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Un mondo che sorge

Grafica apprezzabile e potenzialità nel nuovo sandbox targato JIW-Games

PROVATO di Andrea Centini   —   30/12/2014

Avere un'idea brillante e del talento, nell'industria videoludica, può cambiarti radicalmente la vita se riesci a toccare le corde giuste. Lo sa perfettamente il buon Markus "Notch" Persson, che da alcuni giorni se ne sta in panciolle nella sua nuova, lussuosissima villa californiana da mille e una notte e ben settanta milioni di dollari. Bruscolini per chi ne ha incassati oltre due miliardi (avete letto bene) dopo aver ceduto i diritti della propria gallina dalle uovo d'oro a un colosso come Microsoft.

Un mondo che sorge

Come detto, dunque, capacità e intuizione in questo mondo possono arricchirti a dismisura, ma anche il semplice clonare, arrangiare e talvolta evolvere le idee altrui può gonfiare considerevolmente il portafoglio. Del resto, quanti sviluppatori di applicazioni e giochi indie - soprattutto nel panorama mobile - affollano i marketplace con repliche scimmiottate dei prodotti di successo, nel tentativo di ritagliarsi una fetta della (grossa) torta inseguendo la moda del momento? E si tratta di un modus operandi che coinvolge in parte anche le produzioni Tripla A, dove si annoverano diverse "guerre dei cloni". Abbiamo fatto questa premessa per introdurvi all'oggetto della nostra analisi, che si inserisce perfettamente nelle suddette dinamiche, trattandosi di un nuovo clone del celeberrimo Minecraft di Mojang, un sandbox open-world di stampo procedurale sviluppato dalla software house tedesca JIW-Games e recentemente sbarcato su Steam, attraverso il classico programma dell'Accesso Anticipato. Pur trovandosi in uno stadio di sviluppo piuttosto acerbo, una pre-Alpha più che un'Alpha vera propria, Rising World ha raccolto immediatamente l'interesse e i consensi di una buona fetta di giocatori, principalmente appassionati del lavoro di Notch, che già lo acclama come il "Minecraft di nuova generazione". Noi lo abbiamo testato per diverse ore, e queste sono le nostre prime impressioni.

Rising World si propone come un Minecraft di nuova generazione... ma è proprio così?

Accesso poco anticipato

Il nostro (e non solo) primo impatto col titolo pubblicato da KISS ltd è stato tutt'altro che piacevole a causa di alcune problematiche legate a Java, il linguaggio di programmazione alla base del titolo che, oltre a richiedere l'applicativo regolarmente installato sul proprio PC, deve essere specifico per il Sistema Operativo a 32 o a 64 bit. Dopo aver superato le schermate nere e i problemi di lancio dei primi tentativi, per alcuni utenti, purtroppo, ancora irrisolti, è emersa qualche altra magagna nel momento in cui vi è stata la necessità di riavviare il gioco dopo aver cambiato alcune impostazioni grafiche, come ad esempio la risoluzione che non voleva saperne di bloccarsi a 1920x1080p, tornando continuamente a un'antidiluviana 1024x768. Se ciò non bastasse il riavvio non andava sempre a buon fine poiché il gioco risultava ancora magicamente "in esecuzione", pur non comparendo tra i processi del Task Manager.

Un mondo che sorge

Insomma, problemi tecnici di non poco conto che hanno esasperato la pazienza di numerosi utenti, come si evince dai forum ufficiali sommersi di lamentele, e che sottolineano la natura decisamente acerba del codice di Rising World, cui si aggiunge anche la necessità di registrare un account specifico per poter giocare. Superati con successo tutti i suddetti ostacoli, si viene finalmente lanciati nel menù principale del titolo, un poco dozzinale dal punto di vista stilistico ma comunque efficace e usabile. Le opzioni che balzano subito all'occhio sono le modalità Single Player e Multiplayer, che in Rising World permettono di generare un mondo procedurale secondo le impostazioni tipiche per il genere; tra esse, oltre alla possibilità di escludere vegetazione e caverne, si può realizzare un universo definito "superflat", ovvero totalmente piatto, o surreale con peculiari forme rocciose che ricordano le stalagmiti. Non manca il classico codice numerico da appuntarsi per ricostruire un mondo totalmente identico a quello appena generato. Attualmente sono attivi e disponibili diversi server che ospitano sino ad un massimo di 150 giocatori contemporaneamente, ai quali si può accedere facilmente attraverso l'apposito menù - suffragato da cronologia e preferiti salvati - o con l'immancabile indirizzo IP. Come ogni sandbox open world in chiave survival che si rispetti, non abbiamo uno scopo vero e proprio da raggiungere, tuttavia, al momento, i contenuti di Rising World lo rendono poco più che un semplice parco giochi dove dedicarsi alla costruzione e al recupero dei materiali. Allo stato attuale dello sviluppo, infatti, mancano ancora mostri e nemici, inoltre i pochi animali domestici che popolano le terre selvagge, come mucche, maiali e capre, possono essere sì uccisi ma non rilasciano alcuna risorsa, poiché la componente survival, la cui predisposizione è accennata dalle relative icone già presenti sullo schermo, non è ancora disponibile. Come detto, l'unica cosa che si può fare - da soli o in collaborazione con altri giocatori - è raccogliere risorse e darsi al crafting selvaggio, grazie agli strumenti di base lasciati in dote a ciascun giocatore novizio, ovvero l'immancabile piccone per scavare la roccia e l'ascia per abbattere gli alberi. Raccolte le prime pietre e i primi ciocchi di legno, è possibile costruire i banchi da lavoro di base per il crafting, che a loro volta permettono la realizzazione di strumenti via via sempre più complessi e di varia utilità.

Un mondo che sorge

L'aspetto più interessante di Rising World risiede negli oltre duecento materiali con cui è possibile interagire, ed è davvero incredibile la varietà di "mattoni" con cui poter edificare e abbellire le abitazioni e i rifugi di fortuna, personalizzabili nei minimi dettagli. Nei vari server si possono già ammirare costruzioni di dimensioni apprezzabili e con una notevole cura per il dettaglio; basti pensare che vi sono una dozzina di piastrelle diverse espressamente pensate per i bagni, mentre sono a decine i design per gli esterni, dalla classica nuda roccia sino ai metalli dei prefabbricati. Vi è persino un'opzione per importare file immagine da piazzare sugli oggetti, per una personalizzazione degli ambienti pressoché totale. Curiosamente nei menù per il crafting sono presenti diversi oggetti complessi preimpostati, sia moderni che antichi, come un pianoforte (è possibile suonarlo con la tastiera del PC), divani di vario tipo, lampade, sanitari, sedie, porte e così via, per i quali, talvolta, non si deve nemmeno passare per i materiali necessari a costruirli. Indubbio che si tratti di un database provvisorio e in via di definizione, che subirà sostanziali modifiche nella versione finale del gioco, anche dal punto di vista delle dinamiche relative alle risorse da utilizzare. La gestione degli oggetti nel mondo di gioco è abbastanza semplice, dato che è possibile preimpostarli col il tasto sinistro del mouse, applicarli con il destro e ruotarli all'occorrenza con il tastierino numerico, mentre i tasti Q ed F servono rispettivamente a raccoglierli e a lasciarli, laddove possibile.

Minecraft coi lustrini

La ragione principale per la quale Rising World viene definito da alcuni come il "Minecraft di nuova generazione" risiede nel suo comparto estetico, decisamente godibile e molto più avanzato di quello della cubettosa musa ispiratrice partorita dalla mente di Notch. Le opzioni grafiche avanzate sono molteplici e abbracciano una buona varietà di parametri, tra i quali troviamo anche il depth of field, l'occlusione ambientale, varie voci relative all'illuminazione e alla rifrazione, l'FXAA e così via, con alcuni ancora in grigio e non modificabili.

Un mondo che sorge

In 1080p e al massimo del dettaglio il titolo JIW-Games si presenta solido e curato, sebbene le prestazioni siano tutt'altro che sensazionali - anche con un PC di fascia alta - e non manchino bug e glich di vario genere, in particolar modo per quel che concerne gli animali, spesso e volentieri afflitti da compenetrazioni poligonali col terreno. Gli elementi più curati sono sicuramente gli alberi, attraverso i quali talvolta filtrano affascinanti effetti di luce, e la rigogliosa erba dei prati, nei quali è possibile raccogliere diverse tipologie di fiori e piante, attualmente inutilizzabili. Terrificanti invece i modelli poligonali dei personaggi, agghiaccianti cloni dell'Agente 47 con animazioni appena accennate che, ci auguriamo, verranno migliorate sensibilmente col prosieguo dello sviluppo. L'audio è praticamente assente, e al di là di una melodica colonna sonora d'accompagnamento si possono ascoltare solamente semplici effetti sonori relativi alla raccolta dei materiali, oltre che i versi di alcuni animali. Al momento è troppo presto per sbilanciarsi sulle qualità più intime del titolo, ancora scevro da alcune componenti fondamentali come quella survival, tuttavia, per chi ha apprezzato Minecraft si tratta indubbiamente di un prodotto da tenere sott'occhio, dato che offre la medesima libertà d'azione in un contesto graficamente più moderno, con potenzialità piuttosto intriganti e tantissimi materiali da costruzione con cui interagire. Continueremo a seguirlo per voi.

CERTEZZE

  • Tanti materiali da costruzione
  • Per il genere d'appartenenza è tecnicamente apprezzabile
  • I server al momento ospitano sino a 150 giocatori
  • Buonissime potenzialità

DUBBI

  • Problemi d'avvio legati a Java
  • Componente survival ancora assente
  • Animazioni e personaggi piuttosto rozzi