Ormai la meccanica è talmente consolidata da sembrare quasi strano che qualcuno continui ancora a puntarci, invece di tentare qualcosa di nuovo, ma Disney evidentemente non ci ha voluto stupire con slanci innovativi: la sua soluzione per proporre un enorme cross-over tra i suoi classici dell'animazione è quella che tutti si sarebbero aspettati, ovvero un gioco di ruolo mobile con elementi gacha. È una formula ormai così rodata da risultare abusata, ma questo, se non altro, significa che funziona, sebbene la stanchezza nei confronti di questa tipologia di gioco cominci ad essere piuttosto diffusa. D'altra parte, la scelta era anche ovvia e c'è piuttosto da chiedersi come mai ci sia voluto così tanto prima di trovarsi di fronte a un titolo del genere.
Come abbiamo visto innumerevoli volte, gli ingredienti di base per la costruzione di un RPG mobile gacha sono rappresentati da una grande quantità di personaggi carismatici che spinga alla collezione, possibilmente ambientazioni diverse a cui attingere per le quest da portare a termine e un sistema di progressione costante incentrato sull'evoluzione dei combattenti.
Il fatto di poter disporre di un enorme pantheon di vere e proprie icone della cultura popolare è una base di partenza dal potenziale enorme per un gioco di questo tipo, e il poter sfruttare un vero e proprio multiverso di storie e scenografie diverse interconnesse ha praticamente apparecchiato tutto per uno studio già esperto come GungHo, che di fatto ha solo dovuto unire i puntini tra di loro. Vediamo dunque com'è andata in questa recensione di Disney Pixel RPG.
Un mondo di pixel e guai
La scelta presa da Disney e GungHo per dare un tocco di originalità al tutto è il fatto di rappresentare personaggi e ambientazioni con un classico stile in pixel, giustificandolo con l'idea che quelli rappresentati non siano tanto gli universi animati della compagnia, quanto piuttosto le loro rappresentazioni videoludiche.
Nei vari mondi di gioco del multiverso Disney si stanno diffondendo delle strane anomalie che modificano gli equilibri e il continuum delle dimensioni, cosa che spinge un "giocatore" a intervenire, su richiesta dei "Repixies", creature che si occupano della gestione di questi mondi. Una volta scelto l'aspetto del proprio protagonista, ci troviamo a dover seguire varie missioni per eliminare la minaccia rappresentata dai "Mimics" e ristabilire l'ordine all'interno di alcune delle ambientazioni classiche, al comando di un esercito di personaggi Disney.
La storia non è decisamente qualcosa di memorabile, ma fornisce giusto un flebile pretesto per farci passare dal mondo di Cenerentola a quello di Topolino o Zootopia con un minimo di connessione logica, mettendoli in scena come mondi dei videogiochi dedicati alle varie serie, da aggiustare in seguito all'invasione delle misteriose creature. Si tratta allora di lanciarsi in vari portali e portare avanti i soliti incarichi composti esclusivamente da combattimenti in sequenza, fino ad arrivare in fondo al boss di ogni zona e possibilmente conquistare i personaggi collegati attraverso il sistema gacha. Nonostante altri titoli simili offrano spesso meccaniche alternative, in questo caso c'è ben poco tranne la possibilità di inviare i personaggi in missioni secondarie per ottenere risorse o ampliare la base con nuove strutture, tutte cose viste e riviste.
Gameplay e gacha
Il gameplay si basa sui soliti pilastri del genere: il sistema di combattimento e la gestione dei personaggi. Considerando che le quest sono solo delle lunghe sequenze di combattimenti, i quali dipendono essenzialmente dal livello di esperienza e potenza dei personaggi, il tutto dipende dall'evoluzione delle statistiche di e dalle eventuali abilità speciali a disposizione.
Questo si traduce nel classico grinding sul lungo termine, che sminuisce un sistema di combattimento a turni anche piuttosto interessante sulle prime affidandolo ben presto all'auto-play per limitarsi ad avanzare, tranne magari negli scontri più impegnativi contro i boss. La meccanica riprende pienamente il canone del genere e si basa sull'uso alternato di attacco, difesa e abilità speciale per ogni personaggio, con quest'ultima che determina il ruolo del combattente tra magie di attacco, danno a zona, difesa e cura, oltre alla sorprendente possibilità di eseguire un attacco combinato che cambia a seconda dei componenti del gruppo.
La parte più impegnativa riguarda la raccolta, gestione ed evoluzione dei personaggi, anche perché sul livello di questi si incentra la possibilità di avanzare nel gioco. L'evocazione è un sistema di "pull" gacha standard che consente di conquistare personaggi di diversa rarità/potenza in base a differenti percentuali di successo, a dire il vero piuttosto basse per quanto riguarda i combattenti più ambiti. Richiedendo l'investimento di cristalli, questo si traduce nel classico sistema di micro-transazioni su cui è imperniato tutto Disney Pixel RPG e da cui dipendono anche le evoluzioni dei singoli personaggi, che richiedono l'investimento di materiali derivanti da doppioni e bottino. Quest'ultima caratteristica si presenta però particolarmente interessante, in quanto consente di far progredire uno stesso combattente anche in termini di rarità e potenza massima senza dover necessariamente puntare a nuove evocazioni. Nel sistema "economico" va poi conteggiata anche l'energia richiesta per prendere parte alle missioni, che si consuma in maniera piuttosto rapida e costringe alle classiche attese per la ricarica o, di nuovo, alle micro-transazioni.
La magia Disney
Potendo contare su un esercito di vere e proprie icone della cultura popolare, Disney gioca facile sul fronte del carisma dei personaggi, ma se non altro con Disney Pixel RPG ha tentato una caratterizzazione particolare, riuscendo in pieno.
La traduzione dei classici in forma pixellata è davvero ben fatta, attraverso una stilizzazione che mantiene le caratteristiche principali di ognuno rendendoli facilmente riconoscibili ma anche peculiari, unendo all'attrattiva per il classico anche un inaspettato effetto sorpresa che contribuisce a spingere verso il collezionismo, elemento indispensabile in un gacha. La caratterizzazione delle ambientazioni risulta meno curata, ma si tratta di elementi di sfondo su cui l'attenzione non si sofferma più di tanto durante le ripetitive sequenze di combattimento.
Conclusioni
Con un multiverso di classici intramontabili a disposizione, era inevitabile che venisse fuori un gioco come Disney Pixel RPG, anzi c'è da chiedersi perché ci abbia messo tanto a uscire, arrivando in un periodo in cui il mercato è già ben saturato di gacha e non riuscendo a emergere su alcun fronte al di fuori della sua caratterizzazione. La potenza iconica dei personaggi Disney, oltretutto stilizzati in pixel in maniera molto convincente, può bastare ad attirare l'attenzione, visto che la qualità di ambientazione e roster in questa tipologia di gioco rappresentano elementi fondamentali, ma il resto non presenta davvero nulla di nuovo. È comunque un prodotto perfettamente confezionato e dotato di quella magia che solo i classici Disney possono apportare, e forse molti giocatori casual che non conoscono più di tanto i gacha potranno facilmente finire assorbiti nelle sue meccaniche, ma dopo aver visto adattamenti videoludici originali su licenze simili come Marvel Snap o Multiversus, si poteva pensare anche a qualcosa di un po' più lontano dai binari canonici.
PRO
- Personaggi carismatici e ben caratterizzati in pixel
- Buon sistema di combattimento
- Evoluzione profonda dei combattenti
CONTRO
- Assolutamente nulla di nuovo rispetto ai tanti altri RPG mobile gacha
- Ripetitivo in breve, con grinding e combattimenti automatici
- Personaggi alquanto sovrapponibili in combattimento, una volta individuate le "classi"