Rivoluzione delle stelle!
I punti interrogativi presenti nel menu principale del gioco riprendono chiaramente lo spirito de Il Santuario, dove bisognava completare lo story mode varie volte per sbloccare le altre modalità. Anche in questo caso, una volta completata la modalità principale e le sue due brevi “appendici”, si ottiene l’accesso alle modalità “Leggenda”, “Battaglia Infinita” e “Battaglia Lampo”, che vanno ad aggiungersi al versus mode (“Battaglia dei 1000 giorni”) e agli extra della “Vacanza Zodiacale”.
Selezionando “Hades” si accede a uno story mode del tutto simile a quello visto ne Il Santuario, dunque man mano che la storia viene raccontata, attraverso dialoghi e sequenze di intermezzo, ci ritroveremo al comando di diversi personaggi e talvolta dovremo effettuare delle scelte che potrebbero determinare il prosieguo della storia. O almeno così accadeva nel primo gioco: in Hades i bivi sono aumentati per numero e per possibilità di scelta (quattro “risposte” in totale, una per ogni pulsante del pad), ma se ne Il Santuario si assisteva ad avvenimenti e scontri inediti, che nella serie animata non venivano mostrati o che erano stati addirittura creati per l’occasione, in Hades sembra proprio che optare per una risposta o per l’altra non cambi la sostanza, con la storia che procede sempre nella stessa maniera. Essendo quattro le possibili risposte, bisogna completare la modalità quattro volte perché tutte siano utilizzabili. Ma già portarla a termine una volta ci permette di accedere alle due appendici, ovvero allo scontro con Aiacos e Minos, due dei tre generali di Hades (il terzo è Radamantis, e lo affronterete più volte nella modalità storia). A parte questa pur grossa mancanza, lo story mode del gioco risulta più corposo rispetto a quello de Il Santuario: ci sono più combattimenti e talvolta avremo a disposizione anche tre personaggi per affrontare un nemico particolarmente potente.
Se lo spessore del primo gioco de I Cavalieri dello Zodiaco veniva aumentato in modo considerevole dalla presenza della modalità “Gran Sacerdote” (in cui ci si metteva dalla parte dei “cattivi” e si dovevano muovere i propri guerrieri con un pizzico di strategia, secondo le regole di crescita e potenziamento proprie dei giochi di ruolo), purtroppo in Hades non c’è niente di simile, solo scelte classiche “camuffate” con nomi altisonanti: un normalissimo versus mode, un survival (“Battaglia Infinita”), un time attack (“Battaglia Lampo”) e una sorta di arcade mode (“Leggenda”). Gli extra della “Vacanza Zodiacale” vengono ora sbloccati in modo più complicato, e sarà necessario non solo portare a termine le varie modalità, ma anche raccogliere delle valutazioni eccellenti nei propri scontri. [C]
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Abbandono d’Oriente!
I Cavalieri dello Zodiaco – Il Santuario si presentava come un picchiaduro chiaramente fuori dagli schermi, semplificato nelle mosse speciali per esigenze narrative: durante lo story mode si prendeva il controllo di diversi personaggi, dunque era più pratico utilizzare le stesse combinazioni di pulsanti per tutti. E non mancava una componente strategica, in quanto il tempismo nelle parate e nella pressione dei pulsanti, in generale, diventava spesso la chiave per avere ragione degli avversari. Tutto ciò in Hades è cambiato solo in modo marginale: le mosse speciali che prevedono la presenza di sequenze animate ora sono molto più difficili da annullare e rispedire al mittente, perché bisogna premere il pulsante che viene indicato solo per una frazione di secondo, e le rare volte in cui si riesce a farlo ci si ritrova ad affrontare un’altra sfida di abilità, sempre basata sui riflessi. A quel punto meglio sorbirsi il colpo speciale e amen, tanto più che l’equilibrio nei danni inflitti fra mosse normali e speciali non ha goduto di una razionalizzazione rispetto al passato e dunque spesso conviene ricorrere agli attacchi normali per avere ragione degli avversari, relegando le special a una pura risorsa estetica. Ad ogni modo, sono state aggiunte alcune combo e qualche mossa speciale, tra cui la manifestazione del Settimo Senso: quando la barra delle mosse speciali è piena al massimo livello, basta premere contemporaneamente due pulsanti del pad per modificare lo scenario e avere a disposizione, per un po’ di tempo, una maggiore potenza e la possibilità di eseguire tutte le mosse speciali senza che la relativa barra si svuoti. Utilizzare questa tecnica, così come quella in cui si “espande” il proprio cosmo per scagliare lontano un nemico troppo “appiccicoso”, provoca la sparizione della barra delle special per un po’.
Greatest Caution!
Passando alla realizzazione tecnica, purtroppo Hades pecca sotto diversi punti di vista. Il discorso non è tanto assoluto, quanto relativo: i miglioramenti rispetto a Il Santuario sono davvero troppo pochi. Vi basti pensare che i Cavalieri nuovi sono soltanto quattro (Orfeo, Radamantis, Aiacos e Minos), laddove Sion è stato ricavato dal modello poligonale di Mur (sono entrambi Cavalieri dell’Ariete, d’altronde), e il numero totale degli scenari, che pure contano alcune novità, è in realtà diminuito rispetto al primo gioco. Inoltre, e questa è la nota più negativa, in un paio di stage avanzati si nota un pesante e costante calo del frame rate, indice di una mancata ottimizzazione del codice da parte degli sviluppatori. Per il resto, valgono le buone parole spese durante la recensione de Il Santuario: le armature dei Cavalieri sono fantastiche, c’è un uso spropositato di ottimi effetti speciali e le animazioni sono davvero belle e differenti per ogni singolo personaggio. Questo significa che Milo dello Scorpione combatterà in un modo, Saga di Gemini in un altro, Pegasus in un altro ancora: è tutto molto bello da vedere, e quasi fa dimenticare lo scarso dettaglio di cui sono dotati i guerrieri dentro le armature, sia per quanto concerne il viso che i capelli, questi ultimi resi davvero in maniera semplicistica.
I nuovi stage sono molto grandi e ricchi dei medesimi effetti di luce visti in passato. Purtroppo, però, non si è fatto alcun passo in avanti riguardo l’interattività degli stessi: muoversi all’interno degli scenari diventa un’azione accessoria, perché solo alcune colonne possono essere distrutte e farlo non si traduce in un gran vantaggio nell’economia dei combattimenti. L’uso dei colori verte troppo sul freddo, ma probabilmente si tratta di una scelta mirata per far risaltare le armature e gli effetti di luce, scelta azzeccata in quanto tutto si può dire del gioco tranne che non sia visivamente spettacolare. E il sonoro? È forse il vero punto di forza di Hades, per la grandissima qualità delle musiche (molte già presenti ne Il Santuario, però) e per le voci giapponesi, sottotitolate in Italiano talvolta seguendo le convenzioni della versione italiana dell’anime, talvolta ricorrendo alle traslitterazioni originali. [C]
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Commento
Lo scorso anno abbiamo assistito alla prima apparizione de I Cavalieri dello Zodiaco su PlayStation 2, e il gioco ci ha favorevolmente impressionato per la fedeltà assoluta alla serie, per la precisione dei controlli e per la presenza di alcune modalità extra che aumentavano di molto il valore del prodotto. Lo abbiamo valutato con l’occhio di un appassionato, e pur utilizzando lo stesso metro di giudizio non possiamo dire che Hades sia il sequel che ci aspettavamo. Sul fascino della serie non si discute, il commento sonoro è davvero esaltante e le voci giapponesi sono eccezionali… però l’impressione è che gli sviluppatori abbiano utilizzato la stessa base, aggiunto il minimo indispensabile e messo in vendita un titolo che può far gola solo agli appassionati di Saint Seiya, preferibilmente a quelli che non possiedono Il Santuario e che quindi non possono rendersi conto del fatto che Hades ha qualcosa in meno e non in più rispetto al suo prequel. Il fatto di basarsi sull’ultimo capitolo della serie televisiva, inoltre, da un lato esercita un’attrattiva per chi non ha visto quegli episodi, dall’altro lato rende inevitabilmente il gioco “monco” a livello narrativo, e aperto a una “seconda parte” che è certamente già in cantiere ma che speriamo sia foriera di un deciso restyling a livello tecnico e di gameplay.
- Pro:
- Armature fantastiche
- Musiche eccezionali
- Trama e personaggi di indubbio fascino
- Contro:
- Troppo simile a Il Santuario
- Mancano le modalità di gioco alternative
- Pesanti rallentamenti in alcuni stage
Sono passati due secoli e mezzo da quando Doko, Cavaliere di Libra, e Sion, Cavaliere dell’Ariete, sventarono i piani di conquista del dio Hades. Atena riuscì a sigillare il potente nemico in una prigione di roccia e ordinò a Doko di vegliare su di essa, quindi fece di Sion il suo Grande Sacerdote. Ora Hades si è liberato ed è pronto a tornare all’attacco: i Cavalieri di Bronzo e i Cavalieri d’Oro dovranno dunque affrontare nemici potentissimi e oscuri, nonché ritrovarsi faccia a faccia con guerrieri defunti che sono tornati dall’aldilà con il solo obiettivo di uccidere Lady Isabel. Ma qual è il vero motivo che spinge dei Cavalieri fedeli ad Atena a tornare dal mondo dei morti? E chi è davvero Hades? Secondo episodio della serie di videogame dedicati a I Cavalieri dello Zodiaco, il nuovo titolo sviluppato da Dimps ha colto un po’ tutti di sorpresa, in quanto tratto dall’ultima saga del manga di Masami Kurumada, tradotta in animazione solo di recente e ancora inedita al di fuori del Giappone. Da un lato viene da chiedersi come mai siano state saltate delle saghe interessanti come quella di Asgard e di Nettuno, per non parlare eventualmente dei film; poi, però, prevale la curiosità per la storia inedita e ci si appassiona di fronte ai nuovi personaggi e alla drammaticità degli eventi narrati… sotto questo punto di vista, il gioco riesce senza dubbio a coinvolgere tutti gli appassionati della serie. E per quanto riguarda tutto il resto? [C]
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