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Vanguard: Saga of Heroes - Recensione

Tra elementi tradizionali e nuove aggiunte, Sigil Games prova a rubare il predominio della scena MMORPG a World of WarCraft.

RECENSIONE di Rosario Salatiello   —   16/02/2007
Vanguard: Saga of Heroes - Recensione
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Spazio alla profondità

Negare che l’uscita di WoW abbia stabilito dei nuovi canoni all’interno degli MMORPG significherebbe dire una bugia. Consci dell’attuale situazione, gli sviluppatori di Vanguard hanno pensato di prendere spunto dal titolo Blizzard su alcuni aspetti, soprattutto legati al controllo ed all’interfaccia, introducendo poi ovviamente le novità di cui il gioco può fregiarsi, facendo riferimento anche all’esperienza pregressa degli sviluppatori, come abbiamo già detto principalmente riguardante EverQuest. Se le critiche rivolte a WoW dai suoi detrattori riguardano in maniera preponderante la mancanza di profondità e l’eccessiva immediatezza, nota stonata per i puristi degli RPG, Vanguard fa proprio dell’esatto contrario il proprio cavallo di battaglia, rivolgendosi prevalentemente agli hardcore gamers del gioco di ruolo online. Tale aspetto del resto è quasi immediatamente riscontrabile all’avvio del gioco, dove in fase di creazione del personaggio è possibile scegliere tra ben 19 razze e 15 classi differenti (divise per venire incontro al videogiocatore in 4 “superclassi”: protective, healers, offensive e casters), per poi personalizzare le sembianze del proprio alter-ego virtuale in uno degli editor più completi mai visti all’interno di un MMORPG, dato che è di fatto modificabile qualsiasi aspetto del corpo, anche il più minuscolo ed apparentemente insignificante.
Vanguard eredita dunque da WoW il sistema di controllo in maniera abbastanza diretta, il che comporta la possibilità per la stragrande maggioranza dei giocatori di sapere come muoversi all’interno di Talon sin dai primi momenti, discorso valido anche per la familiarità con l’interfaccia di gioco, del tutto simile a quella dell'MMORPG targato Blizzard, sia per quanto riguarda gli elementi grafici e la loro disposizione, sia per la possibilità di modificare su schermo la quantità e la posizione degli slot dedicati alle abilità, gradita feature implementata da Sigil.

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“Set yourself free”

La frase che fa da titolo a questo paragrafo è la stessa che è stata sbandierata ai 4 venti nel corso dei mesi scorsi, passati attendendo l’uscita di Vanguard. Effettivamente l’impressione che si ha, sin dai primi attimi seguenti l'ingresso all’interno del mondo, è proprio quella di spazi vasti e sconfinati, impressione confortata poi nel momento in cui si ha modo di avventurarsi per i territori, e non solo: a differenza di WoW, è infatti possibile esplorare praticamente tutte le acque presenti all’interno di Talon (si vocifera addirittura che vi siano delle isole non segnate sulle mappe ufficiali) a patto ovviamente di possedere una nave, nei modi in cui parleremo in seguito. Un’altra differenza con il gioco Blizzard consiste nell’assenza di “trasporti veloci”, come teletrasporti vari e voli predefiniti: scelta che potrebbe risultare impopolare ma che mostra in maniera esplicativa quali sono le intenzioni di Sigil per questo gioco, legate alla volontà di rendere anche un semplice viaggio, un'avventura memorabile. A proposito di mezzi di trasporto, oltre alle navi ed alle classiche mount terrestri, troviamo anche quelle volanti, a cui va ad aggiungersi il sistema delle carovane: guidate da un singolo giocatore, con un massimo di altri 5 passeggeri, permettono di muoversi attraverso i territori con una serie di checkpoint, raggiunti i quali tutti i personaggi facenti parte della carovana hanno la possibilità di sloggare e riprendere successivamente dal punto in cui è stato effettuato l’ultimo salvataggio. Per spostarsi tra i 3 continenti (Thestra, Kojan e Qalia) non mancano dunque di certo i mezzi, ai quali andrà affiancata la voglia di scoprire un mondo vasto e sorprendente, in maniera simile a quanto visto nella serie The Elder Scrolls.

l’impressione che si ha, sin dai primi attimi seguenti l'ingresso all’interno del mondo, è proprio quella di spazi vasti e sconfinati

“Set yourself free”

Vanguard tenta di intensificare i rapporti tra i giocatori in più di una maniera: prima di tutto, è stata introdotta la possibilità di costruire edifici su determinati terreni, dando così la possibilità ai giocatori di creare delle vere e proprie guildhouse, completamente arredabili come già era possibile ai tempi di Ultima Online. Un’altra decisione che ha fatto discutere, prevede la completa mancanza di parti di mondo istanziate, per intenderci come tutti i dungeon di WoW che vengono replicati per ogni gruppo che vi entra: il team di sviluppo ha più volte dichiarato che tale decisione non comporterà problemi di nessun tipo, data la vastità dei dungeon ed il loro numero. E’ chiaro che in questo gioco la componente principale del gameplay riguarda il PvE, pur potendo contare su server PvP, così come altri di tipo RP, per coloro che volessero provare un’esperienza di gioco ancor più coinvolgente.

Ramificazioni

I giocatori si trovano molto presto di fronte alla divisione tra adventuring, crafting e diplomacy. Per quanto riguarda la prima, non c’è molto da dire in quanto si tratta del classico processo di avanzamento per livelli (a proposito, quello massimo è il 50) attraverso quest di vario tipo, che vanno dal ritrovamento di particolari oggetti all’uccisione di un determinato quantitativo di nemici di una certa specie: a tal proposito, nonostante i combattimenti in Vanguard siano abbastanza vicini ai soliti standard, vale la pena notare che è possibile invocare magie non immediate quando si è in movimento, così come effettuare tutta una serie di mosse legate all’avversario ed alla possibilità di riflettere i suoi danni. In tale ottica risulta particolarmente interessante in chiave tattica, l’abilità del tank di selezionare esplicitamente un membro del proprio party da proteggere, ponendosi in pratica fisicamente tra egli e la creatura attaccante.
Oltre al classico questing, troviamo il sistema di crafting, anch’esso simile per grandi linee agli standard degli MMORPG, ma definito tramite una serie di quest, chiamate però in questo caso Work Orders, e che portate a termine permettono di aumentare skill, ottenere soldi e strumenti necessari per proseguire nel processo di specializzazione nel lavoro scelto. C’è da dire che il crafting (così come la diplomazia, che vedremo tra poco) è completamente slegato dal resto del gioco, il che si traduce nella possibilità per un giocatore di diventare un crafter provetto senza proseguire eccessivamente nell’adventuring, un po’ come Ultima Online in cui si poteva a conti fatti scegliere di creare un personaggio il cui unico scopo fosse quello di lavorare sodo; senza contare che per poter ottenere una nave sarà necessario proprio fare affidamento sulle abilità della figura del crafter.

Vanguard: Saga of Heroes - Recensione
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Ramificazioni

Eccoci dunque ad uno dei punti di forza di Vanguard: la diplomazia. Ispirata per ammissione stessa degli sviluppatori alla figura di Gandalf, apprezzata all’interno de Il Signore degli Anelli, si traduce in un gioco di carte ingame chiamato Parley, in stile Magic: The Gathering ed affini, dove ogni carta rappresenta una specie di argomentazione con tanto di costi ed effetti agenti sul punteggio dell’avversario. Nonostante possa sembrare un aspetto di secondo piano, la diplomazia permette di ottenere benefici per sé e per tutto il proprio party, oltre a quest non accessibili attraverso le vie normali.

[...]la diplomazia. Ispirata per ammissione stessa degli sviluppatori alla figura di Gandalf, apprezzata all’interno de Il Signore degli Anelli, si traduce in un gioco di carte ingame chiamato Parley, in stile Magic: The Gathering

Tecnicamente parlando

Attraversare i territori dei 3 continenti è sicuramente un’ottima esperienza videoludica anche dal solo punto di vista visivo, in quanto si rimane spesso a bocca aperta anche passando per luoghi già visitati: lo stile inconfondibilmente realistico, lontano da quello cartoonoso di WoW, contribuisce a dare al gioco quel clima di profondità e realismo. Ma tutto ciò ha un prezzo: sul sistema dove è stato testato, Vanguard non ha fatto una grandissima impressione in termini di prestazioni, mostrando tutta la pesantezza dell’Unreal Engine 2, di cui fa uso. Nonostante siano stati fatti grandi passi avanti con notevoli ottimizzazioni rispetto alla beta e nel momento in cui leggete il team di sviluppo è all’opera per cercare di migliorare ulteriormente il client, il gioco si dimostra decisamente esoso in termini di richieste hardware, con dei server che in primis danno l’impressione di non riuscire a gestire la quantità di giocatori collegati: causa di ciò è sicuramente in parte la scelta di non istanziare alcuna parte del mondo, unita all’enorme vastità dello stesso, su cui troviamo un numero di elementi al limite dell’infinito considerando anche la gestione attiva di navi e mount volanti. Alla luce di quanto appena detto sembra essere proprio quello grafico il peggior aspetto di Vanguard, dato che per quanto riguarda il sonoro abbiamo una colonna sonora di tutto rispetto che accompagna il giocatore in maniera contestuale.

Vanguard: Saga of Heroes - Recensione
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Requisiti di sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore: 2,4 Ghz Intel o 2400+ AMD
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: 3D 128 MB di RAM, compatibile con Vertex Shader e Pixel Shader 2.0
  • Spazio su disco: 20 GB
  • Connessione Internet: 56k
Requisiti Consigliati:
  • Processore: 3,0 Ghz Intel o 3500+ AMD
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: 3D 256 MB di RAM, compatibile con Vertex Shader e Pixel Shader 2.0
  • Spazio su disco: 20 GB
  • Connessione Internet: ADSL
Configurazione di prova:
  • Processore: AMD 64 X2 3800+
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 7900 GT
  • Connessione Internet: ADSL

Conclusioni

Vanguard è un MMORPG di altissimo livello, che rispetta in maniera egregia tutte le aspettative in esso poste durante i mesi appena trascorsi. Nel confronto con WoW paga sicuramente in termini di carisma, mentre dal punto di vista tecnico abbiamo visto come, pur attingendo dal bagaglio degli standard del proprio genere, sia in grado di introdurre (e reintrodurre) novità strettamente legate al gameplay, le quali si mostrano più che adatte per rendere l’esperienza di gioco maggiormente profonda rispetto ad altri giochi di ruolo online. Nonostante i problemi relativi alla performance anche su sistemi abbastanza aggiornati (che contiamo comunque verranno risolti durante l’arco delle prossime settimane da parte di Sigil Games), abbiamo dunque un possibile antagonista al gioco del momento, da un lato, mentre dall’altro un prodotto la cui profondità stessa potrebbe risultare il suo maggior difetto, all’interno di un mercato ormai standardizzato su WoW anche in termini d'immediatezza e facilità d'inserimento nel mondo persistente. A decidere chi dei due vincerà saranno, come al solito, le comunity di videogiocatori: per quanto ci riguarda possiamo dirvi che Vanguard è un ottimo prodotto, figlio di un’esperienza pluriennale maturata sul campo dai suoi sviluppatori e dotato di un gameplay abbastanza coinvolgente, con l’unica vera pecca riguardante la mancanza di un filone narrativo da oscar del fantasy.

Pro

  • Grande scelta di razze, classi ed aspetto per il personaggio
  • Navi e case tutte per noi!
  • Molto profondo
Contro
  • La stessa profondità potrebbe essere un deterrente per i casual gamers
  • Performance da ottimizzare

Da EverQuest a Vanguard

A molte persone il nome Sigil Games non dirà praticamente niente, soprattutto se rapportato a sviluppatori più blasonati all’interno del genere MMORPG. Eppure, come i più attenti alle evoluzioni dell'industria videoludica sapranno, il team di sviluppo in questione può contare su uno staff eccellente, con ottima esperienza proprio all’interno del campo dei giochi di ruolo online, a partire dai due fondatori, Brad McQuaid e Jeff Butler, figure chiave nella creazione di uno degli MMORPG più acclamati di sempre: EverQuest; il resto del team non è da meno, dato che al suo interno troviamo membri che hanno partecipato allo sviluppo di titoli come The Matrix Online, Star Wars Galaxies e City of Heroes. Da qui capirete perchè Sigil Games ha iniziato sin da subito a fare le cose sul serio, senza perdere tempo in preamboli e presentando al pubblico un titolo in grado di competere con il Golia del suo genere, ormai individuato stabilmente in World of WarCraft. E’ così che ci troviamo dunque a valutare Vanguard: Saga of Heroes, coprodotto da Sony Online Entertainment e rilasciato appena 14 giorni dopo l’uscita della prima espansione dell'MMORPG di Blizzard, ulteriore elemento a conferma delle intenzioni belligeranti di SG e SOE nei suoi confronti.