Tenchu vs Ninja Gaiden, ovvero il comparto tecnico
Tenchu: Return from Darkness è fondamentalmente un gioco Steath, seppur con forti elementi di azione e combattimento. Guardando alla sua prima incarnazione sulla console rivale di Sony non può non saltare all'occhio un deciso passo avanti in diverse direzioni. Innanzitutto nella pulizia generale dell'immagine, quindi nell'assenza di aliasing ed infine una generale qualità delle texture migliorata. Il che non è poco, ricorderete che Tenchu non faceva certo brillare l'hardware PlayStation2, mentre adesso si può fregiare di un comparto video se non altro rispettabile e godibile, anche se distante dai fasti di alcune delle ultime produzioni come Ninja Gaiden, al quale un pensiero, giocando oggi Tenchu, va sempre. Prescindendo dal look generale del gioco, i designer hanno fatto veramente un buon lavoro nel ricreare in ogni dettaglio le ambientazioni del tardo 1600 nipponico. Case, templi, stanze, oggetti, persone e ambienti sono credibili, curati e ispirati. Ispirazione che trae origini anche da un buon comparto audio che annovera suoni e melodie un po' retrò, ma di sicuro effetto. Non mancano tipici rumori Giapponesi come il Koto, i battiti di Bambù e le campane buddiste che contribuiscono a creare un certo feeling tra l'ambientazione storica ed i giocatori. Per la sua stessa natura di Stealth game, Tenchu deve offrire al giocatore una discreta libertà di movimento all'interno dell'ambiente di gioco. Il level design, per questo motivo, risulta ben fatto, donando a chi impugna il joypad una sensazione adeguata di libertà d'azione. Fattore di certo importante, ma che a causa di alcuni non leggeri difetti presenti nel gioco, dei quali ora andremo a parlare, ne mina le potenzialità e rende il valore del gioco parzialmente inespresso.
Tenchu vs MGS, ovvero il Gameplay
Appurato il fatto di trovarci di fronte ad un titolo visivamente solo discreto, passiamo ad analizzare il gioco vero e proprio, pad alla mano. E qui arrivano i dolori. Impossibile non iniziare parlando del sistema di inquadramento della visuale. Durante il movimento del personaggio la telecamera compie il suo dovere come in ogni action game 3D che si rispetti, purtroppo durante le sezioni stealth ci troviamo di fronte a situazioni che definire frustranti è poco. La visuale rimane spesso bloccata nell'asse verticale impedendo al giocatore di capire dove potrebbe finire esattamente e cosa c'è intorno. I programmatori hanno ben pensato di inserire, mediante la pressione del tasto bianco, la possibilità di usare la camera in modo libero. Peccato che si siano dimenticati di attivarla anche mentre il personaggio non sta fermo. Infatti la possibilità di ruotarla è pensata solo contemplando la completa immobilità del personaggio. Assurdo. Continuando a giocare ci si accorge poi che l'unica cosa ad essere stata implementata è la grafica. Tutto il resto rimane pressochè immutato rispetto alla controparte monolitica, difetti compresi. L'intelligenza artificiale dei nemici è al minimo storico, dove un gioco come Pac-Man avrebbe molto da insegnare a Tenchu. Se da una parte è vero che i nemici, ad ogni nostro passo falso, ci individueranno con estrema facilità, è altrettanto vero che si dimenticheranno di noi non appena avremmo svoltato l'angolo del palazzo, dimostrando una stupidità non indifferente. Come accennato nel paragrafo precendente, un buon level design ed una ottima libertà di movimento servono quindi a ben poco se chi ci dovrebbe scovare e combattere non ci segue e non ci "stana" ovunque noi andremmo. Si perde la tensione, si perde la suspance che dovrebbe avere un degno gioco Stealth. Per di più i samurai nemici non dimostrano nemmeno di aver appreso appieno l'arte del Bushido e della spada, in quanto i loro attacchi nei nostri confronti consistono in semplici attacca-indietreggia-avanza-attacca e così via all'infinito, senza un briciolo di tattica o spirito di gruppo negli attacchi multipli.
Online è meglio
Dedichiamo questo ultimo capitolo della recensione di Tenchu: Return from Darkness alle sue peculiarità nella versione testata per Xbox, ovvero parliamo proprio dei suoi punti di forza. Innanzitutto non sfugge l'inclusione di una graditissima modalità online via Xbox Live! che permette di giocare in cooperative mode con un altra persona. Fattore gia di per sè divertente a prescindere dal gioco, lo è ancora di più trattandosi di Tenchu, un titolo action-stealth dove la cooperazione risulta estremamente appagante e innovativa. Se giocare online non fosse di vostro gradimento ma disponeste di alcuni fidati amici al vostro fianco, è possibile adesso sfidarsi in un sugoso Fight mode, che trasforma di fatto Tenchu in un picchiaduro 3D. Nonostante il sistema di combattimento sia pensato inizialmente per adattarsi ad un gioco d'azione, la modalità versus di Tenchu è comunque divertente e qualcosa in più che non fa mai male. Queste ultime funzionalità sono state aggiunte ovviamente per dare maggior appeal ad un prodotto che in questo momento si va a scontrare sul mercato con dei Blockbuster come Ninja Gaiden, dal quale ne esce sconfitto dal punto di vista grafico, ed il nuovo Splinter Cell, dal quale ne esce sconfitto dal punto di vista Stealth.
Commento
Anche con una sommaria lettura della presente recensione, vi sarete fatti una pessima idea di Tenchu. Il titolo preso in esame non è esente da difetti, è innegabile, ma è altrettanto vero che i suoi punti di forza sono altri, a prescindere dai contenuti esclusivi della versione per Xbox, molto apprezzabili comunque. La bellezza di Tenchu risiede innanzitutto nelle belle ambientazioni da Giappone feudale che hanno ispirato Anime e film memorabili, e per questo ci hanno fatto amare storie di Samurai e Ninja, in secondo luogo, oltre al fascino di poter impersonificare uno di questi personaggi, c'è sicuramente lo stile narrativo con il quale Tenchu gioca molto. I personaggi selezionabili sono ben tre, ed usando ognuno di essi non solo la storia cambierà, ma non dovremmo ripetere mai gli stessi schemi e gli stessi livelli, anzi la storia si costuirà da sola pian pian dovendo giocarla con tutti i personaggi e verrà rielaborata a posteriori dal giocatore, che si troverà a ricomporre tanti pezzi di un puzzle che risulterà completamente chiaro solo alla fine. Un modo di raccontare un videogame sicuramente originale e che ricorda un pò quello usato per il recente Forbidden Siren. Concludendo, laddove Tenchu non può gareggiare con titoli migliori di esso sul fronte giocabilità e comparto tecnico, la storia gradevole ed la modalità di narrazione lo rendono un gioco unico sotto questo punto di vista. Ecco trovato, tirando le somme, il "perchè" di Tenchu: Return from Darkness.
Pro:
- Stile di narrazione
- Atmosfera evocativa
- cooperazione via Xbox Live!
Contro:
- Telecamere capricciose
- IA dei nemici risibile
- comparto estetico non al passo coi tempi
Uno Stealth game che viene da lontano
La quantità di porting, sia da altre console che da PC, non deve spaventare gli utenti Xbox. Nella quasi totalità delle occasioni la versione della grande X verde risulta migliorata sicuramente dal punto di vista grafico, ma anche livellata e limata nel gameplay. Questo è anche un po' il caso, sebbene in parte, di Tenchu: Return from Darkness, che altro non è che quel Tenchu uscito in commercio quasi un anno fa per PlayStation2. Trattasi di una saga longeva ed originale, nata ai tempi di Psx durante i quali si scontrava con il diretto rivale nel genere Stealth game, Metal Gear Solid. Non ambientazioni moderne e contemporanee, non una storia prettamente militare ed occidentale, ma Tenchu si distingueva innanzitutto perchè la narrazione aveva luogo nell'antico Giappone feudale nel pieno delle guerre tra Clan, Samurai, Ronin e Ninja. Quale miglior occasione per sfruttare in pieno il motivo della scaltrezza, dello spionaggio e della furtività, se non quella di poter impersonificare proprio un Ninja nel bel mezzo della loro epoca storica più brillante? Tenchu vi offre esattamente questo.