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Flight Simulator 2004

Quando si parla di simulatori di volo iperrealistici il primo nome che viene in mente è proprio quello di Flight Simulator. Microsoft non ha mai avuto rivali degni di questo nome in questo campo, quindi giunti ormai al nono remake, viene spontaneo chiedersi cosa possa mai esserci di così innovativo da giustificarne l’acquisto.

RECENSIONE di La Redazione   —   23/09/2003
Flight Simulator 2004
Flight Simulator 2004

Scuola di volo

Prima di mettere le mani sui comandi di un pezzo d’antiquariato o di un jumbo da milioni di dollari, è però indispensabile imparare a conosce e a padroneggiare tutti i comandi di un aeroplano. Da questo punto di vista SF2004 dà il meglio di sé, e dando un’occhiata al menù del gioco ci si trova immediatamente davanti alla prima sorpresa: una vera scuola di volo, con tanto di istruttori e manuali. Microsoft, infatti si è avvalsa della collaborazione della King School, la scuola di volo più famosa degli Stati Uniti, che si fregia del motto: “più di un pilota su due viene dalla King School”. Gli stessi fondatori, i coniugi John e Martha King, ci deliziano con alcuni filmati di introduzione al volo necessari per comprendere il comportamento di base di un aereo e i comandi principali. Devo dire però che uno dei filmati mi ha un po’ infastidito, infatti ad un certo punto si interrompe per consentire di decidere la periferica con cui pilotare (joystick o tastiera) onde evitare di annoiare il giocatore con spiegazioni doppie, e fino a qui nessun problema. Se però si sceglie joystick (come penso farà chiunque sia interessato ad un prodotto come FS2004 visto che gli aeroplani si pilotano con la cloche, non con una tastiera) e si attiva il relativo filmato, John King ci “entusiasma” con una lunga ed accorata descrizione dei pregi dell’ultimo joystick prodotto da Microsoft; come ci fosse bisogno di una simile pubblicità… se abbiamo scelto il joystick vuol dire che un joystick ce l’abbiamo già, altrimenti avremmo optato per la tastiera! A parte questo però, la breve introduzione è utile a chi non ha mai nemmeno provato un qualsiasi simulatore di volo, mentre risulta poco più che un diversivo per tutti gli altri.
Subito dopo è possibile prendere parte alle lezioni vere e proprie. Il corso accelerato che ci viene messo a disposizione consiste in una serie di voli di prova durante i quali ci verranno insegnate nei dettagli tutte le manovre e le procedure necessarie per pilotare prima il classico Cessna e poi aerei sempre più grandi e importanti fino al mastodontico Boeing 747. Tutto questo è preceduto da un ricchissimo e dettagliatissimo briefing e condito in volo dalle spiegazioni in viva voce dell’istruttore sull’uso degli indicatori e dei comandi interni, della radio e dell’interpretazione dei messaggi delle torri di controllo.
A questo punto però ci si trova di fronte alla più grande pecca di FS2004: purtroppo il parlato è interamente in inglese, e non c’è neanche la traccia di un sottotitolo. Diventa quindi necessario conoscere davvero bene l’inglese (io lo leggo senza sforzo, ma nonostante questo non capivo praticamente niente) o si finirà prima o poi bloccati durante una lezione senza sapere cosa fare, o come farlo in maniera corretta. Lo stesso lunghissimo briefing iniziale si rivela del tutto inutile in questi casi visto che, proprio perché è così lungo, risulta difficile incrociare quello che vi è scritto con le poche informazioni comprese dall’istruttore.

Flight Simulator 2004
Flight Simulator 2004
Flight Simulator 2004

Gioco o Simulazione ?

FS2004 riesce ad esprimere un realismo ed una precisione che si può apprezzare a pieno solo provandolo. I 25 aerei che possono essere pilotati rappresentano una selezione tra i più famosi velivoli civili che hanno solcato i cieli, e comprendono anche due elicotteri (non capisco però perché non ci sia nessuna sezione su come si pilotano gli elicotteri) e un idrovolante che consente di provare l’ebbrezza di atterrare in mare. Ogni mezzo è riprodotto con una precisione quasi maniacale sia per quanto riguarda l’esterno che per gli abitacoli, e questo non vale solo per il quadro comandi, visto che è possibile muovere la testa del pilota ed arrivare ad inquadrare praticamente ogni angolo della cabina. Lo stesso livello di realismo si può riscontrare anche per le reazioni ai comandi e per tutte quelle caratteristiche che rendono il volo “vero” molto diverso da quello dei nomali videogiochi, come il GPS, le comunicazioni con le varie torri di controllo, i piani di volo, le regole di approccio e, per dirla brevemente, il “codice stradale” dell’aria.
L’impressionante numero di controlli che si hanno a disposizione però, aumenta in maniera drammaticamente elevata il numero di comandi da memorizzare e, anche se i filmati dei coniugi King presenti nel learning center vogliono far credere che siano facili ed intuitivi da imparare, si tratta pur sempre di qualche centinaio di comandi, tanto che per alcuni si arriva a combinazioni del tipo Ctrl+Shift+Tasto perché non ce ne sono più liberi. Il problema si aggrava ancora di più quando si è in volo, poiché lo schema riassuntivo è fin troppo stringato, e per accedere nuovamente al learning center è necessario prima salvare ed abbandonare, e poi ricaricare, cosa che in FS2004 non è proprio gradevole a causa del lunghi tempi di caricamento.

Flight Simulator 2004
Flight Simulator 2004
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Il mondo in 4 CD

Tra le opzioni disponibili è anche presente l’editor che permette di creare un piano di volo personalizzato, scegliendo aerea, condizioni meteorologiche e aeroporto di partenza. Osservandolo, si resta quanto meno sorpresi dalle cifre indicate: 23760 aeroporti, 219 nazioni e 15409 città. Sono numeri che fanno pura se si pensa all’immensa mole di dati che rappresentano solo per quello che riguarda i terreni. Da questo punto di vista FS2004 si basa su un sistema piuttosto collaudato (un modo buono per dire antidiluviano) già visto anche in vecchie glorie come il sempre verde Strike Commander, che ormai ha 10 anni. Il principio è quello di utilizzare foto panoramiche scattate in volo come texture sul terreno poligonale, e poi aggiungere degli edifici tridimensionali per arricchire il tutto. L’effetto è molto gradevole in alta quota, mentre da terra presenta un mix di sfocature e dettagli davvero scadente.
E’ inoltre possibile scegliere il tipo di clima, comprese tempeste e bufere di neve, che ha un violento impatto sul comportamento dell’aereo. Desta comunque un po’ di sconcerto il fatto che gli eventi atmosferici siano rappresentati solo su un piano immobile, e che quindi zoomando si ottenga l’effetto “nuvola dell’impiegato” di fantozziana memoria: si ha cioè l’impressione che la pioggia/neve cada solo sulla telecamera, e non sugli altri oggetti (vedi foto); allo stesso modo, nonostante una spaventosa tormenta di neve, sia il terreno che gli edifici restano puliti come sempre.

Flight Simulator 2004
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Commento

Quando ci si trova di fronte ad un prodotto come Flight Simulator l’errore che va assolutamente evitato è quello fin troppo naturale di paragonarlo ad altri videogiochi. Si tratta infatti, nonostante quello che c’è scritto nella prima pagina appena avviato, di un simulatore, più che di un gioco, e come tale va considerato, anche solo per il grande numero di ore che vanno impiegate per imparare tutti i comandi. Da questo punto di vista, la simulazione pura e semplice appunto, si tratta di un prodotto di grande valore. E’ preciso, dettagliato e la scuola di volo consente di imparare facilmente tutte le nozioni necessarie per pilotare un aeroplano, nonostante il non piccolo problema della lingua. I voli storici poi ne incrementano notevolmente la longevità, anche se spesso si riducono molto semplicemente al decollo, alla stabilizzazione manuale dell’aereo usando le rotelle di taratura del joystick in modo da ottenere un pilota automatico artificiale, e all’atterraggio; in mezzo si può comodamente spegnere il monitor e andare a fare qualcos’altro, basta ricordarsi di controllare il carburante ogni tanto (l’ho provato e funziona davvero, garantito!). Comunque bisogna ricordare che volare nella realtà è proprio questo…
Gli stessi numeri indicati nell’editor non sembrano essere veritieri. Giusto per sfizio ho fatto una prova per vedere se volando sopra alla mia città riuscivo a passare vicino alle due torri (se non avete capito di che città parlo tornate a scuola!!!). Beh, ho passato un’ora a girare come un avvoltoio sfruttando la mappa per mantenermi nel posto giusto, ma di città neanche l’ombra (e non è poi così piccola…), figuriamoci poi le torri. Forse la ricerca dei dettagli è stata fatta in modo più preciso per quanto riguardava i paesi di lingua inglese, e in modo approssimativo per gli altri, resta comunque il fatto che si tratta di una mole impressionante di dati.
In termini di risorse FS2004 è abbastanza esigente. Infatti, considerato il fatto che ogni volo viene precaricato con tempi che normalmente superano i 30 secondi, 2,7Gb di installazione sono decisamente troppi, inoltre tende a subire rallentamenti anche su macchine di fascia media.
Alla fine quindi mi sento di consigliare Flight Simulator 2004 solo ai veri appassionati delle simulazioni fini a sé stesse, mentre per chi cercà un semplice passatempo probabilmente dovrebbe riflettere prima dell'acquisto.

    Pro:
  • Controlli realistici nei minimi dettagli
  • Scuola di volo estremamente esauriente
  • Voli storici
    Contro:
  • Linguaggio dell’istruttore spesso incomprensibile per i non anglofoni e assenza di sottotitoli
  • Orrendo dettaglio del terreno a bassa quota
  • Richiede troppe risorse.

100 anni di storia del volo

Come dice lo stesso titolo, FS2004 esce proprio in occasione del centenario del primo volo, quello storico e conosciuto da tutti compiuto dai fratelli Wright grazie al loro prototipo fatto di legno, carta e tela. In onore di un evento di tale importanza, viene data la possibilità al giocatore di riprovare le stesse emozioni ripercorrendo passo a passo una ventina di voli che hanno contribuito, ciascuno a modo suo, a scrivere la storia dell’aviazione. Si passa dal già citato primo volo dei fratelli Wright, alla trasvolata dell’Atlantico compiuta da Charles Lindberg a bordo dello Spirit of St. Louis, a diversi voli transcontinentali come il Londra Città del Capo e il Londra Darwin (Australia) e questo solo per citarne alcuni. Tutti gli scenari storici sono stati riprodotti nei minimi dettagli, e questo comprende ovviamente la durata, con il risultato di garantire al pilota centinaia di ore di volo (nel vero senso della parola).