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WandaVision, la recensione dell'episodio 5

La bizzarra serie Marvel Studios su Disney+ sembra aver trovato una vera e propria identità con questo episodio pieno di colpi di scena.

RECENSIONE di Christian Colli   —   06/02/2021

Aumenta finalmente il minutaggio, forse per rispecchiare i format televisivi negli anni '80, forse perché serve più tempo per raccontare cosa succede anche nel mondo reale: se il quarto episodio sembrava concentrarsi soltanto sulle indagini dello SWORD fuori da Westview, quasi come una parentesi a metà stagione, il quinto appuntamento con WandaVision sembra invece definire la struttura che la serie ideata da Jac Schaeffer avrà da questa settimana in poi. I due mondi si intrecciano, dunque, con un linguaggio audiovisivo sempre più potente e metanarrativo, deliziando gli spettatori più attenti ai dettagli. Ecco la nostra recensione del quinto episodio di WandaVision: come al solito, attenti agli spoiler.

In questo episodio molto speciale...

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Il cosiddetto "episodio molto speciale" è un particolare evento televisivo, spesso associato alle sit-com più leggere, in cui i protagonisti affrontano tematiche insolite che li costringono a rapportarsi con problemi seri e concreti: per esempio un divorzio, la droga, l'abbandono, la depressione, la morte e così via. Sono temi offerti con abile leggerezza, e nella maggior parte dei casi i protagonisti della serie imparano una lezione importante che trasmettono agli spettatori. Qualche volta, a fine episodio, e specialmente nei serial statunitensi, compare anche un numero verde da chiamare in caso di necessità. "Indovina chi torna a casa", l'episodio 4x24 della nota sit-com Willy, il principe di Bel-Air, è uno dei casi più famosi, ma potremmo citarne mille altri, trasmessi anche all'interno di serie non proprio comiche come Buffy l'ammazzavampiri, Glee, Veronica Mars, The West Wing e così via. Ecco, il quinto episodio di WandaVision è "molto speciale" sotto vari aspetti.

Wandavision   Episode 5   Agnes

La serie salta negli anni '80 con una sigla d'apertura ai limiti del cringe che ricorda sit-com sulla falsariga di Otto sotto un tetto, I Jefferson o Tre cuori in affitto, ma gli strascichi dell'episodio precedente sono immediati. Mentre Wanda e Visione tentano disperatamente di placare i loro gemellini, Agnes si offre di aiutarli con un'entrata in scena talmente precisa da insospettire Visione... e indurre Agnes a chiedere a Wanda di rigirare la scena. Il dado sembrerebbe ormai tratto e persino Visione non si capacita del fatto che Wanda ormai usi i suoi poteri sotto gli occhi della vicina di casa, peraltro indifferente all'improvvisa crescita dei bambini che nel giro di pochi attimi prendono cinque anni di vita. La storia si ripete poco dopo, quando Billy e Tommy crescono fino a dieci anni per tenersi un randagino trovatello che Wanda battezza Sparky: qui i fan dei fumetti Marvel avranno avuto un sussulto, visto che Sparky è stato effettivamente il cane (sintezoide) della famiglia Visione nella miniserie scritta da Tom King.

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Nel mentre succedono due cose molto interessanti. Nel mondo reale, fuori Westview, lo SWORD ricapitola i principali eventi nella vita di Wanda Maximoff in una specie di riassuntone per i fan smemorati e i nuovi spettatori. In pochi minuti si passa da Avengers: Age of Ultron a Captain America: Civil War, con citazioni molto nerd riguardanti lo scontro frontale tra Wanda e Thanos in Avengers: Endgame. È una sequenza lunga e ricchissima di dettagli. Ci è piaciuta l'enigmatica espressione con cui Monica Rambeau svia la conversazione su Captain Marvel - c'è chiaramente qualcosa in ballo - e il modo in cui, insieme a Darcy e l'agente Woo, ridefiniscono i poteri di Wanda, chiarendo una volta per tutte che non si limitano alla telecinesi e alla telepatia, ma alla manipolazione della realtà, proprio come nei fumetti. Scopriamo quindi che Wanda - ma sarà stata davvero lei?! - ha trafugato il corpo (smembrato!) di Visione dai laboratori dello SWORD prima di chiudersi nell'esagono di Westview. E ovviamente trapela un dettaglio che avevamo sospettato: il direttore Hayward non ha esattamente le intenzioni migliori nei confronti della Avenger.

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Il che ci porta alle due crisi centrali di questo episodio. La prima coinvolge il primo, vero faccia a faccia tra Wanda e lo SWORD, quando la nostra protagonista esce dai confini di Westview per intimare alle forze militari di lasciarla in pace. Nonostante l'insistenza di Monica, Wanda ci è apparsa ancora più minacciosa del solito, e ancora una volta dobbiamo rimarcare l'eccezionale interpretazione di Elizabeth Olsen che riesce a farsi scivolare addosso con naturalezza le diverse facce di questo complicato personaggio. La seconda crisi riguarda invece Visione che, contattato via mail dallo SWORD, riesce a disincantare brevemente il collega Norman, scoprendo che Westview è intrappolata in una vita immaginaria. Il fatto che Visione non dovrebbe essere neppure in ufficio di sabato, e che chiaramente la sceneggiatura è stata "forzata" per farlo uscire di casa, suggerisce che Wanda stia cominciando a perdere il controllo della situazione... cosa che appare ancora più chiara con la morte di Sparky, avvelenatosi nel giardino di Agnes.

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Ora, tralasciando che Agnes riesce a essere sempre tra i piedi, e che guarda caso non ne abbiamo visto il "casting" sulla lavagna dello SWORD, e che l'altrettanto brava Kathryn Hahn quella domanda sui poteri di resurrezione di Wanda la fa con un tono veramente molto, ma molto sospetto, l'episodio molto speciale si esaurisce nella lezione sull'ineluttabilità (ehm) della morte che imparano Billy e Tommy, ma forse anche Wanda. L'episodio, tuttavia, non finisce coi soliti titoli di coda alla fine di una dura giornata, ma con un principio di conflitto tra i due coniugi: una conversazione illuminante circa la frustrazione di Visione, che non ci vede chiaro su tutta la faccenda, ma anche quella di Wanda, che sembrerebbe non essere l'unica autrice di questa assurda realtà parallela. Wanda ammette di non sapere com'è cominciato tutto e di non avere il controllo sull'intera cittadina, suggerendo che potrebbe esserci qualcos'altro o qualcun altro a tirare i fili. Come forse dimostra il colpo di scena finale dell'episodio, con la comparsa sulla soglia di suo fratello Pietro.

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Solo che non è Aaron Taylor-Johnson, che interpretava Pietro in Avengers: Age of Ultron, ma Evan Peters, che interpretava Pietro in X-Men: Giorni di un futuro passato, X-Men: Apocalisse e X-Men: Dark Phoenix. Confusi? Normale, ma cerchiamo di ragionarci su. Prima di tutto, ricordiamoci sempre che l'universo cinematografico Marvel della Fox - i film degli X-Men, insomma - è completamente slegato da quello Marvel della Disney. La Fox detiene i diritti su alcuni personaggi Marvel, come i mutanti, e la Disney su altri, come gli Avengers. In mezzo ci sono Wanda e Pietro "Quicksilver" Maximoff, che tecnicamente erano mutanti ma erano anche Avengers... almeno finché la Marvel ha risolto il problema lato editoriale con una storia a fumetti in cui si scopre che Wanda e Pietro non sono mai stati figli di Magneto e neppure mutanti, ma cavie per gli esperimenti genetici dell'Alto Evoluzionario. Ebbene, il punto è che Pietro nei film Fox era interpretato da un altro attore: Evan Peters, appunto. Ed è Evan Peters a comparire sulla soglia di Wanda e Visione, riconoscendo la sua "sorellina", che gli restituisce un abbraccio perplesso.

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Insomma, che sta succedendo? Darcy si accorge subito che Wanda ha "sostituito" Pietro, ma perché? Ovviamente ci stanno frullando in testa tantissime domande, e la prima è ovvia: è stata veramente Wanda? Si tratta, naturalmente, di metanarrazione che ci vuole sviare: negli anni '80-90 capitava spesso che si sostituissero gli attori dei personaggi che facevano brevi comparsate nel corso delle stagioni, quindi Schaeffer e Kevin Feige stanno giocando con questo cliché, oppure chiunque ha estratto Quicksilver dal Multiverso... ha sbagliato universo? Magari ha preso alla lettera le parole di Wanda ai suoi figli, quando ha parlato di un fratello "molto lontano" per non dire che era morto. E insomma, c'è del genio in questo colpo di scena e non vediamo l'ora di scoprire che piega prenderà la storia, anche perché l'attore è Evan Peters ma non è detto che quel Pietro sia il Pietro dei film ispirati agli X-Men (ricordiamo che aveva una sorellina molto più piccola, mentre il Pietro dei Marvel Studios affermava di essere nato solo 12 minuti prima di Wanda). Insomma, il diavolo sarà pure nei dettagli, ma noi cominciamo a pensare che sia Agnes oppure Dottie.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.5

Secondo noi il format settimanale continua a funzionare, anzi è un toccasana: i social sono impestati di teorie, ipotesi e discussioni su ogni minimo particolare adocchiato dai fan dei fumetti e dei film Marvel. Fan che, in questo episodio, potrebbero saltare letteralmente per aria. La qualità produttiva di WandaVision continua a essere stellare e, se dobbiamo dirla tutta, è dai tempi di LOST che non vedevamo un'interazione così genuina e sana nel web per una serie TV che ci sta sorprendendo di episodio in episodio.

PRO

  • Un episodio ricco di colpi di scena e metanarrazione
  • Tante chicche per i fan della Marvel, a fumetti e cinematografica

CONTRO

  • Alcune sequenze nel mondo reale sono un po' troppo didascaliche
  • Se non avete visto i film del Marvel Cinematic Studios, la serie potrebbe cominciare a diventare sempre più incomprensibile