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Sol Levante a ponente

La serie Yakuza torna alla normalità dopo la parentesi zombi di Dead Souls

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   11/01/2013

Per il pubblico internazionale orfano di quel gioiello videoludico che è stato Shenmue, la serie Yakuza ha rappresentato quasi una sorta di naturale sostituto, visto che se non in maniera specificatamente uguale, la struttura dei due prodotti si è rivelata concettualmente molto simile, almeno in diversi elementi, e quindi in essa ha potuto in parte trovare "conforto" dalla mancanza di un terzo capitolo del capolavoro di Yu Suzuki. L'avventura in terza persona di SEGA incentrata sula mafia nipponica, dati di vendita alla mano è stata di fatto un successo, con un totale di 6 milioni di copie piazzate in tutto il mondo dal suo debutto, avvenuto nel 2005.

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Insomma, grazie alle sue storie coinvolgenti tutto pathos e criminalità organizzata, in grado di trasportare le atmosfere giapponesi sottoforma di videogioco, il brand è riuscito a conquistare tanti fan. E l'ultimo episodio in ordine cronologico a vedere la luce promette di fare altrettanto. Disponibile nei negozi nipponici dal 6 dicembre, Yakuza 5 ha fatto segnare anch'esso in queste settimane vendite di tutto rispetto, con più di 350mila copie vendute nel corso dei primi giorni di commercializzazione, e giudizi positivi da parte della critica giapponese, che su Famitsu ha assegnato al titolo il voto massimo, ovvero 40/40, derivato da quattro "10" netti da parte dei rispettivi redattori. Cosa rarissima, tant'è che il prodotto di SEGA è in tal senso il ventesimo nella storia a ricevere una simile valutazione. In attesa di metterci le mani anche noi e di poterlo giocare a fondo per recensirlo, vediamo di fare il punto della situazione su quanto a questo punto si conosce del gioco.

Cinque città per cinque vite

Dopo uno spinoff con zombi piuttosto infelice, sottotitolato Dead Souls, nel quinto capitolo ufficiale la serie è ritornata sui binari classici, candidandosi a essere quello contenutisticamente più completo e vasto in assoluto. Il gioco, che continua dopo gli eventi di Yakuza 4, vanta infatti la presenza di ben cinque città, vale a dire Tokyo, Sapporo, Nagoya, Osaka e Fukuoka. Tutto ciò dovrebbe garantire quindi agli utenti più possibilità di esplorazione e una maggiore varietà se non nel gameplay almeno per quanto concerne l'aspetto visivo, dato che come abbiamo più volte sottolineato in passato, storicamente gli sviluppatori di SEGA sono sempre stati bravi nel riprodurre le stradine giapponesi con estrema minuzia di particolari, tanto da far venire un tuffo al cuore a tutti

Sol Levante a ponente

quelli che hanno visitato almeno una volta il paese del Sol Levante o una voglia matta di andarci a coloro che non hanno avuto tale fortuna. Grazie al nuovo engine introdotto per l'occasione, tale rappresentazione virtuale appare ancora più realistica visto che esso ha permesso di ricreare volti e ambienti più credibili: le strade sono più vive, movimentate, dettagliate, con le auto che sfrecciano sull'asfalto e una folla più numerosa di passanti che si accalca sui marciapiedi o sotto ai luminosi neon dei negozi e dei locali. Così come per le cittadine, cinque sono poi anche i personaggi giocabili in Yakuza 5, quasi tutti già visti all'opera nei precedenti capitoli della saga: c'è il protagonista di sempre, quello di mille battaglie, vale a dire il mitico Kazuma Kiryu, tassista sotto falsa identità, poi Taiga Saejima, il membro della famiglia Sasai che ha scontato venticinque anni in prigione per aver ucciso diciotto membri del clan Ueno Seiwa, e Shun Akiyama, l'ex homeless, ex bancario e chissà quali altri mille attività poco chiare. E ancora, ci sono pure Haruka Sawamura e Tatsuo Shinada, rispettivamente la oramai adolescente (compare praticamente in tutti i giochi di Yakuza) figlia di Yumi Sawamura, il primo amore di Kazuma, col sogno di diventare una pop star, e la new entry, che è un ex giocatore di baseball professionista caduto in disgrazia.

Japanese Idol

La presenza di questi ultimi due personaggi ha dato l'idea agli sviluppatori di implementare delle sessioni di gioco diverse dal solito all'interno di quella sorta di eventi speciali denominati "Another Drama". Essi sono delle vere e proprie "storie nelle storie": per esempio Haruka Sawamura e la sua inclinazione per il canto e per il ballo hanno permesso a SEGA di ideare delle sfide danzereccie da strada al posto delle solite scazzottate. Queste fasi sono palesemente ispirate da una serie di titoli a tema molto famosi in Giappone, cioè Idolmaster. Non per niente la sua protagonista, tale Hatsune Miku, farà più volte la sua comparsa in Yakuza 5 sottoforma sia di "costume" (Haruka ne avrà uno uguale che userà nelle sequenze di battaglie ritmiche) che di statua visibile nelle città, che di giocattolo.

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Haruka può inoltre partecipare a talk show, quiz e interviste televisive. Per Tatsuo Shinada, invece, abbiamo delle sfide di baseball un po' particolari a suon di palle infuocate e mosse tipicamente da anime giapponese con i suoi vecchi compagni di scuola. Per quanto concerne invece gli altri personaggi, Kiryu è impegnato in una sorta di simulatore di guida di taxi a bordo del quale bisogna raccogliere clienti in giro per la città e trasportarli guidando pericolosamente come un matto fino a destinazione, cercando nel frattempo di aiutarli a risolvere i loro problemi tramite dei dialoghi, oppure partecipando a delle gare clandestine; per Taiga Saejima sono previste delle sessioni di caccia su una montagna innevata mentre per Shun Akiyama non sappiamo ancora nulla in proposito. Non mancano ovviamente altre attività secondarie svolgibili da quasi tutti i personaggi del gioco, e che restano tantissime: in questo caso si parla di ben centoventi minigiochi in cui cimentarsi fra i quali spiccano il golf, il tennis da tavolo, il mahjong, il karaoke, sfide a colpi di palle di neve, prove di cucina alla Cooking Mama, ricerca di un fantasma, promozione di campagne elettorali, combattimenti fra galli e addirittura prove di recitazione. Senza dimenticare i videogiochi di Club Sega con le versioni ufficiali e complete dei vari Taiko Drum Master e del picchiaduro Virtua Fighter 2.

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A proposito di mazzate, c'è da dire che anche dal nostro precedente provato abbiamo avuto conferme che per quelle inerenti le risse da strada, il feeling col sistema di controllo è rimasto praticamente immutato alla base e l'unica sostanziale novità è semmai legata alla transizione quasi indolore tra le fasi esplorative e quelle dello scontro quando si viene assaliti da teppisti e delinquenti vari in qualche vicolo. Per il resto il battle system è concettualmente sempre quello, con le sue combo spettacolari e la possibilità di inanelare più mosse consecutivamente, prese, parate e quant'altro, fino a caricare colpi più potenti e speciali, anche se c'è da segnalare in questo caso un'evoluzione, piccola, delle cosiddette Heat Moves, qui ribattezzate Climax Heat, oltre alla possibilità di rimanere coinvolto in risse con più avversari rispetto al recente passato. Questo è quanto. Yakuza 5, che potrebbe essere l'ultimo episodio regolare della serie a vedere la luce su PlayStation 3, sembra proprio essere insomma quello con il maggior numero di contenuti e probabilmente anche per questo il più bello di sempre, demandando per il resto ogni tentativo di rinnovamento della formula che lo ha reso celebre alla prossima generazione di console. Proprio per questi motivi non vediamo l'ora di poter avere fra le mani una versione completa del gioco per poterlo testare a dovere e recensirlo.

CERTEZZE

  • Il più grande e completo Yakuza di sempre
  • Graficamente migliorato in ogni aspetto
  • Tantissime cose da fare

DUBBI

  • Alcune sessioni forse un po' "inutili"
  • Il peso degli anni si fa sentire