Uno dei grandi misteri che circonda la nostra industria è quello dei simulator: cosa ci trovano milioni di giocatori in titoli che si limitano a riprodurre il più fedelmente possibile delle attività reali, spesso noiose? Non parliamo dei giochi spazzatura, ma delle simulazioni di alto livello, che ormai sono una realtà consolidata del mercato dei videogiochi. Uno dei capofila del genere è sicuramente la serie Farming Simulator di Giants Games,la produzione al centro della recensione di Farming Simulator 22.
Le basi
Farming Simulator 22 offre un gameplay perfettamente in linea con i suoi predecessori. Il giocatore è chiamato a gestire in modo diretto un'azienda agricola, lavorando i campi per venderne i prodotti sul mercato. A seconda del livello di difficoltà selezionato, all'inizio si avranno più o meno soldi da spendere nell'acquisto di veicoli o di nuovi campi da coltivare, nonché di recinti per allevare animali, di edifici, di boschi da tagliare per vendere il legname e di punti di produzione per lavorare la materia prima trasformandola in prodotti commerciali. Le tre mappe disponibili, una ispirata all'America rurale, una alla Francia e l'ultima alla Germania, offrono scenari molto diversi, che però richiedono tutti fondamentalmente le stesse cose al giocatore: ottimizzare il lavoro in modo da avere raccolti più rigogliosi e sprechi tendenti allo zero.
Come nei capitoli precedenti, è possibile salire direttamente sui veicoli per svolgere i vari lavori, oppure si possono assumere degli aiutanti che operino al posto nostro. Diciamo che quest'ultima opzione diventa praticamente un obbligo quando si posseggono molti terreni e inizia a diventare un problema seguire tutto direttamente, correndo da una parte all'altra della mappa per gestire le varie attività. Vero è che non ci sono timer a opprimere il giocatore, che si può prendere tutto il tempo che vuole, ma se si vogliono vedere progressi, delegare è l'opzione migliore.
Novità
Le novità di Farming Simulator 22 rispetto ai capitoli precedenti non sono moltissime, almeno in termini di gameplay. Parlando di nuove attività si segnalano l'apicoltura, la viticoltura e la possibilità di costruire delle serre, che si traducono essenzialmente nella necessità d'imparare a usare dei nuovi mezzi da lavoro. Più rilevanti sono i cicli stagionali, ossia il dover gestire le colture in base alla stagione dell'anno, non potendo più fare quel che si vuole quando si vuole, come accadeva in precedenza, pena un pessimo raccolto. In questo gli sviluppatori hanno regalato un po' di profondità alla gestione e alla considerazione del tempo, anche se il fatto che le stagioni siano fatte avanzare dal giocatore (ogni volta che si va a dormire passa un mese), rende abbastanza semplice adeguarsi al calendario. Un grosso impatto i cicli stagionali ce l'hanno avuto sulla grafica, ora molto più varia di prima. Ad esempio, ora la vegetazione cambia colore a seconda del mese in cui ci si trova.
Il motore grafico sembra essere sempre lo stesso, m è indubbio che alcuni aspetti del gioco appaiano ora più rifiniti e belli da vedere. Stagioni a parte, anche le mappe sono state curate maggiormente, con l'obiettivo di renderle più vive. Ad esempio ora il traffico locale è più presente e dinamico, anche se rimane solo una decorazione, mentre i paesaggi sono più curati (in particolare nelle mappe europee).
Altra grossa novità sono le catene produttive, che vanno un po' a coprire uno degli aspetti più criticati dei Farming Simulator, ossia l'eccessiva semplificazione del sistema economico. In questo capitolo 22, invece di vendere direttamente il raccolto, si devono gestire delle piccole catene produttive che hanno come sfocio negozi e supermercati. Quindi dimenticatevi di vendere l'uva, ma preparatevi a imbottigliare il frutto del vostro lavoro per portarlo direttamente ai consumatori. Certo, sulla carta siamo di fronte a un sistema capace di aumentare la complessità della simulazione economica, ma in realtà non è proprio così, visto che si limita ad aggiungere alcuni step alla fase di vendita per ottenere dei risultati molto simili a quelli di prima.
I veicoli
Ma cosa sarebbe un Faming Simulator senza una ricca dotazione di mezzi agricoli da acquistare e utilizzare? Da questo punto di vista la nuova edizione del gioco non delude, nel senso che viene confermata la presenza della maggior parte dei mezzi visti nelle passate edizioni, strumenti compresi, con qualche aggiunta di rilievo legata alle nuove coltivazioni, come ad esempio la vendemmiatrice Braud 9070L. Naturalmente ci sono anche aggiunte per le attività tradizionali, come alcuni veicoli multifunzione del produttore CLASS o i camion del produttore Mack per lo scenario USA. Nemmeno a dirlo, tutti i veicoli sono riprodotti alla perfezione, al punto che è un piacere anche solo starli a osservare e scoprirne tutti i dettagli e le funzioni. In certi momenti ci si sente quasi dei collezionisti. Inoltre, ognuno è dotato del suo cruscotto e di sue caratteristiche uniche, nonostante l'obiettivo sia sempre lo stesso: che svolgano bene il loro lavoro.
Detto questo è indubbio che buona parte del fascino di Farming Simulator 22, come del resto quello dei capitoli precedenti, risieda proprio in questi imponenti bestioni con cui si passa il tempo a raccogliere, dissodare, seminare, ripulire, trasportare e svolgere tutte quelle attività necessarie al buon funzionamento della nostra azienda agricola. Se vogliamo è proprio ai veicoli che si legano buona parte delle novità del motore grafico, mirate per la maggior parte a rendere più soddisfacenti i feedback della lavorazione dei campi. Ad esempio il parallax occlusion mapping migliora nettamente le tracce lasciate dai veicoli al loro passaggio sulla terra, ora molto più tridimensionali e realistiche, mentre le raccolte, in particolare le mietiture, sono state arricchite da effetti particellari di buona fattura.
Conclusioni
Ciò che Farming Simulator 22 non è, e probabilmente non ha mai mirato a essere, è un capitolo rivoluzionario. Anzi, tutt'altro. Chi ha già giocato ai vecchi episodi si troverà a casa da subito, senza nemmeno la necessità di seguire lo scialbo tutorial. Gli unici concetti nuovi da apprendere sono i cicli stagionali, per i quali basta seguire il calendario delle colture presente tra le schermate informative per essere sicuri di non sbagliare, e le catene produttive, quest'ultimo un rimpiazzo della vecchia vendita diretta che aggiunge un po' di realismo ma che a conti fatti non cambia moltissimo il gameplay.
Per il resto tutto è rimasto praticamente identico al passato. In verità non ha nemmeno troppo senso pretendere da un Farming Simulator di essere rivoluzionario, visto che di logica un titolo simile vive meglio di rifiniture che di cambiamenti epocali. In fondo funziona bene così com'è ed è difficile pensare a dei cambiamenti radicali che possano trasformarlo senza snaturarlo. Purtroppo ciò significa anche che il gioco in sé è perfetto per chiunque non sia stanco della sua formula, ma allo stesso tempo non è in grado di dare grosse motivazioni a chi non ne può più di compiere le stesse azioni da più di dieci anni a questa parte, visto che le novità presenti si esauriscono presto. Insomma, è un bel Farming Simulator, ma è il solito Farming Simulator.
Conclusioni
Farming Simulator 22 è un capitolo solido e ben rifinito, ma che a conti fatti non offre grosse novità. Piacerà sicuramente ai fan della serie che ancora non sono stanchi del suo gameplay, ma lascerà indifferenti quelli che vogliono guardare oltre. Rimane la certezza che ci troviamo di fronte al miglior simulatore di azienda agricola sul mercato, che batte a mani basse la concorrenza, ormai ridotta davvero all'osso, quindi ha sicuramente senso considerarlo se si è affascinati dal mondo dell'agricoltura. Per la rivoluzione sarà la prossima volta.
PRO
- Le novità funzionano, anche se non sono molte
- Il miglior simulatore di azienda agricola sul mercato
- I nuovi veicoli sono riprodotti davvero bene
CONTRO
- Poche novità davvero degne di nota
- Il gameplay è sempre lo stesso