Con un inizio che ricorda non poco Cloverfield Paradox, nel bel mezzo dello spazio, in una navicella spaziale semi deserta dove sangue, panico e follia sembrano essere le parole chiave di questa serie, Nightflyers si apre con delle premesse decisamente interessanti. Molto lontani dalle atmosfere più fantasy e medievali di Game of Thrones, questa nuova serie tratta dall'omonimo racconto di George R.R. Martin (edito in Italia con il nome di Dieci Piccoli Umani), Nightflyers è una co-produzione Netflix in collaborazione con Sy-Fy. Disponibile dal primo febbraio su Netflix, la serie riprende in larga parte le tipiche atmosfere di film cult capisaldi del genere da 2001: Odissea Nello Spazio ad Alien. Composta da 10 episodi, Nightflyers è ambientata nel 2093 e segue il viaggio nello spazio, ai confini estremi del sistema solare, di nove scienziati per stabilire un contatto con forme di vita aliene e trovare una soluzione a un virus che sta decimando letteralmente il pianeta. Ad unirsi nel loro viaggio ci sarà un telepate chiamato L1, mal visto da gran parte dei membri dell'equipaggio perché bollato come assassino. Il soggetto in questione, infatti, fin dai primi minuti giocherà molto con la mente dei personaggi, cercando di intrappolarli nei loro sensi di colpa, fantasmi del passato e paure.
Déjà-vu nello spazio
Fin dal primo episodio ci troviamo di fronte ad un'atmosfera molto cupa, estremamente claustrofobica che, appunto, non può fare a meno di ricordarci titoli come il già citato Cloverfield Paradox, Life o Alien: Covenant. Ma sarà un bene?
In realtà se Nightflyers avesse mantenuto unicamente l'atmosfera, sorprendendoci con espedienti narrativi diversi e plot twist stimolanti, sicuramente un mood di questo tipo avrebbe giovato molto ad una serie di questo genere, soprattutto perché in fondo la serie per questi due episodi riesce ad approfondire abbastanza la fantascienza, dando anche interessanti spunti di lettura. Purtroppo, come ormai troppo stesso accade, tutto ciò a cui assistiamo fin dalla prima metà del primo episodio è una serie di risvolti incredibilmente prevedibili.
Ambientata unicamente nella navicella spaziale, dove la situazione tra i vari personaggi sembra degenerare nel giro di due episodi e l'ansia e il sospetto si fa presenza costante tra i protagonisti, Nightflyers si mostra essere un mero quanto semplice minestrone di film e serie tv già visti. Un fritto misto trito e ritrito dove la sorpresa è cosa assai sconosciuta e lo spettatore non viene mai coinvolto del tutto da parte dell'azione. Questa appare piuttosto sottotono e non pretende mai davvero, non ci prova neanche a dirla tutta, a fare un certo salto di qualità. La sensazione è che tutto sia stato scritto volutamente con un velo di banalità e superficialità, senza riprendere minimamente il clima di terrore e ansia invece tipici del racconto di Martin.
Traditi dalle premesse
Non c'è mistero, non c'è arguzia, non esiste neanche un approfondimento narrativo. E ad gravare questo ci pensano anche i personaggi, tutti mal assortiti e messi sulla Nightflyers "quasi per caso". Perché diciamo questo? Perché i protagonisti mancano di caratterizzazione, di psicologia. Non sappiamo chi siano, non sappiamo davvero perché sono lì, non conosciamo nulla del loro background e non lo conosceremo almeno nei primi due episodi.
Considerando che parliamo di un episodio pilota di un'ora e un secondo episodio di 45 minuti, troviamo questa mancanza di profondità del personaggio già abbastanza grave. Inutile dire che l'empatia viene totalmente sacrificata, quindi non si riesce mai davvero ad affezionarsi o comprendere un solo personaggio. Abbiamo solo flashback, decisamente troppi per due soli episodi che appesantiscono a tal punto la struttura drammaturgia di Nightflyers da perdere totalmente il filo del discorso, l'equilibrio narrativo di una serie che, almeno all'inizio, non ci prova nemmeno ad essere qualcosa di diverso, ma si culla unicamente su situazioni già viste e quindi, per forza di cose, tragicamente prevedibili.
La cosa che più infastidisce della serie sono le sue premesse. Come abbiamo aperto questo articolo? Appunto dicendo che le premesse di inizio pilot erano davvero interessanti, ma alla fine sono state totalmente tradite. Gli episodi cercano di alzare l'aspettativa, vogliono quasi farci ricredere e condurci verso qualcosa di nuovo, qualcosa che potrebbe realmente spaventarci e sorprenderci, ma alla fine della giostra si resta ugualmente con l'amaro in bocca. Non c'è il picco, non c'è la volontà di alzare davvero l'asticella, ma solo un continuo déjà-vu come se stessimo vedendo un film o una serie già vista in passato. E, considerando che il tempo è sempre poco e le aspettative dello spettatore alte, non convincere dopo quasi due ore di visione non mette certo la voglia di andare avanti.
C'è speranza nello spazio?
Unica lancia a favore del prodotto che ci sentiamo di spezzare è per il suo impatto visivo. Ci sono alcune sequenze e scene all'interno di quanto visto molto ben strutturate. Non parliamo di effetti visivi chissà quanto sorprendenti, ma sicuramente piuttosto piacevoli e perfino verosimili; c'è una costruzione dell'immagini molto precisa, ricca di dettagli, in particolare modo nei momenti di maggiore tensione. Una scenografia che esercita sullo spettatore un'attrattiva davvero carismatica e interessante. Lodevole anche la regia e la scelta di alcune inquadrature, cercando di stare molto stretti sui protagonisti, quasi a volergli entrare dentro. Un vero peccato che tutto sembra essere vanificato da una sceneggiatura scialba. Possibilità di ripresa? Magari si. La speranza è l'ultima a morire ma, come detto prima, con dei tempi così dilatati e una premessa interessante tradita fin dal primo episodio, lo scetticismo continua a dominare.
Conclusioni
In conclusione possiamo dire che se Nightflyers ha un inizio pilot interessante, già dopo il primo quarto d'ora/venti minuti (su un episodio di quasi sessanta) mostra le sue pecche e il suo precario equilibrio. Se da un lato non manca un certo approfondimento fantascientifico piuttosto lodevole e scene a livello visivo molto avvincenti, dall'altra parte la mancanza di interazione con lo spettatore, la narrazione approssimativa e la dilatazione di scene al limite della sopportazione, rendono la resa del prodotto in generale piuttosto banale e deludente. Sembra che manchi notevolmente la volontà di andare oltre la superficie e sviluppare del tutto il potenziale di questo prodotto.
PRO
- Visivamente accattivante
- Interessante approfondimento sulla fantascienza
CONTRO
- L'azione è prevedibile, non c'è mai un plot twist e le premesse sul mistero vengono tradite
- Gli episodi alla fine non sono altro che un continuo rimando a film o serie tv già visti
- Personaggi totalmente privi di caratterizzazione o approfondimento