Ci sono giochi che fanno la differenza in pochi minuti e Ni No Kuni: Wrath of the White Witch è uno di questi senza dubbio. È bastata una demo alla conferenza di presentazione del Global Gamers Day di Namco Bandai a Las Vegas per ricordare, a chi l'aveva visto in precedenza e per far sapere a chi non ci avesse mai avuto a che fare, quanto è bello il jRPG sviluppato da Level 5 in collaborazione col mitologico Studio Ghibi... sì, proprio quelli di capolavori del calibro di Laputa e La Principessa Mononoke.
Il gioco, che sarebbe dovuto restare un'esclusiva per Nintendo DS è poi stato portato su PlayStation 3 con risultati strabilianti (a voler mantenere un basso profilo) con un cel shading per i personaggi, che gli dà una corposità e una fisicità che vanno visti per essere creduti. Ni No Kuni: Wrath of the White Witch è forse la cosa che più si avvicina ad un vero e proprio anime in tempo reale, lì dove troppi giochi hanno provato a confrontarsi con un'impresa del genere. Akihiro Hino, presidente e CEO di Level 5, si è presentato alla stampa per una notizia di non poco conto, ovvero l'annuncio di un'uscita europea nel 2013 del gioco in questione che, per quanto ci riguarda, avrà probabilmente dialoghi in giapponese e inglese e sottotitoli in italiano. Quindi, da una parte una buona notizia, dall'altra c'è ancora da aspettare fino all'anno prossimo.
Due chiacchiere con Akihiro Hino
La storia di questa avventura parte dalla morte della madre di Oliver, il protagonista tredicenne, al quale però, viene lasciata una bambola e una promessa: affrontando mille imprese in uno strano mondo parallelo, potrà incontrare nuovamente la madre. Sono i dettagli che fanno la differenza in Ni No Kuni: Wrath of the White Witch, come le animazioni certosine, i fondali dettagliati e tipici di uno stile, delicato e sontuoso, che ci rimanda a capolavori come Grandia, per chi se lo ricorda (in caso contrario basta andare a questo indirizzo), e dettagli come la corsa, fluidissima, che quando porta il personaggio su una rampa di scale gli fa compiere piccoli passi, più veloci, sempre perfettamente sincronizzati con gli scalini da scendere o da salire.
Nella maggior parte dei titoli sarebbe necessaria una scena d'intermezzo per ottenere risultati simili, qui basta l'abilità di Level 5, di Studio Ghibli e una rampa di scale, appunto. Del gioco ne abbiamo parlato già in un paio d'occasioni con le nostre cronache del Tokyo Game Show, quando abbiamo potuto provare il titolo con più calma, visto che i tempi del Global Gamers Day non ci hanno concesso una tempistica sufficientemente lunga e quindi vi rimandiamo soprattutto a questo secondo articolo, se volete farvi un'idea assolutamente esaustiva di cosa vi aspetta, se siete riusciti a resistere dal guardare il trailer pubblicato in questa stessa pagina. In questo caso però, abbiamo potuto fare il punto della situazione con Akihiro Hino per le grandi aspettative che Level 5 ripone nella pubblicazione del gioco, soprattutto in Europa, dove lo studio Ghibli è amatissimo e dove c'è grande attesa per gli standard qualitativi che si sono raggiunti. Proprio il pedigree dello studio è stato uno degli elementi chiave che li ha portati a cercare questa collaborazione con tanta insistenza.
Anche perché la fama che accompagna questi artisti è tale per cui, almeno in Giappone, ci sono una gran quantità di giocatori che hanno aspettato il gioco solo per poter godere delle animazioni e della cura realizzativa espresse e sono convinti che lo stesso possa accadere da noi, con la possibilità di raggiungere una grandissima varietà di giocatori. La pazienza per tanta attesa verrà ripagata, visto che si parla, appunto, di una pubblicazione nel 2013 per l'Italia, visto che sono previsti contenuti extra e una serie di DLC, elementi scaricabili dal PSN quindi, in tempo per il lancio, così da rendere il pacchetto più ricco rispetto all'uscita in terra nipponica. Anche se i dettagli son tutti da rilevare, si tratta di un'ottima notizia senza dubbio.
È stato comunque un lavoro lungo che ha cercato di combinare il dettaglio dei fondali e uno studio accuratissimo sulle possibilità offerte dal cel shading, eliminando le ombre dal viso dai personaggi e dandogli forma e sostanza aggiungendo poligoni, così da andare quanto più vicino possibile alla qualità di un anime vera e propria. Tutto questo aveva bisogno di tempo per poter essere adattato a dovere anche in termini di localizzazioni per i diversi paesi europei. Lungo la strada si sono perse solo alcune funzionalità del Nintendo DS, che sfruttavano il pennino e il touch screen in modi che avrebbero potuto essere replicati facilmente con il Move di PlayStation 3. Il sacrificio però, è stato fatto per approfondire alcuni aspetti, soprattutto grafici, che rendessero unica la versione per l'ammiraglia Sony, anche perché tutti potessero goderne anche senza avere il motion controller. Il 2013 è ancora lontano, ma siamo felici di aver abbracciato con decisione l'entusiasmo dei nostri colleghi che tornavano dal TGS carichi di lodi per questo Ni No Kuni: Wrath of the White Witch, che entra di diritto nei jRPG da giocare nel prossimo anno.
CERTEZZE
- Bellissimo visivamente
- Un jRPG ben confezionato
DUBBI
- Rischia di essere troppo semplicistico