interfaccia, originariamente strutturata nell'ottica di una fruizione via mouse. La seconda cosa che bisogna sapere è che i ragazzi di Irvine sono riusciti ottimamente nell'impresa, integrando persino la possibilità di schivare con una capriola premendo un tasto - azione che molto semplicemente sostituisce il clic su uno spazio vuoto nella mappa - e riprogrammando in maniera quasi completamente configurabile ogni interazione. L'opinione più diffusa di chi ha giocato Diablo III prima su PC e poi su console è che il titolo guadagni addirittura punti nella sua seconda incarnazione, diventando ancor più simile a un action game intuitivo e frenetico. La versione Switch di Diablo III è una conversione pressoché perfetta sotto il punto di vista dei controlli e Blizzard si è presa anche la briga di associare facoltativamente la suddetta schivata a un movimento del controller piuttosto che a un tasto.

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La versione Switch, tuttavia, offre la possibilità di scegliere tra vari sistemi di controllo. Il Pro Controller è ovviamente compatibile, ma possiamo decidere anche di giocare impugnando normalmente i due Joy-Con oppure soltanto uno di essi, cosa che torna utile in modalità multigiocatore, come vedrete tra poco. La risposta agli input è precisa e immediata: basta un po' di pratica per conquistare il controllo del personaggio e di tutte le sue abilità. Purtroppo la versione Switch si trascina dietro anche i difetti delle precedenti incarnazioni su console, nella fattispecie l'aspetto invasivo dell'interfaccia e la minor praticità nella navigazione dei menu: non è un problema insormontabile e ci si fa presto l'abitudine, ma considerando che si passa gran parte del tempo a cambiare abilità o equipaggiamenti nelle varie finestre, bisogna ammettere che all'inizio può essere un po' frustrante.

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Sul comparto tecnico non c'è molto da dire: Diablo III è un titolo curatissimo e dettagliato - qualcuno direbbe che è anche un po' troppo colorato, per l'atmosfera che si respira - ma non è un mostro poligonale e su Switch gira benissimo a 60 frame al secondo, al netto di qualche piccolo e raro rallentamento nei momenti più concitati, tipo quando esplodono decine di mostri contemporaneamente sotto una pioggia di palle di fuoco, fulmini e saette. Abbiamo avuto l'impressione che Blizzard abbia diminuito un po' il carico visivo, riducendo la complessità di qualche modello, ma è una differenza che può notare solo un occhio attento che ha già trascorso centinaia di ore su PC. La cosa più importante da aggiungere, tuttavia, è che Diablo III funziona meravigliosamente anche in modalità portatile, dove sembra quasi raggiungere la sua massima espressione. L'azione è sempre chiara e precisa, i testi leggibili, e grazie alla modalità di stand-by diventa ancora più divertente e rilassante dedicarsi a brevi sessioni di gioco che riescono sempre e comunque a dare un senso di progressione e di compiutezza.

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La modalità multigiocatore è infine uno dei punti di forza della versione Switch di Diablo III, se non altro perché garantisce una varietà di modi per utilizzarla. È ovviamente possibile giocare online - se si sottoscrive un abbonamento al nuovo servizio Nintendo, chiaro - e partecipare alle partite in quattro tramite un sistema drop-in/drop-out pratico e indolore. In alternativa, esattamente come succedeva sulle piattaforme PlayStation e Xbox, è consentito giocare in locale sullo stesso schermo. Questa soluzione comporta qualche vantaggio e svantaggio: i benefici più ovvi riguardano l'aspetto sociale, visto che potrete giocare di persona e magari tirare una gomitata in faccia all'amico di una vita che ha appena raccolto un oggetto di qualità antica e non ve lo vuole regalare. D'altra parte, la versione Switch eredita la fastidiosa necessità di condividere l'immagine anche quando si naviga nei menu, congelando l'azione mentre gli altri stanno giocando: come abbiamo già detto, Diablo III è un titolo in cui i menu si aprono continuamente e ci si perde anche parecchio tempo, il che ovviamente può risultare fastidioso se si gioca in compagnia. È infine possibile giocare sempre in locale ma collegando più Switch in comunicazione wireless, probabilmente la soluzione migliore che fa contenti tutti... specialmente il padrone di casa che magari può mettere la sua console nel Dock.

Conclusioni

Multiplayer.it
ND
Lettori (4)
6.5
Il tuo voto

La versione Switch di Diablo III è un acquisto imprescindibile per chi ama il genere e non ha ancora voluto o potuto giocarlo in questi anni: abbiamo tra le mani un'ottima conversione che si fregia di ogni contenuto e aggiornamento pubblicati, più qualche piccolo extra esclusivo per i possessori della console Nintendo. Le mutevoli capacità di quest'ultima si adattano meravigliosamente all'esperienza multigiocatore, soprattutto in locale, e impreziosiscono Diablo III con una portabilità che sembra essere semplicemente la sua seconda natura.

PRO

  • Tutti i contenuti pubblicati finora
  • Longevità straordinaria se amate il genere
  • Le caratteristiche di Switch impreziosiscono l'esperienza multigiocatore
  • Il gameplay si sposa perfettamente con la portabilità

CONTRO

  • L'interfaccia può risultare scomoda quando si gioca in due o più sullo stesso schermo
  • Tante modalità di gioco ma alla fine resta fortemente ripetitivo per natura
  • Qualche piccolissimo downgrade grafico