In attesa dell'annuncio ufficiale con i materiali approvati da Relic, l'articolo è accompagnato da immagini di repertorio legate all'ambientazione del titolo.
L'arrivo di Company of Heroes nel mondo degli strategici ha dischiuso l'ambientazione militare, prima decisamente di nicchia in questo campo, a un audience più ampia e nel farlo ha creato un nuovo sottogenere capace di mescolare realismo e gameplay rapido e intuitivo.
Un obiettivo raggiunto dimostrando che c'è spazio per l'azione schietta anche quando a dominare è la visuale dall'alto. I punti di forza della formula, che ha fatto letteralmente innamorare moltissimi giocatori, sono la fisica estremamente dettagliata, le tattiche di fiancheggiamento realistiche ma al contempo intuitive, il multiplayer basato sul controllo di punti nevralgici e una gestione delle risorse finalmente diversa dal solito, senza il classico e ormai abusato resource gathering. Insomma, abbastanza da rendere il titolo targato Relic uno degli strategici più apprezzati di tutti i tempi. Non a caso successivamente abbiamo visto comparire R.U.S.E., Wargame Escalation e la serie Men at War, tutti orientati a una rilettura realistica ma più leggera e accessibile dello strategico di stampo militare. Purtroppo questi titoli, per quanto validi, presentano diverse mancanze o sul fronte della distruttibilità, oppure su quello dell'intuitività o, ancora, sul contorno e sulla componente narrativa che in un titolo storico sono come il sale nella pasta. In sostanza, nonostante la concorrenza sia molto più agguerrita di quanto non lo fosse sei anni fa, c'è spazio in abbodanza per Company of Heroes 2. L'ostacolo più grande del titolo infatti è la propria identità visto che la serie deve molto del proprio sucesso allo stupore tecnologico scatenato dal primo capitolo e si trova di fronte alla necessità di superare sé stessa per non deludere i fan. Le prime informazioni, per nostra fortuna, sono decisamente incoraggianti con alcune chicche capaci di far salivare anche i videogiocatori più smaliziati. Il motore grafico è l'Essence 3 ed è l'ultima versione del motore interno Relic che è in continuo miglioramento da ben sei anni, tutti impiegati per pianificare attentamente ogni aspetto di Company of Heroes. Per ora gli sviluppatori hanno mostrato solo la punta dell'iceberg, che andremo ad analizzare tra poco, ma la promessa è quella di regalarci un'incredibile varietà di situazioni rappresentate realisticamente e capaci di portarci sia nelle missioni più discrete, sia nel bel mezzo di immense battaglie che hanno scandito, purtroppo nel sangue, alcuni dei momenti più drammatici della Seconda Guerra Mondiale.
Non un passo indietro
Con questo secondo capitolo, annunciato a sorpresa da Relic, ci troveremo a combattere sul fronte orientale, uno scenario che è stato appena trattato dall'ultimo Men of War ma che in Company of Heroes 2, almeno secondo le dichiarazioni del team di sviluppo, verrà raccontato in modo differente dal solito. Gli sviluppatori non hanno ancora svelato la struttura narrativa nel dettaglio ma hanno rivelato che la storia sarà raccontata attraverso gli occhi di un corrispondente di guerra impegnato a documentare il fallimento dell'ideologia sovietica. Il giocatore avra però il compito opposto e dovrà condurre l'armata sovietica verso la conquista di Berlino e verso la vittoria sugli invasori.
Per arrivare a destinazione sarà prima necessario rovesciare il fronte creato da Hitler che, con il suo attacco a sorpresa in cerca di risorse per sostenere la propria guerra totale, ha costretto milioni di russi a una fuga disperata. Una ritirata di massa ritenuta inaccettabile dal Cremlino che nel 1941 decise di far fronte comune lanciando una micidiale contro offensiva. La mossa di Stalin, a metà tra la disperata necessità e lo slancio dittatoriale, ha rappresentato, con tutta probabilità, uno dei punti chiave per la caduta del Nazismo, ma al contempo ha prodotto conseguenze terrificanti. In quel frangente infatti si sono combattute 13 delle 15 battaglie più sanguinose di tutti i tempi, mentre lo sbarco in Normandia, evento di apertura del primo Company of Heroes, è appena la ventitreesima. In titolo ci porterà dunque lungo le strade di Stalingrado, tra fronti multipli, con fabbriche e abitazioni devastate e piene di cecchini. Dovremo poi affrontare il fango di Rostov e non mancherà la battaglia di Kursk, il più grande scontro di tutti i tempi tra compagnie corazzate. Confermata poi anche la battaglia di Rzhev, uno dei momenti cruciali del rovesciamento di fronte e che ha visto i Nazisti, ormai giunti a Mosca, subire le prime ingenti perdite. Nella missione svelata da Relic, chiamata non a caso Red Meat (Carne Rossa), il giocatore si trova nel mezzo di uno scontro che ha visto morire un milione tra coscritti e militari sovietici. La missione è stata mostrata con tanto di scene di intermezzo e inquadrature cinematografiche mirate a sottolineare la drammaticità della situazione e la maggior carica narrativa del titolo.
Ma ciò che ha colpito di più della presentazione è stato il comparto tecnico. Prevedibili i miglioramenti della fisica, sia per i detriti che per i corpi dei soldati. Meno prevedibile l'introduzione della neve e stiamo parlando di neve vera, come i videogiocatori l'hanno sempre sognata. Non stupisce che la soffice e gelida sostanza, temibile nemico di milioni di soldati, sia stata curata maggiormente, visto che l'ambientazione del titolo ha nella neve uno dei suoi punti cardine. Ma stupisce il fatto che questa si depositi, venga spazzata via dalle granate e venga schiacciata credibilmente dai cingoli. La neve, grazie alla sua tridimensionalità, crea addirittura pareti e trincee, risorse fondamentali quando, come nella missione in questione, non ci sono molte coperture. In sostanza, come i muri distruttibili, diventa una risorsa di gioco e ovviamente un fattore di vanto, dal punto di vista tecnologico, per il team. E non è l'unico picco tecnico. A quanto pare l'effetto delle fiamme è all'altezza della neve e va ben oltre la mera delizia estetica (per quanto possa essere delizioso vedere degli uomini che vanno a fuoco). Un lanciafiamme rivolto contro una casa la incendia, la neve sul tetto si scioglie e i muri collassano. Abbastanza da rimanere stupiti.
Impronte nella neve
La missione svelata dal team ha mostrato ai presenti buona parte delle meccaniche single player del titolo, con l'azione che segue una linea narrativa lungo svariate situazioni "sceneggiate" dagli sviluppatori. Presumibilmente il multiplayer cavalcherà la formula a settori del primo capitolo che esaltava la gestione accurata di ogni singola unità, ma Relic, al di là della presenza di un comparto multigiocatore, non ha voluto svelare nulla. Torniamo dunque alla missione mostrata dagli sviluppatori a PC Gamer e scopriamo che in un frangente i soldati si trovano inchiodati tra una mitragliatrice tedesca e una alleata ma che punta sempre su di loro. Un simpatico incentivo della contro offensiva micidiale di Stalin che prevedeva l'eliminazione delle proprie truppe, al grido di "non un passo indietro", per evitare che anche un solo soldato pensasse alla fuga.
Tornando alla situazione la squadra è ovviamente paralizzata dal fuoco nemico, ma una granata fumogena sblocca la situazione, la neve alta diventa un nascondiglio e un carro arriva giusto in tempo per sterminare il nemico. Questo incontra però diversi soldati tedeschi nascosti in ogni dove in attesa di un eventuale mezzo corazzato sovietico. Il nemico infatti è addestrato ed è sempre temibile mentre i nostri rinforzi, decisamente meno preparati, hanno dalla propria il numero. Dunque la differenza tra i due schieramenti si riflette sulle meccaniche di gioco, almeno nella campagna. Molto realistico, a quanto pare, anche il nuovo sistema di copertura con animazioni migliori che includono la possibilità di scavalcare gli ostacoli. Un'introduzione che rende senza dubbio più fluida l'azione di avanzamento di copertura in copertura e permette anche di abbandonare rapidamente una posizione quando arrivano proiettili esplosivi.
Per rendere più realistico il gioco di visuali che si crea tra capanni, muraglioni di neve e fortificazioni, i ragazzi di Relic hanno modificato il modo in cui la linea visiva del giocatore viene gestita. Il titolo infatti, attraverso il sistema denominato True Sight (Vera Vista), mostra esattamente quello che vedono i soldati, tenendo conto di tutti gli oggetti capaci di bloccare la visuale. Come in Commando o in UFO dunque non potremo sapere cosa sta succedendo dietro l'angolo se i nostri soldati non sono in una posizione che gli consente di vedere oltre. Il posizionamento corretto delle truppe diventa dunque ancora più importante per avere una visuale ottimale e non essere sorpresi. Inoltre una granata fumogena ha un effetto quasi assoluto sui sensi del giocatore, e su quelli dell'intelligenza artificiale, rendendo il tutto più credibile. L'aumento di realismo include anche le unità corazzate tra cui troviamo il celebre carro T-34S che si evolverà in accordo con le modifiche apportate dagli ingenieri russi durante la guerra. Il carro era pericoloso da utilizzare ma estremamente veloce, con una canna piuttosto lunga e facile da produrre. Caratteristiche peculiari che hanno saputo sorprendere le unità della Panzerwaffe in più di un'occasione.
Cosa possiamo aspettarci
Da Company of Heroes 2 possiamo aspettarci maggiore reattività delle truppe, fisica migliore e più ricca, un sistema di coperture rinnovato, realismo maggiore e una trama coinvolgente. Le meccaniche però, hanno rivelato i ragazzi di Relic, resteranno fedeli a quelle del primo capitolo. Il team ha tentato strade alternative ma non ha trovato nulla di più funzionale e non vuole ovviamente deludere i fan. Comunque, almeno su carta, l'introduzione di un elemento dinamico come la neve reale, che si scioglie in presenza del fuoco, è una di quelle cose che fanno salivare anche il più navigato dei giocatori. Inoltre il nuovo sistema di visuali promette di esaltare la componente tattica e non osiamo poi immaginare la resa della fisica della serie, ulteriormente migliorata, in uno scontro tra decine di carri riprodotti fedelmente. Non osiamo immaginarlo perchè altrimenti il 2013 ci sembrerebbe davvero troppo lontano.
CERTEZZE
- Stessa intuitività del primo capitolo ma azione più ricca
- Dettaglio estremo e battaglie sempre più spettacolari
- La nuova gestione della visuale promette di arricchire il versante tattico
DUBBI
- Poche innovazioni nelle meccaniche globali
- Rischiano di esserci poche novità anche per il multiplayer