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Il lato oscuro degli eroi

La nuova avventura di Ron Gilbert è una metafora della zona d'ombra che si nasconde nei suoi eroi, e promette di aprire porte diverse a seconda del terzetto che sceglieremo di portare con noi sottoterra

ANTEPRIMA di Andrea Rubbini   —   11/10/2012

Sette personaggi con alle spalle un grande autore sono pronti a compiere un'avventura che li porterà a scoprire il segreto che si cela nelle profondità della propria anima. Sono un cavaliere alla ricerca dell'arma suprema, un monaco sulla via della saggezza, una coppia di orfani che vuole ritrovare i propri genitori, uno scienziato che ambisce a fare una scoperta sensazionale, un avventuriero che spera di ritrovare i suoi compagni, un contadino in cerca dell'amore e un viaggiatore temporale deciso a impedire che una catastrofe si realizzi anni luce nel futuro.

Il lato oscuro degli eroi

Come dicevamo, troveranno molto più di quello che sono venuti a cercare nella caverna senziente che li accoglie, perché questa in realtà rappresenta una metafora del loro lato oscuro. Il grande autore dietro le sette storie è invece Ron Gilbert, padre delle avventure grafiche, genio di comicità e uno dei game designer che meriterebbero di salire sull'Arca di un futuro Noè nel caso il mondo fosse nuovamente alluvionato dal castigo divino. Del vecchio Gilbert forse sapete tutto o forse non sapete niente, perciò vi rimandiamo alla sua biografia. Lo avevamo lasciato alle prese con DeathSpank, gioco esilarante che non ha riscosso la fortuna che meritava, e lo ritroviamo adesso in collaborazione con Double Fine, la software house del suo vecchio compagno d'avventura, Tim Schafer, pronto a lanciare insieme a lui The Cave e a rinfrescare ancora una volta il mercato dei videogiochi.

Il lato oscuro degli eroi

Preparatevi perché fin da subito c'è un tranello: solo tre dei sette personaggi possono scendere nelle profondità della caverna e saremo noi a decidere quali. Ma ognuno di loro ha un'abilità specifica, perciò la strada per risolvere gli enigmi e le aree visitabili saranno diverse a seconda della formazione che sceglieremo. Già questo basta a farci contare i giorni che mancano all'uscita di The Cave.

Avventura a sei mani

Uno dei protagonisti di The Cave è la caverna stessa, dotata di pensieri propri e capace di parlare. Sarà lei infatti la voce narrante del gioco. Al suo interno il mondo di The Cave si sviluppa nello stile di Metroid, con aree molto diverse tra loro per ambientazione ma tutte collegate, e che spaziano dal parco dei divertimenti alla base di lancio di missili nucleari a lunga gittata. Ogni stanza contiene enigmi da risolvere e piattaforme: ci troveremo perciò davanti a un'avventura diversa per ritmo e struttura rispetto a quelle classiche. Il fulcro dell'azione è l'interazione tre gli eroi che compongono il nostro terzetto.

Il lato oscuro degli eroi

Come avviene anche in Trine dobbiamo passare da un personaggio all'altro sfruttando le rispettive abilità per risolvere i puzzle, ma al contrario di quanto avviene nel titolo di Frozenbyte, in The Cave non ci sono combattimenti. D'altronde le distrazioni non mancano perché gli enigmi sembrano abbastanza folli e articolati da farci scarpinare con i tre personaggi in lungo e in largo, e almeno su questo punto ci viene il dubbio se non sia il caso di trovare un modo per riunire gli avventurieri senza rifare ogni volta la stessa strada. Infatti l'inventario è assente, perciò la manipolazione tra gli oggetti che troviamo e quelli presenti nello scenario è tutta affidata alle braccia volenterose dei nostri personaggi. Inutile dire che quando degli oggetti utili si trovano in stanze lontane una dall'altra, inviare un galoppino a prenderli per poi tornare indietro potrebbe non essere il massimo del coinvolgimento. In ogni caso Gilbert e soci hanno ancora tutto il tempo per definire le meccaniche di gioco che paiono comunque già ben sviluppate. È ovvio che quando parliamo di Gilbert, padre di figli immortali e fuori di senno come The Secret of Monkey Island, dobbiamo aspettarci puzzle sopra le righe. Un esempio è il drago azzurro sputa fuoco che sorveglia un fossato ricoperto di punte acuminate. Per passare bisogna prima togliere di mezzo il drago e per riuscirci è necessario combinare un fusibile, un secchio pieno d'acqua, un distributore automatico, un hot-dog e una gru. Vi lasciamo immaginare cosa può saltare fuori da una combinazione del genere. Sorprendentemente il ritmo di gioco promette di essere veloce e sostenuto, lontano dalle lungaggini delle avventure grafiche, un po' per sostenere il gameplay di un quasi platform a scorrimento orizzontale, un po' perché i personaggi non sembrano dotati di parola, almeno fino a questo momento. Ma stiamo sbirciando solo la punta dell'iceberg di un gioco che promette decine di situazioni straordinarie e ragionate nei minimi dettagli. D'altronde The Cave è un gioco d'autore: riconoscere una firma dietro ogni anfratto è solo naturale.

Il lato oscuro degli eroi

Gilbert show

The Cave può essere giocato anche con due amici in co-op locale, un'occasione perfetta per farsi qualche risata in compagnia. L'impronta di Gilbert è sempre stata infatti l'ironia bizzarra e senza freni che è riuscita nella difficile impresa di piacere a quasi tutti i giocatori.

Il lato oscuro degli eroi

In The Cave ritroveremo quindi i toni allegri e disimpegnati a cui siamo abituati e situazioni umoristiche dietro ogni enigma, sotto ogni masso, perfino nel modo in cui si muovono e sono caratterizzati i sette eroi, grazie anche alle splendide animazioni. Mentre le belle schermate, nette e pulite, fanno da sfondo all'azione con colori saturi e brillanti. Ricordiamoci inoltre che ogni eroe ha un destino tracciato dalla sceneggiatura di Gilbert e che nel gioco prenderà la forma di una metafora. Il castello per il cavaliere, una base tecnologica per lo scienziato e così via. Ecco perché una combinazione diversa di eroi non apre solo nuove possibilità di gioco, ma ci consente anche di accedere ad aree mai esplorate prima. Intanto, nell'attesa di calarci di persona nelle vibranti profondità di The Cave e rimanere di sasso davanti alle sue idee strampalate, permetteteci di esultare anche solo per il fatto che Ron Gilbert è tornato sulla scena.

CERTEZZE

  • Il gioco cambia in base al terzetto di eroi che abbiamo scelto
  • Sette personaggi, sette destini
  • Ironia inimitabile
  • Ron Gilbert è ancora un genio...

DUBBI

  • ...ma anche i grandi scivolano