È passato un bel po' di tempo dal debutto in sala giochi dell'originale Pac-Man, eppure la mascotte Namco ha mantenuto il proprio fascino rispetto ai nostalgici e ai videogiocatori della vecchia guardia.
Non si può però dire lo stesso delle nuove generazioni, ed è per questo che la casa nipponica ha pensato di rilanciare il personaggio con una serie animata in computer grafica (trasmessa anche in Italia, a quanto ci risulta) supportata da una linea di giochi di cui Pac-Man e le Avventure Mostruose 2 rappresenta il secondo capitolo. Messo agli archivi l'appena discreto esordio dello scorso anno, gli sviluppatori sembrano aver preso molto sul serio la sfida di realizzare un platform tridimensionale di qualità, in grado di offrire un'interpretazione moderna del celebre personaggio e della sua banda di amici, tutti impegnati nella tradizionale lotta con i fantasmi. Anche stavolta le ambientazioni del gioco sono cinque, tuttavia cambia il contesto e spuntano citazioni cinematografiche in quantità: da "Pack to the Future" a "Paczilla", passando per "Pac Kong" e altro ancora. Il producer che ci ha presentato la demo era piuttosto entusiasta al riguardo, e non ha nascosto il proprio divertimento di fronte ad alcune sessioni in cui Pac-Man assumeva appunto la forma dei celebri mostri dell'immaginario cinematografico per affrontare degli enormi boss.
Giallo è bello
Le trasformazioni extra introdotte in Pac-Man e le Avventure Mostruose 2 non rappresentano l'unica novità del gioco, anzi sembrano costituire solo la punta di un iceberg dotato a nostro avviso di un certo potenziale, anche e soprattutto perché le citazioni di Super Mario Galaxy sono palesi e in determinati frangenti prendere spunto dal meglio della produzione Nintendo non può che essere un bene, a maggior ragione quando il problema del tuo prodotto è la mancanza di personalità.
Ecco così che lo sviluppo degli stage passa dall'andamento lineare del primo episodio a un approccio votato alla rigiocabilità e all'esplorazione, allo scoprire nuovi percorsi e nuove zone a cui accedere grazie al colpo d'occhio o a un'abilità speciale. Interessante anche l'uso del "chomp", ovvero il tradizionale morso di Pac-Man, che in determinati momenti viene utilizzato come espediente per farci raggiungere piattaforme poste più in alto o superare pericolosi baratri, laddove ci siano file di fantasmi da mangiare. Non mancano poi sezioni alternative, in cui ad esempio si torna al classico 2D di Pac-Land, oppure si controllano due degli amici del protagonista in un contesto sparatutto, alla guida di un aeroplano oppure a bordo di un hoverboard. Anche nei già citati scontri con i boss avvengono diverse cose: contro un robot gigante bisogna ingoiare i missili che ci vengono sparati contro e rispedirli al mittente, per poi passare a un attacco volante alternativo e a una micidiale scarica di pugni.
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Mangia che ti passa
Sembra che gli sviluppatori abbiano imparato la lezione con il primo Pac-Man e le Avventure Mostruose, puntando forte sulla varietà delle situazioni, sull'elemento esplorativo e sulla rigiocabilità (vedi anche il punteggio finale che viene dichiarato alla fine di ogni livello, basandosi sulle caramelle raccolte), infarcendo il tutto con una caterva di citazioni più o meno riuscite, in grado certamente di strappare qualche sorriso anche a chi, come noi, non è ancora granché convinto di alcune scelte di design fatte per il rilancio della mascotte Namco.
Rilancio che, nel caso de Le Avventure Mostruose 2, non sembra purtroppo poter contare su di una grafica all'altezza delle aspettative, vista la quantità di vistosi cali di frame rate che abbiamo notato nella demo su Xbox 360. Il gioco, insomma, fa un po' di fatica a girare durante le fasi più concitate, quando sullo schermo sono presenti numerosi personaggi, ma allo stesso tempo appare evidente il lavoro extra fatto per rendere più popolati e interessanti gli scenari, inserire tipologie differenti di nemici, con pattern d'attacco unici, e trovare idee efficaci per spronare i giocatori a esplorare le location anziché percorrerle senza nemmeno guardarsi intorno. Tutti elementi che potrebbero fare la differenza fra un titolo anonimo e uno in grado di far breccia anche fra i videogiocatori non più giovanissimi.
CERTEZZE
- Tante novità interessanti
- Enfasi sull'esplorazione e la rigiocabilità
- Una caterva di citazioni
DUBBI
- Frequenti cali nel frame rate
- In termini di design continua a lasciare perplessi