La GeForce RTX 2070 Super di cui state leggendo la recensione è arrivata in redazione assieme alla RTX 2060 Super e, come questa, sarà disponibile a partire dal 9 luglio. Successivamente, il 23 luglio, arriverà anche la RTX 2080, interessante vista la promessa di un aumento che, complice l'uso di memorie a 15.5Gbps, potrebbe portarla quasi a ridosso della 2080 Ti a fronte di un prezzo di 622 euro più IVA. A quel punto la famiglia RTX sarà composta da cinque schede, con tre nuove varianti che si inseriranno tra la RTX 2080 Ti e la RTX 2060, destinate a restare disponibili mantenendo il prezzo di lancio. Sparirà invece la RTX 2070, soppiantata dalla RTX 2070 Super che promette un incremento medio del 16% mantenendo lo stesso prezzo di 443 euro più IVA.
Un salto importante, almeno su carta
Come la sorella minore, con la sua recensione dedicata in cui parliamo anche di giochi RTX, la GeForce RTX 2070 Super mantiene lo stesso processo produttivo a 12 nanometri dei modelli standard, monta 8GB di memoria a 14Gbps e si basa sulla stessa architettura Turing di tutte le schede RTX, comunque caratterizzata da un'ottima efficienza e senza dubbio orientata al futuro grazie a shading ottimizzato, core dedicati ai calcoli INT32 e, ovviamente, core dedicati a ray tracing e upscaling via deep learning. Da qui un incremento di 1.5X dell'IPC e di 1.4X dell'efficienza al quale non dobbiamo però il miracolo delle schede Super. Il trucco l'abbia già svelato parlando della RTX 2060 e consiste nell'aver preso GPU di fascia più alta, castrate sotto qualche aspetto ma comunque superiori e caratterizzate da frequenze base più elevate. Da qui la promessa di un 16% di incremento prestazionale, su carta tradotto con il passaggio da 7.5 TFLOP FP32 + 7.5 TFLOP INT32 a 9.1 TFLOP FP32 e 9.1 TFLOP INT32. Un salto più ampio di quello compiuto dalla 2060, a causa del passaggio a un chip diverso, il TU104, che si ferma allo stesso bus da 256-bit e alla stessa banda passante da 448GB/s, ma si spinge fino a 325.7 Gigatexels/sec contro i 233.3 della GeForce RTX 2070 liscia. Il tutto condito dall'aumento di RT core e Tensor core che passano rispettivamente da 288 a 320 e da 36 a 40, aumentando le capacità della scheda in termini di deep learning e il numero di raggi ray tracing calcolabili al secondo.
Per i Cuda core, invece, si passa da 2304 a 2560, mentre per le frequenze si va da 1410 a 1605MHz per quelle base e da 1620 a 1770MHz per quelle in boost, in crescita al contrario di quelle della RTX 2060 che deve sottostare a un involucro meno spazioso. Ma l'incremento più spinto corrisponde anche a salto più elevato nei consumi che passano da 175W a 215W portando all'unico cambio estetico, esclusa la superficie riflettente al posto di quella in plastica nera tra le due ventole, della GeForce RTX 2070 Super. Sparisce infatti il connettore nascosto in coda alla scheda e ne compaiono due, uno 8-pin e uno da 6-pin, sempre in fondo ma sul lato superiore, laddove li troviamo nella maggior parte delle GPU di fascia alta. Si tratta, comunque, di un problema minore di fronte a una scheda che promette di migliorare notevolmente il rapporto tra prezzo e prestazioni della versione precedente, aggiungendo al tutto un bundle con Control e Wolfenstein: Youngblood pensato sia per aumentare l'appetibilità della scheda, cosa garantita dalla grafica del titolo Remedy che grazie all'ottimizzazione promette un'implementazione massiccia delle tecnologie RTX, sia per puntare i riflettori sulla tecnologia ray tracing, da qui al 20 marzo in arrivo su nove giochi importanti tra i quali troviamo Call of Duty e, cosa ancora più importante vista la centralità della grafica tutta neon di Night City, Cyberpunk. Inoltre NVIDIA, per promuovere ulteriormente la qualità dei propri prodotti, ha pubblicato un nuovo software, chiamato Frameview, che offre funzioni avanzate consentendo di controllare i frame renderizzati, quelli effettivamente mostrati, diversi percentili per controllare la fluidità effettiva dell'immagine e i consumi, nel dettaglio. Il tutto già funzionante anche se non ancora sovrapponibile all'overlay di GeForce Experience.
Prestazioni, overclock e temperature
La GeForce RTX 2070 Super è finita sul Ryzen 7 2700X, un processore in via di pensionamento ma ancora in forma con 8 core e 16 thread, produttività elevata, più debole di altri in 1080p ma agile in 1440p e privo di controindicazioni in 4K, una risoluzione che includiamo nei benchmark parlando di un modello presumibilmente capace di tallonare una RTX 2080. E ci riesce già nel test 3DMark Time Spy dove la RTX 2070 Super risultando inferiore di soli cinque punti percentuali con 10165 punti che la vedono superare la GTX 1080 Ti. Tutto questo lavorando a circa 1875MHz con qualche picco a 1935MHz, 41 gradi sul desktop e fino a 80 sotto sforzo, anche in questo caso però con le ventole sul 40% circa, udibili ma tutt'altro che rumorose. Abbastanza per non darci fastidio passando al test RTX Port Royale dove il divario è risultato superiore con un punteggio di 5792 punti. Ma parliamo comunque di meno di dieci punti percentuali che dipendono, in parte, dal minor numero di RT core, rilevanti anche nei test di titoli come Shadow of the Tomb Raider che, castrato in 1080p dal processore, si ferma a 105fps, con il preset grafico più elevato come al solito, ma ne ottiene comunque 15 in più della RTX 2070 provata sullo stesso sistema. E arriva fino a 76 in 1440p con uno stacco del 17% sulla RTX 2060 Super, nonostante il processore differente. Si deve però arrendere in 4K, con 38fps che non diventano 60 nemmeno attivando il DLSS, e soffre anche con il ray tracing, risultando giocabile solo in 1080p a meno di non attivare l'upscaling DLSS che permette di giocare anche in 1440p, a circa 60fps, ma deve ancora maturare e non funziona al meglio alle risoluzioni inferiori al 4K. Risulta però essenziale per poter godere del ray tracing su Metro Exodus senza scendere al di sotto dei 60fps.
Sono infatti 54 le immagini per secondo registrate in 1080p con la sola illuminazione avanzata attiva, comunque migliorabili con un processore più versato per il 1080p o lavorando sulle impostazioni grafiche. Attivando invece entrambe le tecnologie arriviamo a 66fps che diventano 50 in 1440p e 32 in 4K. Senza queste attivate, invece, i valori arrivano a 80fps in 1080p, 64fps 1440p e 41fps in 4K, fuori discussione anche in questo caso. E lo è anche con Battlefield V, a meno di non rinunciare a qualcosa, nonostante il titolo EA voli fino a 133fps in 1080p e 95fps in 1440p. Subisce però l'aumento di risoluzione e subisce anche il ray tracing, finendo in ginocchio in entrambi i casi. Ma vanta un DLSS efficace che garantisce 65fps piuttosto stabili in 1440p con entrambe le tecnologie RTX attivate. Nessuna delle due serve, invece, con A Plague Tale, una piacevole sorpresa di quest'anno che arriva fino a 153fps in 1080p, segnati però da cali bruschi che nel famoso 1% low possono arrivare a pochi frame per secondo. Riguadagna però equilibrio in 1440p, arrivando a 92 circa tra le strade cittadine infestate dai topi, per diventare decisamente stabile in 4K, anche se le immagini per secondo diventano 47 in città e qualcosa in meno nel bosco. Un bosco fitto a differenza di quello bruciacchiato di Apex Legends che sulla GeForce RTX 2070 Super sfiora spesso i 144fps ma quando l'azione si fa concitata ci fa giocare a 127fps circa in 1080p, 85fps in 1440p e 55 in 4K, per fortuna senza cali estremi a meno di problemi al server. Si tratta comunque di rilevazioni compiute in un titolo in cui due partite intere possono portare a medie decisamente diverse. Per questo sono da prendere giusto come punto di riferimento per capire le capacità della scheda. Possiamo invece fidarci della nostra visuale cittadina di The Witcher 3: Wild Hunt, pietra miliare dei nostri benchmark. Non a caso lo abbiamo preso come metro di paragone dell'efficacia dell'overclock in gioco, portandolo da 127fps in 1080, 92fps in 1440p e 51fps in 4K a 131fps in 1080p, 95fps in 1440 e 53fps in 4K, spingendo come al solito le frequenze della memoria di 500MHz e il clock di 100MHz. Così facendo abbiamo visto la scheda lavorare piuttosto spesso a 1965MHz, senza registrare incrementi sensibili di temperatura o rumorosità. Il tutto confermando un miglioramento di circa 16 punti percentuali, anche in overclock, rispetto a una RTX 2070 liscia.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.6
La GeForce RTX 2070 Super non raggiunge la RTX 2080, ma incrementa effettivamente le prestazioni di oltre 15 punti percentuali e ci si avvicina, con un prezzo decisamente inferiore che ci mette di fronte a un miglior rapporto tra costo e qualità, sia rispetto alla RTX 2070 sia rispetto alla RTX 2060 Super. E risulta ancora più appetibile grazie al bundle RTX con Control e Wolfenstein: Youngblood, a patto ovviamente di apprezzare almeno uno dei due titoli.
PRO
- Rapporto qualità/prezzo migliorato
- Perfetta per il 1440p
- Se la cava discretamente anche con Ray tracing e DLSS
CONTRO
- Calda come tutte le Founders Edition di questa serie
- Consumi aumentati sensibilmente rispetto alla 2070