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Molti cambiamenti erano già stati annunciati su questo sito nella mia First Look, scritta basandomi su una beta recensibile, rimanevano però da definire molti aspetti, primo fra tutti l’integrazione di queste novità nel sistema di gioco e nelle campagne.
Per tutti quelli che non hanno mai visto un episodio di questa serie però, è doveroso riassumere cosa la caratterizza e come si è svolta la sua evoluzione.
Heroes of Might and Magic è una serie di giochi strategici a turni in cui si muovono degli eroi per una mappa fantasy, si controllano delle città, si esplorano punti caldi sulla mappa e si combattono miriadi di creature fantasy, utilizzando eserciti formati nelle città o reclutati per strada. Queste creature potevano muoversi nella mappa, solo se guidate da un eroe che le assisteva nel combattimento stando nelle retrovie e lanciando magie di tanto in tanto. Gli eroi non entravano veramente in battaglia, se ne stavano in disparte e subivano passivamente un’eventuale disfatta delle loro truppe.
In Heroes 4, il cambiamento più grande è che ora gli eroi scendono in campo e devono combattere contro i nemici come qualsiasi altra unità. Inoltre più eroi possono entrare in un party di gioco, mettendo reciprocamente a disposizione le loro abilità.
Le altre piccole rivoluzioni: le creature possono andare in giro per la mappa anche senza essere accompagnate da un eroe, anche se così facendo rinunciano ai bonus; la crescità dei personaggi è ora influenzata da delle classi ben precise, in tutto 48; le magie ora appartengono a sei scuole magiche così come ogni tipo di città è abbinata ad una di queste; è ora possibile lasciare un presidio di truppe a protezione di miniere ed altre riserve di materia prima; la produzione di truppe è ora giornaliera e non più settimanale; ogni città addestra cinque tipi di unità di livello differente, però è necessario scegliere fra due possibili creature per i livelli dal terzo al quinto.
Per fare un esempio, nelle città della vita dovremo scegliere come creatura di terzo livello una fra balliste e picchiere, di quarto livello una fra monaci e crociati ed di quinto una fra campioni ed angeli. Non esistono più nemmeno gli “upgrade” che rendevano per esempio gli angeli arcangeli, le creature rimangono così come sono.
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Ancora un turno e poi...vado in coma
Insomma, un calderone di novità, che non era certamente giudicabile approfonditamente ad una prima rapida occhiata.
Per fortuna il gioco completo include sei lunghissime campagne di missioni corredate dalla loro epica storia, ed inoltre 31 scenari pronti per essere giocati, e si fa decisamente in tempo a diventare degli esperti anche di questo quarto episodio, prima di arrivare alla fine di tutte le sfide previste.
Va sottolineato come ogni singolo scenario sia di una lunghezza e di una complessità spaventose, infatti per completarne alcuni non sono sufficienti 4/5 ore di gioco! Insomma, con Heroes 4 ci si porta a casa un titolo dalla longevità spaventosa, rimane però da vedere se il gioco sia anche divertente.
Fughiamo subito ogni dubbio di sorta: anche Heroes 4 come i suoi predecessori è un gioiellino e fa fare senza problemi le ore piccole per la sindrome da “ancora un altro turno e poi smetto”.
La formula del gioco, per quanto diversa dai titoli precedenti rimane vincente e convincente, infatti tutte le novità vengono rapidamente metabolizzate dal giocatore medio ed in poco tempo ci si ritrova a pensare alle strategie vincenti piuttosto che al modo di superare un ostacolo all’apparenza insuperabile su di una mappa.
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Il valore della fatica
I cambiamenti aggiungono comunque molte varianti tattiche al gioco, infatti se con Heroes 3 spesso la soluzione di determinati problemi conosceva solo la variabile “numero e tipo di truppe da impegare per sconfiggere un determinato avversario”, ora le cose si complicano.
Spesso è fondamentale unire più eroi in uno stesso party per sfruttare le loro diverse capacità e per venire a capo di nemici che ci sovrastano in forza e numero. Per esempio alcuni scenari ci costringono ad iniziare la partita senza nessuna creatura di supporto, ma solo con cinque eroi che devono subito affrontare dei mostri fortissimi per poter proseguire. A quel punto bisogna mischiare in combattimento saggiamente le capacità del guerriero in grado di assorbire i colpi delle linee nemiche, dei guaritori che possono allungare la sua carriera e degli arcieri che dalla distanza indeboliscono il nemico.
Ma le magie delle sei classi sono talmente tante che il mix di più eroi in un party si risolve in un’esperienza da vero gioco di ruolo più che da videogame strategico.
Come se non bastasse i vari oggetti magici trovati lungo la strada, indossati dall’eroe più appropriato, possono rovesciare il destino di uno scontro, ma la scelta spetta sempre al giocatore.
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Il valore della fatica
Insomma, si è un po’ più carichi di responsabilità in Heroes 4 rispetto ai suoi predecessori, però stranamente, ancora una volta non si avverte la frustrazione e lo stress che tanto facilmente si possono provare con la stragrande maggioranza dei giochi strategici.
L’essenzialità dell’interfaccia, l’ottimo aiuto sempre a disposizione richiamabile col tasto destro, oltre alla grafica ed alle musiche evocative, rendono Heroes 4 un titolo rilassante, nonostante la sua complessità.
Inoltre alla fine di uno scontro particolarmente difficile (e ce ne sono tantissimi durante le varie campagne…) ci si sente molto più gratificati ora, perché si sa che anche una piccola mossa sbagliata al momento sbagliato avrebbe fatto capitolare il nostro esercito.
Nelle battaglie in effetti bisogna tenere conto di tantissime cose, per esempio spesso la condizione di sconfitta in uno scenario è la morte di un determinato eroe. E’ facile quindi che le truppe avversarie se ne freghino del resto del nostro schieramento e si buttino a capofitto su quel povero disgraziato. In questo caso è necessario proteggerlo in tutti i modi, con la magia, con degli ostacoli fisici (vedi carne da macello) e con ogni trucco possibile.
Ancora una volta, le magie sono fondamentali per tirare avanti. Per fortuna in questo episodio anche molte unità non eroiche hanno la possibilità di lanciare incantesimi. Si va dai mostri capaci di evocare un singolo sortilegio (tipo i folletti che possono portare fortuna ad un’altra unità) a quelli dotati di un ricco spellbook, come maghi e geni. Ogni creatura inoltre ha delle skill specifiche che le rende in qualche modo diverse dalle altre, non solo per hit points e CA. Per esempio anche fra le unità di primo livello si possono avere delle doti interessanti, tipo il doppio attacco, lo stordimento, il contrattacco etc.
Scoprire un po’ alla volta le capacità di tutte le (moltissime) creature del gioco, è un vero piacere.
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Merletti e cornamuse
Per quanto riguarda la parte tecnica, si segnala una grafica bidimensionale quanto mai evocativa e colorata. Niente 3D, ma comunque la visuale della mappa è ora più isometrica del solito, e raggiunge anche la risoluzione di 1248*1024.
Le mappe straripano di luoghi misteriosi ed interessanti e le sorprese si susseguono fino alla fine del gioco. Il campo di battaglia è anch’esso migliorato rispetto a quello completamente piatto di Heroes3, anche se a volte si sente la mancanza della vecchia griglia esagonale che permetteva movimenti più precisi. Le animazioni sono purtroppo un po’ scadenti e le truppe sul campo di battaglia si muovono come se avessero i pantaloni pieni di simpatia. I modelli in sé sono ad ogni modo carini e specialmente i mostri di alto livello rendono molto!
Per quanto riguarda il sonoro, c’è da togliersi il cappello. Le musiche sono inaspettatamente uno dei punti forti di questo Heroes 4 e con il loro mix di lirismo e strumenti medioevali, sottolineano l’esperienza di gioco in maniera impeccabile. Difficilmente si poteva fare di meglio sotto questo aspetto, ed anche gli effetti sonori sono più che appropriati.
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Merletti e cornamuse
Insomma, ci troviamo di fronte all’ennesimo colpaccio della New World Computing, che bissa il successo di Heroes 3 e si fa scusare per l’orribile Might and Magic IX! Heroes 4 è adattissimo agli appassionati di rpg ma anche a tutti coloro che vogliono divertirsi con intelligenza.
La longevità è spaventosa, anche se per ora manca l’opzione multiplayer che sarà resa disponibile attraverso una patch. Consigliato ed imperdibile.
GIUDIZIO FINALE:
Presentazione: 7
Bella la storia che ci viene presentata all’inizio del gioco: la distruzione del pianeta su cui era ambientato Heroes 3 e la nascita del nuovo mondo è piuttosto suggestiva. Per quanto riguarda la confezione, nulla di speciale da segnalare, se non l’ottimo manuale.
Grafica: 7
Le animazioni potevano essere meglio, ma ci possiamo decisamente accontentare di quello che c’è. Non si rimpiangono le tre dimensioni, ed anzi, più di una volta si è tentati di pensare che tuttosommato i giochi in 2d sono ancora i migliori. Grandissima scelta dei colori.
Sonoro: 9
Musiche in bilico fra l’eccellenza e la lode. Sottolineano morbidamente gli scenari che vediamo in un determinato momento e cambiano senza stacchi bruschi in presenza di situazioni diverse. Accompagnamento di strumenti medioevali ed elettronici superlativo. Si segnalano alcune tracce cantate da vocioni in puro stile coro gregoriano.
Gameplay: 9
E’ Heroes of Might and Magic, ma è anche qualcosa di più, è uno strategico reso per alcuni versi un gioco di ruolo. Le novità si amalgamano agevolmente con l’impasto classico della serie e creano una ricetta deliziosa e godibile per anni. Gli scenari inclusi sono veramente ben congegnati e ci permettono di scoprire un po’ per volta tutte le potenzialità e le sfaccettature del nuovo sistema di gioco. In definitiva, un gioco veramente di gran classe.
VOTO: 87%
Sistema Utilizzato: Solito K62 400Mhz con 128 di ram e voodoo3 16 mega. Si sono notati alcuni rallentamenti specie nell’elaborare le mosse degli avversari sulle mappe extralarge.
Risulta comunque più che giocabile anche su un sistema umile come questo.
Buon sangue non mente
Dopo l’agghiacciante Might and Magic IX il videogiocatore inesperto dovrebbe sentirsi autorizzato ad evitare qualsiasi titolo che contenga quelle inquietanti parole.
Il videogiocatore inesperto però, è anche un discreto pivello, perché non si rende conto che la sola presenza della parola “Heroes” è sinonimo di qualità e nella maggior parte dei casi anche di capolavoro. Heroes of Might and Magic è una serie che fin dall’inizio ha definito standard qualitativi altissimi nel mondo degli strategici fantasy a turni e dal secondo episodio in poi ha smussato gli angoli limando i difetti che i giocatori via via riscontravano.
In Heroes 3 è stato difficile trovare dei buoni motivi per lamentarsi, tutto sembrava al posto giusto, per cui un eventuale seguito non avrebbe più avuto nulla da sistemare, se non qualche semplice tratto estetico. Servivano cambiamenti sostanziali nel sistema di gioco per “Heroes 4” e questi due cd in cui si è incarnato il videogioco sono in effetti ricchi di novità e sorprese per gli affezionati della serie.