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Braid, recensione

Già uscito su Xbox 360, Braid fa la sua comparsa su PC dove mantiene inalterato il fascino che gli ha fruttato il plauso della critica e del pubblico. Addentriamoci nelle spire di questo gioiellino pieno di poesia.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   19/05/2009
Braid
Braid
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Braid studia il tempo e lo declina in tutte le sue possibili diramazioni, dando al giocatore la possibilità di manipolarne il flusso e facendolo diventare il perno attorno a cui ruotano tutte le altre meccaniche di gioco. Quello che all'apparenza potrebbe essere liquidato come un semplice platform / puzzle game bidimensionale, riesce a comprimere in un unico prodotto le molte sperimentazioni che negli anni si sono susseguite, nella scena mainstream così come in quella indie, per dare al giocatore un maggiore controllo sulla quarta dimensione.

Braid, recensione

Immersi in un mondo surreale, bisogna concepire lo spazio in rapporto con il tempo, sfruttando i diversi poteri a disposizione del personaggio per arrivare a raccogliere i pezzi del puzzle di quello che sembra il racconto della sua vita, più che la classica favola della principessa da salvare. All'inizio sembra di trovarsi di fronte a un classico gioco di piattaforme con la possibilità di riavvolgere il tempo, una specie di Prince of Persia: Le Sabbie del Tempo bidimensionale e con qualche ambizione estetica nella composizione dei fondali, tutti piuttosto ricercati e studiati dal punto di vista meramente pittorico. E' soltanto dopo le prime, semplici, fasi che si inizia a intuire la grandezza del gioco e la sua immensa genialità. Braid in apparenza racconta poco, ma piano piano pervade il giocatore di una tiepida malinconia che non lo abbandona fino al finale a sorpresa. Il personaggio stesso, una specie di impiegato con tanto di camicia bianca e cravatta rossa, sembra un pesce fuor d'acqua in un mondo da favola saturo di fantasia e colori. Perché scegliere un ometto insignificante e mediocre come protagonista? La spiegazione, se così la vogliamo chiamare, arriva nel finale (che non vi sveliamo anche se vorremmo tanto rovinarvi la sorpresa... che sadici).

Braid, recensione

Il tempo non aspetta nessuno

Parlando di questioni più prettamente ludiche, va detto che Braid è diviso in sei mondi, in ognuno dei quali bisogna raccogliere dodici tessere di puzzle che vanno ricomposte per formare un'immagine del livello. La sfida consiste proprio nel riuscire a raggiungerle perché, a parte le prime, solitamente sono posizionate in punti della mappa impervi da raggiungere. Per farlo bisogna sfruttare le peculiarità dello scorrere del tempo del mondo specifico, incrociandole con l'abilità sempre disponibile di riavvolgere lo stesso.

è soltanto dopo le prime, semplici, fasi che si inizia a intuire la grandezza del gioco e la sua immensa genialità

Ad esempio, nel quarto mondo gli elementi in movimento che compongono lo scenario seguono i movimenti del personaggio su una linea temporale prestabilita e per superare i diversi enigmi bisogna studiarne attentamente i movimenti, mentre nel quinto mondo, per fare un altro esempio, si dispone di una sfera che rallenta i movimenti di qualsiasi elemento che ci entra in contatto, protagonista compreso. Quello che stupisce di Braid è la naturalezza degli enigmi, ovvero il loro essere perfettamente logici e mai forzati.

Braid, recensione

Capito un potere bisogna soltanto riuscire ad applicarlo. Certo, per molti non sarà facilissimo portarlo a termine perché alcuni livelli sono piuttosto complicati, ma il gioco vale la candela, anche soltanto per ammirarne la direzione artistica complessiva, che comprende l'aspetto visivo e l'uso delle musiche e dei suoni ben amalgamato con i diversi poteri. Forse può far sorridere che uno dei titoli migliori pubblicati per questa generazione tecnologica di videogiochi, fatta di produzioni multimiliardarie che richiedono di vendere una quantità spropositata di copie per andare in paro, sia un misero platform 2D programmato da una singola persona, ma finora, considerando anche la versione 360, valida come quella PC, pare proprio che sia così. Mai come in questo caso la parola capolavoro è stata usata più a proposito.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.4
Lettori (123)
8.6
Il tuo voto

Che altro dire di Braid? Cosa fate ancora lì? Andate a comprarlo e se li avete lasciate a casa un po' di quei pregiudizi da hardcore gamer che spesso impediscono di godersi titoli magnifici solo perché appartenenti a generi particolari. Acquistatelo e giocateci. Se volessimo trovargli un unico difetto potremmo dire che è un po' corto, ma sinceramente di fronte a una tale opera si finisce per essere intimiditi e mediocri nell'attaccarsi a una quisquiglia del genere.

PRO

  • Pieno di idee originali
  • Stilisticamente eccellente
  • Poetico e ispirato

CONTRO

  • Un po' corto

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
  • RAM: 4 GB
  • Scheda video: GeForce 250 GTS
  • Sistema operativo: Windows Vista

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP/Vista
  • Processore: 1.4 GHz o più veloce
  • RAM: 768 MB
  • Scheda video: una qualsiasi scheda video compatibile con le DirectX 9.0c
  • DirectX: 9.0c o superiori
  • Hard Disk: 200 MB
  • Scheda audio: compatibile con le DirectX 9.0c
  • Controller: supporta il Microsoft Xbox 360 Controller per Windows