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Onimusha Puzzle: Dark Castle

Ambientato in un Giappone medioevale OPDC vede Rokurouta nell'arduo compito di infiltrarsi in un castello irto di trappole ed arrivare alla stanza del signore locale dall'improbabile nome tedesco Guilderstern (a tempo perso scienziato pazzo) a capo del clan Genma per restituire il potere agli Oni (i demoni giapponesi color rosso fuoco dal corno in testa visti in un miliardo di cartoni animati e fumetti).

RECENSIONE di La Redazione   —   07/03/2007

La storia di background ha influenza zero sul gioco effettivo nonostante la Capcom si sia premurata di inserire delle sequenze di intermezzo composte di una schermata e due-tre pagine di testo a raccordo tra ogni sezione del vostro percorso(ogni sezione contiene grossomodo una decina di livelli), quello che conta è che si tratti di un puzzle game del genere più diabolico.

Il ninja deve uscire da ogni stanza raccogliendo prima la chiave (il cui numero aumenterà via via nel crescendo dei quadri) e raggiungendo subito dopo la porta, l'unico inghippo è la presenza di spunzoni, ogni passo che compite loro avanzano di una posizione, se arrivano al muro rispuntano dal lato opposto, se ne venite travolti morite, tutto qui, questo è quanto dovete sapere per i 50 livelli del gioco. Ci sono comunque dei passaggi segreti che permettono di biforcare il percorso verso quadri altrimenti inaccessibili, e se proprio siete tanto curiosi potete sempre tornare sui vostri passi con l'opzione di scelta della stanza per cercare di imboccarli.

Avete presente quei titoli che a primo impatto liquidate come troppo semplici per la vostra intelligenza superiore e poi alzate gli occhi solo per scoprire come avete trascorso le ultime due ore inchiodati nello stesso quadro? Onimusha a buon titolo fa parte del novero di questi ultimi, di una semplicità disarmante riesce però a farvi imbufalire nei punti più rognosi.

Conclusioni

Multiplayer.it
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Lettori
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Il tuo voto

Credo si sia già intuito dal corpo della recensione, si tratta di un rompicapo di serie A a rischio di forte dipendenza psichica e i cinquanta livelli (includo nel conto anche quelli da sbloccare) garantiscono una considerevole longevità, anche grazie al game design ammirevole. Il sonoro ricorda uno stacchetto di Ghost'n'Goblins (sempre made in Capcom) ma lo disabiliterete per concentrarvi meglio, mentre la grafica sembra scalata col Photoshop ed è un vero peccato. Vi piacciono i rompicapo? Dovete averlo, punto!

PRO

CONTRO

PRO

  • Additivo
  • Game design dei livelli avvincente

CONTRO

  • sprites un pò rozzi
  • sonoro deconcentrante