Il gioco
Chi parte prevenuto (come il sottoscritto, mea culpa NDLatin) verso tie in e/o platform indirizzati al pubblico più giovane, faccia meglio a ricredersi: pur non vantando innovazioni degni di nota, grafica da urlo e musiche da premiare col Grammy, Paperino: Operazione Papero si lascia giocare che è un piacere. Dopo il caricamento iniziale (di media durata), assisteremo ad un discreto filmato in full motion dove assisteremo al rapimento in diretta della reporter Paperina (Daisy) per mano del solito cattivone di turno, Merlock, già visto nella serie tv con protagonista Zio Paperone (Uncle Scrooge), ovvero Duck Tales (chi ricorda gli ottimi platform su licenza per Nes e Game Boy, targati Capcom, usciti un decennio orsono?). Paperino che ha visto in diretta assieme all’odiosissimo Gastone (Gladstone Gander, il più fortunato di Paperopoli/Duckburg) il rapimento della sua amata, decide di andare a liberarla, forte dell’aiuto delle invenzioni di Archimede (Gyro Gearloose) ed i consigli delle sue adorate pesti, ovvero i 3 nipotini Qui, Quo, Qua (Huey, Louie e Dewey). Non mancano comunque i famosi nemici dello sfortunato papero che veste la marinara (nessun legame con Sailormoon, per fortuna NDLatin), ovvero la Banda Bassotti (The Beagle Boys) che per una volta lasceranno perdere le ricchezze dell’arcinoto ziastro, alla stessa stregua della fattucchiera Amelia (Magica De Spell), che a quanto pare non è al momento impegnata nel recupero del famoso primo cent del tirchio Paperone. Lungo la ventina (circa) di livelli che il giocatore dovrà affrontare, numerosi saranno i nemici da eliminare a base di cazzotti o dei classici salti addosso al malcapitato di turno, come la tradizione dei platform obbliga; ciònondimeno, saranno anche le numerose piattaforme (mobili o meno) a dare più di un grattacapo al nostro eroe, all’inizio intento a raccogliere i pezzi, sparsi uno per livello, di un invenzione di Archimede importante al nostro alter ego videoludico ed al successivo salvataggio di Paperina. Ogni mondo è diviso in vari sottolivelli (rigiocabili ogni qualvolta lo vorrete per migliorare costantemente il vostro tempo), l’ultimo dei quali presieduto da un boss, più o meno coriaceo. Sebbene classico gioco di piattaforme, quindi dall’alto tasso di divertimento, le poche mosse a disposizione di Paperino, la difficoltà d’uso di alcune mosse speciali (nonché le modalità indispensabili per poterle adoperare, non essendo subito disponibili), il livello di difficoltà tutt’altro che irresistibile (per un giocatore navigato), la poca libertà di movimento presente (si scorre dal basso verso l’alto o da sinistra verso destra o da sopra verso giù -scordatevi Mario e Jak And Dexter, bentornato Crash Bandicoot episodio 1-) non fanno altro che abbassare notevolmente la valutazione del prodotto in questione che per fortuna rimane di fattura più che discreta, oseremmo dire anche ottima nel caso questo sia uno dei primi platform della vostra vita e non abbiate mai provato l’emozione di controllare Mario o Sonic in vita vostra.
Cosmesi
Graficamente il prodotto Disney non emoziona ma, sornione, non delude, come, tra l’altro, hanno fatto le versioni destinate alle console a 128 bit di Sony e Sega: look cartoonesco, sprite ben fatti, tantissimi frame d’animazione, fondali ben curati (città, castelli diroccati, il laboratorio di Archimede, foreste, etc) effetti speciali (soltanto) decenti ed una palette di colori azzeccatissima rendono Paperino: Operazione Papero vicinissimo ad un cartone animato (guardate le fludissime animazioni di Paperino dopo un paio di minuti d’inattività!). Il frame rate, settato a cinquanta fotogrammi al secondo, non delude, se non in presenza di situazioni un miccino più ingarbugliate del normale che dimezza (25 fps) la fludità, anche per 3-4 secondi costanti. E' altresì ovvio che la causa di queste incertezze nel motore grafico risiedono nella frettolosa conversione (che ovviamente non ha minimamente beneficiato delle potenzialità intrinseche dell’hardware a 128 bit di Nintendo), in vista del debutto europeo di Gamecube. Risultato quindi appena discreto, elevato al cubo (è il caso di dirlo NDLatin) per i più piccini che potranno controllare il loro eroe, modellato ed animato in maniera quantomeno azzecatissima.
Sound
Le musiche sono assolutamente da dimenticare, banali, piatte, poco ispirate, tra le peggiori mai sentite in un videogioco se non fosse per l’eccellente qualità sonora del chip audio del Gamecube che dona a queste ultime un chè di cristallino. Gli effetti sonori non si discostano particolarmente dalla qualità delle musiche, ma il doppiaggio merita un oscar: innanzitutto ci sono più localizzazioni (fra cui, incredibilmente, anche l’italiano) ma quel che stupisce è che sono stati convocati i doppiatori originali delle serie tv con protagonisti i mitici personaggi di Paperopoli e, con doppiatori originali, intendiamo le voci destinate alle versioni inglesi, francesi e, rullo di tamburi, italiane; gli over 20 come il sottoscritto verseranno una lacrimuccia quando sentiranno la voce di Paperino, soprattutto quando è incavolato, come suo solito.
Conclusioni
Paperino: Operazione Papero è un prodotto che, con qualche modifica in più a livello di gameplay, un maggior numero di accorgimenti tecnici e la presenza di vari livelli di difficoltà, sarebbe stato un titolo imperdibile per chiunque. Allo stato attuale delle cose, è un onestissimo prodotto che terrà impegnati per molto tempo i nostri lettori più giovani ma anche chi non è un asso nei giochi di piattaforme; tutti gli altri (soprattutto se cresciuti con Mario, Sonic, Wonder Boy, Crash Bandicoot, Shinobi, etc) lo risolveranno in un paio di giorni di gioco continuo, visto che la giocabilità è molto accalappiante (prova lampante: il sottoscritto, di notte, non gioca mai per un paio d’ore di fila, soprattutto dopo un’intenso lavoro di rifinitura della Tesi di laurea). Imperdibile per i fan di Paperino, per gli amanti dei bei platform e, per contro, di chi si sta interessando a questo genere proprio con questo tie in di Paperino. Tutti gli altri, quantomeno, gli diano un attenta occhiata della durata minima di 1 oretta, potrebbe stuzzicare il vostro interesse. P.S. : la versione per Gamecube presenta la possibilità di cambiare vestiti a Paperino.
- Pro:
- Divertentissimo, quasi come i classici del genere
- IL gioco di Paperino
- IL miglior doppiaggio possibile, identico a quello delle serie Tv
- Animazioni fluidissime, ottima grafica…..
- Contro:
- …..anche se non spreme minimamente il chip video del Gamecube
- musiche dimenticabili
- troppo facile per gli esperti di platform
Paperino al cubo
Si è soliti dire che c’è sempre una prima volta nella vita, nel caso di chi scrive codeste righe, si potrebbe associare un altro famoso detto, quello di prendere 2 piccioni con una fava, visto che se da una parte recensire un gioco con protagonista un mito dell’infanzia come Donald Duck (Paperino) è arduo da spiegare con mere parole, è altresì vero che c’è anche una certa emozione nel recensire per la prima volta un gioco del Gamecube, tra l’altro anche Pal. Nintendo per il first day europeo del suo 128 bit ha fatto davvero le cose in grande, lanciando la console ad un prezzo quantomeno interessante e con una line up di generi videoludici che spaziano dal calcio (Iss2 di Konami) al tie in (Rogue Leader di Lucasarts), dal (semi) puzzle (Super Monkey Ball di Amusement Vision/Sega) al platform (Sonic Adventure 2 Battle di Sonic Team/Sega); per la prima volta in un lancio di hardware targato Nintendo è, però venuto a mancare un episodio di Mario, lasciando con un miccino d’amaro in bocca chi desiderava un platform con cui cimentarsi, se non il già citato secondo episodio (un miccino deluxe in questa conversione) di Sonic Adventure ed il qui presente Paperino: Operazione Papero (Donald Duck: Goin’ Quakers), già rilasciato per piattaforme come Sega Dreamcast e Sony Playstation 2. Vediamo un po’ se il celebre personaggio di Walt Disney riuscirà, assieme al “collega” porcospino, a colmare l’enorme vuoto che esisterà sino alla release di Super Mario Sunshine.