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Empire Earth 3 - Recensione

Altro sequel, altra delusione: in questo dicembre piuttosto piatto, neanche i brand più famosi riescono a salvarsi dalla vena semplificatoria che deve aver colpito le software houses... Che sia ora di rispolverare i vecchi classici?

RECENSIONE di Stefano Brighenti   —   17/12/2007
Empire Earth 3 - Recensione
Empire Earth 3 - Recensione
Empire Earth 3 - Recensione

Quest!

Durante i combattimenti sulla mappa strategica, vi potrà capitare che il gioco vi assegni degli obiettivi secondari, ovviamente facoltativi: se li accettate, dovrete adoperarvi per completare le quest più disparate, come salvare una principessa, respingere un’orda d’invasione o conquistare un determinato territorio.
Nel caso in cui abbiate successo, le ricompense possono essere decisamente allettanti: si va da un'alleanza con una tribù, fino a un sostanzioso bonus in termini di risorse, passando per un certo numero di unità gratuite; nel caso, tuttavia, in cui doveste fallire, preparatevi a venire sommersi da una folta invasione di nemici oppure a perdere preziosissimi punti ricerca, indispensabili per progredire nelle Ere.
Simpatica intuizione, ma non rompe a sufficienza la monotonia del gioco.

Empire Earth 3 è disponibile per PC.

Ulteriori tagli

Non contenti della semplificazione della gestione delle risorse, Empire Earth può vantare ulteriori tagli: il numero delle Ere, ad esempio, è stato drasticamente ridotto a cinque (Antica, Medievale, Coloniale, Moderna e Futura) il che, aggiunto alla semplicità nell’accumulare risorse, vi permetterà di avanzare velocemente verso la più evoluta, facendovi rapidamente beffa dei vostri avversari digitali.
Allo stesso modo sono state ridotte il numero di civilità: dalla decine del precedente titolo, siamo passati solo a tre, vale a dire la Civiltà Occidentale, quella Mediorientale e quella Orientale (un vero tributo alla fantasia).
Le differenze, almeno su carta, sono decisamente rilevanti: mentre la Civiltà Occidentale può vantare unità tecnologicamente più avanzate e costose, guarda caso quella Orientale (qualcuno pensa ai Cinesi di C&C?) punta sulla quantità piuttosto che la qualità.
Quasi dimenticavamo: la Civilità Mediorientale, sempre nell’ottica del cercare qualcosa di innovativo, è un esatto connubio tra le due estremità geografiche.

semplicità, quindi, da qualsiasi parte giriate questo terzo capitolo; sfortunatamente si sconfina nella banalità, e troppo presto nella noia.

Ulteriori tagli

L’aver ridotto a tre sole il numero di fazioni giocabili non è stato, tuttavia, bilanciato da una grande varietà di unità disponibili: oltre a condividerne parecchie, ciascuno schieramento potrà schierare unità uniche, ma queste si contano facilmente sulla punta delle dita e non si distinguono mai, nettamente, dalle loro controparti; l'aver inoltre rimosso il limite di unità reclutabili non ha che facilitato enormemente la vita a chi predilige, come strategia di gioco, quella di barricarsi dietro a solide difese ed ammassare al sicuro il proprio esercito, per poi lanciarsi in un lesto rush contro il nemico: strategia valida nel multiplayer, ma che nella campagna in singolo non fa che renderci troppo semplice la vita e che ci porta, rapidamente, ad abbandonare qualsiasi tentativo di elaborazione di una tattica o strategia.
Semplicità da qualsiasi parte giriate questo terzo capitolo; sfortunatamente si sconfina nella banalità e troppo presto nella noia.

Dominazione globale

Commento

Il titolo Mad Dog delude, purtroppo, sotto molti aspetti: avviata la modalità di gioco principale e giunti all’ultima Era a disposizione, la noia vi assalirà molto velocemente e non avrete alcuno stimolo per iniziare, da capo, una nuova partita con una fazione diversa.
Empire Earth 3 è un titolo semplice, per non dire superficiale, e potrà forse piacere a chi non ha mai provato un RTS, ma non ci sentiamo di consigliarne l’acquisto né agli hardcore gamer, che riuscirebbero a dominare sul Mondo nel giro di pochi turni, né al giocatore casuale, che può dedicare i suoi pochi minuti di gioco verso orizzonti più divertenti.
Confidiamo tutti in un quarto capitolo.

Pro

  • Adatto ai giocatori in erba
  • Semplice
Contro
  • Eccessivamente semplificato
  • Motore grafico pesante
  • Delude i fan della serie

Semplicità

Siamo tutti d’accordo che la semplicità non è un elemento negativo in un videogioco: l’immediatezza, una curva d’apprendimento il più razionale possibile e la facilità nei comandi sono sicuramente degli eccellenti punti di forza; per contro, se gli sviluppatori mirano a semplificare eccessivamente, quello che poteva essere un punto di forza diventa, rapidamente, un insormontabile elemento negativo.
In Empire Earth 3 è accaduto proprio questo: con l’obiettivo di semplificare, si è caduti nel banalizzare il gameplay, rendendo l’esperienza di gioco particolarmente noiosa e priva d’incentivi dopo poche ore.
Il processo di semplificazione ha visto cadere, per primo, il numero delle risorse: vi basterà accumulare delle anonime Materie Prime, esplorando la mappa di gioco alla ricerca delle apposite cave, e del sempreverde Oro, semplicemente costruendo dei mercati sparsi per la mappa, che si preoccuperanno di generare automaticamente una certa quantità di metallo dorato, inviando dei carri al vostro Centro Città.
Scordatevi quindi di piazzare falegnamerie nei pressi di boschi, di controllare le fattorie per la produzione del cibo e di cercare cave per la pietra: due uniche risorse, facilmente accumulabili e senza alcuna necessità di interagire con lo scenario circostante.
Tutto questo porta, ovviamente, a un enorme abbassamento del livello di difficoltà: gli sviluppatori, facilitandovi in maniera eccessiva l’accumulo delle risorse, vi permetteranno di dominare velocemente nei confronti della (peraltro carente) intelligenza artificiale, facendovi schierare fin da subito un gran numero di unità e permettendovi il ricorso alla ormai abusata tecnica del Tank Rush, che consiste nell’ammassare un numero sempre maggiore di unità e poi mandarle, tutte insieme, al macello, non curanti di eventuali bonus o malus, punti di forza e punti deboli che le caratterizzano.
La vostra partita, sia la prima che tutte quelle a seguire, consisteranno in pochi semplice passaggi: costruire un centro del villaggio, accumulare nel giro di pochi minuti una quantità esagerata di risorse e iniziare a sfornare soldati su soldati, per poi lanciarli all’attacco.
Il computer, per contro, sembra non reagire alle vostre azioni, e si limiterà a lasciarvi tranquilli a crescere e diventare forti senza fastidi, salvo poi difendersi dai vostri attacchi: va detto che, vista la pace nella quale potrete sviluppare il vostro insediamento, generalmente il vostro primo assalto sarà anche quello che chiuderà la partita, portandovi velocemente alla schermata di vittoria.

Empire Earth 3 - Recensione
Empire Earth 3 - Recensione

PC - Requisiti di Sistema

Empire Earth 3, pur non mostrando una grafica particolarmente esaltante, schiera un engine decisamente pesante: settando tutte le opzioni al massimo, il framerate si assesta sui 10-15 FPS, sufficienti per giocare a un RTS di questo stampo, ma che lasciano comunque spazio ad animazioni rallentate e ritardi nei movimenti.
Abbassando i dettagli e la risoluzione si guadagna qualche frame.
Requisiti Minimi

  • Processore: Pentium 4 1.7 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: 128 MB, compatibile con Shader Model 2.0
  • Spazio su disco: 6.5 GB
Requisiti Consigliati
  • Processore: Pentium 4 3.2 GHz o AMD 3400+
  • RAM: 1 GB
  • Scheda Video: 256 MB, compatibile con Shader Model 3.0
  • Spazio su disco: 6.0 GB
Configurazione di Prova
  • Processore: Intel Core Duo E6700 a 2.7 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: GeForce 8800 GTX
  • Sistema Operativo: Windows Vista Home Premium

Deve essere una moda, ma si spera velocemente passeggera: ci riferiamo alla brutta abitudine che gli sviluppatori hanno preso in questi ultimi mesi, quella di prendere un brand e rimuoverlo di tutto gli elementi che lo hanno reso celebre.
Cosa piaceva ai giocatori della serie Empire Earth? Probabilmente l’elevato numero di Ere, le diverse fazioni abilmente caratterizzate e un livello di sfida decisamente esaltante.
Cosa rimane della vecchia scuola nel terzo capitolo? Poco. O nulla.