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Pro Evolution Soccer 6

Puntuale come una cambiale in scadenza, anche quest'anno il Re delle simulazioni calcistiche arriva sui nostri scaffali. Ed ancora una volta è pronto a stupire.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   01/11/2006
Pro Evolution Soccer 6
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Non una vera evoluzione

Ma vediamo ora di analizzare più dettagliatamente il gioco, partendo da quello che più interessa all’appassionato, e cioè la giocabilità, quella che da sempre fa la differenza fra il titolo Konami e la concorrenza. Il gameplay di Pes6 appare quasi perfetto. Per certi versi addirittura migliore della controparte nipponica. E’ bastato ridurre la velocità e ricalibrare la fisica degli impatti in alcune situazioni per ottenere un sistema di gioco più ragionato, interessante. La fisica del pallone è diversa se paragonata a quella di Pes5 o WE10, la sfera appare più pesante e credibile nel movimento, nei rimbalzi, con la conseguenza che i tiri ed i passaggi risultano ancora più veri. I contrasti fra gli atleti sono meno eccessivi, determinano un minor numero di falli inutili (trattenute lievi) fischiati dalle giacchette nere e quindi il gioco diviene meno spezzettato. Lo stesso controllo sui calciatori è totale, al punto che essi rispondono in maniera più reattiva ed immediata ai vostri comandi, grazie anche alle numerosissime nuove animazioni che permettono ai nostri beniamini virtuali di compiere tutta una serie di movimenti ad ogni singola pressione dei tasti del pad. Bellissimi quelli dei portieri: gli estremi difensori sembrano più sicuri e reattivi di quelli, comunque validi, visti in WE10. Complice la sopraccitata fisica che gestisce i movimenti della palla e la ancor più valida intelligenza degli atleti, le varie fasi di gioco durante il match offrono un livello di sfida eccelso. Durante la costruzione dell’azione, ad esempio, i giocatori si muovono lucidamente. Idem quando devono andare a concludere. Le soluzioni di tiro, molteplici, permettono ancora una volta all’utente di decidere praticamente “in toto” dove e come calciare la sfera, e cioè se di interno piede o esterno, di punta o di collo pieno, con la semplice pressione della Croce Direzionale nel punto giusto. E la direzione esatta. Con un’influenza della Cpu meno evidente che in Pes5, ma più simile a quella della versione giapponese. Dunque quasi nulla. Idem per i colpi di testa. Adesso se riuscirete a svettare in alto col vostro uomo prendendo il tempo al difensore avversario, potrete eseguire tiri di testa più precisi, ma attenti alle trattenute che possono sbilanciarvi.

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Difese arcigne

Le squadre controllate dalla Cpu si muovono a loro volta in maniera molto credibile, a seconda degli schemi adottati dalle rispettive controparti reali (l’Arsenal, ad esempio, gioca esattamente come avviene nella realtà ed è ostica da affrontare specie se parte in contropiede – Ndr -), degli elementi che compongono l’organico (una squadra scarsa difficilmente tenterà di imporre il proprio gioco ma baderà a difendere) e delle situazioni che si verificano durante la gara. Pensate, può capitare che verso il novantesimo minuto, l’attaccante avversario si metta a perdere tempo proteggendo palla vicino la bandierina del calcio d’angolo, oppure che si metta a fare melina insieme ai compagni a metà campo. Oppure che l’allenatore gestito dalla Cpu faccia uscire una punta ed entrare un centrocampista per coprirsi maggiormente cambiando schema. In fase difensiva i calciatori reagiscono in maniera più convincente alle situazioni di pericolo che gli si parano davanti rispetto al titolo precedente della serie. La loro IA ha subito degli interventi notevoli e adesso più che mai i difensori appaiono più attenti nella marcatura, nell’anticipo e nel leggere con raziocinio l’azione offensiva avversaria, pronti a intervenire in aiuto del compagno in difficoltà, in raddoppio, oppure a chiudere sul cross posizionandosi bene fra la palla e l’attaccante avversario. Così come per i tiri, quando a controllare un giocatore nella fase difensiva siamo noi, a seconda della sua posizione, della pressione del tasto X e del punto della Croce Direzionale del pad che si “tocca”, questi compirà un movimento diverso, intervenire in semi-scivolata, sgomitare, trattenere. Ma attenzione ai falli e ai calci di punizione che da essi scaturiscono: i vari Ronaldinho o Beckam sono sempre in agguato.

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Sfidiamoci online

Interessante in tal senso l’introduzione di una nuova feature, quella della punizione battuta velocemente. Subito dopo il fischio dell’arbitro vi basterà premere contemporaneamente i tasti R1+L1 per far si che il giocatore più vicino alla palla la getti a terra e la calci in avanti verso un compagno. Proprio come avviene nella realtà. Delle varie modalità di gioco di Pes6 non abbiamo fino ad ora parlato, anche perché oramai le conosciamo già e globalmente son sempre le solite. Per cui segnaleremo velocemente quelle più interessanti. Fra queste l’inedite “Sfida Internazionale”, che vi permetterà di disputare con la propria Nazionale del cuore l’intero girone di qualificazione ai Mondiali, e l’ “Incontro casuale” che consente all’utente di far scegliere rapidamente alla Cpu prima di un match una formazione ricavata dagli organici di tre team selezionati. Se ad esempio sceglierete Chelsea, Barcellona e Real Madrid, la Cpu formerà subito una squadra composta dai migliori calciatori di queste squadre. E l’online game. Il gioco in rete offre per la prima volta la possibilità di sfidare anche gli utenti Pc sugli stessi server, oltre a quelli che possiedono il Monolite Sony. Inoltre la modalità prevede partite fino a 8 giocatori via web (quattro in più della precedente edizione), e altre chicche, come quella di poter creare il proprio personalissimo “clan” con il quale disputare un torneo, oppure la modalità “Assisti”, che permette di guardare le partite giocate dagli altri come davanti alla tv. Unica pecca, ad oggi, il login difficoltoso ai server, probabilmente pienissimi, che richiedono agli utenti molta pazienza e tentativi di connessione, in attesa che Konami risolva il problema. La grafica di Pes6 non ha subito stravolgimenti di sorta, e d’altronde non poteva essere altrimenti visto che l’engine è sempre lo stesso. Tuttavia quanto di buono avevamo già visto la scorsa edizione ci viene ora riproposto ulteriormente migliorato. Il taglio televisivo dato all’ evento dal team KTYO, dalle fasi di presentazione gara a quelle di intermezzo fra un’azione e l’altra durante le partite, rende il titolo in questione visivamente splendido.

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Una partita vera

I giocatori sono fedelmente ricreati, in altezza, peso, struttura fisica, modo di correre o calciare, ognuno è diverso dall’altro. Roba che la concorrenza nemmeno si sogna. Ibrahimovic, tanto per fare un esempio, adesso è uguale alla sua controparte reale, visto che il modello poligonale del suo viso è stato ricreato da zero su quello vero, con tutte le imperfezioni del caso… Inoltre sono stati aggiunti decine di nuovi visi come quelli di Zaccardo, Barzagli, Blasi, Barone e Chiellini, tanto per rimanere in ambito nazionale, o quello del nuovo Fenomeno argentino del Barcellona Leo Messi. Belli gli stadi, strutturalmente perfetti e con un pubblico che in alcuni impianti è stranamente spalmato sugli spalti, ma che quando è inquadrato in primo piano, con le sue sciarpe al collo, i suoi cartelloni e saltelli, cala totalmente il giocatore nel clima di una partita vera. Da segnalare inoltre le coreografie che gli stessi tifosi mettono in scena nella partite più importanti, poco prima di scendere in campo, e che vanno dai classici fumogeni alla composizione di frasi di incoraggiamento per i propri beniamini o l’esposizione gigantesca dell’emblema del proprio team. Peccato che la stessa qualità non sia stata riservata al comparto audio. Ancora una volta ad effetti sonori, brusii del pubblico e suoni vari di sottofondo d’atmosfera, fanno tristemente eco dei cori anonimi assolutamente scadenti e non all’altezza di una produzione così curata. Non si capisce perché KTYO si ostini a non voler mettere dei “canti” da curva veri o perlomeno credibili. E men che meno si capisce perchè, ma in questo caso il “problema” va ricercato altrove, non nella sofcto nipponica, ci si continui ad affidare a Marco Civoli e Mauro Sandreani per la soporifera telecronaca dei match. Un Caressa o il solito Bruno Longhi non credo dispiacerebbero al pubblico e di fatto, innalzerebbero ulteriormente la qualità di un titolo comunque splendido.

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Commento

Anche quest’anno la serie di Pro Evolution Soccer non ha voluto smentirsi: è questo il gioco “vero” del calcio giocabile dalla… poltrona di casa. L’ennesima (semi)evoluzione di un titolo sempre più realistico. Konami infatti è riuscita ancora una volta a migliorare quanto sembrava già perfetto. Non si tratta di cambiamenti epocali come accennato in sede di review, ma di “semplici” ritocchi, laddove era necessario. Ma allora perché non dargli il massimo dei voti? Semplice, perchè dopo tanti anni e tante versioni del gioco, riteniamo che KTYO possa e debba fare di più, è giunta l’ora di rinfrescare alcuni aspetti del gameplay, di completarlo attraverso ulteriori opzioni di gioco, licenze, competizioni reali e così via. Nell’attesa di tutto ciò, il sesto capitolo della saga pallonara più amata dai videogiocatori di tutto il mondo si rivela comunque degno di mantenere lo scettro di Re delle simulazioni calcistiche, con il plus dell'online condiviso tra PS2 e PC. E come abbiamo già scritto in occasione della review di WE10, “nella vita ci sono pochissime certezze. Una di queste è Pes”.

    Pro:
  • Gameplay migliorato ulteriormente.
  • Online condiviso tra PS2 e PC.
  • IA sempre più sofisticata.
    Contro:
  • Assenza delle licenze per alcuni campionati.
  • Cori e telecronaca non all’altezza.
  • Manca la Bundesliga.

Pro Evolution Soccer 6 è disponibile per PC, PlayStation 2 e Xbox 360.
La versione testata è quella PlayStation 2 e il gioco online prevede la possibilità di sfidare gli utenti delle versioni PC e PlayStation 2 tra di loro.
Per la recensione della versione Xbox 360, seguite questo link.

“Ottobre: vino e cantina da sera alla mattina” recita un vecchio detto popolare.Ottobre, aggiungiamo noi, è il mese “di ponte” fra l’Estate e l’ Autunno, fra la fine delle belle giornate assolate e l’arrivo di quelle altrettanto belle per alcuni, fredde. Due sono gli appuntamenti importanti per l’appassionato di calcio in questo periodo: la Champions League, entrata in una delle sue fasi più calde, e l’arrivo negli scaffali dei negozi nostrani del Re indiscusso delle simulazioni calcistiche per console: Pro Evolution Soccer. Il sesto (occidentale) capitolo della saga calcistica firmata KTYO guadagna quest’anno sotto certi punti di vista, ma perde sotto altri aspetti. Se da un lato abbiamo infatti un gameplay di tutto rispetto e l’acquisizione di nuove licenze come quella inerente l’intero campionato francese, la Ligue 1, che va ad aggiungersi alle ormai tradizionali Serie A, Eredivisie e Liga, ognuna delle quali complete di rosters, loghi e maglie ufficiali della stagione calcistica in corso per tutte le squadre che vi partecipano (solo qualche errore negli organici, come Amauri che non gioca nel Palermo, ma nel Chievo), e svariate squadre internazionali quali Benfica, Sporting Lisbona, Inghilterra, Italia, Manchester United, etc, spariscono letteralmente il Chelsea (senza licenza, ora ha un nome farlocco) e il campionato tedesco! Proprio così, per un misterioso, inspiegabile motivo, la Bundesliga, uno dei tornei più importanti al mondo non fa più parte dei campionati di calcio giocabili in Pes. L’unico team germanico disponibile nel DB del gioco è il Bayern Monaco, presente, con maglie e loghi ufficiali, fra i club del Resto del mondo. In questa sezione ritroviamo anche la Juventus: nonostante gli sconvolgimenti di questa estate, alla Konami non hanno dimenticato l’importanza e il prestigio di questo club in ambito mondiale e l’enorme numero di tifosi che ha sparsi per il globo, pertanto, pur non essendo ovviamente fra le squadre di Serie A, la formazione bianconera non è stata cancellata.