Prima episodio regolare della serie, poi spin off, poi cancellato, poi spin off di nuovo. Lo stesso nome scelto per il gioco ha subito una gestazione travagliata e una crisi di identità, infine risolta affidandone lo sviluppo ai Platinum Games, gli stessi di Bayonetta e Vanquish, e permettendo per la prima volta alla stampa più meritevole di provare il titolo.
Stiamo parlando di Metal Gear Rising: Revengeance, che arriverà su PlayStation 3 e Xbox 360 con protagonista quel Raiden inizialmente proposto in Metal Gear Solid 2 e che nel quarto capitolo è diventato una sorta di cyborg con parti umane. Non a caso questo gioco è ambientato dopo le vicende dell'ultimo capitolo "regolare" della serie e, anche a causa del nuovo sviluppatore, propone un gameplay per certi versi radicalmente differente che si stacca dalla macchinosità, più o meno voluta, più o meno stealth, degli illustri predecessori. Ad ogni modo la nostra prova è cominciata con il tutorial del gioco, che ci ha permesso di prendere immediatamente confidenza con i nuovi comandi. Da un lato Metal Gear Rising: Revengeance narra le vicende di Raiden e dispone di sequenze di intermezzo che seguono la falsariga della serie normale, dall'altro le propone in maniera decisamente più immediata e arrembante, seguendo la falsariga del suo gameplay.
Ti taglio in due
Il controllo di Raiden è infatti estremamente agile, con lo stick analogico sinistro si comanda ovviamente il movimento, con quello destro si gestisce la telecamera, con R1 si corre e con X si salta. Il tasto quadrato permette di sfoderare gli attacchi di spada leggeri, il triangolo quelli pesanti, il cerchio rappresenta il classico tasto di conferma/azione e grazie ad L2 è possibile utilzzare l'arma secondaria, quando disponibile. La vera novità è rappresentata però dalla funzionalità legata al tasto L1, che permette di entrare nel cosiddetto "Blade Mode", una modalità nella quale la visuale si avvicina al protagonista principale, il tempo rallenta e, utilizzando lo stick analogico destro, è possibile sfoderare dei colpi affilati di lama rilasciando lo stick destro nelle varie direzioni, con una precisione decisamente certosina.
Nel tutorial proposto abbiamo imparato perfettamente ad utilizzare questa modalità, l'idea è quella di attaccare gli avversari con i classici colpi associati ai tasti frontali del pad, per poi finirli grazie al Blade Mode per tagliuzzarli in mille pezzettini. Nel proseguo abbiamo affrontato un elicottero evitando i suoi missili grazie alla corsa in congiunzione col tasto R1, che permette anche di aggirare agilmente gli ostacoli, successivamente lo abbiamo colpito più volte con l'arma secondaria, un lanciamissili, per attaccarlo infine in maniera ravvicinata con il Blade Mode, fino a ridurlo in tantissimi pezzettini di ferro. La demo è continuata con altri combattimenti e nel caso di quelli con più nemici era possibile premere al momento giusto il tasto X, cerchio o quadrato per eseguire una sorta di mossa finale che permetteva a Raiden di staccare pezzi cibernetici dagli avversari in maniera tale da ricaricare la propria energia. Ci sono anche altri oggetti da raccogliere e gadget che presumibilmente verranno utilizzati mediante inventario (purtroppo non accessibile nella sua interezza) mentre non manca la possibilità di agganciare gli avversari con il dorsale inferiore destro. Siamo incappati anche in sezioni che alternavano sequenze non interattive con quelle di giocato, e un'altra dove eravamo attaccati da diversi elicotteri e lo scopo era quello di fuggire a ritroso evitando al contempo gli ostacoli che si paravano davanti la strada. La demo purtroppo si è conclusa sul più bello, ovvero quando eravamo pronti ad affrontare un mech dalle dimensioni gigantesche; perlomeno siamo riusciti a farci una prima idea un po' più approfondita.
Metal Gear Rising: Revengeance potrebbe rappresentare una bella sorpresa soprattutto per quelli che in seguito ai tanti cambi riponevano poche speranze. Dal punto di vista narrativo dovrebbe proporre diverse sequenze spettacolari e collegarsi più volte alla storia di Metal Gear Solid, il suo gameplay però è molto più votato all'azione, dinamico e arrembante rispetto ai capitoli classici, il controllo di Raiden è estremamente reattivo e l'idea del Blade Time è sicuramente una novità interessante. Dal punto di vista tecnico la versione che abbiamo provato era ottima in termini di effettistica e numero di poligoni utilizzati per strutture e nemici meccanici, ci sono ancora diversi problemi in termini di pulizia grafica e di fluidità, ma speriamo vengano risolti in gran parte prima dell'arrivo nei negozi che non dovrebbe essere prima dell'inizio del prossimo anno. Facendo la doversa promessa che la gestazione di Metal Gear Rising: Revengeance aveva fatto perdere un po' di hype e attenzione sul gioco, la nostra prima prova ci ha un po' rincuorato sul fatto che possa essere un titolo interessante. Sia ben chiaro, estremamente differente nelle meccaniche rispetto a divertente però e dinamico come un Vanquish nel suo gameplay, un po' più complesso e, si spera, con un impianto narrativo molto vicino al sempre apprezzatissimo Metal Gear Solid.
CERTEZZE
- Divertente, immediato e spettacolare
- La cura narrativa di sempre
DUBBI
- Che possa essere un titolo troppo "leggero"
- Tecnicamente con alti e bassi