Un recente articolo pubblicato sul Journal of Rural Studies ha attaccato una serie videoludica fenomeno, quella Farming Simulator. Nello specifico, Farming Simulator 22. L'articolo, di cui sono autori i ricercatori Simon Foureaux e Thomas Daum dell'Università di Göteborg, si intitola "Non pensare che sia solo un gioco: Videogiochi agricoli e buona agricoltura" e spiega come Farming Simulator 22 incoraggi una visione complessivamente dannosa del lavoro dell'agricoltore: quella di produrre il maggior numero di raccolti sulla maggior estensione di terra possibile, utilizzando i macchinari più grandi e i fertilizzanti più avanzati a disposizione, per sfamare, vestire e provvedere al maggior numero di persone al minor costo possibile.
Si risolve con una mod
"Il gameplay ignora i cicli di feedback ambientale come la salute del suolo e la biodiversità", hanno spiegato gli autori dello studio.
È quella che definiscono una visione "produttivista" di ciò che è un buon agricoltore, che gli autori contrappongono all'evoluzione dell'agricoltura verso un modello sostenibile che rispetti l'ambiente e miri a continuare a produrre cibo in futuro, piuttosto che distruggere la terra in un modo che danneggi la società e l'ambiente.
L'articolo tratta temi molto complessi e interessanti, con gli autori che hanno dedicato molto spazio a dimostrare che i videogiochi, e in particolare Farming Simulator, sono diventati un mezzo di comunicazione chiave per aiutare le persone a capire come le cose andrebbero fatte. Quindi il loro non è un attacco al medium che, anzi, ritengono avere un potenziale positivo.
Del resto Farming Simulator è famoso per aver spinto la vendita di attrezzature agricole, tanto che i vari produttori fanno a gara per essere inclusi nel gioco. La speranza degli autori, quindi, è che giochi come Farming Simulator presentino una visione migliore su cosa significhi essere un buon agricoltore, aiutando anche l'utenza a farsi un'idea meno consumistica in merito. Affermando che quella della sostenibilità è una strada migliore rispetto alle aziende agricole massimaliste che mettono la produzione al di sopra di tutto.
Lo studio è interessante anche per un altro fatto: tocca l'ambito delle mod. Gli studiosi hanno notato che ciò che non è stato fatto con il gioco base è stato fatto con delle mod, che hanno "modificato le meccaniche di gioco, per esempio, aggiungendo la rotazione delle colture, l'agricoltura conservativa e i modelli meteorologici". Fanno anche un nome: Precision Farming, sviluppata da Giants insieme a John Deere ed EIT Food, un'"Iniziativa per l'Innovazione Alimentare" europea. Questa mod implementa alcuni principi di agricoltura sostenibile e assegna all'azienda agricola del giocatore un punteggio basato sulla sua sostenibilità ambientale, ma, come sottolineano gli autori, sempre e solo nell'ambito di quanti soldi ti fa guadagnare, risparmiare o spendere. Tuttavia, le aggiunte in termini di realismo e di tematiche scientifiche sono sufficienti a far sì che sia stata mantenuta e aggiornata, e ha persino una versione 3.0 per l'ultimo Farming Simulator, che potete scaricare da qui.