Amplitude Studios ha saputo valorizzare non poco la serie Endless nel corso degli anni, riuscendo a tradurla in diversi generi sempre con ottimo successo. Che siano strategici o 4X, gli Endless sono sinonimo di giochi realizzati con grande intelligenza e ben curati, che offrono letture mai banali dei generi cui appartengono. Nella recensione di Endless Dungeon, scopriremo se vale lo stesso con l'ultima fatica dello studio, arrivata sul mercato dopo anni di sviluppo e figlia di quel Dungeon of the Endless che tanti consensi ha già avuto a suo tempo.
Miscuglio riuscito
Endless Dungeon è un miscuglio di generi davvero riuscito. Potremmo definirlo un gioco di ruolo d'azione roguelike tower defense, con livelli generati proceduralmente, che guarda ai twin stick shooter per il sistema di combattimento, in cui le diverse nature sono ben armonizzate tra di loro, creando un'esperienza compatta che riesce a valorizzare ogni suo aspetto. Ci troviamo di fronte a un titolo rifinitissimo, in cui il giocatore deve prendere moltissime micro decisioni per andare avanti, tutte con il loro impatto sulla partita. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a portare un cristallo robot al centro di una grossa stazione spaziale degli Endless, capace di catturare tutte le astronavi di passaggio. Per inciso, gli Endless sono un'antica civiltà ormai scomparsa, le cui meraviglie tecnologiche sopravvissute alla prova del tempo, e la risorsa speciale Dust necessaria per crearle, sono alla base dell'intera serie.
Il loop principale del gioco vede il giocatore cercare la stanza d'uscita del livello della stazione in cui si trova, aprendo dei portelloni di collegamento e nel mentre affrontare le creature che vogliono fare a pezzi il cristallo. Quando si entra in una stanza, l'accesso non può più essere chiuso. Sostanzialmente l'intera mappa diventa un grosso campo di battaglia, con ondate di mostri che arrivano da più direzioni e che bisogna riuscire a gestire in qualche modo. Così le prime valutazioni da fare riguardano proprio l'esplorazione, perché aprire tutte le porte consente sì di trovare più risorse, ma attiva anche più fronti nemici che, dal terzo livello in poi, quando il picco della difficoltà ha una sensibile impennata, rappresentano una seria minaccia per la nostra sopravvivenza. Trovata l'uscita, il cristallo si mette in marcia per raggiungerla e aprire l'accesso, scatenando ondate senza fine di nemici, siano essi insettoni giganti o creature sovrannaturali, residui malevoli dell'epoca in cui gli Endless esistevano ancora.
Difesa
Fortunatamente per difendere il cristallo non avremo a disposizione solo i personaggi selezionati all'inizio della partita, ma anche delle torrette, costruibili su dei nodi specifici presenti nelle stanze, sempre ben visibili. Naturalmente più andremo avanti e più avremo bisogno di strumenti potenziati, ottenibili spendendo tre risorse: Scienza, che consente di studiare nuovi tipi di torrette, più potenti, o torrette di supporto per quelle offensive; Industria, la moneta con cui si costruiscono le torrette; e Cibo, con cui potenziare i personaggi e generare oggetti curativi. Le risorse vanno gestite con una certa oculatezza lungo tutta la partita e bisogna essere coscienti della loro scarsità, così da non sprecarle. Uno degli errori più comuni che si commette nelle prime partite è quello di esplorare tutte le stanze senza seguire alcun criterio, compensando l'arrivo dei nemici da direzioni differenti con la costruzione di più torrette. Peccato che investire troppe risorse da subito può rendere molto difficile gestire i livelli avanzati, dove oltretutto non basta sparare con i personaggi verso degli imbuti (corridoi stretti, porte) per fermare l'avanzata delle orde. Quindi, dopo alcune morti, Endless Dungeon svela di avere un piccolo lato gestionale meno banale di quello che potrebbe sembrare dopo avergli dato un'occhiata veloce. Vero che in giro si trovano dei generatori che forniscono più risorse di un tipo (selezionabile), ma questi ultimi si perdono cambiando livello, quindi non bisogna contarci più di tanto.
Ricordati che devi morire!
Per quanto si possa giocare bene, in Endless Dungeon si finirà comunque per morire, soprattutto all'inizio. In fondo è un roguelike, è normale che accada. Arrivare alla fine dei nove livelli della stazione e conquistare quello finale è un affare che porta via molte ore e costringe a diversi ripensamenti in merito alle strategie da adottare. Fortunatamente tra una morte e l'altra si può visitare il Saloon, dove potremo gestire la progressione dei personaggi, invero abbastanza lineare e concentrata, e ottenere missioni dagli altri prigionieri della stazione. Inoltre potremo selezionare chi portarci dietro per tentare di nuovo l'attacco al nucleo. Considerate che, pur giocando sa soli, i personaggi attivi saranno sempre due: uno guidato direttamente dal giocatore e un altro di supporto guidato dalla CPU, cui si possono dare dei semplici ordini. In modalità cooperativa, naturalmente, le cose cambiano. Va detto che i bot sono molto meno efficaci dei giocatori umani. Probabilmente per equilibrare meglio i combattimenti, sono meno aggressivi di quanto potrebbero essere, anche se svolgono in maniera egregia il loro lavoro, eseguendo senza battere ciglio le nostre indicazioni. Quindi si può scegliere se portarsi dietro l'intera compagnia o se usare i compagni in modo strategico, mettendoli ad esempio a coprire dei passaggi particolari. In cooperativa le cose cambiano parecchio, ma davamo per scontato che fosse così.
Sistemi equilibrati
Endless Dungeon riesce a equilibrare in maniera davvero ammirevole tutti i suoi sistemi, che sanno regalare grosse soddisfazioni. In questo il lavoro compiuto da Amplitude Studios è davvero ammirevole, come è ammirevole il fatto che gli sviluppatori abbiano scelto di mantenere il più asciutta possibile la formula, per non rischiare di strafare. Alcuni problemi iniziano però ad apparire nelle fasi avanzate, in cui l'alto numero di nemici può generare un po' di confusione, rendendo meno leggibile ciò che accade sullo schermo, e in cui inizia a sentirsi meno il peso della progressione, con i miglioramenti che sembrano rallentare, probabilmente per mantenere certi equilibri del gameplay. L'intelligenza artificiale dei nemici è di suo decisamente basilare, visto che questi ultimi si limitano ad attaccare a testa bassa il cristallo, distruggendo tutto ciò che incontrano. La confusione che si genera durante gli attacchi delle orde può spiegare come mai il sistema di combattimento non sia incentrato sulle schivate, che in alcuni casi potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti. Meglio combattere di peso... tanto si può rinascere dopo ogni morte.
Conclusioni
Endless Dungeon è un titolo riuscito, cui il periodo passato in accesso anticipato ha fatto davvero bene, rifinito com'è in ogni meccanica. Non fa gridare al miracolo, ma appare di una solidità unica. Peccato per la difficoltà oscillante dal medio gioco in poi e per una certa confusione dei combattimenti avanzati, ma per il resto ci troviamo di fronte a un'opera ottima, che funziona come dovrebbe.
PRO
- Meccaniche ben rifinite
- Il mix di generi funziona molto bene
- Appagante e ben congegnato
CONTRO
- Confusione nei combattimenti più numerosi
- La progressione può diventare un collo di bottiglia