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Minority Report

Prevedere i crimini e sventarli e ora possibile grazie alla Precrimine. Nei panni dell'agente John Anderton toccherà a voi ripercorrere la trama di Minority Report, film di successo approdato nei cinema nelle scorse settimane.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   09/01/2003
Minority Report
Minority Report

Il Rapporto di Minoranza

Una volta usciti dalla sede della Precrimine, venite a sapere dell'esistenza del cosiddetto "Rapporto di Minoranza". In pratica, i tre Precog non hanno sempre la medesima visione: talvolta solo uno di loro riesce a prevedere un evento, e in questo caso la sua attendibilità viene messa in dubbio. E' questo il caso? Non potete saperlo se non tornando alla base...
Chi ha visto il film Minority Report non avrà problemi a seguire la trama del tie-in da esso tratto, che si distingue dalla pellicola solo per qualche accorgimento. Innanzitutto il protagonista è stato reinventato, probabilmente per l'impossibilità (o l'onerosità) di utilizzare una riproduzione digitale di Tom Cruise. Inoltre i presunti assassini, che nel film si limitano a farsi prendere dalla Precrimine senza opporre alcuna resistenza, in questo caso diventeranno dei veri e propri boss di fine livello, che vi affronteranno a suon di armi pesanti.
Cambia anche l'atmosfera generale, in quanto la storyline del gioco si dipana attraverso vignette fumettistiche di buona fattura, ma molto distanti dallo spirito del film.

In lotta con il destino

I primi livelli di gioco vi vedranno agire come un normale agente della Precrimine, con il compito di acciuffare delle persone che stanno per commettere un omicidio. Farvi gironzolare per i livelli fino al ritrovamento dei soggetti in questione non sarebbe stato granché divertente, e così dovrete guardarvi prima dall'attacco di decine di teppisti di strada a cui gli agenti di polizia non stanno molto simpatici, poi dai vostri ex colleghi.
Per difendervi, potrete utilizzare la pistola come arma contundente (da distanza ravvicinata) oppure sparare. Troverete altre armi disseminate lungo gli stage, e ognuna di esse si distingue per potenza di fuoco e consumo di munizioni.
Anderton spara premendo il tasto A, mentre il tasto B serve per saltare. Per indirizzare i colpi, deve necessariamente ricorrere al mirino (tasti L o R) e scorrere i possibili bersagli fino a trovare quello che vuole colpire. Attenzione, perché uccidere dei civili vi farà perdere una vita.
Per affrontare le situazioni più affollate, bisogna sfruttare i ripari offerti dai livelli: panchine, aiuole e via dicendo. Premendo due volte una delle direzioni del D-pad, potrete eseguire una capriola e quindi ripararvi dietro un oggetto, per fare fuoco solo nel momento opportuno. Si tratta di un sistema che avrebbe dovuto essere testato meglio, comunque, perché i tempi di reazione del personaggio sono troppo lenti e si finisce per subire numerosi colpi nel tentativo di fare un lavoro "pulito".

Minority Report
Minority Report

Pregi e difetti

La lentezza del personaggio, alla fine dei conti, è l'elemento che più di ogni altro mina la giocabilità di Minority Report. Gli sviluppatori hanno giustamente cercato di fornire allo sprite principale un certo numero di animazioni e di frame, ma nell'ambito sbagliato: solo l'atto di girarsi a destra o a sinistra finisce per richiedere attimi preziosi, in cui si può finire sotto i colpi nemici. Peraltro, quando un avversario comincia a spararci contro, è davvero difficile sottrarsi al suo attacco e si finisce per perdere una vita nel più stupido dei modi. Molto frustrante, in verità.
C'è da dire, di contro, che i livelli risultano ben realizzati e l'esplorazione degli stessi intrattiene piacevolmente il giocatore. E' un peccato che gli unici elementi che valgano la pena di essere trovati sono le armi, perché di bonus per la vitalità e le munizioni ce ne sono fin troppi. Non che il gioco sia facile, intendiamoci: si riesce a superare brillantemente un livello solo se lo si affronta con freddezza e calcolo, eliminando i nemici non appena entrano nel raggio d'azione delle vostre armi.
Il sonoro stupisce per la qualità di alcune BGM (soprattutto quella introduttiva), mentre offre degli effetti nella media per i titoli GBA.

Minority Report
Minority Report

Concludendo...

Ci troviamo di fronte a una buona conversione. E' difficile pensare a soluzioni migliori di quelle scelte dagli sviluppatori per trasformare un film come Minority Report in un gioco d'azione per una console portatile.
Tecnicamente discreto, questo titolo purtroppo risente di alcuni difetti che ne minano pesantemente la giocabilità. Da un lato la lentezza del personaggio principale, che vi costringe ad affrontare i livelli in un certo modo per ovviare ai limiti di un sistema di controllo che andava rivisto. Dall'altro, la ripetitività di una struttura di gioco che non offre particolare divertimento né qualsivoglia sorpresa per chi ha già visto il film.
Se comunque possedete già i titoli più rappresentativi per il GameBoy Advance, magari questo Minority Report potrebbe rappresentare una "variazione sul tema" capace di intrattenervi per qualche ora. A patto di non aspettarsi un capolavoro, però.

    Pro:
  • Grafica discreta
  • Alcune musiche di ottima fattura
    Contro:
  • Personaggio lento in alcuni movimenti
  • Talvolta frustrante
  • Ripetitivo

Ci troviamo in un prossimo futuro e gli omicidi, così come li conosciamo, hanno cessato di esistere. L'organizzazione "Precrimine", infatti, riesce a prevederli e a sventarli prima che accadano, grazie al supporto di tre mutanti chiamati "Precog".
Il sistema sembra perfetto...
Nei panni dell'agente John Anderton, che lavora da anni nella Precrimine in qualità di comandante, siete davvero convinti dell'assenza di difetti del programma di preveggenza.
Dopo l'ennesimo omicidio sventato, però, i Precog hanno una nuova visione e comunicano i nomi della prossima vittima e del relativo carnefice... voi!
Sembra impossibile, tra meno di quarantotto ore dovreste uccidere un individuo che neanche conoscete. Deve per forza esserci un errore, ma la prima cosa da fare è tagliare la corda e pensarci con calma...