"A new power is rising"
La conclusione del film La Compagnia dell'Anello lascia ogni spettatore, a digiuno del libro, a dir poco sgomento: Frodo ha abbandonato i suoi compagni, e accompagnato dal fido Samvise è diretto a Mordor, fermamente intenzionato a liberarsi dell'Anello del Potere, distruggendolo nella voragine di fuoco del Monte Fato; Merry e Pipino, i due allegri hobbit che hanno accompagnato Frodo dal principio del viaggio, sono prigionieri degli spietati e mostruosi Uruk-hai; Aragorn, Gimli e Legolas, dal conto loro, invece, sono proprio sulle tracce dei mostri per salvare i due mezzuomini. Le loro vite saranno messe a repentaglio più volte nel corso de Le Due Torri, e incredibili avvenimenti, incontri e scontri si prospettano per i viandanti dell'ormai dispersa Compagnia dell'Anello...
Le Due Torri inizia invero un po' prima: tralasciando il breve stage introduttivo che ci permette di controllare Isildur (l'antico principe, progenitore di Aragorn, che sconfisse Sauron a Mordor, privandolo dell'Anello del Potere), l'avventura prende vita anche in alcune fasi de La Compagnia dell'Anello, e procede fino alla conclusione de Le Due Torri, seguendo abbastanza fedelmente la trama originale. Insomma, un libro/film e mezzo condensati in una dozzina circa di difficili livelli. Come inizio, non c'è male.
"The defences must hold"
Aragorn, Legolas e Gimli: sono tre i personaggi che possono essere utilizzati per spazzare via le orde di Mordor. Aragorn è il più bilanciato, e padroneggia con uguale maestria arco e spada; Legolas, dal canto suo, è il più agile del trio ma anche il più esile, munito di arco e coltelli; Gimli, invece, è da clichet il più forte e il più lento, e usa una possente ascia. Il gioco si articola attraverso, si è detto, una serie di livelli che ripercorrono le battaglie più memorabili degli eroi tolkeniani: e così, si comincia ad Amon-Sul, contro i Nazgul, i temibili Spettri dell'Anello; per poi procedere attraverso il Passo di Caradhras fino alla miniera di Moria e al temibile scontro con il Troll delle Caverne; si continua quindi con le battaglie contro gli Uruk-hai per approdare al secondo film/libro, a Le Due Torri, dove l'eterogeneo trio dovrà dare del suo meglio per sopravvivere ai terribili scontri presso l'antica foresta di Fangorn, le pianure di Rohan, l'Ovestfalda e il Fosso di Helm, dove si consumerà l'apocalittica battaglia finale.
All'inizio di ogni schema, comunque, è possibile selezionare il personaggio desiderato, per buttarsi a capofitto nell'azione; Le Due Torri non è un gioco che favorisce la sonnolenza, su questo non c'è dubbio, anzi costringe il giocatore ad agire freneticamente sul joypad performando combinazioni di attacchi di vario tipo (la cui sequenza ininterrotta concede una sorta di "power-up"), parando colpi nemici, deviando frecce in arrivo e correndo all'impazzata per gli ambienti nei quali si svolge l'azione (a causa, anche, della mancanza di un comodo sistema di lock-on, che sarebbe stato davvero gradito nelle situazioni più caotiche). Migliori saranno le nostre performance belliche, più punti otterremmo; punti dal duplice scopo: in primo luogo, come in un gioco di ruolo, consentiranno al nostro alter-ego di aumentare il proprio livello di esperienza, e poi ci permetterano di acquistare delle abilità speciali che amplieranno il già folto repertorio di azioni disponibili, permettendoci di compiere combo più lunghe e dannose o aumentare le nostre capacità offensive e difensive. In definitiva, ogni personaggio ha circa una ventina di abilità a disposizione, e per quanto le skill mostrino una certa somiglianza a dispetto dei diversi nomi, appropriati al personaggio che le possiede, aumentano considerevolmente il replay-value... e considerando la difficoltà (talvolta eccessiva) e la scarsa durata dell'avventura, non si può che esserne davvero contenti.
"There is hope"
A differenza de La Compagnia dell'Anello (del quale vi abbiamo già parlato in una precedente recensione), tutto fumo e niente arrosto, tecnicamente Le Due Torri mantiene le sue promesse fin dal filmato introduttivo: la sequenza iniziale del primo film, strappata direttamente alla pellicola cinematografica, ci conduce fino alla battaglia di Dagorlad fra gli eserciti guidati da elfi e uomini e quelli orcheschi comandati dal terribile Sauron. Ma c'è un colpo di scena: magicamente, il filmato si trasforma improvvisamente in una tridimensionalissima grafica real-time, e in men che non si dica siamo chiamati al controllo di Isildur in un marasma di soldati in movimento e in lotta contro orchi e goblin; terminato il breve livello (in realtà, si tratta proprio dello stage introduttivo al quale si è già accennato), la grafica in real-time si ritrasforma in una sequenza del film, che ci conduce (rimontata a dovere, ovviamente) fino al vero e proprio inizio del gioco. Non si tratta di uno spettacolare espediente atto a introdurre favorevolmente l'utente al gioco vero e proprio: ogni stage presenta una sequenza di apertura e chiusura simile, che mescola con una sapiente regia le sequenze cinematografiche e l'engine poligonale sviluppato dalla EA. Un engine, peraltro, impressionante: non di rado ci si ritrova a controllare i modelli poligonali di Aragorn, Legolas o Gimli, splendidamente costruiti e texturizzati (nonostante una certa "spigolosità") ed estremamente somiglianti alle controparti cinematografiche (gli attori Viggo Mortensen, Orlando Bloom e John Rhys-Davies), al centro di vere e proprie bolgie infernali, delle quali lo stage ambientato nella tomba di Balin ne Ë un brillante esempio, uno scontro titanico fra cinque membri della Compagnia, gestiti autonomamente da una discreta intelligenza artificiale, e decine di orchetti, ai quali si aggiunge ben presto il mastodontico Troll. Uno spettacolo del genere, localizzato tra l'altro in un'ambientazione estremamente curata nei dettagli, dal polygon-count in definitiva talmente elevato, comporterebbe normalmente rallentamenti a iosa e cali di frame evidenti: invece no, il frame-rating de Le Due Torri rimane costante, e l'esperienza diventa davvero una vera e propria gioia per gli occhi.
Vale la pena citare, a questo punto, anche gli effetti speciali più eclatanti, come la qualità delle superfici liquide (che si increspano verosimilmente a contatto con i modelli poligonali, riflettendoli e distorcendoli) o degli effetti particellari di fiamme ed esplosioni, nonchè degli effetti luminosi e di distorsione, per non parlare dello splendido blur provocato dalla pioggia.
"There is hope"
E ancora, Le Due Torri si distacca una volta e per tutte e totalmente da La Compagnia dell'Anello di Vivendi per la qualità elevatissima del comparto audio: i brani musicali, infatti, sono gli stessi che lo straordinario Howard Shore ha composto per la trilogia cinematografica, splendide tracce sonore che accompagnano alla perfezione il giocatore nella sua lotta contro le tenebre; e per finire, i doppiatori adottati per dare la voce ai vari personaggi nelle frequenti scene aggiunte e non tratte dal film, sono proprio gli stessi scelti per il grande schermo. Ci troviamo, insomma, di fronte a un lavoro con i controfiocchi, esente praticamente da qualsiasi pecca. Possiamo segnalare giusto una gestione delle collisioni non proprio perfetta, ma è proprio andare a cercare il classico pelo nell'uovo.
Commento
Le Due Torri è il gioco che ogni fan de Il Signore degli Anelli aspettava da fin troppo tempo. Ma non solo, Le Due Torri è anche un ottimo gioco d'azione, un hack'n slash come non se ne vedevano da anni, che unisce un gameplay solido e immediato alla maestosità della realizzazione tecnica. Tutto è di altissimo livello: la grafica, le musiche, il doppiaggio. Tuttavia, Le Due Torri è anche un prodotto per certi versi contraddittorio: estremamente difficile, ma anche piuttosto breve, e purtroppo clamorosamente privo di una qualsivoglia modalità multiplayer. Quest'ultimo particolare risulta difficile a credersi: un gioco di questo tipo sarebbe stato perfetto per frenetiche partite in coppia, ma per qualche strana ragione EA non ha implementato questa feature, e di conseguenza una volta terminata l'avventura con tutti i personaggi, ottenute le rispettive abilità e sbloccati i parecchi extra (interviste, gallerie fotografiche varie e un deludente stage segreto), Le Due Torri diventa un bellissimo ricordo da scaffale, da rispolverare ogni tanto per rivivere la magia delle avvincenti battaglie immaginate da Tolkien e materializzate dall'estro cinematografico di Peter Jackson o per mostrare agli amici qualcosa di veramente spettacolare.
Ad ogni modo, è decisamente piacevole notare come di recente le software house si siano rese conto che i tie-in meritano una cura per lo sviluppo pari, se non superiore, a quella di qualsiasi altro gioco: così come Harry Potter e la Camera dei Segreti, anche Le Due Torri mostra finalmente un'inversione di tendenza e, per parafrasare Gandalf, "questo è senz'altro un pensiero incoraggiante"...
- Pro
- Tecnicamente eccellente sotto ogni aspetto
- Estremamente fedele alla controparte cinematografica/letteraria
- Gameplay vario, immediato e divertente
- Contro
- Assenza di modalità multiplayer
- A tratti frustrante
- Non troppo lungo
Il secondo capitolo della saga cinematografica de Il Signore degli Anelli, diretta da Peter Jackson, ha appena invaso le sale di proiezione di tutta Italia, ma già da qualche tempo circola nei negozi la versione videoludica di questa nuova avventura. Di solito, i tie-in (ovvero le produzioni ispirate a qualcosa, in genere ai film) sanno ben distinguersi dagli altri titoli per l'infimo grado di bruttezza che li contraddistingue, sopratutto se il nome che recano è commerciale: la stessa sorte potrebbe essere toccata a questo Le Due Torri... ma non siatene così sicuri.