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PC Magazine #82

Nuove idee più o meno interessanti si fanno largo a cavallo di due generazioni... senza dimenticarci di hardware, MMO e indie giapponesi!

RUBRICA di La Redazione   —   14/07/2012

Che generazione è stata quella che appresta a concludersi? Su NeoGaf gli utenti discutono e, come al solito quando ci si interroga sulla contemporaneità, è più semplice vedere il bicchiere mezzo vuoto: i DLC, la serializzazione estrema di poche serie, idee reiterate all'infinito. Qualche spunto su ciò che sarà il futuro videoludico prossimo inizia comunque ad emergere. EDGE, ad esempio, approfondisce l'intricato design che Ubisoft promette con Watch Dogs, almeno stando al poco mostrato. L'evoluzione sarà però anche tecnologica ed Epic da una manciata di mesi rilascia informazioni sulla prossima incarnazione dell'Unreal Engine. Al ComiCon, in particolare, Cliff Bleszinski ha incoronato il PC: "la next-gen è già qui, è un PC di fascia alta". Spettacolo: uno dei più importanti sviluppatori sulla piazza, che da qualche tempo promette una produzione in esclusiva per la nostra piattaforma di riferimento, dimostra di non essersi scordata delle sue origini. Quindi, quale sarà l'attesissimo reveal? Daranno un seguito alla tech demo Samaritan? Qualche annuncio riguardo un nuovo Unreal? Beh, a quanto pare si tratta di Fortnite: la colorata e fumettosa produzione pare sia stata promossa come prima applicazione commerciale dell'Unreal Engine 4 e arriverà in esclusiva (temporale) su PC. Sinceramente, forse in modo un po' pregiudiziale, ci saremmo aspettati di più. Il timore di chi scrive è che, in un periodo di transizione, facesse comodo ammiccare agli utenti PC che godono di un panorama rinvigorito, ma allo stesso tempo Epic non intenda impiegare troppe risorse, sprecando importanti cartucce preservate per la prossima generazione di console. Sarebbe lecito come ragionamento, basta però essere chiari. La settimana è anche ricca di idee e spunti nuovi per davvero, per quanto magari tutti da verificare e non privi di criticità: Steam Greenlight e Ouya non saranno qui approfonditi per il semplice fatto che se ne parlerà negli editoriali della domenica, domani e la prossima settimana. Mentre aspettate, potete leggere quello che si può senza remore incoronare uno dei migliori pezzi degli ultimi mesi: Daniel Cook riflette sulle pagine di LostGarden a proposito del coinvolgimento del giocatore, dell'elaborazione di sistemi gratificanti e vari. Il pezzo gode di un'esposizione semplice e chiara di concetti a cui magari non si fa caso, ma che determinano la riuscita di un videogame. Vi lasciamo con il video di un intervento in cui gli autori di Project Zomboid spiegano cosa sta andando per il verso giusto e cosa invece no, nel processo di creazione di questo interessante survival RPG indie.

Dicono di noi:
"PC Magazine, la mia lettura della colazione del sabato", Pierpaolo Greco - Responsabile Editoriale Multiplayer.it

di Umberto Moioli

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Configurazione di fascia alta immutata rispetto al mese scorso, si registrano solo alcuni lievi aumenti di prezzo. Una scossa potrebbe avvenire con i "rumoreggiati" nuovi ingressi nella line up di schede Kepler, che potrebbero arrivare entro la fine dell'estate.

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The Secret World
Stiamo giocando la nuova proposta Funcom per voi: la nostra recensione arriverà presto, nel frattempo non possiamo che apprezzare l'entusiasmo dello sviluppatore che, dopo un lancio una volta tanto indolore, sembra voler supportare la sua nuova creatura fin da subito a colpi di aggiornamenti e patch. Il bug più interessante da correggere sembrerebbe proprio unico nel suo genere: colpisce la finestra di chat, che si blocca all'improvviso impedendo ai giocatori di comunicare. A quanto sembra questo problema è legato a doppio filo all'innovativa tecnologia single-server del gioco ed è stato impossibile riprodurlo o individuarlo finché i giocatori non hanno stressato il sistema.

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Funcom sta lavorando duramente per risolverlo il più presto possibile, si spera entro il 31 luglio, giorno in cui verrà applicato il primo aggiornamento contenutistico. Qualche settimana fa, infatti, Funcom ha affermato di star lavorando a una serie di aggiornamenti regolari, tendenzialmente a cadenza mensile, che aggiungeranno nuove missioni e sfide per incrementare la longevità del gioco (che vi anticipiamo essere un po' carente). L'idea è inoltre quella di evolvere il mondo di gioco seguendo un preciso iter narrativo, con buona pace di tutti quei giocatori che arriveranno tardi alla festa e si perderanno le missioni di un NPC ucciso di recente o altri simili plot-device. Secondo Ragnar Tørnquist, il gioco "non si svilupperà secondo la magia degli sviluppatori o le azioni dei giocatori ma in base alla fantasia degli scrittori". Il primo update, comunque, non ci andrà troppo pesante: si intitolerà Unleashed e aggiungerà al client non soltanto una buona quantità di missioni nuove di zecca, sopratutto di investigazione, ma anche nuovi nemici e la modalità "nightmare" per i dungeon Hell Fallen e Ankh. Sarà inoltre introdotto un marketplace multidimensionale, insomma una specie di casa d'aste che i giocatori potranno sfruttare per vendere e comprare oggetti. Il prossimo aggiornamento è previsto per agosto: riusciranno gli sforzi di Funcom a resistere all'innominabile concorrenza?

Star Wars: The Old Republic
A proposito di concorrenza, come se la passa la nostra galassia lontana lontana preferita? Bene, grazie, ma potrebbe star meglio. Scherzi a parte, la recente aggiunta del group finder ha portato una ventata di aria fresca sui server dell'MMORPG BioWare, che dopo un inizio un po' burrascoso, tra code e manutenzioni straordinarie, si sono stabilizzati sia a livello di popolazione che di performance. Una cosa è sicura, se il group finder fosse stato aggiunto qualche mese fa, ora The Old Republic navigherebbe in acque decisamente migliori. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, questa settimana il sito ufficiale del gioco propone un'interessante spiegazione di come funziona questa feature e che tipo di vantaggi offre ai giocatori, sopratutto quelli più casual, analizzando la scelta del ruolo o i requisiti da soddisfare per ricevere la ricompensa quotidiana.

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Al miglioramento della vivibilità del gioco ha contribuito comunque anche la migrazione gratuita tra server, ma i piani di BioWare sembrano essere molto più determinati di quanto sembri: la maggior parte dei server d'origine scelti per le migrazioni è stata infatti bloccata e ora non è più possibile creare personaggi su di essi. Questo non è che un altro passo verso l'inevitabile fusione di server che verrà operata entro la fine dell'estate, in sostanza se i giocatori dei server di origine non si sposteranno in un nuovo server sarà il gioco a farlo per loro. Con questa mossa, The Old Republic cerca dunque di riprendere fiato e prepararsi a un autunno decisamente difficile. Non a caso questa settimana è stata anche lanciata la versione gratuita di prova: chi non possiede già un account può infatti scaricare il client e giocare senza restrizioni fino a livello 15, provando tutte le classi, le warzone PvP e i flashpoint iniziali. In più, se riuscirete o siete già riusciti in passato a convincere un amico ad acquistare il gioco dopo aver provato la trial su vostro suggerimento, riceverete un inedito speeder modello Kurtob Alliance come premio. Insomma, altro che free-to-play: BioWare decisamente non vuole arrendersi. Tanto di cappello.

Guild Wars 2
Vi è piaciuto il nostro esclusivo provato degli Asura? Anzi, vi sono piaciuti gli Asura? Bene, perché in questo caso sarete felici di sapere che sarà possibile crearne uno nell'imminente beta-weekend che si terrà dal 20 al 22 luglio. E non solo: anche i misteriosissimi Sylvari saranno finalmente giocabili.

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Gli utenti che hanno pre-acquistato il gioco di ArenaNet potranno infatti creare il loro personaggio ed esplorare le due capitali, Rata Sum e il Grove, nonché le due aree iniziali limitrofe. Praticamente in versione definitiva, il client permetterà anche di provare una mappa per il PvP di gilda. Vi ricordiamo che questo è l'ultimo beta weekend per Guild Wars 2, poi bisognerà aspettare il 25 agosto (o il 28, per chi non ha diritto all'accesso anticipato) per giocare all'edizione retail vera e propria. Se siete ancora in dubbio, potete sempre tentare la fortuna con il nostro concorso: 450 chiavi per partecipare alla beta distribuite tramite il nostro sito web, Facebook, Twitter e Google+. In bocca al lupo!

Phantasy Star Online 2
Per i nostalgici dell'era Dreamcast, il futuro è un po' più roseo. La conferma arriva tramite il PR di SEGA, Satoshi Sakai: Phantasy Star Online 2 arriverà in occidente, cioè in Europa e in America, nei primi mesi del 2013. Fuochi d'artificio, gente che balla nuda in piazza, birra a fiumi.

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"La cosa più importante che vogliamo fare è offrire ai giocatori di Phantasy Star Online 2 un'avventura che cambia ogni volta che si collegano; proprio come nei giochi di ruolo da tavolo dove l'immaginazione può modificare tutto in ogni momento, vogliamo sorprendere i giocatori ogni volta che entrano in un dungeon o completano una quest" ha detto Sakai. Intenti ambiziosi, ci riusciranno? Phantasy Star Online 2 è appena uscito in Giappone; per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, qui basterà dire che si tratta di un action-RPG in terza persona dalle tinte MMO con un gameplay tendente al dungeon crawling. Il prequel ha fatto la storia del videogaming online per console, ritagliandosi un'appassionata fetta di fan: cosa succederà questa volta?

di Christian La Via Colli

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Continua a ribollire la pentola del mercato indipendente, complice il caldo mitologico che sta arroventando l'Italia.

Partiamo con Endless Space, un megalomane gioco di strategia a turni nel quale dobbiamo costruire un impero galattico e colonizzare nuovi mondi, avendo cura nel frattempo di spazzare via i nostri nemici. La presentazione del gioco, tra interfaccia e vedute planetarie è semplicemente splendida. I più esigente rimarranno delusi dall'intelligenza artificiale, che sembra afflitta da sindrome bipolare, ma tutti gli altri rischiano di annullare le vacanze per trascorrere le notti di agosto a prendere decisioni cruciali per la crescita del loro impero.

In attesa che il 16 luglio Anna cominci a tormentare i giocatori con le sue trappole psicologiche, i coraggiosi tra voi possono consolarsi con un gioco horror gratuito che li gelerà sulla sedia nonostante l'afa. Parliamo di Slender, un angosciante esperimento realizzato da AgentParsec con Unity Free. Il risultato è interessante, perciò scaricatelo e addentratevi nel bosco per trovare le otto pagine nascoste.

Adesso però emergiamo dalle tenebre per tuffarci nella beta gratuita di Platformines, un platform 2D che mescola gioco di ruolo, esplorazione e azione frenetica. Oltre alla campagna principale con dieci ore di trappole, nemici e tesori nascosti, Platformines offre una longevità quasi infinita grazie a un vasto mondo generato casualmente.

Per i nostalgici dei primissimi Zelda è invece disponibile Seedling, il nuovo browser game del pluripremiato Connor Ullmann. Questa bella avventura promette di condurre il giocatore lungo pericolosi dungeon e curiosi villaggi fino a scoprire il significato del bene e del male.

Se invece il portafogli vi pesa nella tasca dei bermuda e volete alleggerirlo con intelligenza, vi avvisiamo che su Steam sono iniziati i saldi. Approfittatene perché potete portarvi a casa perle come The Binding of Isaac a prezzi stracciati. Se invece avete già finanziato a sufficienza i forzieri di Valve, dovete assolutamente dare uno sguardo al catalogo di Playism, che ha da poco aperto i battenti all'Occidente, traducendo in inglese titoli di nicchia usciti solo per il mercato giapponese. Il gioco di punta del catalogo è sicuramente La-Mulana, del quale trovate un folle video tutorial pensato per aiutare i giocatori meno esperti. Ma ci sono anche tanti altri giochi interessanti su Playism, alcuni dei quali gratuiti. Per esempio I'm Gonna be God of the Forest, che trovate qui sotto recensito in anteprima per voi.

Buon divertimento!

La recensione della settimana:

I'm Gonna be God of the Forest

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I'm Gonna be God of the Forest è un simulatore strategico di ecosistemi bizzarro e complesso, con un solo tipo di azione disponibile per il giocatore. Tutto si basa sulla catena alimentare di un mondo racchiuso in una schermata fissa. Il gioco è suddiviso in missioni, ognuna delle quali ci chiede di raggiungere un obiettivo specifico per vincere. Alla base della creazione ci sono i Dot, piccole creature viola, e gli Shrub, simpatiche foglioline verdi. Queste specie crescono e si moltiplicano da sole, se non le facciamo estinguere noi. Già perché l'unica azione possibile - ma non eravamo divinità? - è quella di uccidere un animale o estirpare una pianta. Così facendo produciamo dei nutrienti, rossi se sono di tipo animale e blu se sono di tipo vegetale. Questi nutrienti sono assorbiti dal seme di Shrub o dall'uovo di Dot più vicino. È così che si creano animali e piante più grandi e complesse. Il problema è che i Dot si mangiano gli Shrub mentre gli animali più evoluti si mangiano quelli più primitivi. Inoltre dal momento che tutto si espande sotto i nostri occhi, dobbiamo fare attenzione a quanti animali uccidiamo e dove, perché vogliamo che siano i semi giusti ad assorbire i nutrimenti, e soprattutto vogliamo evitare di estinguere una specie preziosa.
Siamo perciò impegnati in un'opera a metà strada fra l'estirpare erbacce e abbattere animali. Fino a qui, una missione per volta, impariamo a tenere in equilibrio il nostro mondo. Le cose però si complicano quando compaiono folli robot nemici spinti da un odio insano verso la nostra foresta.

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All'inizio questi infidi distruttori di Shrubs sono solo teste gialle con due gambe, ma più avanti ci troviamo davanti giganti meccanici e astronavi. I nostri animali sono l'unica linea di difesa, perciò dobbiamo allevarli con un pizzico di strategia se vogliamo che l'ecosistema sia pronto a respingere l'invasione.
Durante le prime missioni I'm Gonna be God of the Forest risente della mancanza di un tutorial più esplicito di qualche schermata con frecce e spiegazioni minime, ma un po' alla volta si imparano le regole del gioco - e meno male che c'è un solo tasto da usare. Superare tutte le missioni è abbastanza facile per uno stratega esperto, che comunque dovrà poi vedersela con la campagna, un inferno di animali e piante da tenere a bada e che compaiono tutti insieme. E parlando del mondo vivente, uno dei pregi del gioco sono proprio i disegni delle diverse specie: i Rex di colore fucsia in particolare viene voglia di mangiarseli. Purtroppo sono davvero poche, e questo è un peccato, anche se già così rendono il gioco abbastanza complesso per i neofiti. Inoltre il fatto di vedere subito in un diagramma tutte le specie a disposizione toglie il gusto della scoperta, che si limita ai soli nemici. In ogni caso molti giocatori con un debole per la simulazione potrebbero essere attratti dal curioso sistema di I'm Gonna be God of the Forest, mentre tutti gli altri hanno la possibilità di crescere buffe creature e sviluppare un mondo senza impazzire fra mille comandi.

di Andrea Rubbini

Titolo: I'm Gonna be God of the Forest
Sviluppatore: Shindenken
Distribuzione: DD
Sito di riferimento: Link
Prezzo: $9.99
Da sapere per giocare al meglio: nulla di rilevante da segnalare.

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Una soluzione funzionale per il 3D senza occhiali?
Nonostante la spinta disperata dei produttori di schermi TV, che risulta evidente non appena si entra in un qualsiasi centro commerciale, i televisori 3D continuano ad avere problemi di diffusione.

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Il problema, trito e ritrito, riguarda la necessità di indossare un paio di scomodi occhiali quando si cerca il relax del divano. D'altronde, almeno per ora, inforcare le lenti è l'unica soluzione possibile con il 3D senza occhiali che offre prestazioni deludenti a costi esorbitanti. Ma il mondo della tecnologia è in fermento e presto potrebbero arrivare sul mercato soluzioni più funzionali. Qualche tempo infatti fa abbiamo visto in funzione i primi schermi olografici che rappresentano, con pochi dubbi, il prossimo grande salto nel mondo dell'intrattenimento. Purtroppo si tratta di una tecnologia che richiede troppo in termini di quantità di dati e di miniaturizzazione dei pixel, dunque serviranno parecchi anni per vederla applicata commercialmente. Nel frattempo però una soluzione potrebbe esistere. Nei laboratori del MIT è infatti nata una tecnologia tridimensionale che invece di mettere le lenti allo spettatore le mette allo schermo. Una soluzione simile a quella adottata dal 3DS ma con la possibilità di sovrapporre fino a 5 schermi LCD che possono dare una sensazione di profondità decisamente maggiore. Purtroppo la qualità dell'immagine non è ancora perfetta ma si tratta ancora di un prototipo destinato a migliorare sensibilmente.

Google Chrome - Gli esperti temono per la privacy degli utenti
La nuova versione del browser Chrome potrebbe essere usata per spiare chi utilizza il software Google. Lo ha affermato Rik Ferguson di Trend Micro puntando il dito contro l'API Getusermedia.

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L'interfaccia di programmazione consente infatti alle applicazioni di accedere al microfono e alla telecamera dei dispositivi su cui sta girando Chrome e consente di trasmettere dati video e audio in streaming. Quest'ultimo fattore è quello che preoccupa maggiormente gli esperti di sicurezza e Sean Sullivan di F-Secure teme che per compromettere la nostra privacy possa bastare una banale truffa telematica come il clickjacking. Implementando infatti un tasto di stop fasullo, l'utente sarebbe convinto di aver fermato una registrazione mentre telecamera e microfono continuerebbero a funzionare indisturbati. D'altronde pochissimi dispositivi hanno indicatori visivi di attività mentre in questi casi una luce led sarebbe davvero utile. In ogni caso, come dimostrato dei telefonini utilizzati per spiare le persone, è chiaro che la nostra privacy è a rischio. Tra GPS, smartphone e telecamere siamo già sotto tiro incrociato con la solitudine che è già un ricordo del passato. Ma speriamo che la necessità di non essere mai soli, e l'illusione di controllo e di sicurezza che fa da sottotesto alle nuove tecnologie, non prevaricherà la dignità quando rischieremo di ritrovarci inquadrati e trasmessi in mondovisione durante un'evacuazione fisiologica.

Insicurezza informatica
Settimana terribile per la sicurezza informatica che al giorno d'oggi è ben lungi dall'essere una certezza. Dopo il terribile affaire Sony, preceduto e seguito da infrazioni informatiche di ogni genere, la stampa mondiale ha puntato gli occhi altrove. Ma gli "incidenti" non si sono fermati come conferma l'ennesima ondata di infrazioni. Partiamo con Phandroid, una community legata al sistema operativo Google che conta oltre un milione account e che se li è visti sottrarre tutti a causa di un banale exploit. L'amministratore del forum è convinto che l'infrazione sia stata compiuta per raccogliere indirizzi mail ma resta il fatto che sono state compromesse ben 1.034.235 password. Non ha invece rilasciato numeri Nvidia anche se presumibilmente le cifre sono molto alte in questo caso.

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Si, avete capito bene, anche i forum della regina delle schede video sono stati violati e anche in questo caso email e password sono entrate in possesso di terzi. Insomma, se avete un account sul sito Nvidia sbrigatevi a cambiare i dati di accesso, soprattutto se usate una password ricorrente. Ma non è finita qui e il terzo attacco informatico è senza dubbio il più eclatante visto che sonostati resi pubblici i dati di 450.000 utenti Yahoo. Un avvertimento, secondo quanto affermato nella pagina che ospitava i dati, che potrebbe precedere un attacco massiccio nei confronti del network. Eppure da questo disastro è uscito anche qualcosa di buono. Declan McCullagh, di CNET, ha scritto un programma per analizzare i dati e capire quali sono le password più utilizzate. Tra queste troviamo scelte davvero poco savie come "welcome", "ninja" e "password" con quest'ultima che è stata utilizzata da qualcosa come 780 utenti. Ma la parola chiave più usata è "123456" che compare ben 2.295 volte. Di certo è una password che consente di creare rapidamente un profilo ma in termini di sicurezza è a dir poco scarsa e ci ricorda una celebre scena del film Balle Spaziali.

di Mattia Armani