Eravamo preoccupatissimi. Il 2012 è partito bene con indie in uscita di grande interesse, conversioni attese come quella di Dark Souls segno di una rinnovata capacità di farsi sentire da parte della community ma anche un po' di movimento sul fronte hardware, nonostante un'evidente e inevitabile stagnazione tecnologica dovuta all'immobilismo delle console. Addirittura una fiera statunitense aperta al grandissimo pubblico come il Pax East ha visto una presenza crescente di esclusive PC, soprattutto F2P di qualità.
Cosa mancava quindi? Ma ovviamente il solito, immancabile gioco già uscito nell'Est Europa da tempo ma del tutto sconosciuto a noi. Finalmente dopo qualche mese di silenzio il nostro desiderio è stato esaudito: si tratta di Inquisitor, figlio del retaggio di Diablo e Divine Divinity accolto nella natale Repubblica Ceca con buon entusiasmo e attualmente in corso di traduzione in lingua inglese. Non sappiamo data d'uscita e prezzo, ma intanto invitiamo a dargli un'occhiata, lo stile e le premesse old school non mancano.
Per la serie "retro segnalazioni" (quindi ci scusiamo con chi già da messi ne fosse a conoscenza) indichiamo come ascolto obbligatorio il podcast registrato l'ottobre scorso tra i ragazzi di Irrational Games e Guillermo del Toro. Cinquanta minuti di audio divisi in due parti - qui e qui - in cui si discute un po' di tutto, compresa la creazione di mostruose creature che terrorizzano spettatori e giocatori. Tra gli approfondimenti da non mancare indichiamo questa lunga intervista fatta a Stèphane D'Astous, General Manager di Eidos Montreal, che parla delle difficoltà affrontate in termini di management durante la creazione di Deus EX: Human Revolution e del lavoro su titoli tripla A con coinvolte centinaia di persone, aspettative altissime e cifre da capogiro.
E poi questa riflessione di Patricia Hernandez sul livello di sfida e in generale il tema sempre più dibattuto dell'accessibilità. Se volete sbavare, questo video del CryEngine 3 provoca intensa salivazione, mentre chi volesse giocare qualcosa può scaricare la beta di Project Reality: BF2 Vietnam.
In chiusura embeddiamo lo speciale che IGN ha pubblicato sull'evoluzione di Diablo, dell'intera serie. Quasi dieci minuti che ripercorrono quanto sviluppato dal 1996 ad oggi, proprio alle soglie dell'uscita di Diablo III, il 15 maggio prossimo. Per visionare altri video si può andare sul sito ufficiale della GDC dove, come ogni anno, sono stati caricati una serie di contenuti accessibili anche a chi non ha partecipato. Compreso, per restare in tema, uno sguardo approfondito sull'art direction di Diablo III.
PS: L'A-Team Clan ci segnala la creazione, a questo indirizzo, di una lega per FIFA 12 in versione PC - al momento suddivisa in Serie A e B - che sfrutta un sistema anti cheat sviluppato appositamente. Insomma chi fosse interessato può rivolgersi direttamente ai siti di riferimento.
di Umberto Moioli
Stealth Hunter 2
Come sarebbe stato Metal Gear Solid senza Hideo Kojima? Possiamo immaginarlo giocando a Stealth Hunter 2 , per il quale vi consigliamo di ritagliarvi due ore di tempo così da finirlo tutto d'un fiato. Non per la storia, che non è niente di speciale: qualcuno ha delle armi nucleari di contrabbando e noi dobbiamo scoprire cosa intende farne.
Dovremo quindi infiltrarci nella base del nemico, scoprire i suoi piani, che ovviamente nascondono qualcosa di ancora più sinistro di un terrificante attacco nucleare, uccidere il super bastardo e darcela a gambe. Per fortuna qua e là nel corso della missione si scoprono piccoli tocchi di ironia salutari per lo spirito, un po' depresso davanti al grigiore dei corridoi che ci accompagneranno per ben diciotto livelli. Ma veniamo al gameplay, il motivo per il quale vi consigliamo di non frammentare l'esperienza di gioco. La visuale isometrica è un buon compromesso, anche se ci vuole un po' a imparare come raggirare le guardie con i tasti direzionali. Il sistema di controllo ha però il vantaggio di servirsi solo di un tasto per tutte le azioni principali: sparare, piazzare il C4, spezzare il collo a un nemico, aprire una porta o un condotto, fare rumore e appiattirsi contro un muro. Le armi a nostra disposizione sono una pistola con il silenziatore e un mitra, anche se all'inizio potremo fare affidamento solo sulle nostre mani. Comunque come nella migliore tradizione del genere si possono risolvere la maggior parte delle situazioni senza sparare un colpo anche nei livelli più avanzati. Oltre ai nemici ci sono telecamere e raggi laser collegati a un allarme, grande classico dei giochi di infiltrazione.
Qualche volta poi capita che una porta sia chiusa a chiave e a noi tocchi scassinarla indovinando una sequenza di tasti in base al tipo di lucchetto. Fino a qui davvero nulla di originale, ma c'è almeno un'idea brillante in questo Stealth Hunter 2 ed è il sistema per aggirare i terminali. Il tempo chiaramente è limitato e il conto alla rovescia veloce. Mentre le cifre scorrono veloci dobbiamo perciò simulare l'abilità di un vero hacker battendo tasti a caso sulla tastiera il più in fretta possibile, mentre il gioco fa comparire istruzioni di codice sullo schermo del computer che stiamo sabotando. Il risultato finale è quello che si vede nei film di Hollywood: una persona con la fronte corrugata e le dita che corrono veloci sulla tastiera digitando un bel niente. Nonostante i controlli un po' macchinosi Stealth Hunter 2 è rifinito abbastanza bene, e anche i livelli, puliti e dettagliati, offrono diversivi sufficienti da invogliarci a superare un ostacolo dopo l'altro, grazie anche a un livello di sfida in costante crescita. E mentre tratteniamo il fiato sotto una telecamera di sorveglianza, una musica minacciosa si occupa di stuzzicare i nostri nervi. Da provare se rimpiangete Splinter Cell e Metal Gear Solid, o se avete finito Deus Ex: Human Revolution senza sparare un colpo.
di Andrea Rubbini
Titolo: Stealth Hunter 2
Sviluppatore: RAC7
Distribuzione: Freeware
Browser game: Gioca
Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.
La macchina di fascia alta, la seconda più costosa tra le quattro proposte mensilmente, torna simile a trenta giorni or sono se non per modifiche minori e per la scheda video, che diventa la AMD Radeon HD 7850. In realtà a seconda di gusti e necessità, ci sarebbe parecchia scelta a partire dalla GTX 560 Ti suggerita fino all'appuntamento scorso. Così com'è, comunque, questa configurazione offre buoni margini di durata e aggiornamento.
di Umberto Moioli
Star Wars: The Old Republic
È una settimana molto importante per la Vecchia Repubblica: l'attesissimo Update 1.2 è stato finalmente rilasciato, non senza qualche problemino. Ma andiamo con ordine: Explosive Conflict, questo il nome dell'aggiornamento, pesa circa un gigabyte e aggiunge al client di The Old Republic un bel po' di novità. Ne parleremo più approfonditamente la prossima settimana in uno speciale dedicato, comunque qui vale la pena ricordare le novità: tanto per cominciare, oltre a svariati miglioramenti dell'interfaccia e delle opzioni grafiche, arriva anche un nuovo Flashpoint chiamato The Lost Island; poi, una nuova Operation ambientata sull'inedito pianeta Denova.
A livello di PvE sono state inoltre aggiunte svariate quest giornaliere sul pianeta Corellia e, naturalmente, la feature più importante dell'aggiornamento, il sistema Legacy che permetterà di crescere nuovi personaggi approfittando di numerosissimi bonus. Sul fronte del PvP, invece, è stata aggiunta una nuova Warzone, Novare Coast, ma è proprio qui che è sorto qualche problema: a sorpresa, la tanto attesa meccanica delle Warzone "a rank" non è stata integrata nel codice finale. "Dopo attenta considerazione, ci è sembrato evidente che la progettazione delle Ranked Warzone ha ancora bisogno di tempo. Ci scusiamo per questa delusione e vi chiediamo di pazientare ancora un po'" ha detto Daniel Erickson, affermando poi che la feature verrà rilasciata a tronconi, cominciando con la possibilità di mettere in coda un intero gruppo di otto giocatori. L'equipaggiamento War Hero, originariamente legato al sistema Ranked, sarà ottenibile nella patch 1.2 per altre vie. I fan del PvP dovranno insomma aspettare i prossimi update, nel frattempo BioWare si è scusata per il disagio anche in un altro modo: regalando trenta giorni di gioco e il vanity-pet Tauntaun Ram a tutti giocatori di livello 50 con sottoscrizione attiva.
Rift
Anche per l'MMORPG di Trion World è in arrivo una nuova patch, l'aggiornamento 1.8 per l'esattezza, e le novità all'orizzonte sono davvero interessanti. Tanto per cominciare, saranno introdotte due nuove professioni: Fishing e Survival. Lo scopo della prima ci sembra abbastanza chiaro, sarà insomma possibile pescare e non soltanto pesci ma anche artefatti di valore. Survival invece è un po' più particolare: permetterà di cucinare cibi più potenti rispetto a quelli offerti dagli NPC ma anche di costruire tende e falò che, oltre a incentivare il role-playing, aumenteranno anche temporaneamente i punti esperienza guadagnati. Sarà aggiunta anche un'interfaccia per il reclutamento delle gilde e una nuova meccanica che incentiverà a tornare nelle vecchie zone per nuovi eventi e quest speciali. Infine, è in arrivo anche un nuovo raid-dungeon intitolato Infernal Dawn:
i devs a quanto pare hanno riconosciuto l'eccessiva difficoltà del precedente raid Hammerknel, cercando di rimediare con nuove sfide alla portata di tutti, basate sopratutto sul gioco di squadra. L'idea è quella di evitare meccaniche che possono condurre al fallimento a causa degli errori di un singolo individuo e quindi a sterili polemiche, un problema in effetti molto contestato in occasione di Hammerknell. A parte questo, l'aggiornamento 1.8 introdurrà anche una serie di feature pensate per rendere l'esperienza molto più user-friendly: da un punto di vista tecnico, Trion World ha deciso di sperimentare con il sistema di streaming già visto in World of Warcraft da qualche mese e, in pratica, i nuovi giocatori potranno cominciare la loro avventura ancora prima di completare lo scaricamento del client; il sistema di ricompense "in coda" per le quest sarà inoltre bilanciato per impedire l'accumulo di punti esperienza, denaro e oggetti: in pratica ci sarà un limite al numero di ricompense che sarà possibile "mettere da parte" e, inoltre, i punti esperienza e il denaro saranno assegnati immediatamente al completamento di ogni quest.
TERA
Fra poche settimane entrerà nell'arena degli MMORPG un nuovo sfidante, parliamo ovviamente dell'MMORPG di Bluehole Studio che verrà rilasciato in occidente il primo giorno di maggio. Di conseguenza, da questa settimana iniziano i preparativi di rito: per cominciare, dal 13 al 17 aprile tutti coloro che hanno preordinato il gioco potranno accedere ai server per creare i propri personaggi e quindi prenotarne i nomi. La fase di open beta inizierà invece il 20 aprile, ma i server saranno aperti già il 19 a tutti gli utenti che hanno preordinato. La open beta durerà tre giorni e si concluderà il 23 aprile: cinque giorni dopo, il 28, i soliti preordini potranno già cominciare a giocare TERA con tre giorni di anticipo rispetto agli utenti normali.
Nel frattempo, En Masse Enterainment ha divulgato una serie di novità che faranno felici tutti i futuri esploratori di Arborea: prima di tutto, TERA sfoggerà presto uno sfavillante "dungeon finder", consentendo così ai giocatori, in gruppo e non, di accedere facilmente e automaticamente ai dungeon del gioco. E' una feature molto comoda, alla faccia della socializzazione, che rende decisamente indolore e immediato questo aspetto del gioco. Contemporaneamente, la quantità di oggetti e denaro nei dungeon è stata triplicata e nel caso la missione dovesse fallire i giocatori riceveranno comunque un premio di consolazione. Più esplicitamente legati all'economia sono anche alcuni cambiamenti al "broker", ovvero la casa d'aste, che in release apparirà più chiara e funzionale in virtù della rimozione dei "negozi privati", pensata proprio per rendere la casa d'aste il principale mezzo di scambio nel gioco. Inoltre, l'unità monetaria è stata riveduta e corretta per rendere le transazioni meno complicate e gli incantatori saranno felici di sapere che, se falliranno un incanto, l'oggetto in questione non verrà più depotenziato come accadeva in passato. Una serie di modifiche, insomma, pensate per rendere l'esperienza il meno frustrante possibile, nonostante l'origine coreana del titolo faccia pensare altrimenti.
di Christian La Via Colli
Darkstone
All'epoca dell'uscita, parliamo dell'ormai remoto 1996, Diablo fu un fulmine a ciel sereno. Le immense vendite convinsero molti ad abbandonare la strada dei giochi di ruolo tradizionali, basati sulla capacità di gestire il party, il ragionamento per superare i puzzle più difficili e una buona visione strategica degli scontri, per quella degli giochi di ruolo d'azione, dove la pulizia della palla del mouse (all'epoca avevano le palle, sì, non fate quelle facce da giocatori occasionali senza preservativo) e la responsività dei pulsanti contava più di tutto il resto.
Ovviamente non mancò la moltiplicazione dei cloni e dei pesci, che produsse (e ancora produce) titoli medi, altri più interessanti e altri ancora delle immense schifezze. In quale categoria includere Darkstone di Delphine Software? Parlandone in termini di vendite non andò molto bene, eppure non è affatto malvagio. E poi ci sono i draghi. No, non li ha inventati Bethesda. In realtà è difficile dire se giocarci oggi abbia un qualche senso, perché comunque il genere non è stato fermo e negli anni sono usciti diversi action RPG piuttosto acclamati. È anche vero che stiamo parlando di un filone che si è rinnovato pochissimo rispetto alla formula originale e avviando Darkstone ci si stupisce di come il sistema di gioco non sfiguri poi troppo rispetto a un più recente Torchlight, nonostante la mancanza di alcune comodità nell'interfaccia che ormai sono uno standard. Ecco, forse un Darkstone, titolo non certo imprescindibile, può essere usato come metro per capire quanto effettivamente il genere sia andato avanti rispetto a più di quindici anni fa, ovvero molto poco. E questo cosa significa? Be', forse che Diablo aveva già detto tutto, oppure che, più realisticamente, nessuno ha mai voluto veramente discostarsi dalla formula base dettata da Blizzard, adagiandosi e portando alle estreme conseguenze il focus sull'inventario, sulle quest generiche e sulle battaglie contro centinaia di nemici contemporaneamente.
di Simone Tagliaferri
Titolo: Darkstone
Linea: GOG.com
Prezzo: 5,99$
Storico: Niente di rilevante da segnalare.
Voto originale Multiplayer.it: - N/D
Una delle nuove strade produttive dell'industria elettronica è il Recommerce. Gli oggetti tecnologici hanno un prolifico mercato dell'usato e possono anche essere rigenerati per sostituire dispositivi malfunzionanti, come succede da tempo nei dipartimenti di assistenza di numerose compagnie. Ma gli oggetti rigenerati tornano anche in commercio e sono rivenduti direttamente e spesso con un margine di guadagno notevole. Per questo in molti casi conviene vendere il proprio cellulare a un servizio di Recommerce viste le valutazioni talvolta sorprendenti.
NextWorth.com, ad esempio, è specializzato nei prodotti Apple e compra sia dispositivi da rivendere così come sono, sia device da spolpare per ripararne altri e rivenderli. Il sito acquista un 3GS in buone condizioni a 112 dollari per scendere a 100 nel caso della classica crepa postariore e piombare a circa 10 dollari nel caso di un iPhone di terza generazione con schermo rotto, batteria non funzionante e condizioni generali pessime. Gazelle.com si muove nello stesso ambito, ma include anche altre marche e spesso acquista a prezzi ancora migliori, almeno quando il mercato lo permette. Infatti nel caso dell'iPad questi sono scesi vista l'elevatissima richiesta di trade-in coincisi con il lancio della nuova versione del tablet Apple. Il successo di queste iniziative, sottolineato da un sondaggio dello stesso staff di Gazelle.com, non ci stupisce. Infatti, anche se contrattando direttamente con un acquirente è ovviamente possibile scambiare il proprio smartphone in modo più vantaggioso, un servizio internazionale che gestisce la cosa in modo automatico include garanzie che un mercatino virtuale non può certo dare. In USA il fenomeno del Recommerce, che include ogni tipo di dispositivo rinnovabile e rivendibile, è ovviamente più diffuso, vista la combinazione tra shopping compulsivo, elevati acquisti tecnologici e tendenza ambientalista. Negli Stati Uniti gli stessi marchi, e anche buona parte dei produttori di hardware PC, hanno servizi di riciclaggio interni. Ma anche le catene grosse catene della vendita al dettaglio offrono credito in cambio di tecnologia non più desiderata.
Costco per esempio offre un bonus da spendere in acquisti successivi mentre Walmart.com ricambia con una Wal-Mart Visa caricata del denaro corrispondente alla valutazione dell'oggetto restituito. Il programma di Sears Holdings poi è particolarmente vantaggioso con i cellulari valutati al 61% del prezzo corrente e la catena recupera anche laptop, lettori MP3 e macchine fotografiche. Le cose per fortuna si muovono, lentamente, anche in Italia. Recellular e Cashconverters hanno una sede nello stivale ed esistono anche alcuni servizi esclusivamente nostrani come ilCelluvale.it. Ma la maggiorparte dei riciclatori si occupa ancora esclusivamente di altro, come vestiti, giocattoli e vespe, segno che nonostante l'elevato quantitativo di tecnologia venduta il gap tecnologico, in termini di pensiero, è ancora elevato. Un vero peccato visto che si tratta di un business che funziona. Un oggetto rigenerato può infatti essere venduto a un prezzo piuttosto elevato e la garanzia di durata inferiore è senza dubbio un ventaggio per il venditore che spende meno in assistenza. Inoltre si tratta di un mercato bello grosso con ilCelluvale.it (nome da brivido) che rigenera qualcosa come 80 mila cellulari l'anno e offre assistenza anche per iPad e Samsung Galaxy Tab. Purtroppo per quanto riguarda l'informatica generica le possibilità sono inferiori e un servizio di pari portata dedicato ai PC difficilmente vedrà la luce. Non mancano comunque svariate realtà che si occupano del riciclaggio di PC e componentistica. Nel campo della rigenerazione PC, ci sono siti come PC-usati.com dove possiamo trovare svariate offerte tra cui anche i PC ricondizionati da Algotech che si sta facendo un nome nel settore. Esistono poi altre realtà come PCusatimilano.com che ha anche una sede. Ovviamente si tratta di nomi che danno poche garanzie in termini di sicurezza, non essendo compagnie riconosciute di grossa taglia. Capita, per esempio, di la somma degli hertz di due core di una CPU tra i dati di un PC, e questo è senza dubbio un brutto segnale, ma da qualche parte bisogna pur partire. Inoltre se il PC è vecchio e la vendita potrebbe essere problematica è possibile donarlo a chi lo ricicla gratuitamente magari per promuovere Linux o donare strumenti di e-learning ai paesi sottosviluppati.
Il sito di Trashware Cesena spiega, in prima pagina, scopi e requisiti di una donazione in questo caso ovviamente funzionale alla città di Cesena. In ogni caso servono senza dubbio soluzioni di portata più ampia, capaci di rendere ancora più appetibile il riciclo anche di oggetti relativamente nuovi, per ridurre la spazzatura e lo spreco che ormai hanno raggiunto proporzioni preoccupanti anche da noi. Chi è interessato alla questione è ha la possibilità incontrare alcuni operatori del settore, e verificarne l'affidabilità, nelle varie fiere informatiche che si tengono in tutta Italia da qualche anno. In moltissimi casi le offerte non sono particolarmente allettanti, con computer davvero troppo datati venduti a oltre 200 euro. In altri casi invece, in contesti più ampi come Genova o Milano che si terrano rispettivamnte il 21 maggio e il 26 maggio, è possibile acquistare, al prezzo di una console, PC ancora validi con tanto di mouse, tastiera e monitor. Il consiglio è di acquistarli senza scheda video, che di solito è la pietra dello scandalo delle false offerte, per poi comprarla a parte in base alle proprie necessità. Ovviamente un certo controllo è auspicabile anche nel caso dei siti internazionali più blasonati. Come compratori l'atto di rinunciare alla garanzia per risparmiare qualche euro non è sempre consigliabile, soprattutto nel caso di tecnologia ricondizionata. Controllate dunque bene le condizioni di contratto prima di cavalcare l'onda. Inoltre verificate il prezzo. Escludendo i prodotti Apple nella maggiorparte dei casi il calo di prezzo della tecnologia è estremamente rapido. E' sufficiente il lancio del modello successivo di un router o di un monitor perchè il valore di questo venga addirittura dimezzato. E non è sempre detto che un servizio di Recommerce adegui i prezzi con la stessa rapidità con cui lo fa il mercato del nuovo. Può capitare per un normale ritardo operativo o può essere una tecnica intenzionale, ma in entrambi i casi è meglio non restare fregati.
di Mattia Armani