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In quattro è meglio

Direttamente dalle sale giochi del 1985 torna un grande classico cooperativo

PROVATO di Matteo Santicchia   —   15/09/2014

Uscito quasi trenta anni fa e realizzato da Atari, Gauntlet era quello che oggi potremmo chiamare un "dungeon crawler" cooperativo, una idea azzeccata, vincente e fondamentalmente inedita. La visuale dall'alto metteva in scena battaglie contro orchi, fantasmi, scheletri, demoni e via discorrendo, contro i quali un mago, un elfo, una valchiria e un guerriero dovevano battersi. Un gameplay davvero semplice e efficace e anche tecnologicamente molto impegnativo per l'epoca, con decine di nemici a schermo da uccidere, stando ben attenti a non colpire il cibo, perché come l'onnipresente voce ci ricordava e ci ricorda ora " remember, don't shoot food"! I primi quattro livelli di questa "Early Access Beta" hanno chiaramente messo in mostra tutti i punti di forza e di debolezza del progetto degli svedesi Arrowhead Game Studios , un team senza dubbio capace e con tutti fondamentali al posto giusto, al quale dobbiamo il successo cooperativo di Magicka.

Trent'anni e non sentirli: ecco il remake di un titolo molto amato in sala giochi!

Cripte, cripte e ancora cripte!

Siamo nella cripta, quattro livelli divisi in diverse sezioni, in cui l'obiettivo è quello di arrivare alla fine e sopravvivere all'assalto di centinaia di mummie che come orde di zombi si gettano al collo degli eroi senza badare troppo a raffinate tecniche di attacco. Ma non ci sono solo semplici sacchi s'ossa tremanti a voler farci la pelle. Accanto ad esse troviamo sempre mummie, dotate però di arco e frecce incendiarie ma anche quelli con lo scudo, capaci quindi di assorbire i nostri attacchi "normali", di conseguenza ci impegnano in manovre più elaborate del semplice colpo base. I maghi poi ci mettono del loro nell'attaccarci dalla distanza, senza dimenticare gli abomini esplosivi kamikaze.

In quattro è meglio

A volte si ha l'impressione di trovarci in un classico hack'n'slash, senza però l'urgenza del loot e dei molteplici attacchi speciali. Di fatto, prendendo ad esempio l'Elfo e il suo arco a fuoco rapido sembra quasi di trovarsi di fronte ad un dual stick scooter, immediato, ma nello stesso tempo più frenetico che tattico. Anche se c'è da dire la bomba e l'attacco speciale dell'elfo se combinate possono dare il la a pirotecniche combinazioni davvero utili e tutto sommato "tattiche". Il tasto destro del mouse ci permette infatti di caricare un colpo, efficace anche con i nemici più coriacei, quelli insomma che non vanno a terra con un paio di frecce, senza dimenticare che la sua portata è doppia rispetto al tiro normale. Caricando il colpo speciale possiamo invece della freccia "scoccare" la bomba. Questa "combo" è efficace per colpire gruppi di nemici dalla distanza, senza insomma avvicinarci e lasciar cadere la granata ai nostri piedi, un modo questo davvero sicuro per sfoltire i nemici. Ed è inoltre l'attacco perfetto per colpire i totem che sin troppo spesso spuntano dal terreno e dal quale "sgorgano" avversari di continuo. Se poi tutto questo non bastasse ci sono le manovre evasive sotto forma di una schivata che ci permette di scappare via con tutta tranquillità. E gli altri eroi? Il Guerriero è dotato di un attacco normale, uno più potente e caricato, mentre il suo speciale è una sorta di girandola mortale. Il Mago ha invece tre poteri elementali da utilizzare alla bisogna (scudo più palle di fuoco o fulmini!).

In quattro è meglio

Da ultimo, ma non per importanza c'è la Valkiria, dotata di lancia e relativa carica per farsi spazio tra le file avversarie, senza dimenticare la possibilità di lanciare lo scudo che sembra avere una mentalità propria vista la sua precisione nel colpire gli avversari in tutte le direzioni. Si capisce quindi come il gioco sia tutto votato ad una fruizione cooperativa per combinare efficacemente tutte le possibilità d'attacco. Da soli le lunghe peregrinazioni nella cripta ci sono sembrate decisamente ripetitive, con situazioni sin troppo sfruttate ed abusate, come quelle dei totem sputa mostri, col malus di un level design non proprio vario. In ossequio quindi all'originale da sala giochi. Anche l'intermezzo con la Morte "immortale" che ci insegue in cui dobbiamo fuggire a tutta birra verso la fine del livello senza perdere tempo ad esplorare e raccogliere tesori non ci ha dato l'impressione di aggiungere chissà quale valore aggiunto all'esperienza di gioco. Il tutto poi ripetuto più volte per ogni "capitolo" della Cripta. Ci sarebbero poi piccoli "puzzle ambientali", ovvero raccogli la chiave e apri quella porta, ma sono davvero poca cosa.Insomma, un titolo che vive tutto della sua immediatezza, ma a patto di giocare con altre persone, mirando al punteggio più alto e alzando il livello di difficoltà. Livello di difficoltà che giocando da soli è impegnativo anche se impostato a normale (una volta morti si torna all'inizio del livello!), cosa questa che esplicita la natura cooperativa del gioco visto che gli altri compagni d'avventura possono rianimarci.

In quattro è meglio

C'è anche un boss di fine livello, ma anche qui nulla di speciale, pochi e ripetitivi pattern d'attacco e un semplice interazione ambientale per mandarlo al tappeto. Insomma, se giocato con altri compagni Gauntlet sembra poter davvero dire la sua, alla luce della sua immediatezza, dell'alto livello di difficoltà, della spinta data dal punteggio e dalle competenze, ovvero dei perk all'attacco, alla difesa e al bottino, che si sbloccano partita dopo partita e che hanno quello che sembra un impatto notevole sulle statistiche. Una perfetta rivisitazione dei bei momenti passati in fumose sala giochi quindi. C'è da dire però che alcune cose non ci sono piaciute, la ripetitività ad esempio è una di queste, criticità che potrebbe minare alla lunga la fruizione del gioco. Staremo a vedere insomma.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 19.99 €
Multiplayer.it

Lettori (13)

8.1

Il tuo voto

PRO

  • Azione cooperativa
  • Immediato e frenetico
  • Classifiche mondiali e perk da sbloccare per quattro personaggi

CONTRO

  • Rischio ripetitività molto alto
  • Da soli ha poco senso