Scrivere la recensione di Pax Augusta è stato sia un piacere che una sofferenza e il perché è presto detto: le fondamenta del gioco sono molto interessanti, la ricostruzione storica è eccellente e il gameplay si dimostra subito intelligente e strutturato, ma quanta fatica muoversi attraverso la sua interfaccia grafica, quante imprecisioni tra una città e l'altra.
Alla base c'è una miscela interessantissima tra Caesar di Impressions Games e la serie Anno, quindi parliamo a tutti gli effetti di un city builder a più ampio spettro, dove è necessario tenere d'occhio il commercio dei beni più importanti, creare anche più città capaci di sostenersi a vicenda, senza dimenticare il fabbisogno degli abitanti che andrà soddisfatto per poter accedere ai ceti più ricchi, alle strutture più avanzate, alle merci più preziose.
Avviando il gioco la prima volta si capisce subito che l'esperienza sarà di quelle dure, esattamente come una strada romana lastricata di ciottoli bianchi. L'interfaccia non è chiara né sufficientemente reattiva, fa dubitare costantemente, ma il tutorial almeno indirizza nelle giuste direzioni, spiega sufficientemente bene fino a quando, di botto, smette però di aiutarti. Si resta così con il proverbiale cerino in mano, ma questo non ci hai mai spaventato...
Tutte le strade...
Continuiamo così a giocare, ad addentrarci in questa ricostruzione storica che è poi il fiore all'occhiello di Pax Augusta e ne influenza diverse meccaniche nonché l'aspetto. Prendiamo le semplici case, ad esse potranno essere collegati più terreni agricoli in modo che quel nucleo produca anche cibo, mentre nei ceti più alti l'agricoltura più basilare verrà sostituita da più eleganti uliveti se non addirittura laboratori avanzati. Queste estensioni sono strutture separate ma legate all'abitazione con la quale devono essere obbligatoriamente confinanti. È un sistema interessante, nuovo e che permette di creare una griglia cittadina storicamente accurata, da vero agropontino. Altro elemento unico di Pax Augusta è il centro cittadino, il foro, dove brucerà sempiterna la sacra fiamma dell'impero e dove potremo costruire alcune delle strutture più importanti.
Il foro non potrà essere interrotto dalle strade, è come un'enorme piazza che si mangerà il centro mentre la città diventerà più grande. Qui è dove si dibatterà di politica, si ergeranno scriptorium e scintillanti basiliche dove incontrare le persone più importanti in visita. La posizione del foro decreterà anche quali saranno il cardo e il decumano maximus, ovvero le due strade più importanti di ogni città romana che nel gioco permetteranno agli edifici di ricevere grandissimi benefici. Le prime ore con Pax Augusta sono una continua scoperta, sgomitando con l'interfaccia grafica scopriamo che costruire un calendario nel foro permette di pianificare meglio i raccolti, organizzare feste e combattimenti speciali; costruire il primo tempio invece permette di ricevere bonus in base alla divinità scelta, ma prima sarà necessario allestire un mercato di schiavi, altrimenti chi lo farà il lavoro sporco?
Edifichiamo Roma
I mercati sono davvero ben pensati: costruisci l'edificio principale e da lì ti estendi a piacimento piazzando bancarelle, tende, piazze e monumenti. Come il foro anche i mercati dovranno essere attigui, ininterrotti, e questo aiuterà a creare zone molto caratteristiche e credibili. Costruire è davvero un piacere in Pax Augusta, e questo nonostante i limiti di una griglia con rigidissimi angoli a novanta gradi. Le sue regole atipiche e storicamente accurate offrono una sfida nuova, e portano a risultati edilizi davvero convincenti, soddisfacenti. Al punto che la grafica piuttosto basilare non sarà più un grande problema, almeno nel colpo d'occhio generale. La parte davvero deludente dal punto di vista tecnico è la realizzazione degli abitanti che trotterellano isterici per la città: le loro animazioni accelerate rovinano la messinscena e la loro distribuzione non sembra essere influenzata dalla città. Un colosseo non richiamerà folle dai quartieri limitrofi, si autoriempirà invece appena costruito.
Pax Augusta non è solo questo, ma promette anche una simulazione economica di tutto rispetto, eventi e sfide dettate anche da eventuali disastri naturali che possono sconquassare il nostro sempre più vasto potentato. Quando il territorio poi nemmeno tanto vasto su cui la nostra prima città è stata eretta finirà, dovremo per forza di cose guardare altrove e conquistare nuove terre. Per i movimenti sul territorio Pax Augusta usa una mappa diversa dove potremo spostare il nostro avatar tra i diversi territori disponibili e che, in base alla reputazione racimolata, potremo fare nostri. Ma se fino a questo momento la rudimentalità di Pax Augusta è stata prevalentemente di facciata, aggirabile, da questo momento in poi il gioco perde focus, pressione e anche pulizia. Le meccaniche di gioco si faranno più fumose, i caricamenti più insistenti e i bug più pressanti.
Il bivio
Pax Augusta è un gioco sviluppato da un manipolo di eroi, non si può pretendere la luna ma chiaramente manca ancora del lavoro da fare. Il futuro del gioco è in mano a chi non saprà dire di no a un nuovo city builder, comunque pieno di caratteristiche uniche, e agli sviluppatori che dovranno decidere se continuare a perfezionare la loro idea di gioco oppure no.
Non sappiamo quale sarà la scelta per loro economicamente più vantaggiosa, sappiamo però che vorremmo continuare a vedere Pax Augusta migliorare, crescere ed espandersi prima come videogioco, e poi come serie. Ora come ora mancano gli incentivi per continuare a giocare dopo la fase di scoperta iniziale, e manca quella pulizia minima che possa rendere il gioco apprezzabile da chi non vuole costantemente combattere con l'interfaccia grafica. Caesar aveva delle missioni a dir poco epiche, Anno è un pozzo senza fondo di risorse interconnesse, Pax Augusta questo bivio ce lo ha ancora davanti.
Conclusioni
A Pax Augusta non avrebbe fatto male un anno di early access. Concettualmente è un gioco davvero molto interessante, con diverse meccaniche uniche che rendono la costruzione delle prime città davvero molto divertente, se non una costante scoperta. Poi subentrano i limiti di un gioco che non ha ancora ben deciso cosa vuole essere da grande, e sul quale pende un tutorial che va e viene e una pulizia che cala strada facendo, mentre i nostri possedimenti si faranno più grandi e le performance mostreranno il fianco e grossi problemi di ottimizzazione. È un peccato perché il potenziale c'è, e si vede. Da tenere d'occhio nonostante tutto: se crescerà bene, farà parlare sicuramente di sé.
PRO
- Ricostruzione storica che influisce anche sul gameplay
- Espandere il foro è davvero molto soddisfacente
- Il colpo d'occhio non è male nonostante tutto
CONTRO
- Interfaccia grafica da rivedere
- Obiettivi a lungo termine ancora poco sviluppati
- Diversi bug e imprecisioni