Mutant Year Zero: Seed of Evil espande il mondo post-apocalittico del titolo sviluppato da The Bearded Ladies e pubblicato da Funcom, arrivato di fresco su Switch e in edizione fisica, garantendo la possibilità di esplorare una nuova area e di affrontare una nuova minaccia mutante a tutti quelli che hanno apprezzato l'originale, uno strategico da una parte simile al leggendario XCOM e dall'altra profondamente differente, grazie a una dinamica stealth in tempo reale che esalta la componente strategica. Di contro questa impoverisce però il peso della componente tattica ed è un fattore che ha diviso critica e pubblico, in parte deliziati dall'approccio peculiare e in parte delusi dal bilanciamento imperfetto. Si tratta, comunque, di un titolo capace di distinguersi con il suo concentrato di atmosfera, dialoghi azzeccati, psionici e animali antropomorfi mutanti che ora includono anche un'alce, personaggio inedito introdotto con Seed of Evil.
Una nuova minaccia dalle antiche radici
L'espansione di Mutant Year Zero: Road to Eden, che può essere iniziata con personaggi preconfezionati di alto livello nel caso in cui non si abbiano i salvataggi precedenti, non introduce nuove meccaniche o rifiniture evidenti, accontentandosi di proporci un nuovo arco narrativo che parte dal finale dell'originale per prendere una strada nuova, sebbene sempre legata al tema mutante. Scoperta la scioccante verità sulla propria genesi, il duo protagonista (una papera e un cinghiale antropomorfi) si mette sulle tracce dell'anziano dell'Arca, un tempo governante dell'ultimo rimasuglio di civiltà rimasta nella zona. Scomparso da due mesi, quello che un tempo era il datore di lavoro dei due, entrambi stalker impegnati a cercare reliquie e materiali per mandare a avanti la colonia abbarbicata su una stazione petrolifera, è stato allontanato da una nuova minaccia che ha a che fare con misteriosi mutanti di natura vegetale. Da qui parte un percorso che ci porta ad affrontare una nuova inquietante minaccia, un esercito guidato da un'antica creatura che ci attende nel suo antro per lo scontro finale.
Per il resto la ricetta è la stessa con una squadra di tre personaggi, dialoghi efficaci, coperture, armature con proprietà speciali, armi antiche e futuristiche, livelli da accumulare, abilità che permettono anche di muoversi in verticale, utili perk di squadra attivabili trovando determinate risorse rare ed esplorazione della mappa, limitata ma funzionale a meccaniche che a prima vista sono più vicine a quelle di UFO di quelle di altri titoli che si ispirano al leggendario strategico Microprose. Giocando diventa però evidente come siano diverse grazie al movimento in tempo reale sposato con una dinamica stealth che, sinergica con l'uso di armi silenziate, consente di eliminare uno a uno i nemici allertando il minor numero di compagni grazie all'interfaccia che ci mostra l'area di attenzione di ogni unità con un grosso cerchio rosso, più ampio se siamo in modalità stealth e più ridotto procedendo a torce spente. In questo modo l'esperienza diventa più strategica che tattica, con quest'ultima componente che si fa decisamente più facile, anche in questa espansione che per la maggior parte della sua durata è del tutto fedele al titolo principale. Ma questo approccio non è obbligato e i livelli di difficoltà per dare un po' di pepe all'esperienza non mancano, con quello estremo che prevede il solo salvataggio automatico e una possibilità.
Un'espansione fedele all'originale, forse anche troppo
Sebbene il nuovo arco narrativo rappresenti l'unica novità di rilievo di Seed of Evil, qualche aggiunta collaterale non manca, a partire da alcuni upgrade che potenziano le abilità consentendoci di spendere punti accumulati in abbondanza. Le modifiche non sono radicali e le abilità del nuovo eroe, pur rimescolate in una configurazione differente da quella degli altri personaggi, sono sempre le stesse, ma influenzano comunque il gameplay, portandoci a sperimentare in combinazione con i nuovi pezzi di equipaggiamento ottenibili seguendo le indicazioni del nuovo anziano che ci spedisce in alcune zone già attraversate nel gioco principale ma nuovamente popolate dagli stessi nemici che abbiamo già affrontato in passato. Per trovarne di inediti è infatti necessario esplorare la nuova area di gioco che si espande verso ovest, aggiungendo alla mappa principale una serie di zone piene di radici e di nemici che possono usare le abilità dei personaggi principali anche se non brillano per intelligenza.
Possono però contare su una risorsa del tutto nuova con le aree infestate piene di bacelli vegetali che sono ciechi ma ci sentono benissimo e, una volta allertati, partoriscono un nuovo nemico ogni tre turni. Tra l'altro a ogni nuova nascita, l'unità generata è sempre più potente e benché una volta completato il ciclo il bacello si distrugga, l'aggiunta di nemici può creare grossi problemi in un titolo in cui la mortalità è piuttosto elevata, anche a difficoltà normale. Tutto questo è chiaramente funzionale allo spingere il giocatore a sfruttare le dinamiche stealth, ma può trasformarsi in una sfida aggiuntiva per chi preferisce l'azione a turni, senza dubbio impegnativa quando i nemici sono parecchi o quando ci troviamo di fronte a combattimenti a ondate. Tra l'altro un approccio di questo tipo incrementa notevolmente la longevità, altrimenti limitata in modalità normale a circa 5 o 6 ore condite da una manciata di scene di intermezzo, intriganti nonostante siano basate su disegni, ma limitate per numero e durata. Restano inoltre a infastidire alcuni glitch e bug dell'originale mentre le nuove zone, salvo l'ultima, portano davvero poco di nuovo al mondo di Mutant Year Zero che con Seed of Evil si espande decisamente meno di quanto avremmo sperato. Ci troviamo, invece, di fronte al classico more of the same, destinato ad appagare, almeno in parte, chi ha apprezzato l'originale, deludendo invece chi si aspettava rifiniture importanti o novità di rilievo dal punto di vista del gameplay.
Conclusioni
Mutant Year Zero: Seed of Evil introduce un nuovo carismatico personaggio, espande la mappa verso ovest e ci mette di fronte a un'antica e misteriosa minaccia, protagonista di una nuova storia piuttosto intrigante. Non manca inoltre di nuovi nemici, di upgrade alle abilità e di nuovi oggetti da equipaggiare, anche se tutto questo comporta variazioni del gameplay minime di fronte a una longevità tutt'altro che eccelsa.
PRO
- Storia intrigante
- Atmosfera sempre al top
- Anche il nuovo personaggio è ben caratterizzato
CONTRO
- Il nuovo arco narrativo è l'unica aggiunta di rilievo
- Gameplay pressoché invariato
- Longevità non eccelsa e scontro finale deludente