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Miami Vice

Il ritorno della serie più "cool" degli anni '80!

RECENSIONE di La Redazione   —   14/01/2005
Miami Vice

è stata offerta la possibilità di alternare l’uso dei due sbirri

Sonny Crockett VS. Tommy Vercetti

Annunciato all’inizio come un gioco alla GTA nella Miami degli anni ’80 il titolo ha poi assunto la piega di uno sparatutto in terza persona alla Max Payne (forse per non incappare in una somiglianza troppo accesa con il titolo Rockstar, che a sua volta si ispirò alla serie) ma con l’utilizzo di una telecamera assolutamente spaventoso che rovina in pieno l’esperienza di gioco.
Caricato il menù iniziale ci si trova davanti ad un menù che riprende la sigla iniziale del telefilm, con tanto di “Miami Vice Theme” del compositore Jan Hammer (creatore della colonna sonora originale), con il mare che scorre e la simpatica apparizione di alcune icone tipo neon (i neon sono una prerogativa di Miami) che rappresentano gli elementi chiave del serial. Da qui si poteva ben sperare in un titolo che ci facesse rivivere degnamente l’atmosfera della serie ma purtroppo non è così.
Dopo dieci secondi introduttivi sarete pronti a sparare contro gli spacciatori; il personaggio è visto di schiena alla Max ma (orrore!) la telecamera si muove solo a destra e sinistra e non sull’asse verticale! In pratica se avrete qualcuno davanti sarà nascosto dal vostro alter-ego digitale rendendo il tutto più difficile. Infatti il sistema di puntamento non è libero come si potrebbe pensare ma obbliga il giocatore a prendere la mira (automatica) con il tasto destro del mouse. Facendo così Sonny o Rico si sposteranno a destra per farvi vedere i nemici e dove si sta sparando! Mai sistema di mira fu così mal implementato: oltre a non agganciare sempre gli avversari il cambio di visuale peggiora i controlli e il muovere la telecamera col mouse comporta un effetto mal-di-mare difficilmente riproducibile. Insomma un calvario. Inoltre in determinate zone del livello l’inquadratura cambia (forse per dare uno stile più cinematografico?) mostrandoci altre prospettive che hanno il rischio di disorientare ancora di più. E dura dirlo ma lo questo sistema obbliga letteralmente a giocare Miami Vice in modalità facile.

questo sistema obbliga a giocare Miami Vice in modalità facile!

Sonny Crockett VS. Tommy Vercetti

I repentini cambi di inquadratura e l’apparizione di nemici all’improvviso spesso arriva a causare la morte senza capire da dove stanno sparando! Un disastro anche perché non è possibile salvare se non alla fine del livello. Non esistono checkpoint di sorta ma solo una immensa frustrazione nel venire falciati senza sapere in che direzione guardare…
I livelli non sono immensi ma vanno affrontati con attenzione per non rischiare di morire proprio alla fine, e sfortunatamente non esistono sezioni automobilistiche: nel telefilm i due protagonisti sfoderavano come auto le Ferrari e si lanciavano in spettacolari inseguimenti sulle strade di Miami. Della città si può vedere solo qualche scorcio, visto che le locazioni sono spesso in luoghi anonimi e al chiuso. [C]

Un pensieroso Tubbs
Un pensieroso Tubbs
Castillo mantiene sempre la sua flemma
Castillo mantiene sempre la sua flemma

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“Ehi Tubbs! I’m in trouble!”

Per quanto riguarda i protagonisti è stata offerta la possibilità di alternare l’uso dei due sbirri in quanto dotati di caratteristiche differenti: Crockett è più veloce e agile ma con poca resistenza ai colpi, Tubbs invece si becca piombo in quantità e può eseguire un tuffo-capriola alla Max Payne; questo è realizzato in modo modesto e inutile ai fini del gioco visto che blocca la direzione di lancio e fa uso della solita mira automatica. Mah! L’arsenale a disposizione prevede diverse armi anche se quelle funzionali non sono più di tre o quattro, che variano a seconda del poliziotto che si usa. Infine Rico può anche sfondare delle porte che il gracile Sonny non può aprire…
Parlando di Intelligenza Artificiale le cose non migliorano: i fantocci comandati dal computer stanno nascosti o si espongono per farsi beccare, addirittura sparano addosso agli oggetti che li coprono e quindi mettono la testa fuori ad arma scarica! Siamo ai livelli di Bad Boys 2…

Il canne mozze di Rico è devastante!
Il canne mozze di Rico è devastante!

Si salva in parte il vostro compagno, che è possibile controllare con quattro ordini: va avanti, seguimi piano, coprimi e aspetta qui. Tutto sommato funziona e di solito nelle sparatorie il collega sparerà ai nemici atterrandone qualcuno. Di negativo rimane il fatto che nonostante sia possibile arrestare gli spacciatori (e diventa obbligatorio in certi casi) questi si arrenderanno solo quando feriti gravemente e intimati dal vostro “alt”, il tutto per pochi secondi, dopodiché riprenderanno a sparare per farsi uccidere dal vostro amico o da quelli dietro che sparano a casaccio!
Per ogni missione vi saranno assegnati degli obiettivi principali e secondari: risolvendo questi ultimi avrete accesso a dei bonus segreti che in realtà consistono in una galleria dei personaggi del gioco messi su di un piedistallo. Il gioco poi manca di un qualsiasi traccia video della serie originale. A differenza dell'altro titolo Davilex Supercar in cui si possono sbloccare scene del telefilm e bozzetti, in Miami Vice ci sarà solamente un filmato-pubblicità della serie che a Febbraio uscirà in dvd (per ora solo in America purtroppo).

Miami Vice
Miami Vice

Sea, Sun, Crime!

La grafica di certo non è esaltante ma neanche pessima: i personaggi principali sono realizzati ed animati discretamente bene, e sono vestiti e armati come nel telefilm (peccato che Crockett indossi gli occhiali anche di notte!). La somiglianza con gli attori non è molta ma comunque sono riconoscibili. Le poche animazioni facciali (scordatevi Half Life 2) si vedono solo durante le brevi scenette e non rendono certo al meglio. Diverso il discorso per gli ambienti: durante l’avventura si può vedere qualche scorcio della città o dello stile Art Decò che da sempre la caratterizza, come Ocean Drive, la strada degli alberghi che da sulla spiaggia (la trovate in GTA: Vice City) o l’interno della galleria d’arte, piena di quadri coloratissimi. La qualità della realizzazione è altalenante: alcuni edifici si attestano su livelli discreti, altre zone (come il porto) sono deludenti; comunque in generale le texture sono di discreta fattura. Pessimi invece alcuni personaggi secondari e le loro animazioni (tipo la caduta dai balconi).

Miami Vice
Miami Vice

Crockett's theme

L’audio è un altro insieme di alti e bassi: le voci sono quelle originali (in inglese) degli attori, probabilmente estrapolate dagli episodi e dotate di un certo carisma soprattutto nelle frasi brevi. Tutte ben realizzate ma poche e ripetitive, specie durante le sparatorie, in cui i protagonisti si lasciano andare a commenti più o meno divertenti. Il discorso musicale, a cui nella serie si è sempre data un’importanza fondamentale, qui delude ampiamente: niente musiche dinamiche, nessuna canzone anni ’80, se non qualche spezzone dalla colonna sonora originale di Jan Hammer, che per per primo introdusse musica elettronica in un telefilm. Il Crockett’s theme, bellissima traccia (dedicata al personaggio) che appariva in momenti di particolare tensione emotiva, qui viene riciclato in continuazione in ogni scenetta e nel menù di pausa, in una sorta di continuo rewind che alla lunga stanca. Se si pensa che parte del budget di ogni puntata andava nel royalty agli autori delle canzoni, la delusione è tanta… GTA Vice City è lontano anni luce.

Crockett's theme forever!
Crockett's theme forever!

Telefilm o video musicale?

Miami Vice è andato in onda dal 1984 al 1989 per un totale di 111 episodi che hanno riscosso milioni di ascolti in tutto il mondo. La serie, incentrata molto sulle storie di spaccio di droga (vera piaga di Miami) vedeva una forte caratterizzazione dei personaggi e dei problemi che dovevano affrontare ogni giorno (delinquenza, lavoro, questioni amorose). Di rilievo che le puntate non finiscono sempre bene (come ci hanno insegnato tutti i telefilm di quegli anni) ma spesso con casi insoluti e risvolti tristi (come purtroppo accade nella realtà). Come già detto caratteristiche peculiari erano l’alta moda e la musica di quel periodo, presente in dosi massicce nelle singole puntate: basti pensare alla forte collaborazione con Phil Collins e alle canzoni di U2, Simply Red, Bryan Ferry, Peter Gabriel, The Doors e moltissimi altri. Il cd con la colonna sonora rimase primo in classifica in Italia per diversi mesi.

Multiplayer? Never!

Ovviamente non esiste alcuna possibilità di giocare in due. Peccato perché non sarebbe stata una cattiva idea avanzare con il compagno comandato da un amico, magari con lo split-screen.

Miami Vice
Miami Vice
Miami Vice
Miami Vice

Ma c'è Bruce!

La serie, che come protagonisti aveva Don Johnson (Crockett) e Philip Michael Thomas (Tubbs) ha visto la partecipazione e i camei di moltissime celebrità, alcune quando erano agli inizi della carriera. Nella lunga lista sono da citare: Bruce Willis, Julia Roberts, Liam Neelson, Wesley Snipes, Bill Paxton, Melanie Griffith, Phil Collins, Benicio Del Toro, Ben Stiller e la lista continua...

Miami Vice

Commento

L’apparizione di Miami Vice è stata lungamente attesa dai fan, che purtroppo si trovano di fronte ad un prodotto realizzato con poca cura e al di sotto degli standard odierni. Una licenza che poteva essere sfruttata meglio viene penalizzata da un sistema di controllo praticamente ingiocabile e da una certa ripetitività di fondo (alla fine si tratta di sparare ai cattivi, trovare chiavi e oggetti) che poggia su una trama realizzata con una certa superficialità.
Certo il gioco viene venduto a soli 20 euro, ma case come la FX Interactive ci mostrano che si possono fare grandi cose a piccolo prezzo. Davilex continua a produrre titoli di bassa qualità tralasciando i due aspetti fondamentali di un titolo: giocabilità e divertimento.
Consigliato solo ai veri appassionati, che vedranno l’immedesimazione nei panni di Crockett e Tubbs un calvario piuttosto che un felice ritorno. Gli altri si tengano alla larga. ”Easy level” fortemente consigliato.

    Pro:
  • Personaggi e licenze fedeli alla serie
  • Animazioni dei protagonisti discrete
  • Prezzo budget
    Contro:
  • Gestione della telecamera allucinante
  • Realizzazione grafica altalenante
  • Intelligenza artificiale scadente

The story so far...

Dopo anni e anni di attesa ritornano sui nostri schermi i due poliziotti più “cool” mai esistiti! Sonny Crockett e Ricardo (Rico) Tubbs risorgono in questa nuova incarnazione tridimensionale dopo una sola apparizione sul vecchio Commodore 64. Per quei pochi che non conoscono la serie è bene premettere che questa è stata una vero fenomeno di massa dei mitici anni ’80, tanto che molti la definiscono il vero simbolo di quel periodo. Creata da Michael Mann (sceneggiatore e produttore di tantissimi film, l’ultimo è Collateral con Tom Cruise) proponeva una coppia di sbirri, uno bianco e uno nero (che più tardi divenne un “must” per film e telefilm, basti pensare ad Arma Letale o L.A. Heat) impegnati a combattere i trafficanti di droga nella città più alla moda del tempo: Miami. La serie si distingueva da qualsiasi altra per l’introduzione di personaggi vestiti in modo elegantissimo e colorato e per l’uso smisurato delle canzoni in voga nel periodo all’interno di ogni puntata.