7

Warsaw, la recensione

La recensione di Warsaw è il racconto di come una buona idea e tante buone intenzioni non facciano necessariamente un buon gioco

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   02/10/2019

Warsaw non fa molto per essere ciò che afferma di voler essere, come vedremo nel corso della recensione. L'idea degli sviluppatori polacchi di Pixelated Milk è affascinante: raccontare la rivolta di Varsavia del 1944 attraverso un videogioco, mettendone in scena non solo il lato militare, ma anche quello organizzativo e umano. Stiamo parlando di un evento traumatico della storia polacca, uno di quelli che ha lasciato il segno nell'intera nazione per la sua tragica conclusione. La storia che fa da sfondo all'azione è quindi davvero semplice da riassumere: nei panni di un gruppo di rivoltosi, bisogna riuscire a cacciare l'esercito tedesco dalla città.

Fase gestionale

Warsaw è sostanzialmente uno strategico con elementi da gioco di ruolo diviso in due macro sezioni: quella gestionale, che svolge nella base operativa dei ribelli, e quella tattica, che ci vede impegnati sul campo di battaglia. Andiamo con ordine. La fase gestionale ricorda da vicino il rifugio di This War of Mine, con una bella spruzzata di XCOM: la base dei ribelli si trova all'interno di un edificio segreto, dove vari personaggi organizzano i diversi aspetti della rivolta. Abbiamo quindi: il reclutatore, che si occupa di trovare nuovi ribelli da aggiungere alla causa, alcuni dei quali molto giovani; l'infermiera dell'ospedale, utile per curare i soldati feriti; l'addetto alle scorte, leggasi colui che i occupa dell'inventario, che gestisce il mercato nero e che ripara l'attrezzatura rotta; l'archivista, che ci propone tutta una serie di documenti da leggere relativi allo scenario storico; il prete, che registra tutti i morti sul campo di battaglia (in Warsaw la morte dei soldati è permanente) e ultimo, ma non per importanza, lo stratega, che ci consente di selezionare la prossima missione da una mappa stilizzata di Varsavia divisa in quartieri, dove vengono mostrate anche le risorse che ci vengono fornite e il morale degli abitanti dell'area.

Warsaw 5

Quest'ultimo è un fattore importantissimo da tenere in considerazione, perché più il morale è alto, più il supporto è elevato, mentre quando cala troppo c'è il rischio di non ricevere più nulla e di vedere il relativo quartiere finire inesorabilmente in mano ai tedeschi. Da notare anche che non è possibile affrontare tutte le missioni offerte di volta in volta, ma bisogna scegliere, fatto che causa inevitabilmente dello scontento. Il sistema ricorda molto quello dei già citati XCOM di Firaxis, visto che il focus è tutto sul non far deteriorare i rapporti con i diversi territori cercando di equilibrare gli interventi diretti: nessuno vuole sentirsi abbandonato in guerra. Comunque sia, scelta la missione e i soldati che devono affrontarla, non rimane che scendere sul campo di battaglia.

Fase tattica

La fase tattica di Warsaw è abbastanza semplice da spiegare: si svolge su di una mappa della città inquadrata a volo di uccello dove dobbiamo muoverci per le strade alla ricerca di eventi, siano essi narrativi o combattimenti. Sostanzialmente guidiamo l'icona della nostra squadra seguendo delle frecce che ci indicano un potenziale obiettivo, sia esso un cadavere da seppellire, un avamposto da attaccare o una squadra nemica cui tendere un'imboscata.

Warsaw 1

L'esplorazione ha un unico grosso limite, posto probabilmente per non lasciar vagabondare troppo il giocatore in quello che comunque rimane uno scenario di conflitto: i punti azione. Spieghiamo: ogni missione va svolta entro e non oltre l'esaurimento dei punti azione assegnati, che si consumano muovendosi. In questo modo si evitano sicuramente perdite di tempo e si dà maggiore importanza a ciò che ci è stato ordinato di fare. Come accennato, ci sono vari tipi di eventi. Quelli narrativi sono molto semplici e richiedono solitamente di fare delle scelte molto nette: entro o no in un edificio dove potrebbero tendermi un agguato? Aiuto o no un cittadino con il rischio di essere circondato dai nazisti? E così via. Le conseguenze dipendono ovviamente dall'evento in sé e possono essere un combattimento, la scoperta di bottino (munizioni, armi, kit medici e quant'altro), l'acquisizione di un nuovo compagno e altro ancora. Altri eventi sono ancora più semplici, come quelli di rifornimento, che servono sostanzialmente a fornirci delle risorse per continuare a combattere. Infine ci sono i combattimenti veri e propri, che iniziano quando siamo scorti o quando attacchiamo delle squadre naziste.

Sistema di combattimento

Il sistema di combattimento è la parte più controversa di Warsaw, nonché quella più presente nel gameplay. Ricorda molto quello di alcuni giochi di ruolo giapponesi, anche se con delle sfumature più tattiche.

Warsaw 3

Abbiamo quindi il nostro gruppo schierato sul campo di battaglia che deve fronteggiare i soldati nemici. Ogni membro di quello che possiamo considerare un vero e proprio party dispone di abilità specifiche, che vanno dal modo di utilizzare una certa arma, alla specializzazione con certo equipaggiamento. Ci sono anche delle abilità passive che danno dei bonus ai nostri e delle altre attive che danno dei malus agli avversari. La battaglia si svolge a turni. Alleati e nemici hanno un numero di azioni a disposizione pari alla quantità di soldati schierati. La particolarità del sistema di Warsaw risiede nella possibilità di far compiere più azioni a un singolo personaggio nello stesso turno, sempre che abbia a disposizione un adeguato numero di punti stamina (tre in totale, con uno che si recupera dopo ogni turno). Altra caratteristica interessante è lo schieramento delle unità sul campo di battaglia, che avviene su di una griglia 2x8. Si tratta di un elemento da tenere in forte considerazione, perché alcune tecniche sono eseguibili o meno in base al posizionamento nostro e dei nemici. L'impressione di trovarsi a una specie di battaglia tra party fantasy camuffata è davvero forte e sinceramente avremmo preferito qualcosa di magari meno articolato, ma più in linea con lo scenario.

Inoltre i combattimenti sono molto lenti e spesso sono soffocati dal sistema stesso. Affrontare un gruppo di nazisti è interessante nelle prime partite, ma poi diventa una specie di collo di bottiglia, visto che ci vogliono molti minuti per vincere (o perdere) e le dinamiche rimangono molto simili dall'inizio alla fine del gioco, con alcune assurdità poco giustificabili come dei colpi di bazooka che causano meno danni dei colpi di pistola o le granate che hanno un'efficacia ridottissima.

Warsaw 2

In generale però il difetto più grande è che manca la necessaria drammaticità, che del resto manca a tutto il gioco. I soldati muoiono senza che a noi importi molto del loro destino. Varsavia è al collasso, ma non c'è niente che ci suggerisca davvero quanto. La scelta di una grafica stile cartoon non migliora la situazione. Ci sono alcuni eventi che colpiscono, questo è vero, così come colpisce schierare dei ragazzini contro i nazisti, ma in linea generale la messa in scena, per rubare un'espressione teatrale, è davvero scialba e distaccata, e i testi nel codex non bastano a darle la forza necessaria. Insomma, la direzione artistica è davvero poca cosa e il dramma della guerra inizia a emergere un poco solo nella parte finale della campagna, quando i morti si sono accumulati e la situazione appare sempre più disperata. Da notare anche una certa ripetitività del gameplay, con le missioni che finiscono per assomigliarsi un po' tutte e che, a prescindere dagli obiettivi, si limitano a essere una caccia al tesoro / eventi prima dello scadere dei punti azione. Peccato, perché lo scenario è interessante e alcune dinamiche del gameplay invoglierebbero anche a rigiocare, non fosse per tutti i problemi elencati che rischiano di frenare anche i più volenterosi.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Multiplayer.it
5.5
Lettori (3)
6.1
Il tuo voto

Warsaw è un gioco riuscito a metà che non convince per come rappresenta la sua tematica e per una serie di colli di bottiglia nel gameplay che lo castrano sulla lunga distanza. È un This War of Mine con meno stile che strizza per l'occhio agli XCOM senza grossa convinzione. Non è completamente da buttare, ma paradossalmente potrebbe piacere più a chi non è interessato allo scenario storico a cui si ispira che a quelli che cercavano una visione videoludica sensata della rivolta di Varsavia.

PRO

  • I combattimenti hanno molti aspetti da considerare
  • La fase gestionale è semplice, ma completa

CONTRO

  • Messa in scena scialba
  • Molti colli di bottiglia nel gameplay
  • Manca della necessaria drammaticità