La recensione dello Scuf Impact, il controller professionale prodotto da Scuf Gaming, ci invita a conoscere una vivace nicchia fatta di personalizzazioni estreme, alti standard qualitativi e prezzi ben al di sopra della media rispetto ai normali joypad. Parliamo infatti di un prodotto che parte dal fattore di forma del tradizionale DualShock 4 e lo modifica in diversi modi, gonfiandone un pochino il design per renderlo simile all'omologo Xbox e aumentandone la consistenza a fronte, però, di un grip straordinario garantito dalle texture a rilievo nella parte inferiore del dispositivo.
Si tratta di un ulteriore elemento custom a pagamento, che insieme alla coloratissima finitura Pow3r, alla chiave magnetica EMR e ai trigger regolabili porta il prezzo del controller che abbiamo testato a quota 216,85 euro. Una cifra di tutto rispetto, che è possibile limare optando per una delle livree standard (a partire da 149,95 euro) e rinunciando magari a qualcosa; ma senza cambiare troppo il concetto di base di questa linea, creata per soddisfare qualsiasi desiderio non solo estetico ma anche pratico da parte dei giocatori più esigenti e appassionati.
Design ed ergonomia
Non c'è dubbio che, fra i tantissimi design disponibili per lo Scuf Impact, la variante Pow3r sia una delle più stravaganti. L'estetica del controller, coloratissima, ricorda le opere dell'artista pop Keith Haring e si presenta come un mix di graffiti di tutte le tonalità: impossibile non notarlo.
Fra le peculiarità del dispositivo ci sono i tasti principali completamente neri, privi dunque dei simboli PlayStation, mentre sul retro troviamo quattro palette rimovibili che riproducono le funzioni dei pulsanti di default per un accesso più rapido in determinati contesti, in particolare con gli sparatutto, senza dover mollare gli stick. Le funzioni delle palette possono essere rimappate utilizzando una chiave magnetica EMR, anch'essa però opzionale (costa 14,95 euro): la procedura è estremamente semplice e immediata, tanto che volendo la si può eseguire anche al volo durante una partita.
Nella confezione non è presente il cavo micro USB, ma potete utilizzarne uno qualsiasi per ricaricare l'apparecchio esattamente come si fa con il DualShock, godendo peraltro di un'autonomia del tutto simile.
Una volta impugnato, il controller comunica una grande sensazione di solidità e di qualità costruttiva. I trigger hanno un bordo un po' grezzo e sono leggerini, in maniera identica a quelli Sony (sostituirli con grilletti in stile Xbox One, sì che sarebbe stato rivoluzionario), ma nella confezione è presente di default una coppia sostitutiva con appendici più lunghe. Inoltre anche qui, volendo, si può optare per l'upgrade: con 16,95 euro è possibile aggiungere la versione con corsa regolabile oppure, per la stessa cifra, prendere quelli completamente digitali, perfetti per gli shooter ma non per i titoli che utilizzano la pressione graduale in qualsiasi modo, vedi ad esempio i giochi di guida.
La versione da noi testata disponeva dei trigger regolabili, dunque girando un piccolo meccanismo con l'apposita chiavetta si poteva modificare la reattività dell'input. I pulsanti principali sono identici a quelli del dispositivo PS4 originale, e lo stesso si può dire per touch pad e stick analogici. Insomma, non avrete in alcun modo la sensazione di stare utilizzando una versione "peggiore" del DualShock 4: è il minimo, considerando l'entità dell'investimento, ma ci premeva sottolinearlo.
Tornando agli stick, nella confezione dello Scuf Impact è sempre incluso un piccolo adattatore di plastica che permette di estrarre le levette per sostituirle eventualmente con versioni differenti, magari più alte o più basse, con estremità concave o convesse. Sì, da acquistare a parte.
La garanzia
Quanto resisterà il controller Scuf Impact sul lungo periodo? Difficile dirlo dopo un paio di settimane, ma stando al sito ufficiale, chi effettua l'acquisto del dispositivo gode di una garanzia di dodici mesi sulle palette, che rappresentano la componente più delicata, e di sei mesi su tutto il resto. Naturalmente vengono coperti solo difetti che non siano causati da un uso improprio del prodotto.
Prova su strada
Lo Scuf Impact è compatibile sia con PS4 che con PC, esattamente come il controller standard Sony, e dunque abbiamo avuto modo di provarlo su entrambe le piattaforme per un po' di tempo.
Il punto di partenza in entrambi i casi è stato Apex Legends: il battle royale di Respawn Entertainment porta il gameplay tradizionale di Titanfall in un contesto nuovo, quello appunto delle battaglie competitive su larga scala, con un time to kill discretamente lungo che tuttavia viene coadiuvato da un approccio all'azione molto frenetico e dinamico, fatto di salti e scivolate, raffiche brevi di precisione e un pizzico di strategia.
In questo ambito, la possibilità di poter regolare le funzioni del pad tornano dannatamente utili e così dopo qualche partita di prova ci si può trasformare in micidiali macchine della morte, privi dei vincoli a cui i giocatori con un controller normale devono per forza di cose sottostare. Non si diventa competitivi al livello di mouse e tastiera da gaming, certo, ma il miglioramento rispetto al normale DualShock è piuttosto evidente.
Lo Scuf Impact è pensato per la competizioni, ma chiaramente si comporta bene anche nelle esperienze single player come quella di DOOM: lo sparatutto di id Software, con il suo gameplay run & gun, trova grande giovamento dalle personalizzazioni disponibili ed è dunque possibile affrontare la campagna ai livelli di difficoltà più alti, trovando spazi e opportunità negli scontri a fuoco che prima era difficile scorgere.
Obbligata, infine, la prova con Fortnite: il blockbuster di Epic Games è cresciuto tanto con la decima stagione e molte cose sono cambiate rispetto agli esordi, ma nei duelli dalla media e breve distanza la possibilità di utilizzare un controller professionale fa tutta la differenza del mondo.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
Scuf Impact rappresenta in questo momento l'espressione più completa e sofisticata dei controller professionali per PS4. Parliamo di una linea di dispositivi solidi e ben costruiti, dotati di un livello di personalizzazione estremo che tuttavia si paga e anche bene se consideriamo il prezzo di partenza ma soprattutto quello finale del prodotto, una volta aggiunti elementi come il grip avanzato, la chiave EMR per modificare l'input delle palette ed eventualmente i trigger regolabili. La differenza in-game, ad ogni modo, si vede tutta: se volete investire una certa somma di denaro in un pro controller e ci tenete a determinati aspetti, la scelta è obbligata.
PRO
- Funzionalità avanzate
- Solido, preciso, ben costruito
- Personalizzazione estrema
CONTRO
- Prezzo molto alto
- Trigger non migliori di quelli standard