0

Space Race

Finalmente il destino di Will Coyote è nelle nostre mani: se cadrà in un burrone a bordo di un mortaretto gigante sarà solo per colpa nostra...

RECENSIONE di La Redazione   —   28/02/2002
Space Race
Space Race
Space Race
Space Race

Altro che Dumbo,qui volano elefanti rosa!!

Iniziamo a parlare delle modalità di gioco: come tutti i titoli di questo genere si parte con un ristretto numero di personaggi all’inizio che poi aumenteranno vincendo leghe o addirittura comprandoli, inutile dire che ogni pilota sbloccato avrà in dotazione un mezzo con proprie caratteristiche che “influenzeranno” lo stile di guida. Alla stessa maniera sarà possibile sbloccare circuiti e modalità inedite, schede e filmati sui personaggi. Detto ciò bisogna parlare del cosiddetto fil rouge che contraddistingue tutto il titolo: la demenzialità che esce da ogni linea di codice, visto che in fin dei conti si ha a che fare con Bugs Bunny, Gatto Silvestro, Will Coyote e compagnia. Tutto insomma è stato programmato per suscitare ilarità, e bisogna dare atto ai ragazzi di Melbourne House dell’ottimo lavoro svolto. Più che la grafica, esemplificative del concetto sono le armi a disposizione: personalmente durante le prime partite sono morto dalle risate, vedersi arrivare addosso dal nulla elefanti rosa, pianoforti, incudini, o le già citate nuvolette fantozziane è realmente esilarante.

Space Race
Space Race

Cell shading mon amour...

La grafica è esattamente quello che ci si aspetta da un titolo di questo genere: la prima cosa che si nota è il ricorso alla tecnica del cell shading, così di fatto si gioca con un cartone animato bidimensionale vero e proprio, anche se in verità abbiamo davanti agli occhi un buon numero di poligoni. Anche la fluidità e velocità si attestano su buoni livelli, non si arriva a schizzare come in Wipeout, ma non ci sono cadute di framerate nonostante il già citato buon numero di poligoni. È un vero spettacolo vedere i nostri beniamini sfrecciare a bordo di mezzi assurdi in piste ben disegnate e dai cromatismi arditi e quantomai esagerati. Niente a livello grafico è stato lasciato al caso: i piloti “vivono” la gara, salutando e prendendo in giro i concorrenti superati, mentre di tanto in tanto si accendono due schermi dove due cronisti ci danno il loro pareri illuminanti sull’andamento della gara. Anche il sonoro è di altissimo livello: la localizzazione è assolutamente perfetta, le musiche molto belle, anche se in alcuni casi mi hanno dato l’idea di essere un po’ fuori luogo.

Space Race
Space Race

Molta forma poca sostanza....

Fino adesso si è parlato di aspetti positivi del titolo, che nonostante la loro bontà e abbondanza, non riescono però a mascherare alcune gravi pecche che inficiano non poco la giocabilità e il grado di coinvolgimento del titolo. Iniziamo però col dire che il titolo non ha come target di riferimento lo stesso pubblico di quello di Wipeout, quindi molti degli appunti a venire decadono se chi gioca è diciamo, under 14. Non è possibile parlare di una vera è propria fisica alla base del mezzo: si hanno a disposizione gli aerofreni come nel titolo di Studio Liverpool, si scoda e si va in derapata che è un piacere, quello che manca però è la concentrazione e l’attenzione che ci porta a pennellare curve, a rosicchiare millesimi e a staccate al limite. L’unico reale ostacolo da superare è l’andare fuori strada o cadere in un burrone che ci fa perdere numerosi secondi, tutto qui. Anche i nostri avversari denotano una intelligenza artificiale scarsa, si lasciano superare senza battere ciglio, l’unica cosa che fanno è svuotare il loro arsenale su tutto ciò che si muove. Il ricorso alle armi diventa quindi l’unica variante che dona al titolo un briciolo di sfida. È infatti impossibile evitare elefanti, pianoforti e incudini che ci cadono in testa, non ci resta altro che rialzarci, arrivargli addosso e a nostra volta attivare il nostro arsenale demenziale. Cosi’ alla fine vince il fortunato che durante l’ultimo giro è stato colpito meno volte o perlomeno il più lontano possibile dal traguardo. In definitiva il titolo Infogrames si presta ad una duplice chiave di lettura: se si è in cerca di un prodotto lungo, complesso, difficile, impegnativo e gratificante alla lunga, Space Race non è esattamente quello che si sta cercando. Chi invece vuole un titolo facile, immediato, esilarante e tecnicamente di ottima fattura può tranquillamente gettarsi su questo titolo. In ultima analisi l’opinione sul titolo è certamente negativa; anche nascondendosi dietro il paravento del target di riferimento, Space Race è oggettivamente poco divertente e coinvolgente, anche se dotato di un comparto audio/video di tutto rispetto, passati insomma i primi minuti di esaltazione di fronte a tanta magniloquenza visiva, il giocatore scafato cadrà nel cosiddetto letargo videoludico. Un occasione sprecata insomma.

    Pro
  • Grafica e sonoro di alto livello
  • Molte armi a disposizione
  • Immediato
    Contro
  • Facile
  • Poco coinvolgente
  • Fattore sfida pressocchè nullo

Space Race
Space Race

Space Race Vs WipeOut(?!?)....

Il nuovo titolo Melbourne House è un simpatico racing game che ci pone alla guida di mirabolanti mezzi volanti impersonando personaggi storici e/o mitici del calibro di Gatto Silvestro, Porky Pig e compagnia bella. Space Race è certamente la prima risposta diretta a Wipeout Fusion. Certo non possiamo parlare di concorrenza a tutti gli effetti, ma in fin dei conti il concetto che sta alla base dei due titoli è uguale: mezzi volanti fantascientifici, percorsi più adatti a voli pindarici che a condotte di gara pulite e rigorose e mezzi di offesa disparatissimi. Che poi nel titolo Infogrames il pilota più rappresentativo del lotto sia un gatto maldestro, e che l’arma più tecnologica sia una nuvoletta di fantozziana memoria in bomboletta pronto uso, non cambia il discorso: Space Race = Wipeout Fusion. Provocazioni a parte, la teoria alla base dei due titoli è la stessa, la pratica poi è chiaramente agli antipodi.