Titoli come State of Decay e DayZ hanno dimostrato che c'è ancora la possibilità di realizzare un'interpretazione relativamente fresca del tema degli zombie. Che esiste uno spazio per produzioni che puntino in tale direzione, allo scopo di proiettare i giocatori nel mezzo di uno scenario post-apocalittico, in cui la società è stata letteralmente azzerata in seguito alla diffusione di un misterioso virus che ha trasformato gran parte della popolazione in morti viventi affamati di carne umana.
La tradizionale apocalisse dei morti viventi, insomma, che ormai da diversi anni tiene banco nel mercato videoludico, fra alti e bassi. Ebbene, H1Z1, il nuovo titolo targato Sony Online Entertainment, si colloca appunto in questa dimensione e punta su di una tecnologia più avanzata del solito, quella garantita da una versione modificata del Forgelight Engine, per rappresentare in modo convincente un mondo da un lato inquietante, dall'altro persistente, in cui si muovono svariati personaggi che entrano in contatto fra di loro e spesso lottano per la sopravvivenza, guardandosi sovente le spalle. Perché se c'è una cosa che i survival di questo tipo ci insegnano è che c'è sempre in giro uno zombie che può azzannarti a tradimento.
Il nuovo MMO di Sony Online Entertainment ci proietta in uno scenario post-apocalittico a base di zombie
C'è tutto un mondo
Le parole usate da John Smedley, presidente di Sony Online Entertainment, per presentare H1Z1 sono piuttosto chiare: si tratta di un MMO ambientato in un vastissimo scenario che rappresenta gli Stati Uniti dopo un'ipotetica infezione micidiale. Un'ambientazione che parte dalle zone rurali del nord-est e che si fa man mano più fitta di installazioni urbane. Un intero mondo, non una piccola città, che è collassato sotto i colpi di un'invasione di zombie e che ha ora l'aspetto di un luogo abbandonato, in cui si alternano zone desolate e spaccati urbani, da esplorare a fondo per trovare oggetti da raccogliere e utilizzare allo scopo di riuscire a sopravvivere.
Per aumentare il coinvolgimento e il realismo dell'esperienza, si è pensato di inserire nel gioco non solo la tanto temuta permadeath, la morte permanente del personaggio, ma anche un un ciclo giorno / notte dinamico che espone il nostro alter ego a ulteriori rischi (rappresentati non soltanto dai morti viventi, ma anche da animali selvaggi come i lupi) e che rivela la possibilità di passare dalla visuale in prima persona a quella in terza persona, così da gestire al meglio l'uso di determinati materiali, come ad esempio la torcia utilizzata per fendere il buio durante una pericolosa passeggiata notturna nei boschi. A proposito di fuoco, in H1Z1 sarà anche possibile appiccare incendi per attuare determinate strategie, soprattutto nell'ottica PvP. Come illustrato da Smedley, si potrà ad esempio dare alle fiamme alberi ed edifici per stanare i nostri avversari dopo che hanno costruito un rifugio, costringendoli a uscire. Le prime sequenze del gioco mostrate danno anche un'idea di quelle che saranno le opzioni grafiche disponibili su PC, con la possibilità di selezionare la risoluzione, la qualità dei modelli e degli scenari, l'occlusione ambientale e la distanza visiva attraverso il tradizionale slider. Essendo il Forgelight Engine (seppure, ribadiamo, in una versione potenziata) lo stesso motore che muove EverQuest Next e PlanetSide 2, possiamo aspettarci una soluzione in grado di unire prestazioni, qualità e scalabilità sulle configurazioni di fascia media e alta. Nello specifico, si parla di una serie di ottimizzazioni che hanno reso l'engine ancora più leggero. Per quanto concerne le piattaforme di riferimento, Sony Online Entertainment lavora come da tradizione in ambiente Windows e infatti H1Z1 sarà disponibile su Steam Early Access nel giro di quattro settimane, al prezzo di 19,99 dollari. Una versione per PlayStation 4 rientra comunque nei piani del team, ma ne sapremo di più nelle prossime settimane.
Corpo morto, cervello fino
A differenza dei precedenti titoli realizzati da SOE, H1Z1 utilizzerà una tecnologia denominata "emergent AI" per determinare il comportamento dei morti viventi. Si tratta di un sistema di intelligenza artificiale individuale che include routine di apprendimento: gli zombie che ci troveremo ad affrontare nel gioco, insomma, non si muoveranno meccanicamente verso l'obiettivo, come spesso accade, ma osserveranno i nostri movimenti e saranno dunque in grado di attuare manovre differenti in base al contesto. Reagiranno non solo rispetto ai suoni, ma anche alle luci, come i fuochi di cui abbiamo parlato in precedenza, e divoreranno qualsiasi animale troveranno sul proprio cammino.
Ciò influirà in modo sostanziale sulla varietà dell'esperienza, mettendo sul piatto man mano nuove sfide che saremo chiamati a superare per sopravvivere, così come tutta una serie di strategie evasive per le situazioni di emergenza. L'enorme estensione del mondo di gioco implicherà inoltre la presenza di veicoli, come nel già citato State of Decay. Potremo dunque metterci alla guida di auto e finanche di aerei per spostarci rapidamente da una zona all'altra, anziché procedere sempre a piedi col rischio di trovarci nel bel mezzo di un assembramento di non-morti pronti a farci a pezzi. L'obiettivo degli sviluppatori, come confermato da John Smedley nell'ultima puntata di Game Talk Live e come ribadito in un live streaming su Twitch dal game designer e dal technical director, è quello di creare il mondo di gioco più grande mai visto in un survival game di questo tipo e puntare in modo deciso sul crafting per l'ottenimento delle risorse. Nel caso in cui serva del carburante, bisognerà procurarselo oppure crearlo mettendo insieme degli elementi, e allo stesso modo si potranno gestire le armi, da mazze improvvisate a pistole e mitragliatrici. Queste ultime saranno particolarmente rare da trovare, dunque non aspettatevi un'esperienza votata alle dinamiche sparatutto, bensì appunto un survival complesso e dall'approccio hardcore. Sì, inclusa la già citata permadeath, che ci porterà a essere particolarmente guardinghi e a valutare molto bene i rischi di una qualsiasi operazione prima di attuarla. Cosa possiamo aspettarci quindi da H1Z1? Certamente un prodotto dalle basi solide, che punta ad ampliare concetti e meccanismi messi finora in campo da altri titoli, in particolare sotto il profilo degli elementi survival e dell'estensione degli scenari. Stiamo parlando di un progetto attualmente in cantiere e dunque soggetto a svariate modifiche e miglioramenti da qui all'uscita, ma le sequenze mostrate finora lasciano decisamente ben sperare circa la qualità dell'esperienza, che potrebbe davvero alzare l'asticella degli zombie game e consegnarci qualcosa di memorabile.
CERTEZZE
- Ambiente apparentemente sconfinato
- Motore grafico degno di nota
- Grande attenzione al crafting
DUBBI
- Il filone è alquanto inflazionato
- La bontà del gameplay è tutta da verificare
- Finora si è visto poco