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Concentrazione uguale forza

Abbiamo provato a Milano il sequel di Fist of the North Star: Ken's Rage, scoprendo una formula sostanzialmente invariata, e destinata nuovamente a farsi adorare dai fan

PROVATO di Andrea Porta   —   13/12/2012
Fist of the North Star: Ken's Rage 2
Fist of the North Star: Ken's Rage 2
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A poco più di due anni di distanza da un primo capitolo, accolto tiepidamente dalla critica ma molto gradito ai fan (circa mezzo milione di copie solo in Giappone), Fist of the North Star: Ken's Rage 2 è pronto a riportare su Xbox 360, Playstation 3 e (in seguito) WiiU la magia di Hokuto No Ken, manga e anime apprezzatissimo in Italia e nel resto del globo. Dopo il nostro incontro, nella sede milanese del publisher Halifax,

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con Koinuma Hisashi, producer presso Tecmo Koei, e un buon paio d'ore di gioco, ci siamo fatti un'idea decisamente più chiara sugli scopi di questo sequel, che proprio un seguito non è. Composto di materiale inedito solo per metà, laddove il restante cinquanta per cento è rappresentato da una riproposizione riveduta e corretta dei contenuti del predecessore, Ken's Rage 2 rappresenta ancora una volta un omaggio alla grande passione che circonda il materiale d'origine, laddove gli sviluppatori si sono impegnati a fondo per correggere e migliorare le basi gettate due anni fa, seguendo soprattutto i pareri della vasta community di appassionati. Il risultato è una produzione dallo spessore non certo incredibile, o tecnicamente paragonabile a altri grandi nomi in uscita nei primi mesi del 2013, ma votata in tutto e per tutto a calare il giocatore nei panni di Ken e dei molti altri personaggi della saga, un fan service che sembra destinato ancora una volta a dare buoni frutti commerciali.

Tu sei già morto!

L'occasione di recuperare i segmenti di storia già racchiusi nel predecessore fa di questo sequel il videogioco basato sulla licenza di Hokuto No Ken più completo mai creato. Dall'incontro con Lynn e Bart sino allo scontro con Kaio sull'Isola dei Demoni, Ken's Rage 2 copre sostanzialmente l'intero arco narrativo del manga e

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dell'anime, un vero e proprio compendio dell'opera originale. Se la trama principale non fosse sufficiente, il ritorno della modalità secondaria Dream Mode renderà possibile esplorare molti retroscena nei panni di altri venti personaggi, per un'offerta ludica decisamente corposa, senza contare la cooperativa online (in locale, purtroppo, non è prevista, a causa di una scarsa adattabilità delle telecamere di gioco). Dal punto di vista del gameplay, gli sviluppatori si sono concentrati soprattutto sul sistema di controllo, nel tentativo di rendere più vari e meno statici i combattimenti. Nonostante la buona disponibilità di mosse, infatti, la scarsa intelligenza artificiale che già nel predecessore caratterizzava i nemici rendeva molte fasi di gioco sin troppo monotone, lasciando semmai alle boss fight il compito di offrire qualche sfida più impegnativa al giocatore. Durante la nostra prova diretta, che ci ha visto affrontare una selezione di livelli molto lontani tra loro quanto a posizionamento nella timeline dell'anime, il problema si è invariabilmente ripresentato, sebbene la maggiore varietà di combo e mosse finali concatenabili tramite gli input sul pad restitisca effettivamente un brio maggiore ai lunghissimi scontri. Questi ultimi

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prevedono, come da tradizione per la saga di Dynasty Warriors, l'eliminazione di un certo numero di nemici in un livello per passare a quello successivo, solitamente godendo di una sequenza d'intermezzo filmata. Durante questi lunghi scontri, i quali possono essere arricchiti durante lo svolgimento dall'intervento di mini-boss molto più forti e meglio equipaggiati dei nemici di base, abbiamo notato la medesima staticità che caratterizzava le schermaglie del predecessore, con gli avversari che tendono ad attaccare uno alla volta e senza troppa convinzione, senza mettere in pratica alcuna tattica che vada al di là del semplice avanzare in direzione del protagonista. Fortunatamente, i boss fight, ma anche i più semplici scontri con i mini-boss, alzano un po' il livello di sfida, rendendo necessario un buon dosaggio dell'energia necessaria a ottenere le mosse speciali. Queste ultime, naturalmente riprese direttamente dal manga e dall'anime di Tetsuo Hara, si rivelano riprodotte fedelmente, e sono probabilmente destinate a rappresentare una delle caratteristiche più interessanti per tutti i fan.

Vengo dal Nord

Insieme ad altre modalità ancora non svelate, Ken's Rage 2 vede il ritorno della modalità Dream, la quale permette di vivere inediti retroscena nei panni di molti altri personaggi della saga, appartenenti a scuole diverse da quella di Hokuto. Proprio questo rappresenta uno dei punti più interessanti, dato che si tradurrà nella possibilità di utilizzare tecniche inedite rispetto a quelle di Ken. I livelli da completare presentano una serie di "basi" da neutralizzare, eliminando diverse ondate di nemici e occasionali mini-boss, e una boss fight conclusiva contro il

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Generale della fortezza, decisamente più forte e resistente dei suoi luogotenenti. Anche in questo caso, la linearità dell'incedere può venire compensata, nell'ottica dei fan, solo dalle sequenze d'intermezzo, le quali proporranno punti di vista inediti dei vari comprimari della saga. Quanto ad un'ipotetica modalità Versus, della quale si era già parlato in occasione del primo capitolo, gli sviluppatori sono ancora convinti che, dato il gameplay alla Dynasty Warriors, essa non potrebbe mai funzionare, dunque anche Ken's Rage 2 non verrà provvisto di alcuna possibilità di competizione tra giocatori. Dal punto di vista della resa grafica, gli sviluppatori di Tecmo Koei si sono concentrati soprattutto sulla modellazione dei personaggi, con risultati positivi, al punto da creare uno stacco forse troppo netto con gli sfondi, per contro molto meno curati. In ogni caso, il polygon count e la definizione generale sono stati indubbiamente aumentati, e il frame rate è di circa 60 fps su entrambe le console, certamente un buon risultato. Il colpo d'occhio non è, nell'insieme, dei migliori, soprattutto se si confronta la produzione con la media di questa fine generazione, ma i fan non se ne faranno probabilmente un problema insormontabile. Per quanto riguarda la versione Wii U, gli sviluppatori prevedono al momento un frame rate leggermente inferiore, e un utilizzo

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del Game Pad limitato a secondo schermo. Li abbiamo interrogati sul perché, ottenendo in risposta una sincera ammissione del fatto che il gameplay di Ken's Rage non si adatta al touch screen, e qualunque tentativo di utilizzarlo risulterebbe in inutili forzature.
Nonostante molte delle meccaniche ludiche legate alla saga di Dynasty Warriors possano apparire ormai obsolete ai non "iniziati", e in particolare Ken's Rage non presenti un'intelligenza artificiale nemica in grado di presentare una vera e propria sfida, questo sequel va esattamente nella direzione chiesta dalla community di appassionati. I controlli più vari risulteranno senza dubbio graditi, così come il miglioramento della componente grafica. Trattandosi dell'unico brand videoludico di questa generazione dedicato a Hokuto No Ken, Fist of the North Star: Ken's Rage 2 è probabilmente avviato verso un destino simile a quello del suo predecessore. Difficilmente smuoverà la critica del videogioco, a causa di un gameplay statico e ripetitivo, di un comparto tecnico obsoleto e di un'interattività molto bassa. I fan invece, più interessati al contorno narrativo e ai personaggi che alla validità dell'esperienza ludica, troveranno in questo sequel molte nuove ore di divertimento.

CERTEZZE

  • Percorre l'intera trama della saga
  • Molti personaggi secondari nella modalità Dream

DUBBI

  • Riproposizione dei contenuti del primo episodio
  • Graficamente molto indietro
  • Intelligenza artificiale ancora carente