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Los Angeles si evolve

Siamo tornati a giocare Evolve, lo shooter competitivo e cooperativo di Turtle Rock Studios, approfittando dell'edizione 2014 dell'E3

PROVATO di Pierpaolo Greco   —   14/06/2014

I ragazzi di Turtle Rock Studios saranno sicuramente rimasti soddisfatti della tre giorni dell'E3 visto che il loro era senza ombra di dubbio lo stand più affollato dell'intera fiera di Los Angeles, se si escludono i tre big produttori di console. Complice anche una strana gestione della coda, le quattro differenti aree del booth che permettevano di testare Evolve sormontate dall'enorme statua del Goliath erano sempre piene di giocatori in trepidante attesa di poter provare l'originale shooter in prima persona nato dalla stessa software house che una manciata di anni fa ci ha regalato lo splendido Left 4 Dead.

Los Angeles si evolve
Los Angeles si evolve

Anche nel loro nuovo gioco è la meccanica cooperativa a farla da padrone, ed è senza ombra di dubbio la cosa che funziona meglio del progetto, ma c'è l'interessante colpo di scena rappresentato dalla componente competitiva che differenzia adeguatamente il gameplay di Evolve da tutto il resto visto sul mercato fino ad oggi. Questa nuova prova era basata sui contenuti annunciati di recente. Quindi una nuova mappa, quattro personaggi alternativi alle classi già viste in precedenza e soprattutto un mostro nuovo di zecca, il Kraken. Una volta presa posizione nella nostra postazione ci siamo ritrovati ai comandi del nuovo esponente della classe assault. Un'altra delle peculiarità del titolo di Turtle Rock è infatti la varietà di personaggi controllabili data in pasto ai giocatori: non ci sono infatti solo mostri diversi tra cui poter scegliere, ma per ognuna delle classi ci sono diversi personaggi selezionabili che offrono delle piccole varianti in termini di gameplay alla meccanica di base. Sappiamo infatti che l'assault è la classe focalizzata sul fare danni ma, ad esempio, il personaggio utilizzabile nella demo poteva non solo alternare un mitragliatore per sparare da lontano e un lanciafiamme per colpire il mostro da vicino, ma aveva a disposizione una mina tossica in grado di obbligare il Kraken ad allontanarsi dalla preda che stava divorando in quel momento. E lo stesso si può dire del trapper che, nella sua versione femminile, Maggie, aveva persino un pet, un piccolo dinosauro, da inviare all'inseguimento del mostro al posto delle trappole sonore di Griffin, e invece di un fucile spara-arpioni poteva piazzare delle trappole in grado di inchiodare sul posto il mostro. Andando avanti con il "trova le differenze", Lazarus, il nuovo medico, ha l'incredibile potere di riportare in vita i compagni morti: non solo semplici cure quindi ma un vero e proprio respawn portatile. Originale anche la scelta fatta con Bucket, il support che, a differenza di Hawk, ha uno stile decisamente più aggressivo con la sua torretta mobile e la testa smontabile che può essere utilizzata come piccola telecamera per inseguire e tracciare il mostro.

La vera differenza rispetto al passato era però rappresentata dalla mappa di gioco, The Dam. Ancora un ambiente pesantemente sbilanciato verso la natura incontaminata ma con diversi cunicoli da utilizzare come scorciatoia per attraversare rapidamente le varie sezioni e soprattutto una verticalità ancora più spiccata che costringeva ad un enorme uso del jetpack nel tentativo di inseguire il nemico. Ovviamente il level design veniva proprio incontro alle caratteristiche del Kraken, un mostro dotato di poteri speciali tutti relativi al combattimento dalla distanza: una enorme onda energetica in grado di scaraventare lontano gli hunter e lasciarli storditi, delle saette sparate dai tentacoli per danneggiare pesantemente e ripetutamente i cacciatori e infine una maggiore velocità di movimento che permetteva al mostro di volare o rimanere a mezz'aria levitando e rendendo molto più difficile bersagliarlo con le armi degli hunter.

Los Angeles si evolve

Dopo la breve demo abbiamo lasciato lo stand di 2K Games con delle sensazioni altalenanti, ancora una volta. Se da un lato è indubbio infatti che Evolve sia divertente e immediato e soprattutto sia in grado di offrire una meccanica cooperative che stimola moltissimo il gioco di squadra e sa essere estremamente soddisfacente quando si festeggia tutti insieme l'uccisione del mostro, dall'altro lato continuiamo a essere poco convinti del bilanciamento generale specie per chi è alla guida del mostro che, a nostro parare, non può nulla contro un team di hunter ben organizzato. Inoltre la meccanica di fondo potrebbe non giustificare pienamente il costo del gioco che sarà ovviamente venduto a prezzo pieno. Evolve sarebbe stato probabilmente il free to play definitivo con un'adeguata gestione dei contenuti aggiuntivi a pagamento ma nella formula attuale rischia di essere "soltanto" un eccellente shooter in prima persona multiplayer in grado di farsi adorare da una cerchia ristretta di fan ma di rimanere poco appetibile per il grande pubblico. Avremo comunque modo di farci un'idea ancora più precisa di Evolve nelle prossime settimane visto che sicuramente lo vedremo ancora una volta alla GamesCom prima della sua uscita definitiva prevista per il 21 ottobre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Evolve ci convince a metà, pur avendo un gameplay innovativo: leggete l'articolo per scoprire il perché

CERTEZZE

  • Assolutamente eccellente la meccanica cooperativa
  • Tecnicamente è piacevole pur senza brillare
  • Molto interessante l'idea di offrire delle varianti per gli hunter e il mostro

DUBBI

  • Non siamo ancora pienamente convinti della meccanica competitiva
  • I contenuti e lo stile di gioco sapranno giustificare il prezzo di vendita?