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Spelunky 2, la recensione

Si torna nelle profondità del sottosuolo con la recensione di Spelunky 2, il seguito dell'amato platform roguelike a cura di Derek Yu

RECENSIONE di Alessandra Borgonovo   —   19/09/2020

Apriamo la recensione di Spelunky 2 con una premessa: le prime ore, inutile nasconderlo, metteranno a dura prova i vostri nervi come hanno fatto con i nostri. Se avete giocato al precedente, sapete bene o male cosa aspettarvi ma per chi si approccia la prima volta a questo gioco credendo di trovare un platform esteticamente carino (lo è, altroché) e rilassante farebbe meglio a prepararsi: Spelunky 2, esattamente come l'originale, è il Dark Souls dei platform, quello dove morire è all'ordine del giorno tanto quanto procurarsi un calendario nuovo a ogni partita. Eppure, nonostante le premesse poco confortati, è ancora una volta assuefacente e bellissimo. Saranno stati i tacchini, questa volta, a farci cedere al suo fascino? O la costante sfida verso nei stessi per capire fino a che punto riusciamo a scendere in profondità senza essere uccisi da, be', qualsiasi cosa e non necessariamente che respiri. Possiamo persino ucciderci da soli, calibrando male il lancio di un oggetto contundente per vedercelo rimbalzare in testa, oppure non calcolando gli effetti collaterali che l'esplosione di una bomba. Motivi per innamorarsi del gioco ce ne sono tanti quanti per odiarlo ma il risultato è sempre lo stesso: difficile staccarsi una volta cominciato. In sella al nostro fido tacchino, andiamo dunque a capire cosa ci offre Derek Yu in questo secondo, accattivante capitolo.

Più grande e più ricco

La maggior parte dei sequel ha un sapore familiare e Spelunky 2 non fa eccezione: i suoi fondamenti sono per la maggior parte gli stessi: si inizia con quattro vite a disposizione, quattro bombe e quattro corde da arrampicata, nonché una frusta con cui difenderci dai nemici. Dopo un breve tutorial, il gioco ci accompagna lungo il nostro percorso attraverso livelli generati casualmente all'interno dei quali ci aspettano pericoli di ogni genere, ambientali e non. Lungo la strada possiamo trovare oggetti utili, oppure acquistarli laddove ci sia un mercante e soprattutto oro da spendere, e qualsiasi cosa otterremo ci seguirà attraverso livelli e mondi a patti di non morire. In quel caso si ricomincia tutto da capo, oppure da una scorciatoia se avete avuto modo di costruirla - per essere più precisi, di fornire soldi e materiali affinché qualcun altro lo faccia al posto vostro ma insomma, la sostanza è sempre quella. I soli a non abbandonarvi mai, nel senso che sosteranno all'accampamento, sono i diversi personaggi che sbloccherete nel corso dell'avventura. Alcuni di essi potranno offrirvi supporto combattendo al vostro fianco ma la frenesia che li guida può essere una manna tanto quanto una maledizione, perché è capitato più di una volta che rovinassero i nostri piani in qualche modo.

Del resto, Spelunky 2 va visto come un insieme di ingranaggi minuziosamente realizzati e posizionati affinché ognuno abbia il suo scopo. Non esiste davvero qualcosa di fuori posto, all'interno del gioco, e la chiave è trovare il modo per superarlo o in alternativa aggirarlo. Restare bloccati è un errore imputabile solo a noi, così come in generale la sconfitta non dipende altro che dalla nostra distrazione: certo, Spelunky 2 non fa nulla per agevolarci il lavoro ma nemmeno è lì per ostacolarci in maniera ottusa. Del resto è sempre stato così, fin dal suo esordio dodici anni fa: anche in questo caso l'obiettivo di Spelunky 2 non ruota attorno al suo completamento bensì alla comprensione del mondo di gioco. Siamo di fronte a una costante sfida contro noi stessi, mentre cerchiamo di scendere a patti con ciascun livello, capirne la struttura e l'utilizzo che si può fare di oggetti e nemici (visto che nessuno ci vieta di utilizzarli come arma una volta storditi o uccisi). In una inarrestabile giostra dove si muore, si muore e ancora si muore, qualcosa del nostro involontario sacrificio resta e ci aiuta a migliorare, diventare più reattivi e machiavellici in un mondo che non fa sconti.

Spelunky 2 03

Ancora una volta, ogni altra abilità al di fuori delle azioni base è alla mercé degli oggetti che troviamo lungo il percorso, o degli animali se è per questo: non stresseremo mai abbastanza il fatto che il tacchino, nella sua semplicità, sia un'aggiunta fantastica - soprattutto considerando di doverlo prima addomesticare, altrimenti non obbedirà ad alcun comando. Una volta diventati migliori amici, possiamo sfruttarlo per raggiungere punti più alti del normale grazie al doppio salto, planare per evitare lunghe zone pericolose con lava o spuntoni, tirare testate al posto dei colpi di frustra, ma probabilmente la combinazione più bella è partire alla carica armati di fucile. L'apoteosi dell'assurdità e assieme la cosa più bella che potreste trovare in Spelunky 2.

Certo, purtroppo nemmeno lui sfugge alle spietate logiche del gioco ma il bello è anche questo, scoprire fino a che punto un singolo elemento del gioco possa essere sfruttato - nel bene come nel male. Proprio come nel precedente, non c'è arma migliore del nostro ingegno per sopravvivere: ogni nuova scoperta porta con sé un discreto ammontare di frustrazione, sia essa dovuta a una trappola per orsi ben nascosta o a una zanzara che dal nulla parte a razzo nella nostra direzione per impalarci.

C'è sempre un motivo per arrabbiarsi e per amare Spelunky 2, a maggior ragione adesso che i livelli sono più profondi, pronti a nascondere un percorso dentro un altro percorso, come delle piccole matrioske: se all'inizio l'idea ci ha lasciati un po' scettici, non tanto per una difficoltà aggiuntiva quanto per il timore che andasse ad aggiungere un carico non necessario a un gioco tendenzialmente semplice, andando avanti ci siamo resi conto della ricchezza che invece contribuiscono a dare all'intero gioco. È un invito ad approfondire, prenderci del tempo e soprattutto dei rischi per alimentare un costante senso di scoperta. Sebbene in larghissima parte Spelunky 2 sia simile al precedente, ci sono delle piccole aggiunte in termini di oggetti ma anche personaggi: ad esempio, in un livello potreste trovare il solito mercante pronto a intascarsi il vostro oro faticosamente guadagnato, oppure una misteriosa donna che vi invita a sostenere una sfida (previo pagamento, ovvio) per uscirne più ricchi di prima, o ancora l'allevatore di tacchini che vi premierà se riuscirete a riportargli vivi i suoi amati pennuti - un'impresa più difficile di quanto si pensi. Queste piccole aggiunte offrono nuovi motivi per esplorare il gioco in ogni sua parte, con tutti i vantaggi e i problemi che ne conseguono.

Spelunky 2 03

Da soli o in compagnia

Il sudore, il sangue e le lacrime che spenderemo cercando di arrivare alla fine dell'avventura si possono condividere con gli amici grazie alla modalità multigiocatore, che ci permette di cooperare fino a quattro giocatori per riuscire ad avere la meglio sugli innumerevoli pericoli. Se invece siete amanti del competitivo, Spelunky 2 mette anche a disposizione l'Arena per sfidarsi con altri giocatori all'interno di ben quaranta mappe e due modalità di gioco: deathmatch e cattura l'idolo. In stile Smash Bros. è possibile il timer, la quantità di vittorie, le vite, il numero di bombe e corde iniziali, insomma di tutto e di più per personalizzare al meglio la vostra partita. Nel complesso è divertente e nonostante Spelunky 2 non faccia necessariamente pensare a un'esperienza dove il multigiocatore è necessario, fa piacere che ci sia per svagarsi un attimo lontano dai frustranti pericoli dell'avventura principale.

Quasi perfetto

Le uniche vere pecche che si possono imputare a Spelunky 2 sono l'intelligenza artificiale degli alleati, che è una vera e propria mina impazzita non sempre a nostro vantaggio, e alcuni elementi letali dell'ambiente fin troppo difficili da individuare che portano a una prematura e imprevedibile dipartita. Per il resto, ancora una volta la semplicità è il fiore all'occhiello di un gioco che visivamente si mostra più nitido rispetto alla precedente versione HD dell'originale Spelunky. Ad accompagnare, una colonna sonora rilassante e indimenticabile, che per qualche secondo riesce a estraniarci dalla cruda realtà di una morte costante e spesso inevitabile.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.8
Lettori (13)
8.2
Il tuo voto

Derek Yu e il suo team ci regalano ancora una volta un gioco eccezionale, che si rifà molto al precedente ma al contempo lo arricchisce senza per questo farsi prendere la mano da un eccesso che avrebbe stonato nella complessiva semplicità dell'esperienza. In misura minore, la randomizzazione dei livelli e lo stile artistico non sono sempre all'altezza ma guardando il pacchetto nel complesso è una piccola, preziosa gemma - proprio come quelle che andrete a raccogliere nel corso della partita. Da soli o in compagnia, si muore e ci si diverte, nonostante tutto, in un gioco che chiede sì di essere completato ma soprattutto compreso a fondo per essere apprezzato come si deve.

PRO

  • Controlli impeccabili e la minuzia del level design rendono solo noi artefici dei nostri successi o fallimenti
  • Pochi cambiamenti ma ben integrati nella formula essenziale del gioco
  • Arrivare a capire e padroneggiare ogni singolo bioma è una vera sfida

CONTRO

  • Intelligenza artificiale alleata a tratti discutibile
  • Alcuni elementi letali dell'ambiente sono fin troppo nascosti