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The Mandalorian 2x07, la recensione

Tanta azione e nessun Baby Yoda nel penultimo, coinvolgente episodio della seconda stagione di The Mandalorian.

RECENSIONE di Christian Colli   —   12/12/2020

Ancora scossi dai monumentali annunci di Disney, che ha svelato i suoi piani per l'universo di Star Wars nei prossimi anni, abbiamo lanciato il nuovo episodio di The Mandalorian 2 con sentimenti contrastanti: è il penultimo della stagione, tanto per cominciare, ma anche il primo di questa tranche 2020 a non essere stato scritto né da Jon Favreau né da Dave Filoni, i due creatori della serie. A scriverlo e a girarlo è stato infatti Rick Famuyiwa, un nome non propriamente famosissimo, sebbene questo regista nigeriano si sia distinto negli anni per alcune ottime prove autoriali. Ci siamo chiesti, insomma, che cosa avrebbe mai potuto portare a una serie che ha disperatamente bisogno di qualcosa di più oltre a massicce dose di fanservice e la risposta è stata esattamente questa: qualcosa di più.

Il vendicatore

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Il capitolo 15 prosegue immediatamente la storyline cominciata la scorsa settimana: Moff Gideon ha preso Grogu e il Mandaloriano ha bisogno di qualcuno che possa entrare nei sistemi imperiali per recuperare le coordinate del suo incrociatore. L'unico che potrebbe aiutare il nostro protagonista è Migs Mayfield, l'ex cecchino imperiale che Din aveva catturato nell'episodio 6 della prima stagione, ora ai lavori forzati in un carcere della Nuova Repubblica. Liberatolo con l'aiuto di Cara Dune, la squadra composta da Mando, Boba Fett e Fennec Shand si reca su Morak, un pianeta con una raffineria imperiale in cui Migs potrebbe trovare le coordinate in questione. La missione, tuttavia, prenderà una piega rocambolesca e inaspettata quando Mando si troverà letteralmente faccia a faccia non solo con l'Impero, ma con la sua stessa fede: fin dove sarebbe disposto a spingersi per riprendersi il Bambino?

Luci e ombre

The Mandalorian Bill Burr Chapter 15 The Believer Migs Mayfeld Featured

Quasi quaranta minuti di episodio e zero secondi dedicati a Grogu. Il "baby Yoda" non compare minimamente questa settimana, dimostrando che The Mandalorian può reggersi sulle sue gambe senza il comodo sostegno commerciale dell'alieno più amato del momento. E lo fa con un episodio che bilancia perfettamente azione e introspezione, caricandoci su vere e proprie montagne russe. I primi minuti, col reclutamento di Migs Mayfield, nuovamente interpretato dall'attore comico Bill Burr, non sono esattamente i più originali del mondo: Famuyiwa usa i dialoghi per stabilire i rapporti tra i membri di questa inedita e scalcagnata squadra di antieroi, ma comincia immediatamente a gettare le basi per il fulcro narrativo dell'episodio quando costringe Mando a togliersi l'armatura mandaloriana e il suo casco per indossare una tenuta da assaltatore imperiale e infiltrarsi nella raffineria insieme a Migs.

Din Djarin Boba Fett The Mandalorian Stagione 2 Episodio 7 Credits Disney Lucasfilm

Alla raffineria i due ci arrivano dopo un'interessante conversazione - più che altro, un monologo - sul significato degli ideali e del casco che Mando si rifiuta di togliere, e uno scontro coi pirati che regolarmente cercano di depredare i carichi di ridonium, un minerale altamente esplosivo che l'Impero sta minacciosamente accumulando. La breve battaglia è l'occasione per mostrarci l'altro lato dell'Impero, una fazione composta comunque anche da uomini comuni che lottano per le ragioni più disparate. The Mandalorian in questo episodio gioca sulla distinzione non sempre chiarissima tra il bene e il male: quando la narrazione mescola questi colori, qualunque universo ne esce arricchito. Famuyiwa lo sa bene e opera attraverso il personaggio di Mayfield, caratterizzandolo magnificamente attraverso il suo passato e l'ottima prova recitativa di Burr.

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Contemporaneamente, Mando viene a patti col suo Credo: il momento in cui si trova costretto a togliere il casco potrebbe diventare un appuntamento annuale, ma in questo caso Pedro Pascal non esita un solo istante quando capisce che è l'unico modo per arrivare al piccolo Grogu. Peccato che gli metta i bastoni tra le ruote il viscido comandante Valin Hess. Personaggio senza scrupoli, tratteggiato come un vero e proprio archetipo dell'Impero, Hess è il motore di una breve ma tesissima conversazione che si conclude con la sua morte e la rocambolesca fuga di Mando e Mayfield. In un episodio particolarmente avaro di fanservice rispetto al solito, Hess e Mayfield discutono infatti della famigerata Operazione: Cenere che alcuni lettori probabilmente ricorderanno per il suo importante ruolo in Star Wars Battlefront II.

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Rivedere le bombe sismiche della Slave I di Boba Fett ci ha fatto sicuramente piacere - le aveva usate Jango Fett in Episodio II: L'attacco dei cloni per seminare Obi-Wan Kenobi - ma il cacciatore di taglie interpretato da Temuera Morrison ha fatto veramente poco in questo episodio, oltre a una simpatica battuta sul suo volto riconoscibile. La parte del leone, in effetti, l'hanno fatta Cara Dune e Fennec Shand coi loro fucili di precisione mentre coprivano la fuga di Mando e Mayfield. Un episodio sobrio, dunque, che calca la mano sulla caratterizzazione dei personaggi attraverso i motivi che li spingono ad agire, che siano nell'Impero, nella Nuova Repubblica o nel mezzo: in questo senso, il titolo originale del capitolo (The Believer, il credente, adattato in un maldestro Il vendicatore per la versione italiana) potrebbe riferirsi a ciascuno dei tre personaggi seduti intorno al tavolo della mensa imperiale: il Mandaloriano, l'ex Imperiale pentito e il comandante senza scrupoli.

Conclusioni

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7.5

Lo scontro finale è alle porte: l'episodio si conclude con un messaggio olografico di Mando che prepara Moff Gideon al suo arrivo. La prossima settimana Favreau e Filoni avranno un'oretta scarsa per chiudere la storyline in modo soddisfacente e noi dovremo tirare le somme su una stagione fatta di alti e bassi: sebbene il capitolo 15 sia stato indubbiamente tra i primi, non possiamo fare a meno di chiederci se non sarebbe stato meglio dedicare più tempo al season finale considerando quanta carne è stata messa al fuoco nel giro di pochi episodi.

PRO

  • Un episodio equilibrato tra azione e introspezione
  • La tesissima conversazione sull'Operazione: Cenere

CONTRO

  • Praticamente un altro episodio di transizione...
  • ...proprio a fine stagione?