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MSI Trident A, la recensione

La nostra recensione del Trident A, un desktop che combina il particolare form factor della linea MSI con una configurazione di fascia medio-alta

RECENSIONE di Mattia Armani   —   15/05/2019

Il desktop Trident A arriverà sul mercato a fine giugno, con un prezzo di 1499 euro per un compatto che mette il peculiare form factor della linea MSI al servizio di una configurazione più economica di quella dei modelli Trident X. Stesso frontale in policarbonato lucido, stesso slancio verso l'alto e stesse linee spezzate e stessi dettagli frontali illuminati a LED vanno a incorniciare un involucro identico anche nelle dimensioni. A cambiare è la sostanza che si accontenta, si fa per dire, di un processore Intel Core i5 9400F da sei core, di una scheda madre MSI B360I Gaming Pro AC sempre mini-ITX ma chiaramente più economica, di memoria DDR4 sempre a 2666MHz anche se limitata a 16GB, di una SSD da 256GB, di un disco da 1TB Samsung per il grosso dei dati e di una GeForce RTX 2060 VENTUS OC 6GB, il silenzioso modello MSI della soluzione entry level delle nuove geforce dotate di RT core e Tensor core che si occupano rispettivamente di Ray tracing e upscaling DLSS. Tutto il necessario, in sostanza, per giocare in 1080p ad alto framerate o in 1440p con una buona fluidità e, in qualche raro caso, persino in 4K con titoli piuttosto pesanti, a patto di accettare qualche compromesso in termini di fluidità o qualità visiva.

Msi Trident X 04

MSI Trident A: Tra lusso e risparmio

Il Trident A è un desktop slanciato, un'elegante torre sostenuta da una base rialzata in plastica funzionale non solo all'estetica ma anche a migliorare la dissipazione dell'aria. D'altronde parliamo di un case sottile, come anticipato identico nella sostanza e nella forma a quello dei modelli superiori, che occupa 38,2 centimetri in profondità, circa 13 in larghezza e 39,6 in altezza. Snello dunque, e quindi bisognoso di una buona ventilazione che viene aiutata da una serie di grate, anche qui le stesse del Trident X, di cui due, sulla sinistra, permettono all'aria di raggiungere direttamente scheda video e alimentatore, mentre una, posizionata nella parte bassa della paratia destra, è in corrispondenza della ventola del processore, in questo caso più modesta e priva di illuminazione RGB, ma funzionale alla più modesta CPU bloccata di questo modello. E non cambia nemmeno la disposizione interna con uno scomparto separato che ospita la GPU, orientata in verticale per essere visibile dall'esterno, e che permette upgrade con schede fino a 30-31 centimetri. Il problema, in questo caso, è l'alimentatore da 450W, tra l'altro dotato di un solo connettore ausiliario a 8-pin, che assieme alla ventola più modesta alleggerisce il peso, ma limita le opzioni in caso di sostituzione della GPU. Non ci sono invece intoppi per quanto riguarda l'espansione la dotazione SSD, con uno slot che è posizionato sul retro della scheda madre e risulta quindi in bella vista una volta rimossa la paratia sinistra case.

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L'unità a stato solido già installata, però, è nello slot frontale, accanto alla CPU, dove lo spazio è inferiore ed è necessario rimuovere i cavi, per intervenire sia sulla memoria M.2, sia sulla RAM. La situazione, però, è meno intricata rispetto a quella dei modelli superiori, grazie a una ventola più modesta che come abbiamo già detto risulta comunque più che sufficiente per una CPU di fascia media dalle frequenze bloccate. L'upgrade, in sostanza, non è particolarmente complesso, per una soluzione che dovrebbe garantire un flusso d'aria discreto, pur accontentandosi di una ventola inferiore per quanto riguarda la CPU. Per la GPU, invece, il sistema di raffreddamento è sempre quello che conosciamo bene delle MSI VENTUS che di solito risulta silenzioso ed efficace. E non ci sono di certo problemi sul fronte della connettività, escludendo la mancanza del VirtualLink, comunque supportata solo sull'appena annunciato visore Valve: Index. Sul frontale troviamo sempre tre prese USB, di cui una Type C, oltre agli ingressi audio, nell'unico particolare che corrompe l'eleganza dell'affusolato case della linea Trident. Questo ovviamente tralasciando il retro del case che, destinato a restare nascosto, cela le porte della scheda video, dotata di tre DisplayPort e di una HDMI, e della scheda madre che conta l'ovvia porta LAN, una DVI-D, una DisplayPort, una porta PS/2 per mouse e tastiere di vecchia data e diverse porte tra USB 2.0, USB 3.1 Gen1 e USB 3.1 Gen2.

Trident A Benchmark

Prestazioni, temperature e conclusioni

La MSI VENTUS OC è una RTX 2060 che conosciamo già, silenziosa e sopra la media in quanto a prestazioni come evidenziano i 7545 punti ottenuti nel test 3DMark Time Spy alla voce grafica. E aggiungendo all'equazione l'Intel Core i5-9400, un processore senza dubbio adatto a una configurazione del genere, ci troviamo per le mani un ottimo punteggio totale di 7108 punti. Ma non è il caso di inseguire troppo i numeri dei benchmark sintetici per un preassemblato che non guarda per nulla al settore professionale, rinunciando anche all'Hyperthreading, per rivolgersi quasi esclusivamente verso la combinazione tra form factor e buone prestazioni in gioco; che, con Forza Horizon 4, si traducono in una media di 112fps in 1080p, 88fps in 1440p e 58fps in 4K, garantendo la piena giocabilità anche in Ultra HD. In questo caso, però, parliamo di un titolo più ottimizzato e meno spettacolare di Anthem che scivola a 81fps in 1080p, 58fps in 1440p e 32 in 4K. Ma ecco che spunta l'upscaling DLSS, capace di spingere il framerate fino a 68fps in 1440p e 43fps in 4K. Certo, l'immagine si fa meno definita, soprattutto in 1440p, ma l'evoluzione dell'algoritmo garantisce una resa superiore agli inizi di fronte a un aumento di fluidità sensibile, capace in alcuni frangenti di superare nettamente quello riportato dai valori medi. E lo stesso vale per Metro Exodus anche se in questo caso il DLSS funziona solo in coppia con il Ray tracing che appesantisce notevolmente le prestazioni di un titolo già decisamente pesante.

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Parliamo infatti di 75fps in 1080p, 55fps in 1440p e 31fps in 4K che, attivando il Ray tracing, diventano 34fps in 1080p, 23fps in 1440p e 12fps in 4K Un vero crollo anche se abbiamo volutamente effettuato i test in una una situazione di combattimento in cui l'illuminazione ambientale risulta particolarmente pesante. In altri casi, va detto, il peso del Ray tracing, e le prestazioni sono superiori, ma la RTX 2060 risente comunque del minor numero di RT e Tensor core rispetto alle sorelle maggiori. Fatica infatti a recuperare terreno anche con il DLSS attivo, benché il guadagno non manchi e sia netto, almeno escludendo il 4K dove l'aumento di un solo frame per secondo non ci permette di formulare valutazioni ed è irrisorio in termini di giocabilità. Non ci sono invece problemi con Apex Legends, in 1080p frenato dalla CPU ma comunque sospinto dalla RTX 2060 a circa 100fps di media con tutto al massimo. Il framerate medio, va detto, varia da 90 a 130fps a seconda della zona, ma quello che importa è che mettendo mano alle impostazioni è possibile raggiungere e mantenere con costanza i 144fps, importanti per molti giocatori che, equipaggiati con schermi a 144hz, affrontano gli fps multigocatore con piglio aggressivo. Il tutto senza dover temere problemi di rumore o temperatura. La temperatura massima è stata di 72 gradi, più elevata di quella della RTX 2080 del Trident X ma abbastanza contenta da lasciare un certo margine overclock, considerando che le ventole girano a velocità contenuta in modo da mantenere il rumore al minimo. Ed è questo uno dei punti di forza di una soluzione che chiede una spesa elevata, ma garantisce comunque qualcosa in più della media dei preassemblati, combinando un form factor particolare, un raffreddamento silenzioso e una potenza sufficiente a garantire un'ottima esperienza di gioco, senza compromessi almeno laddove non entra in campo il Ray tracing, in 1080p e 1440p.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.6

Il Trident X è un preassemblato slanciato, silenzioso e discretamente elegante, perfetto per il 1080p ad alto framerate e ottimo per giocare in 1440p senza compromessi, anche con titoli piuttosto pesanti. E grazie alla MSI RTX 2060 VENTUS OC può anche contare sulle nuove tecnologie NVIDIA, capaci di potenziare illuminazione e alleggerire il carico, ma soffre il minor numero di core specializzati.

PRO

  • Combina una discreta eleganza con dimensioni contenute
  • Design intelligente e in buona parte funzionale
  • Fresco, silenzioso e abbastanza potente per giocare senza compromessi in 1080p e 1440p

CONTRO

  • Alcune componenti sono più sacrificate di altre
  • In caso di upgrade è probabile che si renda necessario cambiare anche l'alimentatore
  • Alcuni compromessi possono stonare visto il prezzo non esagerato ma comunque alto