Quando dei misteriosi e inquietanti esseri chiamati Bogey emergono dal terreno e rapiscono il suo prezioso cane, al nostro eroe, Cal, non resta che fare la cosa più naturale del mondo: sfruttare la sua forma sferica per diventare la pallina in un bizzarro minigolf con elementi dungeon crawler. Se l'incipit narrativo può sembrare strano, la meccanica del gioco non è da meno, come dimostra questa recensione di Par for the Dungeon, un gioco che mischia il classico golf miniaturizzato con il puzzle, caratterizzando il tutto con una spolverata di dungeon crawler. Ci troviamo così ad attraversare numerosi livelli irti di ostacoli e Bogey da eliminare, cercando essenzialmente di lanciare Cal all'interno della buca, ma solo dopo aver raggiunto una serie di obiettivi intermedi più o meno obbligatori.
Come spesso accade, il modello di distribuzione e monetizzazione è diverso a seconda della piattaforma: su PC è possibile acquistare Par for the Dungeon spendendo una cifra iniziale fissa e decisamente abbordabile, che lo rende una proposta valida. In versione mobile, siamo di fronte al classico free-to-play che può essere giocato anche gratis, ma contiene alcuni elementi di dubbia correttezza.
In particolare, i nuovi tentativi dopo il game over sono soggetti alla visione di pubblicità oppure al pagamento con denaro reale attraverso microtransazioni, che però sono sempre "consumabili", ovvero non c'è modo di sbloccare realmente il gioco in modo da poterlo utilizzare liberamente sempre. Non è una proposta particolarmente truffaldina e non sono presenti elementi da pay-to-win, ma avere anche la possibilità di poterlo comprare sarebbe stata ideale.
Un buffo mondo a misura di minigolf
Lo stile minimalista risulta perfettamente adeguato allo scopo: inquadrato con una visuale dall'alto, Par for the Dungeon mostra l'azione sempre con grande chiarezza, consentendo di calcolare bene le mosse anche grazie a un'ottima risposta ai controlli, detto per quanto riguarda quelli standard attraverso touch screen. Il look cartoonesco non è proprio dei più originali, ma si mantiene sempre pulito e piacevole, anche se la scarsità di elementi negli scenari contribuisce un po' a far sentire la ripetitività generale a lungo andare, al di là di qualche variazione data dai diversi "biomi" esplorabili. Alla luce di questa estrema semplicità generale, il fatto di poter caratterizzare il protagonista modificandone l'aspetto non emerge più di tanto come un'esigenza particolarmente sentita, ma non dubitiamo che ci possa essere qualcuno disposto anche a ricorrere alle microtransazioni per personalizzare il protagonista. La risposta agli input, su touch screen, è sempre piuttosto precisa, anche se in alcuni livelli può diventare complicato calcolare precisamente i rimbalzi e le traiettorie viste anche le limitate dimensioni della freccia che indica potenza e direzione del tiro su schermi più piccoli.
Conclusioni
Gli elementi fondamentali del gameplay sono antichi come il minigolf, ma Par for the Dungeon riesce a trasformarli attraverso un'implementazione perfetta di caratteristiche aggiuntive che arrivano dal puzzle e dall'RPG dungeon crawler, creando un misto strano ma ben funzionante. L'introduzione molto graduale alle sue meccaniche rende intuitiva e naturale questa progressione verso i livelli sempre più complessi, in un crescendo che riesce a mitigare un po' - ma non del tutto - la ripetitività intrinseca nel concetto di mandare la palla in buca. Si tratta anche di un raro esempio di gioco che funziona bene sia su PC che su piattaforme mobile, pur utilizzando interfacce di controllo diverse, sebbene il modello di vendita sia sicuramente preferibile sulla prima piattaforma piuttosto che sulle altre.
PRO
- Ottimo misto di meccaniche disparate
- Buon design dei livelli
- Controlli funzionanti sia su touch screen che con mouse
CONTRO
- Un po' ripetitivo, sebbene non lungo
- Qualche raro problema tra collisioni e rimbalzi
- Microtransazioni un po' dubbie su mobile