29

Pronti a partire!

Le Spartan Ops sono ormai giunte a metà del loro percorso e noi di Multiplayer.it facciamo il punto della situazione!

SPECIALE di Claudio Camboni   —   14/12/2012

L'ultimo capitolo, in ordine di tempo, dell'ormai mitologica saga di Master Chief è sbarcato in tutti i negozi del mondo e sta girando sulle Xbox 360 del pianeta, soprattutto quelle connesse ad internet. Halo 4 è l'Araba Fenice tanto attesa da tutti gli appassionati di Halo in multiplayer e non solo. Non solo perché si tratta di un "prodotto" dalle tantissime sfaccettature, fruibile in decine di modi diversi tramite altrettante opzioni e modalità, ma anche per la sua inusuale longevità.
Gran parte di questa, la si deve, oltre che ai Giochi di Guerra e alle consuete modalità online, all'introduzione delle Spartan Ops, una vera e propria estensione settimanale della campagna in singolo. Giunte al quinto episodio, ci è sembrato giusto fare il punto della situazione su cosa siano e come stiano procedendo. Ripescando dai precedenti Halo,

Pronti a partire!

gli sviluppatori hanno riproposto la vecchia modalità Sparatoria con delle novità e un contorno estremamente più immersivo e profondo rispetto alle "semplici" ondate di nemici da affrontare a spron battuto. Spartan Ops nasce come modalità prettamente cooperativa in multiplayer fino a 4 giocatori (anche se è possibile ovviamente giocarla anche in singolo) e ci immerge nel programma Spartan IV con il team Fireteam Crimson spedito su Requiem, il "leggendario pianeta" protagonista del rocambolesco epilogo di Halo 3 nel quale la nave interstellare UNSC Forward Unto Down viene attratta dalla sua enorme forza di gravità dopo un apparente attacco alieno. Il gruppo Crimson, formato da quattro super soldati Spartan assegnati al vascello UNSC Infinity, è di stanza sulla nave dalla conclusione della guerra tra Umani e Covenant del 2553 mentre gli eventi narrati nelle Spartan Ops prendono luogo circa sei mesi dopo la conclusione della campagna principale di Halo 4.

Pronti a partire!

Non si tratta di una semplice "modalità" di gioco bensì, come accennato, di una vera e propria "campagna nella campagna" che sposta il punto di vista da Master Chief agli Spartan della squadra speciale Crimson. A differenza della modalità Sparatoria di Halo ODST e Reach, dove l'unico obiettivo era resistere e sconfiggere ondate continue di Covenant sulla falsa riga di quanto già provato in Gears of War con la sua "Orda", nelle Spartan Ops ritroviamo sì eserciti interi da distruggere nemico dopo nemico, ma anche obiettivi diversificati e missioni secondarie da svolgere avanzando su mappe decisamente più eterogenee e vaste. Ma, soprattutto, ogni episodio viene introdotto da un bellissimo filmato in computer grafica che introduce il capitolo e srotola una nuova trama inedita ed avvincente, tutta da seguire. Si tratta, in buona sostanza, di una modalità Sparatoria rivista e ampliata nella sua esperienza globale, sia per quanto riguarda il giocato che per quanto riguarda la parte narrativa.

Una campgna che si fa serie televisiva

Come detto, Spartan Ops rappresenta un coraggioso e innovativo modo di giocare a un videogioco. Solo Halo, forse, poteva permettersi di provare a lanciare una campagna cooperativa a cadenza settimanale esattamente come se fosse un telefilm (e relativa pausa invernale!). E proprio come un telefilm, il primo episodio funziona come una sorta di introduzione a personaggi, trama ed ambientazione, ovvero la USNC Infinity sbarcata sul pianeta Requiem. Gli Spartan si ritrovano a bordo della nave arruolati per fare strada alle prime squadre scientifiche adibite a studiare la razza Prometeica e le loro tecnologie. Il nostro compito è supportare le squadre di Fanteria già in combattimento sul pianeta e far strada verso i vari obiettivi che si svelano con la trama. Ci viene mostrata la bella Spartan Sarah Palmer, già conosciuta nella storia principale, e i componenti della squadra Majestic e Crimson. Ogni episodio delle Spartan Ops è suddiviso in cinque capitoli, da affrontare uno dopo l'altro, della durata di circa 15 minuti ognuno per un totale di più di un'ora per l'episodio nel suo complesso.

Episodio 1: Partenza

La prima missione ci vede catapultati nel deserto arido del pianeta Requiem e, appena sbarcati dalla UNSC Infinity, ci troviamo subito ad affrontare squadroni di Covenant organizzati su torrette di guardia e posti di blocco. Il primo obiettivo è abbastanza semplice: distruggere tutto e tutti postazione dopo postazione. Il level design è molto lineare e la mappa stretta e lunga, anche se è necessario fare un po' di backtracking per completare al 100% la missione. La funzione della prima missione è quella di farci capire che non ci troviamo di fronte ad una nuova modalità Sparatoria, ma ad una vera e propria campagna che ha un suo senso di "avanzamento" sia nella storia, sia fisicamente attraverso le mappe. Continuando l'episodio, ci troviamo in cima ad un edificio Covenant per coprire gli scienziati che nel frattempo stanno scoprendo niente meno che la fonte di approvigionamento di energia Covenant: il pianeta stesso. Questa volta ci si parano davanti forze Elite e Grunt, oltre ai soliti "nanetti" da giardino Covenant, e il gioco inizia a farsi più duro anche grazie ad alcune azioni secondarie come la disattivazione di alcune barriere tramite alcuni interruttori sparsi per il livello, questa volta molto più strutturato ed eterogeneo che parte da un'altura e, continuando tra canyon e strettoie arrivando ad una valle aperta. Nella terza missione, ancora più impegnativa, siamo chiamati a disattivare dei ripetitori Covenant sotto l'attacco continuo di forze aliene Prometeiche. La struttura aliena che sovrasta l'area è enorme e molto complessa: richiede molta destrezza nel saper gestire armi, tempo e fatica visto l'esercito nemico che questa volta schiera i suoi migliori soldati. Crawler, Osservatori e Cavalieri ci danno la caccia in ogni angolo della base aliena e solo grazie a qualche aiuto da parte della USNC Infinity ce la si cava indenni.

Pronti a partire!

La quarta missione, senza soluzione di continuità, ci vede protagonisti per la prima volta in una mappa interamente al chiuso. Le squadre di ricerca hanno individuato un'area all'interno di una giungla dove fervono attività Covenant, poi misteriosamente ed improvvisamente scomparsi. La missione richiede l'esplorazione della base e, pur tornando ad una certa linearità di gameplay all'interno di una struttura abbastanza semplice nel design quanto evocativa per l'ambientazione, regala alcuni spunti narrativi molto interessanti per lo svolgimento della storia con il ritrovamento di una misteriosa mappa interstellare. Nell'ultimo capitolo del primo episodio, infine, scopriamo come la mappa precedemente scoperta ci riveli l'esatta posizione di una reliquia aliena appartenente ai Precursori che i Covenant e Premethean stanno cercando di raggiungere. Ovviamente glielo dobbiamo impedire, avanzando in un bellissimo livello ambientato alle pendici di un vulcano attivo fino ad arrivare all'installazione che custodisce il manufatto da recuperare. Anche in questo caso, molto bella ed evocativa l'ambientazione, abbastanza lineare il level design che si srotola attraverso una mappa-corridoio fino a sfociare nel campo di battaglia finale costituito da due piazze aperte collegata da una campata centrale di collegamento. Una volta completato l'obiettivo, le squadre di recupero giungeranno in nostro soccorso per completare finalmente il primo, lungo Episodio 1 delle Spartan Ops.

Episodio 2: Manufatto

Il secondo episodio degli Spartan Ops vede arrivare a bordo della USNC Infinity la reliquia dei Precursori precedentemente ritrovata su Requiem, dopo una logorante battaglia tra la squadra Majestic e truppe Covenant e Promethean che ha costretto al ritiro le squadre Spartan. Durante il trasporto della reliquia a bordo, una caduta accidentale ne fa scaturire una radiazione così potente da mettere fuori uso i navigatori ed i motori della Infinity, dirottandola senza controllo nell'orbita del pianeta sul quale stazionava. Fortunatamente, dopo essere riusciti a riportare sotto controllo la situazione, la nave spaziale torna sulla sua ellisse e l'equipaggio è messo in sicurezza. Tutti tranne uno, però: il Dottor Glassman, affascinato eccessivamente dall'oggetto alieno, ne entra in contatto in modo eccessivo provocando il suo disgregamento cellulare istantaneo, proprio come se la reliquia lo "risucchiasse" al suo interno. Il primo capitolo dell'Episodio 2 è molto veloce ed abbastanza semplice: si tratta di ripulire la strada dalle armate Covenant da una posizione di predominanza visiva.

Pronti a partire!

La mappa è un lungo corridoio stretto che sfocia sull'edificio alieno dove l'obiettivo diventerà resistere fino all'estrazione da parte degli alleati. La missione primaria è, però, mettere fuori uso i cannoni anti-aerei Covenant che stanno mettendo a ferro e fuoco la flotta Pelican della UNSC. Il secondo capitolo è un backtracking in piena regola, ripercorrendo tutta la mappa della missione 5 dell'Episodio 2 a ritroso, ovvero da dove abbiamo trovato la Reliquia fino al punto iniziale, cercando i ricercatori scientifici ancora dispersi sul pianeta. Peccato per il riciclaggio della mappa già utilizzata in precedenza. Siamo solo al secondo episodio e rivedere qualcosa di già visto e vissuto fa un grande effetto deja-vu che speriamo non si ripeta con molta frequenza. Per cercare di rendere comunque fresca l'esperienza di gioco, gli sviluppatori hanno disegnato un paio di bivi precedentemente inesplorati della mappa, costringendoci a cambiare strada per poi ritrovarci nel punto iniziale già conosciuto. Il terzo capitolo si svolge invece in una location tutta di ghiaccio: la base covenant tra le montagne di Requiem dove la squadra UNSC di Hacksaw è sotto pesante attacco nemico. In questo caso la missione non soffre tanto di un deja-vu visivo quanto di un'altro tipo di sensazione ripetitiva: quella della struttura. L'obiettivo è infatti il classico: distruggere tutto, fare piazza pulita e poi resisteere fino al salvataggio degli alleati. Il track back torna con il quarto capitolo attraverso la "Sniper Alley" già visitata nel primo episodio capitolo due, nella quale dobbiamo disarmare i cannoni antiaerei per permettere alla Pelican di atterrare. Solita bolgia di nemici, con la variante degli Hunter sul campo di battaglia a mettere un po' di pepe nell'azione di gioco. Nel capitolo conclusivo che chiude il secondo episodio ci sono infine degli avvenimenti che si intrecciano con la trama e ci fanno scoprire cosa è successo alla squadra scientifica Gargarin durante la quarta missione del primo episodio: gli uomini dispersi hanno subito la stessa fine del dottor Glassman, riattivando inaspettatamente la tecnologia Promethean che noi siamo chiamati a spengere un marchingegno dopo l'altro. Il secondo capitolo si chiude così, con qualche spunto narrativo interessante ma una discreta monotonia di gioco dovuta al fatto di aver ripescato praticamente tutti i livelli del primo Episodio (tranne uno) ed un eccessivo utilizzo del backtracking.

Episodio 3: Catherine

Il terzo episodio si apre subito con un colpo di scena: la dottoressa Halsey, dopo essere stata arrestata durante gli eventi narrati in Halo: Glasslands (il libro che collega la fine di Halo 3 agli avvenimenti di Halo 4 ed il libro Onyx) e dichiarata criminale di guerra, ha un nuovo scopo a bordo della UNSC Infinity grazie all'incarico dato dal capitano Palmer: svelare il mistero dietro al manufatto Promethean che è stato recuperato dagli SPARTAN sul pianeta misterioso. Il capitano Palmer, dopo la morte del dottor Glassman decide di provare a giocare la carta della dottoressa, che dà subito i suoi frutti: la donna capisce immediatamente la potenza e la pericolosità della tecnologia aliena, individuando in essa una sorta di "cavallo di troia" per i Promethean. L'azione si sposta rapidamente sul pianeta: il dottor Glassman non è affatto morto, ma è in mano gli alieni. Il primo capitolo, in barba alle ottime premesse narrative viste nel video di presentazione, parla di tutt'altro, visto che si tratta di una missione "VIP" nella quale dobbiamo recuperare il terrorista Covenant Parg Vol a bordo del suo Phantom, nella location già vista nel primo capitolo dell'episodio pilota. Apprezzabile il cambio di "obiettivo", molto meno la riproposizione della mappa e il distacco dalla trama principale che iniziava a farsi molto interessante. Nel secondo capitolo non manca l'azione ed i combattimenti: dobbiamo disattivare i generatori di energia della base Galileo per impedire ai Covenant di appropriarsi di informazioni UNSC contenute al suo interno, e poi riattivare manualmente le difese anti-aeree per evitare lo sbarco di numerosi Phantom, il tutto condito da dozzine di Grunt, Elite ed Hunter. Bella la missione, molto meno l'idea di riciclare (ancora una volta) la pur bellissima mappa "Complex" già apprezzata nel multiplayer del gioco. Con la missione successiva i primi fan di Halo avranno un piccolo sussulto, perchè ci catapulta direttamente su Valhalla, location vissuta nel multiplayer di Halo 3 in una delle mappe più popolari, con un'ambientazione molto simile a quella dei primissimi momenti di Halo: Combat Evolved. L'obiettivo è attivare/disattivare i sistemi di comunicazione Covenant, in una mappa composta da avvallamenti, colline e fiumiciattoli in mezzo alle due installazioni periferiche.

Pronti a partire!

I combattimenti su Valhalla continuano per tutta la quarta missione, una delle più estenuanti e lunghe con centinaia di Covenant e decine e decine di mezzi pesanti come Banshee e Phantom da abbattere. E' caldamente consigliato trovare almeno 2/3 amici per affrontarla, altrimenti potreste impiegarci veramente molto tempo a difficoltà Eroia o Leggendaria. Il terzo Episodio si conclude, nell'ultimo capitolo, riallacciandosi al primo nel quale cercavamo il terrorista Covenant Parg Vol (per altro rimasto nella stessa base nella quale ci trovavamo). Una volta stanato, sarà solo questione di contenere la furia Covenant e la rabbia dei nemici per averlo perso. Il terzo episodio risulta, nonostante le premesse di una trama che si svolge in modo interessante, la più vicina di tutte alla vecchia modalità Sparatoria: un incessante massacro di alieni. La cooperazione, per altro, è destinata solo a ridurre i tempi di completamento delle missioni, lunghissime altrimenti se affrontate in solitario.

Episodio 4: La mano del didatta

Il quarto episodio degli Spartan Ops rivela qualche svolta nella narrazione degli eventi con alcune rivelazioni della dottoressa Halsey riguardo all'origine degli Spartan e della sua condanna. Sul palmare della dottoressa compare poi un messaggio da una entità misteriosa che pare a conoscenza del fatto che la Halsey non vede di buon grado lo sterminio senza condizioni della razza Promethean. Mentre sulla UNSC il comandante Palmer scopre che sul pianeta Requiem è nascosto il pericoloso Covenant chiamato Jul M'Dama, scopriamo anche che il dottor Glassman sta lavorando per riportare alla luce quello che in un primo momento appare come il primo Precursore sopravvissuto dalla propria razza. Con il primo capitolo si torna per l'ennesima volta su Sniper Alley per trovare le coordinate della posizione di Jul M'Dama, chiamato il "Leader del Culto", che seguiremo fino al capitolo successivo sulla mappa Vahlalla dove incontriamo le sue guardie personali: un folto esercito formato da Covenant e Promethean che gli permetteranno di far perdere le traccie attraverso un portale dimensionale. Sebbene il gameplay sia sempre definibile con il classico "spara e ammazza tutti", se non altro in questo Episodio i vari capitoli sono ben collegati con la trama principale e quindi risulta molto più divertente e motivante proseguire con il massacro di Alieni.

Pronti a partire!

Nel terzo capitolo continua la caccia a M'Dama attraverso le già conosciute mappe di "Sfida" (capitolo 3 episodio 1) e "Hacksaw" (capitolo 3 episodio 2) per finire su "Calderone" (episodio 1 e 2). Dopo un'estenuante lotta con il suo esercito purtroppo non riusciamo a catturarlo, anche se M'Dama prima di dileguarsi ci lascia afferrare un prezioso manufatto: il "Dono del Didatta". Nel capitolo finale assistiamo ad un ritorno in massa dei Covenant sulla mappa della base scientifica Galileo, dove l'UNSC sta studiando il manufatto alieno che i nemici vogliono assolutamente recuperare. Il quinto capitolo si chiude con una lunghissima missione di "resistenza" agli attacchi e a centinaia di soldati Covenant, dove il nostro compito risulta semplicemente quello di far fuori ogni cosa che si muova su schermo. L'episodio 5 infine si conclude, e possiamo dire che laddove narrativamente ci sia una decisa ripresa, altrettanto non avviene con il gameplay purtroppo ancora un po' troppo ripetitivo e poco vario, che alterna fasi di sterminio totale a qualche lavoro secondario come "attiva/disattiva".

Capitolo 5: Spartan Thorne

L'ultimo capitolo, da poco disponibile in Halo 4, chiude la "prima stagione" delle Spartan Ops lasciando molti interrogativi aperti, ma dando anche tante risposte riguardo alla trama abbastanza intrigante fin'ora raccontata dai precedenti episodi. Il quinto episodio si intitola "Memento Mori" e si apre con queste premesse: "Saranno svelati i segreti, scopriremo la fiducia tradita e il piano finale del leader dei Sangheili Jul 'Mdama avvicinarsi al successo. Il team di comando dell'Infinity farà una scoperta che cambierà tutto ciò che credevamo di sapere sui Precursori Prometeici, gli Spartan dovranno tentare di salvare uno di loro." Insomma di carne al fuoco, anche in vista della "seconda stagione" ce n'è tanta eccome. Si scopre, ad esempio, che la dottoressa è effettivamente in contatto con i Promethean e che il dottor Glassman è riuscito nel suo intento di far funzionare il dispositivo in mano agli alieni che l'hanno rapito. Nel primo capitolo, intitolato semplicemente "Spartan Miller", siamo chiamati a cooperare con la squadra scientifica per la difesa del manufatto Prometeico che verrà esaminato nel capitolo successivo. La mappa di gioco è aperta e regala un suggestivo spettacolo visivo tra panorami mozzafiato, vallate e montagne ovunque. Ma l'attenzione rimane sempre su Covenant e Promethean che infestano la zona, finchè non riusciamo ad attivare un portale che ci trasferisce nella seconda zona, più chiusa e cupa dalla fitta vegetazione circostante, nella quale i dottori Boyd e Ruiz ci guidano attraverso un loro esperimento per comprendere maggiormente i segreti dei portali.

Pronti a partire!

Il nostro compito è semplicemente quello di disattivarli al loro comando, azione che risulta in ogni caso più complicata del previsto visto l'arrivo in massa di forze Covenant sul campo di battaglia. La distruzione del portale scatena nel capitolo successivo tutta la loro rabbia, inviando navi spaziali in massa contro di noi. L'attacco è abbastanza breve ma intenso, comprendendo forze di terra e di aria che dobbiamo debellare completamente posizionandoci sulla stazione Covenant nota come "Rifugio" in mezzo alla foresta fino all'arrivo di forze amiche in nostro soccorso. Nel quarto capitolo siamo invece catapultati nella mappa Magma alle pendici del vulcano (anch'essa già vista) per una missione di soccorso ad un team Spartan in chiare difficoltà. La mappa, inizialmente lineare e disegnata in modo stretto e lungo, sfocia infine nell'installazione Covenant situata in mezzo alle montagne, dove possiamo sfogare la nostra rabbia con mezzi motorizzati, ghost e armi pesanti. L'ultima missione si fa interessante: si tratta infatti di cercare e recuperare lo SPARTAN Thorne scomparso poco tempo addietro dopo essere stato teletrasportato dal manufatto Promethean. Un passo indietro per la location, che ci riporta addirittura a quella già vista in Episodio 1 capitolo 1 e successivi, ambientata nel deserto del pianeta Requiem e dotata di grandi spazi aperti dove poter scorrazzare liberamente con i mezzi UNSC. Una volta conclusa la missione ci portiamo velocemente al punto di raccolta aspettando la navetta di recupero, quando... un colpo di scena ci tratterrà momentaneamente sul pianeta Requiem! L'ultimi capitolo si conclude così, lasciando volutamente aperta la trama al sesto capitolo in arrivo a gennaio.

Tirando le somme

La modalità Spartan Ops è sicuramente una valida alternativa alla precedente "Sparatoria" contenuta in Halo:ODST e Halo Reach, tanto da poterla definire una sua naturale evoluzione, protendendosi verso un'anima ancora più cooperativa e dai contorni narrativi molto forti. Laddove la modalità Sparatoria era un mero susseguirsi di orde nemiche lanciate dalla CPU in modo quasi random e massiccio, nelle Spartan Ops vanno comunque affrontati interi eserciti e centinaia di nemici Covenant e Promethean, ma grazie ai preamboli di intensi filmati in CG che anticipano il contesto e srotolano via via una trama sempre più fitta, l'azione di gioco viene così "giustificata" in un modo nuovo e più accattivante per il giocatore, che così si pone in maniera diversa, mentalmente, verso le orde nemiche. Quest'ultime non rappresentano, o meglio, l'obiettivo degli sviluppatori non è più quello, semplicemente un ostacolo tra noi e la fine del livello, ma un effetto collaterale della storia. Effettivamente, e forse questo è un limite delle Spartan Ops, questa caratteristica prende a volte il sopravvento nelle aspettative del giocatore, che mentre sta fraggando sciami di Covenant in realtà non vede l'ora di godersi il prossimo filmato con la sua trama annessa che man mano si svolge come film intramezzato da scene di intensa azione. Il bilancio finale di queste Spartan Ops è comunque molto positivo, considerando l'ottimo innesto narrativo in una modalità prima sterile, ma pensando anche al fatto che le ambientazioni e le mappe sono spesso riciclate dal multiplayer e si ripetono più volte durante i numerosi episodi, qualcuno dopo un po' potrebbe storcere il naso davanti ad un backtracking così marcato. Ricordiamo, a tutto vantaggio della modalità Spartan Ops, che le sue missioni concorrono alla crescita del personaggio nel multiplayer (a differenza della campagna) e che l'offerta, per il momento, è totalmente gratuita. Il pensiero è che, se in un futuro Microsoft volesse inserire dei pacchetti Spartan Ops a pagamento sul marketplace, gli sviluppatori dovranno creare almeno delle ambientazioni con mappe inedite. L'appuntamento è a gennaio con il sesto capitolo della serie!