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Nacon Revolution Unlimited, la recensione

Un pad dalle indubbie qualità e dal prezzo elevato, per prestazioni di alto livello ed ergonomia da applausi: la nostra recensione del Nacon Revolution Unlimited.

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   19/04/2019

Ormai da qualche anno Nacon porta avanti con rinnovato successo la collaborazione con Sony su PS4, culminata in questo nuovo Nacon Revolution Unlimited. Da questo sodalizio sono scaturiti alcuni tra i migliori pad per l'ammiraglia Sony e, dopo una partenza stentata (per feature e non certo per vendite, sempre molto cospicue), con scelte particolari come l'inserimento delle macro, del cavo proprietario e dell'impossibilità di uso su PC, le varie revisioni hanno aggiustato il tiro. Quello che giudichiamo oggi è infatti la versione definitiva del lavoro effettuato dalla casa produttrice di periferiche e la dicitura Unlimited nel suo nome raccoglie all'interno tutta l'eredità di un lavoro di una generazione. Diverse le novità sia in termini di ergonomia, che di funzionalità, con il conseguente e sonoro aumento di prezzo a 169€. Un pad non per tutti, ma che sarà capace di regalare una buona dose di soddisfazione a chi deciderà di investire questa cifra.

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Quel che si conferma

Nonostante la totale revisione del pad in termini estetici, le basi che già tanto funzionavano nella prima versione sono state mantenute inalterate negli anni, riconfermandosi anche con questo cambio di suffisso nel nome. Il pad si presenta quindi dotato di tasti frontali grandi e adatti a dita di qualsiasi dimensione, con una risposta più che discreta e un livello di pressione ottimale. Lo stesso vale per la croce direzionale, ora più simile a quella del Dualshock originale, ma ancora lontana in termini di esperienza d'uso. C'è da dire che, negli anni, nessun pad sul mercato è riuscito a replicare la croce direzionale della casa giapponese, che resta ad oggi l'unico elemento del Dualshock veramente degno di nota. Ciò non esclude la possibilità di utilizzare la il d-pad sia a quattro che ad otto direzioni, così da non tagliare fuori l'ambito dei picchiaduro. Restando sempre alla parte frontale del dispositivo, nulla da dire sulle levette analogiche, gestibili sia nella forma (con la possibilità di interscambiare tasti concavi e convessi) e nella corsa (tramite degli spessori contenuti nella scatola degli accessori). A completare il quadro ci pensano i tasti options e share, il touchpad leggermente incavato e di ottima fattura, impreziosito dai sottostanti led indicanti il profilo scelto e livello di carica.

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Per ciò che concerne i tasti dorsali, questi vivono di due differenti nature: se i grilletti rappresentano quanto di meglio un pad per PlayStation possa regalare - con una corsa solida e non troppo estesa, che accompagna una forma in grado di avvolgere completamente le dita - di diversa e più scarsa qualità sono i due tasti L1 ed R1, troppo rumorosi alla pressione e un tantino ballerini e plasticosi al tatto. Passando alla parte posteriore, troviamo tutto ciò che consente al pad di essere considerato un vero e proprio Pro Controller. A partire dalla gestione dei profili tramite la pressione di un apposito tasto, passando per la scelta della piattaforma di utilizzo (quindi PlayStation o PC), per concludere con gli alloggiamenti per i pesi da inserire nelle "corna" del pad. A differenza delle precedenti versioni, non è più necessario svitare ed estrarre dei "cassettini", ma basta rimuovere le coperture gommate posteriori per scoprire gli inserti. Come in precedenza, la dotazione standard permette di scegliere tra pesi da 10, 14 e 16 grammi, interscambiabili a piacimento e secondo le proprie esigenze. I materiali con cui il pad è realizzato sono di ottima fattura e le parti gommate aggiungono un buon grip alle plastiche già di ottimo livello. Per quanto riguarda le entrate, si riconfermano quella del jack per cuffie e microfono nella parte inferiore, e l'entrata usb di tipo C per il cavo di alimentazione nell'apposito alloggio superiore. Cavo realizzato con dovizia di particolari, spesso ed intrecciato, nonché di generosa lunghezza.

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E quel che si rinnova

Per una buona quantità di elementi rimasti sostanzialmente invariati, esiste anche una notevole dose di novità. La dicitura Unlimited è atta proprio a giustificare un cambiamento radicale nell'approccio alla gestione del miglior pad di Nacon. Stiamo pur sempre parlando di una periferica dal costo non certo contenuto, e che va ad alzare sensibilmente quello del suo precedessore. L'aggiunta principale, quella che potrebbe far gola a qualsiasi tipologia di giocatore, è quella di aver reso il pad pro utilizzabile sia in modalità wired (cablata) che wireless (senza fili). All'interno dell'elegante confezione che avvolge il pad e gli accessori, è infatti incluso un discreto dongle usb. Una volta inserito in un'entrata qualsiasi della vostra piattaforma, verrà avviata un'installazione automatica del dispositivo che dopo pochi secondi verrà riconosciuto. Nulla di più pratico ed immediato. Certamente molti si chiederanno quale possa essere l'utilità di una modalità senza filo su di un pad dedicato all'ambito competitivo: non vi è dubbio che in caso di necessità agonistiche, la soluzione cablata resti praticamente obbligata. Allo stesso tempo, l'aggiunta di questa feature permette al pad di essere fruito con comodità anche al di fuori di questi particolari eventi, rendendolo ancor più completo dei suoi predecessori spirituali. Anche la durata, per quanto in linea con la sua categoria, ci regala un controller in grado di stare acceso fino a sette ore prima di richiedere una ricarica. Numeri non emozionanti, ma certamente sufficienti per la quasi totalità dei giocatori.

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Passando oltre, è possibile notare anche l'aggiunta dei tasti per il controllo del volume e per escludere il microfono, utili per avere tutto a portata di tocco direttamente sul dispositivo. La nuova disposizione dei quattro tasti personalizzabili poi, ci è sembrata molto più congeniale e riuscita, con la possibilità di utilizzare i polpastrelli con comodità, indipendentemente dal tasto in questione. Certamente questa semplicità di utilizzo diventa un rischio per la pressione involontaria dei tasti nelle situazioni più concitate: nulla comunque che non si riesca ad eludere con la dimestichezza nella presa del pad. In questo senso viene in aiuto l'ergonomia del dispositivo, nuovamente rivista e in grado di innalzare ancor di più il livello di rilassatezza dopo diverse ore di utilizzo. Non ci è mai capitato di provare stanchezza nella presa, soprattutto dopo aver trovato il giusto compromesso tra leggerezza strutturale e peso installato nelle corna. La presa sul pad è salda, infinitamente migliore di quella dell'originale Sony da cui deriva e in grado di non lasciare nessuna zona del palmo della mano inutilizzata, così da evitare fastidiose insorgenze di tendiniti e affini.

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E poi c'è il software

Concludiamo il nostro excursus con due parole sul software in dotazione. Questo è scaricabile dal sito di Nacon dopo una breve registrazione ed è assolutamente necessario per la gestione della personalizzazione di singoli tasti o interi profili. L'ultima versione del programma, nonostante alcune migliorie (principalmente estetiche), continua a non convincere. Spartano e poco curato, risulta macchinoso nella consultazione e, come se non bastasse, ci ha anche provocato un problema non da poco. Mentre la gestione della mappatura per PlayStation 4 funziona alla grande, quella per i profili PC ha riscontrato qualche fastidioso bug, con il risultato di impedirci di modificare la funzionalità di uno dei tasti programmabili, dopo aver provato a sostituirlo. Il dato positivo è che la parte peggiore del pad non appartiene al pad stesso e, anzi, ne costituisce quella più facilmente modificabile e migliorabile. Non fatichiamo a credere che dopo aver raggiunto questa qualità costruttiva e funzionale, Nacon decida ora di puntare a sistemare un software che non rende giustizia al prodotto che viene venduto. Oltre alla personalizzazione delle caratteristiche del pad, che assecondano anche le esigenze più particolari, con curve dedicate alla sensibilità degli analogici e ai loro punti morti, il software risulta utile anche per aggiornare sé stesso e il pad, oltre che per andare alla ricerca di profili creati da altri utenti ed installarli sul proprio controller.

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Conclusioni

Multiplayer.it

8.5

Inutile girarci intorno: il Nacon Revolution Unlimited costa tanto, tantissimo. Che voi siate giocatori smaliziati o professionisti, ciò che vi troverete ad utilizzare con questo dispositivo è quanto di meglio PlayStation 4 abbia mai visto. Così come è vero questo, è altrettanto giusto informare che dal punto di vista ergonomico, su PC si trovano oggetti estremamente migliori della media delle alternative su console, con costi sensibilmente ridotti. Questo non esclude che il giocatore volenteroso di spendere per avere tra le mani un oggetto dall'indubbio design e dalle funzionalità di fascia altissima, avrà difficoltà a non guardare questo pad con grande interesse. Come tutte le cose belle e funzionali, si finisce spesso per pagarle cifre generose, che non possono in alcun modo essere giudicate se non in base alle proprie necessità personali. È un peccato che non riesca ad innalzarsi sotto ogni punto di vista, a causa di qualche piccola svista nel posizionamento dei tasti e di un software dall'indiscussa mancanza di qualità.

PRO

  • Sia wired che wireless
  • Ergonomia e praticità d'uso
  • Compatibile sia con PlayStation 4 che PC
  • Accessori in dotazione per una personalizzazione estrema

CONTRO

  • Software non adeguato al livello del dispositivo
  • Tasti personalizzabili che rischiano di essere premuti erroneamente