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The Wandering Village: la recensione del city builder post-apocalittico su una creatura colossale

Chi è alla ricerca di un city builder molto approcciabile e dai tratti insoliti troverà in The Wandering Village un piacevolissimo compagno di avventure.

RECENSIONE di Riccardo Lichene   —   15/07/2025
The Wandering Village è un city builder unico e insieme familiare

Gli sviluppatori di The Wandering Village sanno esattamente cosa piace a chi ama i city builder, ma sanno anche che per fare breccia in un mercato così affollato servono anche idee originali. Per questo Stray Fawn Studio ha ambientato il suo simulatore di costruzione cittadina sul dorso di una gigantesca creatura post apocalittica. In questo gioco (appena uscito da tre anni di early access) dovrete prendere le redini ed espandere un villaggio di fortunati sopravvissuti che si sono imbattuti in Onbu, una mitica creatura colossale che, con le sue sei enormi gambe, si muove in relativa sicurezza in un mondo distrutto da un cataclisma.

Il suo dorso ospita formazioni rocciose da cui ricavare la pietra, foreste per produrre legname e cave d'argilla, oltre che del suolo fertile sul quale piantare le più diverse coltivazioni. Il fulcro del gameplay e della storia sta proprio nel movimento di questa colossale creatura che attraversa diversi biomi e che solo dopo un bel po' di fatica riuscirete a controllare. L'esperienza complessiva, a difficoltà normale, è piuttosto rilassante e racconta una storia interessante. Il suo unico limite è una leggera mancanza di coraggio nello sfruttare le dinamiche rese possibili dall'avere una città semovente.

Facile da imparare e con una storia che convince

Il primo grande merito di The Wandering Village è avere un tutorial davvero ottimo che non dà nulla per scontato. Chi fosse alla ricerca di un punto di ingresso nel genere dei city builder, ovvero quei videogiochi che chiedono di creare, far crescere e gestire un insediamento da zero, troverà in questa esperienza un'accompagnatrice gentile che spiega non solo dove e come posizionare edifici, miniere, raffinerie e tutti gli altri classici del genere, ma anche le logiche di pianificazione ed efficientamento indispensabili per avanzare a passo spedito.

Il tutorial, ben fatto, di The Wandering Village si conclude con l'inizio della modalità storia
Il tutorial, ben fatto, di The Wandering Village si conclude con l'inizio della modalità storia

I veterani potranno ovviamente saltare il tutto, soluzione che raccomandiamo a chi conosce il genere perché ci vuole un attimo a prendere familiarità con i sistemi di base così da potersi lanciare subito sulla storia. Il gioco di Stray Fawn Studio si differenzia da molti altri esponenti del genere perché ha una narrativa piuttosto ben sviluppata che passa dallo spiegare i sistemi unici del gioco (in primis il rapporto con Onbu) allo sviluppare la sua storia che, nell'estetica così come nei suoi punti cardine, ricorda quella dell'intramontabile classico di Hayao Miyazaki Nausicaä della Valle del vento.

La tribù di sopravvissuti all'apocalisse che ha incontrato Onbu, infatti, decide ben presto che sarebbe egoistico tenere le risorse e la sicurezza che la creatura offre solo per sé. Per questo cercano di reclutare altri nomadi sparsi per il pianeta avvelenato cercando sia di sopravvivere, sia di fare contento il colosso sulla cui schiena vivono.

Inizierete con qualche lavoratore e un po' di legna ma potrete costruire in fretta un insediamento capace di autosostenersi
Inizierete con qualche lavoratore e un po' di legna ma potrete costruire in fretta un insediamento capace di autosostenersi

A sorprenderci molto presto nel nostro primo viaggio in compagnia di Onbu è stato il fatto che non solo vanno tenuti d'occhio i suoi livelli di fatica e fame, ma che va amministrata anche una sua parte più "malvagia" e meno carina. Vi basti sapere che nel menù delle tecnologie da ricercare c'è una voce chiamata "abitante sacrificale".

Tra amministrazione ed esplorazione

A livello meccanico, The Wandering Village risulterà piuttosto familiare a molti appassionati del genere. Dagli edifici di base si passa a quelli sempre più avanzati, che vanno ricercati e costruiti nel costante impegno di tenere la popolazione felice e Onbu sfamato e riposato, il tutto cercando di gestire i periodi di siccità, umidità o aria velenosa che si troveranno sul vostro cammino.

La progressione potrebbe risultare fin troppo familiare agli appassionati del genere ma presto vengono introdotti tutti i modi in cui bisogna gestire la simbiosi con Onbu
La progressione potrebbe risultare fin troppo familiare agli appassionati del genere ma presto vengono introdotti tutti i modi in cui bisogna gestire la simbiosi con Onbu

La possibilità di spostare segherie e miniere quando non c'è più niente da estrarre nel loro raggio d'azione senza costi è solo uno degli aspetti "comodi" del gameplay che abbiamo apprezzato a difficoltà normale. Gestire il villaggio, infatti, è molto poco stressante e le crisi portano veramente raramente al game over.

Quando gli abitanti diventano scontenti è quasi sempre una questione di alloggi mancanti, cibo sempre uguale o mancanza di decorazioni, un parametro che risolve parecchi problemi quando si è all'angolo perché basta qualche siepe colorata per far felici interi quartieri e prevenire una crisi. I limiti imposti da alcune strutture (tutte quelle relative a Onbu, per esempio, possono essere costruite solo nell'area vicina alla sua testa) ci hanno offerto una sfida interessante e non un limite artificiale, uno dei molti aspetti che avvicinano tangenzialmente questo titolo al mondo dei cozy games.

La stanchezza di Onbu è un parametro fondamentale per la sopravvivenza dell'intero villaggio
La stanchezza di Onbu è un parametro fondamentale per la sopravvivenza dell'intero villaggio

Dove il gioco riesce a ritagliarsi una finestra di vera innovazione è nella meccanica esplorativa di Onbu e degli abitanti del villaggio. Ogni mezz'oretta di gioco (tre o quattro giorni nel tempo del villaggio) viene presentato un bivio alla grande creatura. Se la vostra relazione è abbastanza solida potrete dirle di andare a destra o a sinistra. Se non lo è, sarà Onbu a decidere. Ci sono modi per forzarlo ma questo costerà punti fiducia e progressi in determinate aree.

Un bivio potrebbe portarvi in un nuovo bioma (troppo caldo o troppo freddo per le vostre colture che andranno riarrangiate), vicino a punti di interesse importanti come i luoghi di riposo per Onbu, o nei pressi di eventi casuali del mondo. Questi ultimi variano da riserve di materiali rari a rovine di villaggi da far perlustrare ai propri esploratori fino a gruppi di nomadi da reclutare per alzare la vostra popolazione.

Una volta avviata, la storia e i suoi requisiti si sovrappongono a quelli di sopravvivenza ma non c'è mai davvero fretta di completare le missioni
Una volta avviata, la storia e i suoi requisiti si sovrappongono a quelli di sopravvivenza ma non c'è mai davvero fretta di completare le missioni

Il gioco procede nella sua modalità narrativa (ce n'è anche una "competitiva" in cui l'obiettivo è solo sopravvivere il più a lungo possibile) a velocità sostenuta e non ci si annoia mai grazie a micro-obiettivi sparsi per l'avventura. L'unica pecca, è che gli sviluppatori hanno osato poco per quanto riguarda le interazioni tra villaggio, creatura e mondo post apocalittico. Il catalogo si esaurisce relativamente presto una volta esplorati i quattro biomi disponibili, la buona notizia, però, è che succedono sempre talmente tante cose durante una normale sessione che di questa cosa ce ne siamo accorti appena.

Infine, vale la pena spendere qualche parola per ricordare che The Wandering Village non è disponibile per mobile ma, negli ultimi mesi, una versione plagiata non autorizzata ha iniziato a circolare, e a vendere molto bene, sull'App Store e il Google Play Store. Se volete supportare gli sviluppatori di questo gioco assicuratevi di prenderlo su Steam, Xbox, Playstation o Switch.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 29,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (6)
6.4
Il tuo voto

Il nostro tempo con Wandering Village è stato davvero piacevole. Il suo lungo periodo di early access ha dato agli sviluppatori tempo e modo di rifinire al massimo l'esperienza che scorre senza intoppi sia in modalità narrativa sia in modalità infinita per vedere quanto in là si riesce ad arrivare. I sistemi da city builder sono quelli di sempre con estrazione e raffinazione delle risorse accompagnate dalla ricerca di nuove tecnologie e amministrazione della popolazione. Onbu è il cardine dell'esperienza: va nutrito, fatto riposare, studiato e molto altro e la relazione tra giocatore e creatura è ciò che distingue questo titolo dalla concorrenza. Una bella estetica, una storia avvincente, animazioni curate e una progressione molto fluida danno il tocco finale di solidità a un'esperienza divertente e, spesso, persino rilassante.

PRO

  • Meccaniche da city builder ben fatte
  • Storia interessante
  • Progressione ottima
  • Ritmo rilassante

CONTRO

  • Poche variabili esplorative
  • Molti sistemi di gioco già visti