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Vietcong: Fist Alpha

Si torna nella guerra più cruenta e controversa del XX secolo. Affilate le baionette.

RECENSIONE di Paolo Matrascia   —   16/02/2004
Vietcong: Fist Alpha
Vietcong: Fist Alpha

Qualcosa di nuovo...

Ecco cosa troveremo di nuovo una volta lanciata l'espansione...

Armi

M14
M14 con mirino telescopico
M60 brandeggiabile
Calibro 50 brandeggiabile
Carl Gustav 45 con silenziatore
Tokarev svt 38
Tokarev svt 38 con mirino telescopico
Mitraglietta Skorpian
Baionette per I fucili (VC & US)
Machete (VC & US)

Artiglieria

M-46 Howitzer (US)
Type 59 (Cinese)

Aerei

Elicottero Chinook
Bombardiere B52 “Fortezza Volante”
McDonnell Douglas F4U Phantom
F105 Thunderchief

La tecnica della guerra

Finita l’installazione dei due cdrom di Fist Alpha ed una volta lanciato il buon vecchio eseguibile di Vietcong noteremo, dopo un veloce giro perlustrativo nei menù di gioco, la presenza di una nuova voce di gestione degli Add-On. In maniera del tutto identica a quanto già visto in Half-Life sarà ora possibile scegliere se giocare al Vietcong originale o se caricare una nuova espansione. Allo stato attuale delle cose sarà possibile selezionare solo Fist Alpha, non è difficile immaginare però che, grazie al rilascio del potente Editor di gioco, nel giro di pochi mesi potremo giocare anche a nuove espansioni non ufficiali sviluppate e rilasciate gratuitamente via Internet dagli appassionati più volenterosi e capaci.
Tecnicamente l’aggiornamento del gioco alla versione 1.51 non porta grossi stravolgimenti tecnici, tuttavia si noteranno fin da subito poche ma significative implementazioni estetiche. Come già visto, ad esempio, fin dai tempi di Unreal Tournament 2003 o del più recente “Star Wars: Knights of The Old Republic” sono state implementate particolari routine grafiche per la rappresentazione dell’erba e delle boscaglie in genere, il tutto senza pesare più di troppo sulla potenza di calcolo assorbita.
I modelli tridimensionali dei personaggi sono invece rimasti invariati, così come tutta l’intera impostazione stilistica dei livelli: se infatti il numero di poligoni utilizzato è lungi dall’essere elevato si può notare una grande cura nell’uso delle texture e di tutti quegli effetti grafici che non possono non riprodurre, mai come in nessun altro gioco, un vero e proprio effetto claustrofobico. I soliti - e noti - problemi di fondo del motore ci sono ancora tutti, compresi gli spiacevoli effetti di compenetrazione di poligoni. Nei livelli meno claustrofobici, senza boscaglia o lunghi tunnel da percorrere, è facile notare dei rallentamenti piuttosto fastidiosi che evidenziano i limiti dell'engine grafico dei Pterodon, questo nonostante il sapiente utilizzo delle nebbie e di un ridotto orizzonte visivo. I requisiti hardware son comunque rimasti i soliti, con 1 Ghz ed almeno una scheda grafica di terza generazione (Radeon 8500 o GeForce 3) il gioco gira senza troppi patemi.
Un aspetto di gioco sul quale il lavoro degli sviluppatori sembra essersi particolarmente focalizzato è quello dell’atmosfera. Se già in Vietcong era più che papabile la sensazione di trovarsi in una umida ed insidiosa giungla adesso, grazie ad una serie di nuovi piccoli accorgimenti, l’impressione di camminare in un mondo “vivo” si fa ancora più forte. Ci riferiamo alla rappresentazione della fauna ancora più ricca e animata, con tanto di insetti e volatili variopinti che si alzano in volo spaventati dai nostri movimenti, oppure ai placidi animali che pascolano o, ancora, alle semplici sequenze scriptate che ci vogliono far credere, similmente a quanto visto ad esempio nei due Gothic, o all’indipendenza dei vari NPC (Personaggi non giocanti) del gioco. Purtroppo, soprattutto a causa della relativa breve durata dell’espansione, questi aspetti risultano il più delle volte essere solo accennati ma ci fanno comunque ben sperare nell’ottica di un eventuale vero e proprio seguito.
Il versante audio invece non presenta nessuna novità rilevante, se non per un cattivo uso degli effetti audio ambientali del terzo livello di gioco (quello del villaggio in montagna) e per una serie di nuovi arrangiamenti sulla falsariga della già ottima colonna sonora del titolo originale, che contribuiscono a mantenere alto il livello qualitativo di questo aspetto del gioco. Da segnalare l’ottima localizzazione, Take 2 anche questa volta non si smentisce e ci presenta una traduzione d’altissimo livello.

Vietcong: Fist Alpha
Vietcong: Fist Alpha

Noions vulevon savuar

ATTENZIONE, a causa di un difetto di produzione, alcune copie di Vietcong: Fist Alpha e Vietcong: Purple Haze distribuite ad oggi sul territorio nazionale non comprendono il doppiaggio audio in italiano relativo al contenuto dell’espansione.
Chiunque avesse acquistato una copia di uno dei due prodotti in oggetto, recanti rispettivamente i codici a barre 5026555037204 e 5026555037525, può contattare il Servizio Assistenza Tecnica di Take Two Interactive Italia o via e-mail all’indirizzo assistenza@take2.it, o telefonicamente al numero 199150020 (servizio attivo dalle 15.00 alle 18.00, dal lunedì al venerdì). Take 2 provvederà a sostituire gratuitamente il prodotto, non appena questo sarà disponibile.

Le meccaniche della guerra

Dal punto di vista del gameplay più stretto Fist Alpha risulta essere piuttosto avaro di novità sia in multiplayer che in singolo. La nuova modalità di gioco, chiamata Turn Table consiste in una specie di CTF a check point dove, a turno, una squadra attacca ed una difende: vince il team che recupera nel minor tempo tutte le bandiere nel proprio turno di attacco. Niente di rivoluzionario, ma pur sempre un ottimo diversivo.
Al di là dell’introduzione di nuovi mezzi per il supporto aereo, di una serie di nuove armi e dalla possibilità di utilizzare la baionetta (in verità piuttosto inutile, almeno in single player) le meccaniche di gioco appaiono praticamente inalterate, difetti compresi. L’intelligenza artificiale dei nostri compagni di squadriglia è ancora piuttosto abbozzata, quella nei nemici, pur assestandosi su livelli più che accettabili, a volte ci stupisce per lampi di inspiegabile stupidità. Il tutto però non riesce ancora ad intaccare la qualità globale di quello che da molti – sottoscritto compreso – viene definito uno dei migliori, se non il migliore in assoluto, FPS degli ultimi anni.
L’alternarsi di diverse tipologie di missione (dal “Search & Rescue”, passando alla difesa di determinate postazioni strategiche, arrivando fino agli attacchi dall’alto con l’utilizzo dell’elicottero) e l’estremo realismo delle azioni di gioco garantiscono ancora attimi di estrema tensione e grande appagamento. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che, in pieno stile Illusion Softworks, tutte le varie missioni vengono tenute insieme da una trama eccellente e mai banale rimane ancora indubbia la caratura di questo Data Disk. Aggiungiamo che, fortunatamente, i designer non hanno più previsto quelle noiose missioni di infiltrazione in complicatissimi sistemi di cubicoli che infestavano invece alcune sessioni di gioco del titolo base.
Da segnalare la difficoltà di gioco la quale si assesta anche questa volta su livelli piuttosto alti, almeno rispetto alla media degli sparatutto contemporanei, ed il fatto, abbastanza noioso, che ogni tanto si debba caricare l’ultimo salvataggio non per nostra colpa diretta ma a causa della morte prematura di un commilitone comandato dal computer. Come affermava Billy Wilder: nessuno è perfetto.

Vietcong: Fist Alpha
Vietcong: Fist Alpha

Commento finale

Se avete amato Vietcong, “Fist Alpha” rappresenta un acquisto obbligato. E’ vero, le novità non sono molte e 7 nuove missioni possono sembrare poche. Tuttavia non dobbiamo dimenticare il prezzo ridotto dell’espansione e la nuova possibilità, grazie all’introduzione della gestione degli AddOn, di poter giocare eventuali nuovi AddOn non ufficiali sviluppate dal popolo di Internet.
Se invece non avete mai provato neppure il titolo base non posso non segnalare l’ottimo “Vietcong: Purple Haze” che, ad un prezzo molto competitivo, comprende nella stessa confezione sia Vietcong che la sua espansione.
Attendendo le imminenti meraviglie grafiche dei prossimi FPS di ultima generazione, giocare a qualche nuova missione per Vietcong rappresenta, a conti fatti, molto più di una mera consolazione…

    Pro:
  • Ottimo editor di gioco, finalmente incluso nel gioco
  • Atmosfera e adrenalina sempre senza eguali, o quasi
  • Prezzo competitivo
    Contro:
  • 7 missioni rischiano di finire in fretta
  • Il motore grafico comincia a mostrare i suoi limiti

Vietnam, 1963

Dopo neppure un anno dall’uscita di Vietcong, una delle poche grandi rivelazioni del 2003, gli Illusion Softworks in cooperazione con Pterodon Team pubblicano questa attesa espansione chiamata, senza troppa fantasia, “Vietcong: Fist Alpha”.
Fist Alpha si presenta ai nostri occhi come il più classico dei prequel, abbandonati i panni dell’uomo che non deve chiedere mai, Steve Hawkins, in questo datadisk faremo la nostra conoscenza con la squadra speciale Alpha ed il sergente Warren Douglas, per entrare in guerra qualche mese prima dei fatti raccontati nel primo Vietcong, quando il campo base di Nui Pek non esisteva ancora.
Al prezzo di questa espansione ci porteremo a casa un inedito e versatile editor di gioco, 7 nuove missioni da affrontare in modalità single player, 8 mappe inedite ideate specificatamente per il multiplayer (più una nuova tipologia di gioco) ed una serie di nuove armi utilizzabili per affrontare le nuove guerriglie digitali, mosse da una versione ulteriormente rifinita del motore grafico sviluppato in proprio da questo promettente team di cechi (evitiamo battute scontate per favore).