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Corsa a intermittenza

Torna Sonic dopo un ritiro forzato nel quale avrebbe dovuto raccogliere le energie per tonare a stupire. Pronti per Unleashed?

RECENSIONE di Antonio Jodice   —   11/12/2008

Ai tempi di Sonic Adventure per Dreamcast, parlando dell'esordio in tre dimensioni ai giornalisti, Yuji Naka, papà del porcospino, disse che, avendo creato questo immenso - per il 1998 - mondo poligonale da attraversare a tutta velocità, stavano cercando il modo di utilizzare quelle stesse mappe per un gameplay esplorativo che permettesse al giocatore di godersele con più calma. Da lì nacquero gli altri protagonisti di quell'episodio, ognuno col suo diverso stile di gioco. Da allora, nei Sonic 3d usciti, sembra ricorrere spesso questa tensione per la ricerca del modo migliore di combinare le gesta del protagonista, sempre più veloce, con dei comprimari che permettano di utilizzare in modo alternativo quei fondali che, altrimenti, durerebbero lo spazio di un battito di ciglia. Questa volta è il turno del Werhog, ovvero la versione licantropa di Sonic, in cui si trasforma dopo essere stato infettato dalla sostanza malvagia che scaturisce dal Dark Gaia, il mostro di cui Eggman si vuole servire per fare a pezzi la terra e dominarla. Di notte, Sonic diventa un lupo mannaro e usa calci e pugni per recuperare i Chaos Emeralds, e per riportare i continenti al loro posto nel tentativo di fermare la sua nemesi.

Bello di giorno

In Unleashed la terra è divisa in continenti, ognuno con un tema diverso che va dal villaggio tropicale, alla muraglia cinese, passando per l'immancabile tappa al Polo Nord in mezzo ai ghiacci perenni. Ogni regione ha una capitale in cui Sonic, con il fido compagno Chip - un esserino svolazzante che ha perso la memoria -, deve recarsi per raccogliere indizi e delle medaglie coi simboli del sole e della luna, che servono per avere accesso ai livelli necessari per arrivare alla fine del gioco e che sono disseminate ovunque. Le città sono anche i posti per comprare oggetti, per completare sotto quest e per capire dove andare per proseguire nella storia. Dopo i primi attimi di smarrimento, si riescono ad individuare i personaggi chiave a cui rivolgersi per sapere velocemente in che zone spostarsi per avanzare: lo scotto da pagare è quello di doversi sorbire decine di dialoghi, fino ad aver appreso come funziona la progressione degli eventi in Sonic Unleashed, che comporta spesso l'andare a parlare più volte con gli stessi npc.
Ogni area può essere visitata sia di giorno che di notte, dando così accesso a diverse sottomissioni e ai diversi livelli, divisi nelle due tipologie di gameplay, quella classica a rotta di collo, raccogliendo anelli e saltando in testa ai nemici, e quella nelle vesti da lupo mannaro. Col calar del sole, il gioco diventa una sorta di beat'em up a scorrimento con prolungate sezioni platform, visto che, con queste sembianze, Sonic può allungare le braccia per aggrapparsi a sporgenze, aste e appositi appigli sparsi un po' ovunque nel fondale. In entrambi i casi, oltre a raccogliere gli anelli che servono come moneta di scambio per acquistare item e per ripristinare l'energia vitale, bisogna raccogliere dei rombi che scaturiscono dalla distruzione di ogni nemico eliminato. Questi rappresentano l'esperienza accumulata, che può essere spesa per potenziare la velocità o la quantità di turbo utilizzabile da Sonic, o per aumentare le statistiche di forza e di combattimento del Werhog, che apprende combo sempre più potenti ed efficaci. La struttura in entrambe le modalità è la stessa, col giocatore che avanza da un checkpoint all'altro fino a giungere al termine del livello o allo scontro con uno dei boss, davvero spettacolari.

Corsa a intermittenza

La differenza è che se, usando Sonic, per tornare al punto in cui si è morti ci vogliono pochi secondi, lo stesso non si può dire per quando si vestono i panni del lupo mannaro. Un salto sbagliato, un combattimento mal gestito o un qualsiasi altro incidente possono portare alla ripetizione di lunghe (a volte lunghissime) sequenze di salti, leve da tirare e mostri da uccidere, e più volte di seguito nei casi in cui si susseguono più passaggi ostici, che vanno via via assimilati prima di riuscire a lasciarseli alle spalle. Il che non sarebbe un male di per sé, se non fosse che questi incidenti, spesso, capitano per problemi legati ai controlli, a qualche bug e alla (non) gestione della telecamera. Cosa che ci porta al punto più controverso di tutto il gioco.

Obiettivi Xbox 360

Portare a termine il gioco, potenziare il lupo mannaro e conseguire un po' degli obiettivi delle sotto quest aiuta a ottenere tra i 450 e i 500 punti dei 1000 disponibili. Questo comunque significa giocare ad Unleashed per moltissime ore. Vuoi per la bella longevità del gioco, vuoi per la difficoltà. Per arrivare al punteggio pieno bisogna fare tutte le sfide a tempo e acquistare tutti gli oggetti nei negozi sparsi per le città.

Di velocità, di telecamere e della rabbia!

Quando Unleashed funziona, e spesso questo accade nelle sezioni in cui si comanda Sonic, ci si riesce ad illudere che questa volta le cose andranno tutte per il verso giusto e che il Sonic Team abbia imboccato nuovamente la strada maestra. Succede così di correre a pelo d'acqua, tra montagne, nella savana, in panorami evocativi a velocità inimmaginabili sino a poco tempo fa, salvo poi rimanere incastrati in qualche elemento del fondale o scoprire che il lock automatico, che permette al porcospino di saltare in testa a file di nemici per superare abissi senza fondo, a volte, fa cilecca e non aggancia il bersaglio (ma è solo un esempio). A quel punto non resta che guardare inermi il nostro eroe che precipita nel vuoto a tutta velocità. Resta comunque il fatto che questa fase del gioco può dirsi in parte riuscita.
Quando si passa alle sezioni notturne, invece, le cose si complicano. Gli stage si allungano a dismisura, fino anche a 40 minuti, tutti spesi a menare le mani e a compiere salti millimetrici, ostacolati da controlli non precisi, perché afflitti da un leggero delay che si fa sentire, e da una telecamera che è spesso non orientabile e che non permette di capire esattamente cosa fare. Come se non bastasse, questa cambia inquadratura in maniera assolutamente autonoma e inevitabile a metà del passaggio su ponti o tubi sospesi sulla lava, portando al cambiamento dello schema di controlli e rendendo alcune sequenze un vero grattacapo. Bisogna allora ricorrere a stratagemmi, al mandare a memoria i movimenti di telecamera per anticipare il momento in cui, per avanzare, bisogna cambiare la direzione da imprimere allo stick. Ma è evidente che si tratta di cose che solo i veri fan di Sonic, mai domi di fronte ad un gioco oggettivamente difficile, saranno disposti ad affrontare in un Natale così affollato di giochi di buona qualità.

Corsa a intermittenza

Per loro la soddisfazione sarà tanta, ma bisogna essere pronti ad affrontare cose come lo stage finale che si attraversa in quasi 90 minuti di gioco continuo, e solo quando si sia in parte imparato a superarne le parti più ostiche, domando la rabbia che sale inesorabile di fronte all'ennesimo game over che costringe a ripetere tutto da capo.

Hedgehog Engine

La rinascita di Sonic è stata affidata ad un motore proprietario, chiamato Hedgehog Engine. Soft Shadows, self shadows, luci e Blur sono solo alcuni degli effetti che fanno bella mostra di sé, in quello che avrebbe le potenzialità per essere una prima risposta alle accuse di inadeguatezza rivolte ai programmatori nipponici in questa next gen, nonchè un titolo coloratissimo e indubbiamente gradevole da guardare.

Corsa a intermittenza

Il problema è che il gioco sembra spesso chiedere troppo al codice, finendo vittima di vistosi cali di frame rate e di alcune incertezze che sono il chiaro segno della necessità di una fase di polishing che si è interrotta prima del tempo. Anche qui, però, viene seminata una piccola luce che fa guardare con positività al futuro della serie.
Le musiche sono tutte ottimamente realizzate, ed alcune sono davvero piacevoli da ascoltare, e c'è da esserne contenti, visto quanto a lungo si è costretti a "godersi" quelle dei livelli più ingarbugliati.

Conclusioni

Multiplayer.it
6.5
Lettori (28)
7.6
Il tuo voto

Difficile, ruvido, persino frustrante nelle fasi finali di gioco, Sonic Unleashed ha in sé, però, alcune delle scintille che si erano perse dai tempi dei Sonic Adventure su Dremcast. Come fosse due giochi in uno, questa nuova avventura del porcospino passa continuamente dal giorno alla notte, alternando momenti di puro divertimento e spettacolarità, ad altri in cui si fa troppo labile il confine tra l'evidenza di una fase di beta testing inadeguata, e il sospetto di vere e proprie scelte sbagliate di game design. Chi ama Sonic e non si spaventa di fronte alle ripetizioni forzate di alcuni passaggi, si esalterà nello sconfiggere per l'ennesima volta il malefico Eggman. Chi cerca un platform veloce e divertente, sappia che Sonic Unleashed picchia duro e i nemici menano come fabbri, aiutati da una telecamera dotata di vita propria e da controlli che vanno imparati a memoria prima d'essere domati. Ammesso che si abbia la pazienza di farlo.

Pro

  • Le fasi di Sonic
  • Le ambientazioni
  • La longevità
Contro
  • La telecamera
  • I controlli
  • I checkpoint e la lunghezza degli stage notturni

PRO

CONTRO