Bastano poche schermate nel mondo di forma.8 perché affiorino alla mente i ricordi delle ore passate con Insanely Twisted Shadow Planet e, molti anni prima, Another World. La direzione artistica infatti si inserisce nella stessa tradizione, tra l'altro così seguita negli ultimi tempi da riempire il mercato di giochi poco ispirati che si affidano a un contrasto cromatico d'effetto sperando di guadagnarne in personalità.
Non è certo il caso di forma.8, che invece si distingue subito per la ricercatezza visiva. La piccola sonda che controlliamo, forma.8 appunto, è caratterizzata con eleganza, mettendo al posto giusto pochi piccoli particolari: due fanali bianchi al posto degli occhi e tre cerchi concentrici per la luce che diffondono. A evocare l'atmosfera di un mondo alieno ci pensano invece gli sfondi, che si staccano freddi dalla roccia nera dentro la quale ci aggiriamo. Gli allargamenti di campo, ne potete ammirare uno nell'immagine qui vicino, trasmettono efficacemente la solitudine di questa sonda alla deriva. Quale sia la sua storia non lo sappiamo, perché abbiamo avuto solo la possibilità di provare una breve demo che non chiarisce le premesse di questo gioco in lavorazione già da un paio di anni e che inizialmente avrebbe dovuto limitarsi alle piattaforme mobili. Poi però lo sviluppo è andato avanti e i tre torinesi di Mixed Bag hanno deciso di portarlo anche su diverse piattaforme casalinghe. Tutto questo a noi può solo fare piacere, perché il tempo speso in compagnia di forma.8 ci ha convinti che questa piccola sonda abbia le spalle larghe abbastanza da scorrazzare anche su monitor e TV da trentadue pollici. Il gioco è un mix di generi - chissà se il nome della casa di sviluppo c'entra qualcosa - ma prevale l'avventura. All'inizio del gioco ci sono aperture che ci consentono di lanciarci in evoluzioni all'aria aperta ma non passa molto tempo prima che la piccola forma.8 debba scendere in profondità, passando prima per ambienti dominati da sfumature di verde, con pozze d'acqua che al primo contatto sembrano dense come gelatina, e che lasciano poi il posto a fiumi di lava e getti fiammeggianti. Poi la demo finisce e ci tocca tornare con i piedi per terra. Ma finché è durato non sono mancate le sorprese. Vediamole insieme.
Un progetto spaziale italiano che spicca nella galassia dei videogiochi. Nome della missione: forma.8
Da Torino allo spazio
Sapendo che forma.8 è nato con in mente i touch screen dei dispositivi mobili, abbiamo temuto che alla prova del joypad qualcosa stonasse, e invece tutto è filato a meraviglia. I controlli sono immediati e basta appena un po' di pratica per abituarsi all'inerzia della sonda, un dettaglio che complica i passaggi dove pochi millimetri fanno la differenza, come quando cerchiamo di sfuggire a un getto di fuoco riparandoci in una cavità della roccia. Forma.8 infatti non è un gioco casual, tipologia che raramente funziona sulle piattaforme casalinghe. Anche se la curva di difficoltà cresce dolcemente, arriva il momento in cui bisogna collegare il cervello alle dita per evitare di morire e ricominciare da capo la sezione. Fino a dove siamo arrivati comunque non ci è mai capitato di essere puniti ingiustamente. Piccoli indizi suggeriscono da dove arriverà la prossima minaccia e di solito è già stata mostrata in forma più blanda precedentemente. Merito dell'ottimo design dei livelli. Se poi cercate il massimo della sfida potete cercare di raccogliere oggetti segreti nascosti in aree particolarmente ostiche da raggiungere. In ogni caso, nel corso di questa prima prova, l'esperienza di gioco non è stata mai frustrante, anche perché la piccola sonda dispone di una barra di energia che si ricarica raccogliendo globi luminosi presenti un po' ovunque, senza perciò il costante pericolo di una morte istantanea. Certo che se finiamo in un fiume di lava c'è ben poco da fare.
Poco prima della fine della demo abbiamo affrontate anche quello che a tutti gli effetti era un boss del gioco, una pianta carnivora che sputava palle di fuoco. Per superarla è stato necessario studiarne il comportamento a guardarsi un po' attorno, segno che probabilmente servirà tanto la testa quanto l'abilità ai comandi per finire forma.8. Ad ogni modo la sonda non è così indifesa come sembra. Abbiamo infatti sbloccato le prime due abilità, uno scudo esplosivo, che attiva anche interruttori e chissà cos'altro, e le bombe a tempo. Queste ultime si possono combinare con la prima abilità per spararle nella direzione desiderata, un'impresa più facile a dirsi che a farsi. I nemici che abbiamo dovuto affrontare erano piccoli insetti, ma è chiaro che procedendo nel gioco ci saranno nuovi scenari con altre minacce in agguato. E a questo punto non ci resta che sperare di scoprirle quanto prima. Abbiamo già voglia di rivedere la scia azzurra lasciata dalla sonda e ascoltare il suono delle note prodotto dai globi di energia che spuntano dal terreno. A Torino qualcosa si muove, e noi aspettiamo nuovi segnali.
CERTEZZE
- Un'avventura ricercata e misteriosa
- Pilotare la sonda è un piacere
- La fisica dei controlli e le abilità aprono tante possibilità
DUBBI
- Speriamo che i contenuti siano abbastanza ricchi da interessare anche i giocatori che usano piattaforme casalinghe