Bzzzzz… BBBzzzzzz…. Snake, ci sei? Snake?
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La storia dei videogiochi è cambiata, ed entra di diritto in una nuova fase, tracciando il primo passo della simbiosi fra i media dell’intrattenimento che molti stanno profetizzando per il futuro prossimo.
Il cinema porta in MGS2 la sua eredità di coreografia, trama e approfondimento psicologico dei personaggi, lo studio delle inquadrature della telecamera e quell’equilibrio fra azione e riflessione che terrà il giocatore sempre sull’attenti.
Konami porta in MGS2 il suo bagaglio storico di sviluppatrice di interfacce di controllo utente, al tempo stesso complesse in possibilità e semplici in fruizione, che regalano al giocatore il controllo dei ritmi e la sensazione di immersione in questo bellissimo scenario.
In MGS2 troverete humor, azione, emozione e personaggi così ben caratterizzati da costringervi ad amarli o odiarli.
A partire dalla scena di apertura del ponte sotto il nubifragio sarete bombardati da effetti speciali. Pioggia ed acqua scivolano sulle lenti della telecamera. Effetti di luce impressionanti appaiono ovunque. Il sangue dei nemici abbattuti si incolla alle pareti.
L’interazione con l’ambiente di gioco è quasi assoluta: potete entrare negli armadietti ed osservare attraverso le fenditure delle porte, oppure colpire e distruggere una infinità di oggetti nei locali.
Il pathos della storia è continuamente rivitalizzato da scene cinematografiche realizzate con lo stesso impressionante motore grafico del gioco.
Il pop corn invece lo portate voi.
Rifatevi le orecchie
MGS2 beneficia del lavoro di remix di Harry Gregson-Williams, che partendo dai temi classici di MGS spazia nella musica elettronica, sinfonica e corale per donarci un soundtrack da ricordare fra i più imponenti dell’industria del videogame.
Il sound cambia in funzione della criticità delle scene, e raggiunge i momenti più alti durante gli intermezzi cinematografici.
Molto appagante, molto coinvolgente.
Le voci sono doppiate in inglese splendidamente, ma gli italiani devono accontentarsi dei sottotitoli per questa volta.
Gameplay
Grafica e sonoro, seppur eccellenti, passano in secondo piano di fronte all’imponente lavoro del team Kojima sulle meccaniche di gioco.
L’accento è posto in questo caso sulla strategia. Dovrete trovare il modo di eludere la sorveglianza dei nemici piuttosto che fare una carneficina. Le modalità sono solitamente più di una, e al giocatore è concessa la possibilità di adottare un proprio stile, una sua tattica.
Attirate le guardie altrove provocando rumori, addormentatele a distanza o aggreditele a colpi di karate: il giocatore è libero, libero di esplorare e agire a suo piacimento.
Come dire, Kojima ci ha regalato il giocattolo, a noi usarlo per creare la nostra storia.
L’AI dei nemici è davvero complessa: sono in grado di individuare ombre, macchie di sangue, oggetti fuori posto; notano i rumori e se pensano che vi nascondiate chiamano i rinforzi anziché fare gli eroi. Non ricordo di aver mai avuto a che fare con degli ossi più duri.
Io boss, tu Snake…
Gli scontri con i boss sono uno dei momenti cruciali dell’avventura di Solid Snake, e sono dannatamente complessi.
Ogni battaglia richiede l’uso di differenti arsenali ed una diversa tattica. La tensione è assicurata a livelli estremi ed i vostri riflessi saranno messi a dura prova.
Il giocatore deve spostarsi in qualche caso da un area all’altra e svolgere alcuni task prima di poter avere ragione del boss, non si tratta solo di sparare all’impazzata.
… qui Kojima, a voi terra
Hideo Kojima è un artista. Non ci sono dubbi che pochi come lui hanno saputo esprimere in un videogioco i concetti artistici e le posizioni morali che emergono da MGS2.
Di fronte alle nuove frontiere tecnologiche raggiunte dai sistemi di intrattenimento casalingo ci siamo chiesti come si potesse trascendere dalla mera upgrade cosmetica che caratterizza la totale produzione dei PC verso sperimentazioni inedite di gameplay.
La prima risposta è arrivata, e crediamo che sia solo l’inizio. Ora Kojima deve affrontare una sfida ancora più grande: rinnovare se stesso per creare una nuova storia, un nuovo paradiso virtuale nel quale accompagnarci.
MGS3 e ZOE2 non saranno gestiti personalmente da lui, e crediamo che sia la cosa giusta, perché un grande regista non deve inaridirsi.
Appuntamento al cinema di casa vostra.
Pro
Contro
Conclusione
Una pietra miliare, ma attenzione a chi odia il genere tactical espionage action, perché potrebbe frustrarsi.
Come dice il proverbio? “un bel gioco dura molto”?
Bzzzzz… BBBzzzzzz…. Snake, ci sei? Snake?
Metal Gear Solid 2 è finalmente tra noi.
Dopo tre anni di attesa conosceremo il destino di Solid Snake e le mille sorprese ideate da Kojima per innalzare la serie, ormai storica, verso quell’ideale espressione di gioco totale che Hideo persegue da quando ha iniziato a lavorare come game designer.
MGS2 non è solo un sequel commerciale, rilasciato per accontentare le molte richieste di pubblico e critica, e non è neppure un adattamento alla nuova architettura Sony che spera di imbonirci con restyling grafico e qualche filmato in CG. Si tratta di un progetto ambizioso ed impressionante, che cattura l’utente e lo inserisce in quello che di più simile ad un film interattivo si sia visto fino ad oggi.